sabato 27 febbraio 2016

pc 27 febbraio - NO HOTSPOT! DOMENICA 28 FEB. PRESIDIO-ASSEMBLEA MIGRANTI-CITTADINI A TARANTO VICINO AL PORTO DOVE VOGLIONO COSTRUIRE L'HOTSPOT

Comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe

A tutte le persone e forze interessate
denunciamo le inaccettabili pressioni e intimidazioni  dirette e velate che prefettura-polizia e certi esponenti di associazioni stanno facendo in questi giorni volte a impedire la partecipazione dei migranti del Bel sit all’assemblea di domenica 28 contro gli hotspot.
Circa 1 milione per l'Hotspot ma niente soldi per poket money

E' ben chiaro che ove queste pressioni avessero risultati, svilupperemo nuove forti iniziative nei confronti di autori espliciti e impliciti di questa  situazione
Dopo due incontri con i migranti del hotel Bel sit e hotel Roxana abbiamo indetto per domenica 28  febbraio dalle 10 alle 12 una  prima iniziativa e assemblea pubblica in piazza Fontana - città vecchia - per dire il nostro NO all’Hotspot a Taranto - chiedere qual’è il futuro degli attuali migranti presenti sul nostro territorio e rivendicare il diritto di asilo per tutti.
"Salam NO buona" come dicono i migranti del Bel Sit
Alla assemblea sono invitati a partecipare e potranno intervenire tutte le associazioni, forze, singoli, presenti per portare il loro contributo di denuncia e proposta di lotta nei confronti dell'hotspot, così come per rafforzare il diritto all'accoglienza, all'asilo, alla cittadinanza
contro le politiche di guerra  e di respingimento

slai cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
tel 3475301704

pc 27 febbraio - PERCHE' E COSA E' LO SCIOPERO DELLE DONNE

(Dall'opuscolo S/catenate - donne-lavoro-non lavoro, una lotta di classe e di genere - del MFPR)


LO SCIOPERO DELLE DONNE

Uno sciopero delle lavoratrici, ma che è più giusto chiamare "SCIOPERO DELLE DONNE", perché ha al centro le lavoratrici, ma chiama alla lotta tutte le donne.
Uno SCIOPERO TOTALE, contro il lavoro sfruttato e oppressivo, contro il lavoro negato alle donne e contro il doppio lavoro, uno sciopero di tutte le donne contro l'insieme degli attacchi che padroni, governo, Stato, Chiesa portano avanti.
Uno SCIOPERO che intreccia e trova le sue ragioni nella condizione di CLASSE E DI GENERE.

Per le donne ogni attacco alle condizioni di lavoro e di vita significa più oppressione, più subordinazione, più attacchi ideologici, più legittimazione di un clima generale da moderno medioevo - vera fonte delle violenze sessuali; ogni attacco aumenta la condizione di oppressione familiare, in una famiglia che diventa sempre più sia il più grande “ammortizzatore sociale” per il
sistema capitalista soprattutto nella fase di crisi, ma anche strumento di controllo, normatività.
Ogni peggioramento della condizione delle donne, quindi, non è solo materiale ma anche ideologico, mira a riaffermare costantemente la posizione di "debolezza" e subalternità delle donne in questa
società capitalista.
Per questo uno sciopero fatto dalle donne vuol dire non solo porre il problema delle condizioni di lavoro, delle discriminazioni sul e per il lavoro, delle disparità economiche, del peso e peggioramento

pc 27 febbraio - "DONNE E LA RESISTENZA" - 2° PARTE - CONTINUA QUESTO IMPORTANTE LAVORO DI RICERCA E RICOSTRUZIONE DEL MFPR

(Dal blog femminismorivoluzionario)

Riportiamo ampi stralci della vivida testimonianza di Anna Fenoglio vedova Gaia, in cui si vede bene la miseria portata dalla guerra nelle case operaie, il lavoro femminile e minorile che sostituisce gli uomini richiamati al fronte, rappresentando, spesso, l’unico salario “ufficiale” della famiglia perché, poi, c’era il lavoro a nero, a domicilio, la rinuncia ad una istruzione, a vivere la stagione della fanciullezza, per capire anche cosa ha rappresentato il fascismo, in particolare per le donne 

PROPRIO PERCHE’ NON POSSIAMO PERMETTERE CHE IL CONTRIBUTO DELLE DONNE VENGA RIDOTTO A UN RIGO:

Io provengo da una famiglia di operai, sono torinese. Quando è venuta la guerra del ’15-18 è stato richiamato mio papà e i miei fratelli a soldato; ne avevo tre, uno più piccolo, ma due erano al fronte e io ero l’unica che poteva dare un aiuto alla famiglia, avevo undici anni: Allora mia mamma mi ha messo a lavorare in una filatura da Tollegno al Regio Parco.
Avevo fatto la sesta e ho dovuto smettere la scuola per poter andare a  lavorare.
In filatura sono entrata bambina con undici anni, ma ho fatto l’apprendista e poi mi hanno messo nei telai… Era un lavoro pesante, per il movimento che dovevamo far fare ai telai e perché poi c’era la polvere… Andavo da sola... Per forza bisognava andare da soli a lavorare, perché… la mamma non poteva accompagnarmi.
Per mangiare, dato che c’era la tessera perché c’era la guerra, allora si andava con quel pezzo di pane che ci restava dalla tessera a testa, perché mancava il burro, mancava l’olio, mancava tutto…

pc 27 febbraio - Milano: lo Slai Cobas sc dell'Istituto Tumori in presidio alla Regione ha avviato la campagna per la "cacciata" della giunta Maroni, che devasta e saccheggia i Diritti dei lavoratori e il Diritto alle Cure

Giovedì 25 i lavoratori dell'Istituto Tumori hanno portato sotto la sede della Regione Lombardia la protesta e le ragioni dei lavoratori della Sanità, disgustati dalle ruberie di chi era il pupillo di Maroni, Rizzi, e "padre" della Riforma sanitaria, che in continuità con le politiche del governo Renzi, sta devastando la Sanità. Presenti anche lavoratori/ci della scuola e Poste, per quasi due ore al megafono si è fatta controinformazione. Si sono evidenziati i dati di questa barbarie che ha visto per oltre ventanni il saccheggio, le ruberie, il malaffare di Formigoni e che oggi continua con la giunta Maroni. I lavoratori del Cobas hanno messo in risalto il legame tra chi lotta contro le condizioni di lavoro quasi schiaviste e chi deve curarsi. Si è ricordato che il mostro della Santa Rita, Brega Massone, è figlio di queste politiche e questo si sta traducendo nella possibilità di tante S. Rita. Si sono lette le lettere di due medici, donne, che denunciano il mobbing, in particolare per le lavoratrici, che vogliono restare umani e si oppongono alla lottizzazione e alla mercificazione della medicina. E' stato ribadito che lo Slai Cobas sc "INT" con questo presidio ha avviato un percorso, fatto di volantinaggi-presidi-scioperi, per costruire l'unità tra lavoratori e cittadinanza che assedi questi figuri e cacciarli a pedate.
Sali Cobas INT per il sindacato di classe,Milano cobasint@tiscali.it 

pc 27 febbraio - Il sistema del capitale si incarta sempre più nella sua crisi

Pubblichiamo questo articolo che dimostra in maniera chiara, nonostante le intenzioni dell'autore, come in realtà non ci sono soluzione alla crisi del capitalismo. Si consiglia di immettere tanto denaro per far ripartire l'economia mondiale, facendo tornare, quindi, centrale proprio quel sistema bancario che è stato il fattore scatenante dell'attuale crisi, per entrare inevitabilmente in una nuova e più devastante crisi. La borghesia imperialista cerca di prendere una "boccata di ossigeno", ma in questa corsa schizofrenica, lascia sul suo percorso morti e feriti, peggiorando ulteriormente le condizioni di vita e di lavoro dei proletari, di tutte le masse popolari, dei giovani.

Ma il sistema del capitale non si distrugge da solo. Spetta ancora ai proletari, alle masse popolari, ai "becchini" operai che lo stesso capitale si è creato, rovesciare con la rivoluzione proletaria questa "moderna barbarie", costruendo il loro strumento: il Partito comunista maoista.

proletari comunisti - PCm

24 febbraio 2016

Contro la frenata dell’economia servono elicotteri carichi di denaro

di Martin Wolf con un articolo di Fabrizio Galimberti

L'economia mondiale sta rallentando, sia sul piano strutturale che su quello congiunturale. Come possono reagire le autorità? Con improvvisazioni disperate, su questo non c'è dubbio: i tassi di interesse negativi hanno già traslocato dal regno dell'impensabile a quello della realtà. Il prossimo passo sarà probabilmente l'espansione della spesa pubblica: è quanto raccomanda l'Ocse, per lungo tempo fiero sostenitore del rigore di bilancio, nel suo Interim Economic Outlook. Ma difficilmente la storia finirà qui. L'espansione della spesa pubblica potrebbe essere accompagnata da un sostegno monetario diretto, inclusa la politica più radicale di tutte: gli elicotteri che rovesciano denaro sulle città, per usare l'immagine del compianto Milton Friedman.
Più vicino ai giorni nostri, questa è la politica preventivata da Ray Dalio, fondatore dell'hedge fund Bridgewater. Non solo l'economia mondiale sta rallentando, dice Dalio, ma la «politica monetaria 1» – tassi di interesse più bassi – e la «politica monetaria 2» – l'allentamento quantitativo – hanno in gran parte esaurito la loro efficacia. Il mondo ha bisogno di una «politica monetaria 3», che punti direttamente

pc 27 febbraio - "Gli affari vanno avanti, la verità su Regeni si arresta"

Giulio Regeni, l'appello della sorella Irene su Facebook: 

appendete striscioni per lui


(da infoaut)  


  • Mentre la diplomazia del Cairo si prodiga a dare versioni ufficiose e palesemente distorte sia sulle circostanze che sui mandanti dell' assassinio di Giulio Regeni, gli interessi bilaterali tra colossi italici ed élites egiziane non conoscono sosta.
  • Eni, una delle principali multinazionali per volume complessivo di affari in Nord Africa (e che guarda caso gode e trae ancora maggiori profitti dalla soppressione delle insorgenze e delle istanze di autodeterminazione protrattesi dal 2011, vedi Egitto per l'appunto, così come per la destabilizzazione libica del 2013), allunga le mani sugli ambiti giacimenti del bacino prospettico di Zohr, scoperto tramite un pozzo esplorativo dalla stessa compagnia italiana. Un giacimento enorme, il più grande finora rintracciato nel Mediterraneo, situato al largo ad un centinaio di chilometro da Port Said. Una risorsa inestimabile che, a detta sia di Al Sisi che dei quotidiani italiani la scorsa estate, può rilanciare l'economia interna del paese arabo. 
    Ad annunciarlo in pompa magna è la stessa compagnia nel suo sito in inglese, dopo che tre giorni fa c'è stato l'assenso ufficiale da parte del ministero dello sviluppo economico egiziano per l'usufrutto dell' aria con l'impiantazione dei macchinari e delle piattaforme per l'estrazione del petrolio che dovrebbe realizzarsi effettivamente dall' anno prossimo.
    Affari che toccano importanti aree del paese africano vengono dunque conclusi con estrema rapidità (basti pensare che i giacimenti di Zohr sono stati ufficialmente scoperti pochi mesi orsono), vedendo una intesa più che collaudata, dunque, tra istituzioni locali e uno dei grandi potentati economici nostrani.
    Stride la portata di questa nuova impresa atta a sfruttare risorse di un paese straniero con il fondamentale, quanto tipico, silenzio del mainstream di casa nostra a riguardo...

    venerdì 26 febbraio 2016

    pc 26 febbraio - Egitto: infuria la repressione del fascista Al Sisi e per Giulio Regeni né verità né giustizia

    (Osservatorio sulla repressione)

    L’Italia allenta la pressione, il boia no. Nei giorni scorsi 116 condannati, tra cui un bimbo di quattro anni(!). Agli arresti lo scrittore Ahmed Naji. Tra i tavoli dei bar del Cairo, mentre fino a qualche giorno fa tutti gli avventori citavano Giulio e la necessità di fare chiarezza, ora il clima è cambiato. “L’Italia non fa la voce grossa”, si sente ripetere.

    In verità, due sono i motivi per cui il pressing del governo Renzi sul presidente al-Sisi non sembra affatto significativo. L’Italia è pronta a sostenere l’Egitto in caso di guerra in Libia. Questo è ormai

    pc 26 febbraio - Come il governo criminalizza i migranti!

    Assurdità dell’accoglienza all’italiana, tra Napoli e Caserta. Martedì sera infatti si presentano presso i locali dell’Unione Sindacale di Base di Napoli 8 giovani ragazzi africani. Sono arrivati dalla provincia di Caserta, da Trentola Ducenta, dal centro di accoglienza. Da un momento all’altro gli è stato revocato con atto prefettizio il diritto all’accoglienza umanitaria in quanto rifugiati politici e sono cacciati dal centro San Martino. Sono arrivati a Napoli perché l’unica persona che conoscono e che pensano possa dargli una mano è il mediatore culturale e collaboratore dell’Usb Ibrahim Khoulibaly. Che si mette ovviamente a disposizione allertando l’ufficio immigrazione del sindacato. L’orario impedisce di trovare una soluzione accettabile e così il sindacato napoletano si limita a pagargli una notte di ostello.

    Ma cosa hanno fatto di così grave questi ragazzi per meritare un provvedimento tanto estremo? Il più

    pc 26 febbraio - Turchia: il regime contro le donne ha paura delle manifestazioni per l'8 marzo

    Le donne arrestate A Mersin sono state rilasciate
    26 febbraio 2016  
    Mersin: Le 8 donne arrestate e messe in carcere, a causa delle loro attività di mobilitazione per l’organizzazione dell’8 Marzo, Giornata Mondiale delle Donne presso l'Università di Mersin, sono state rilasciate dopo la loro udienza in tribunale.

    Ieri le attiviste dell’organizzazione Yeni Demokrat Kadın (Nuove Donne Democratiche), le giovani donne della YDG (Gioventù per la Nuova Democrazia) e Cadıları Kampus (Campus delle Streghe) avevano tenuto un banchetto informativo nell'ambito delle mobilitazioni per la festa della donna dell’8 marzo. Il loro banchetto è stato attaccato dalle forze di sicurezza e di polizia, arrestandole e portandole in carcere.

    La polizia ha considerando gli striscioni e le fotografie di donne rivoluzionarie uccise di recente come "propaganda terroristica", e ha portato le donne presso l’ufficio politico della questura. Le attiviste che si sono avvalse del loro diritto a rimanere in silenzio, non hanno fornito alcuna dichiarazione.

    Il procuratore non ha nemmeno guardato il dossier!

    Le attiviste trasferite all'ufficio del pubblico ministero sono state deferite al tribunale per essere giudicate senza alcuna dichiarazione e senza indagini. Parlando in tribunale, le donne hanno ottenuto la libertà condizionale.
    http://www.nouvelleturquie.com/fr/repression/les-femmes-arretees-a-mersin-ont-ete-liberees/

    pc 26 febbraio - “Aumenta l’aspettativa di vita, ma diminuisce la qualità della vita sana”...

    GENOVA, GIOVEDI' 25 FEBRAIO: UN INTERESSANTE CONVEGNO SULLA SALUTE

    Si tiene giovedì venticinque febbraio, a partire dalle ore 16:30 – presso l’Aula magna della facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova, sita al secondo piano di via Balbi 2 – un convegno dal titolo: “Aumenta l’aspettativa di vita, ma diminuisce la qualità della vita sana”.

    Ad organizzare questo incontro è la sezione italiana dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente (Isde, in lingua inglese), ed a tenere le relazioni – con la moderazione di Sergio Contu, membro di Attac Genova – sono chiamati, nell’ordine: Valerio Gennaro, epidemiologo dell’Istituto Tumori presso l’ospedale San Martino di Genova; Lino Balza e Maurizio Marchi, delle sezioni di Alessandria e Livorno dell’associazione Medicina Democratica; Stefano Risso, di Attac Torino.
    Dopo una breve introduzione la parola passa al Gennaro; questi, con l’aiuto di alcune diapositive, dimostra senza ombra di dubbio come, dai tempi del G8 del 2001 ad ora, la qualità della vita sia decisamente peggiorata: questo soprattutto con riguardo alle fasce sociali più deboli e a quelle che vivono in zone colpite da pesante inquinamento.

    In riferimento all’Italia, in particolare, i dati ufficiali dell’Istat rivelano un brusco peggioramento della salute pubblica tra il 2006 ed il 2007: in quel periodo, infatti, la popolazione – che sino a quel

    pc 26 febbraio - La crisi dell’economia mondiale si approfondisce, il Fondo Monetario Internazionale conferma... lo sbocco sono le guerre di ogni genere

    Tutte le “ricette” usate fino ad ora dai paesi imperialisti non sono servite a niente, anzi, la crisi da sovrapproduzione, che è scoppiata agli inizi del 2008 a livello mondiale, si acuisce. E questo acuirsi lo vediamo già in atto come “guerra delle valute”, guerra commerciale” e guerra guerreggiata…
    Il FMI non può che certificare questa situazione mettendo in risalto, secondo questo organismo internazionale nelle mani dei paesi imperialisti, innanzi tutto gli USA, quali sono gli elementi principali della crisi, che noi abbiamo messo in neretto nell’articolo riportato, il quale si può “leggere” con gli strumenti dell’analisi che stiamo pubblicando sul blog come Formazione Operaia, sia sull’Imperialismo di Lenin che quella già pubblicata sul Capitale di Marx.

    ***
    Fmi: ripresa globale più debole, il G-20 agisca «in modo deciso»
    25 febbraio 2016
    Era inevitabile che il corto circuito avvenisse e il Fondo monetario, alla vigilia del primo G20 cinese, non ha potuto che lanciare l’allarme. Le turbolenze sui mercati e il calo del prezzo del petrolio iniziano a farsi sentire sull’economia reale, con la ripresa globale che si indebolisce ulteriormente e il mondo più vulnerabile a shock avversi. 

    In altre parole il rallentamento degli emergenti [per “emergenti” gli economisti e i loro padroni intendono alcuni paesi come Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica…] ha colpito le Borse (e le banche) la cui volatilità sta ora intaccando a sua volta le prospettive dell’economia reale. A mettere in guardia sui maggiori rischi al ribasso per la crescita è un rapporto preparato dagli sherpa del Fmi per il G20 dei ministri  

    A smorzare i toni dell’allarme è Jack Lew, segretario al Tesoro americano, secondo cui «non c’è una crisi» e quindi dal G20 «non c’è da attendersi una risposta d’emergenza». Lew ribadisce che gli Stati Uniti da soli però non possono risolvere il problema della debole crescita globale. Premendo sulla necessità che ognuno (la Germania in primo luogo) faccia la sua parte per stimolare la crescita, però, Lew ha sottolineato come le svalutazioni competitive siano da evitare. 

    Il rallentamento economico (ma l’Italia crescerà dello 1,3% e 1,2% rispettivamente nel 2016 e 2017) e le turbolenze dei mercati hanno spinto molti a parlare di una possibile guerra delle valute

    pc 26 febbraio - Alfano indagato per abuso d'ufficio dalla procura di Roma... sulla scia della corruzione di regime

    Questo "caso" riportato dall'Ansa è uno dei tanti che ci si può aspettare rispetto al Ministro Alfano (senza tener conto delle assurde parole reazionarie che dice sulla questione delle unioni civili, che mostrano tutto il disprezzo per i diritti degli esseri umani), visto che stiamo ancora aspettando l'inchiesta sul Cara di Mineo. Il ministro Alfano non è nuovo neanche ai "favori" che usa per provare a tenersi buona una parte del suo elettorale in Sicilia, come per es. aver portato la statua del Bernini alla sagra del mandorlo in fiore!

    ***
    Il ministro: "Caso superato e smentito dai fatti". Con Alfano è indagato, fra gli altri, anche il viceministro Filippo Bubbico 

                                                                       (Alfano e Bubbico)
    Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è indagato per abuso d'ufficio dalla procura di Roma. Con Alfano sono indagati anche il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l'ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, il presidente dell'università Kore di Enna, Cataldo Salerno. Il reato sarebbe stato commesso il 23 dicembre, giorno in cui il Cdm approvò il trasferimento ad Isernia dell'allora prefetto di Enna, Fernando Guida. Il fascicolo è stato inviato al tribunale dei ministri. 

    giovedì 25 febbraio 2016

    pc 25 febbraio - SANITA': Peggioramento generale dal nord al sud... iniziativa di denuncia e raccolta firme a Palermo

    Nonostante le chiacchiere del governo si preannunciano altri tagli lineari alla sanità, chiusura di presidi ospedalieri, e si confermano i dati di coloro che non riescono più a curarsi (alcune statistiche dicono uno su dieci altre uno su quattro) a causa non solo della crisi economica che ha impoverito le masse per cui diventa più difficile pagare i ticket, ma anche per le liste di attesa.

    Oggi si è svolta una iniziativa più che utile per denunciare questo stato di cose e provare sempre più a coinvolgere coloro, e sono tantissimi, che subiscono in un modo o nell’altro la “malasanità” nel suo complesso.

                                                            un momento della raccolta firme

                   COMUNICATO  STAMPA
    GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO, A PARTIRE DALLE ORE 10.30, IL NEO COMITATO CITTADINO IN DIFESA DI SALUTE E SICUREZZA NEGLI OSPEDALI PARTECIPA AL SIT-IN ORGANIZZATO DALLO SLAI COBAS SC. POLICLINICO, CHE SI TERRA’ PRESSO LA SEDE DELL’ASSESSORATO REGIONALE DELLA SALUTE, CONTRO LA MALASANITA’ NEGLI OSPEDALI, A PARTIRE DAL POLICLINICO DI PALERMO - CHE DA ANNI VERSA IN CONDIZIONI DI FORTE DEGRADO DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO-SANITARIO ED ASSISTENZIALE - MA ANCHE PRESSO VILLA SOFIA E OSPEDALE CERVELLO.
    LA SUDDETA INIZIATIVA, ALLA QUALE SARANNO PRESENTI ANCHE ALCUNI CITTADINI VITTIME DI RECENTI EPISODI DI MALASANITA’ A VILLA SOFIA, CERVELLO E POLICLINICO - PREVEDE UN INCONTRO CON L’ASSESSORE GUCCIARDI AL FINE DI CONOSCERE LE INIZIATIVE CHE QUESTI INTENDE INTRAPRENDERE IN MERITO A QUANTO DENUNCIATO CONTINUAMENTE DA MALATI, UTENTI ED OPERATORI SANITARI.
      
    Per informazioni rivolgersi alla Responsabile componente RSU SLAI Cobas s.c. -Policlinico - cell. 3480014671

    pc 25 febbraio - Giusta la nuova contestazione a Panebianco, uomo sempre dalla parte dei padroni del loro sistema e delle loro guerre - Un articolo dal libro "Ilva la tempesta perfetta"

    Dopo l'iniziativa del 22 febbraio del collettivo Cua, anche il 23 la lezione che Angelo Panebianco stava tenendo a Scienze Politiche è stata interrotta dalla contestazione degli studenti che sedevano tra i banchi. Incalzato da una serie di domande, il barone ha deciso di sospendere la lezione e andarsene in un’altra aula.
    Quello che riportiamo, che ben mostra chi è il barone contestato dagli studenti a Bologna, è un articolo tratto dal libro "ILVA, la tempesta perfetta" - Per richiedetelo: pcro.red@gmail.com

    Giornalisti al servizio di Riva: 
    salviamo il capitalismo prima di tutto! 

    Panebianco del Corriere della Sera 

    Il Corriere della Sera nell’editoriale del 15 settembre, a firma di Panebianco, si occupa della vicenda Ilva, per presentare tutta una serie di concetti fatti propri dall’intero padronato e, in maniera meno esplicita, da governo, organizzazioni sindacali, partiti borghesi.

    pc 25 febbraio - FORMAZIONE OPERAIA - L'IMPERIALISMO PORTA AL MASSIMO LA CONTRADDIZIONE, TRA SOCIALIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE E LO SMISURATO POTERE DI UN PUGNO DI CAPITALISTI

    Prima di procedere oltre nello studio del libro di Lenin "L'imperialismo, fase suprema del capitalismo", riassumiamo le caratteristiche principali tracciate da Lenin, sulla base dell'analisi di Marx ne "Il capitale".


    Nel suo lavoro "Imperialismo, fase suprema del capitalismo" Lenin si richiama al "Capitale" di Marx, in cui, con una precisa e accurata analisi teorica e storica del capitalismo, viene dimostrato che la libera concorrenza genera necessariamente la concentrazione della produzione e che quest'ultima, a un certo grado del suo sviluppo, conduce al monopolio.
    Sulla base dell'evoluzione delle forze produttive e dei rapporti di produzione del capitalismo, infatti, - che avviene in conformità con le leggi economiche scoperte

    pc 25 febbraio - A proposito di “nuovi partiti”… dal M5S a Cosmopolitica, i tentativi di riciclaggio della piccola borghesia parassitaria populista e imperialista non finiscono mai

    CREDIBILITA' MENO DI ZERO

    Venerdì diciannove febbraio – presso il Palazzo dei Congressi, sito in piazza John Fitzgerald Kennedy 1, a Roma – inizia la tre giorni di lancio del nuovo soggetto della falsa sinistra istituzionalista in Italia.
    Nella stessa giornata, il Manifesto pubblica, a pagina quindici, la parte conclusiva del documento di apertura dei lavori dell’assemblea, denominata ‘Cosmopolitica’.
    Leggendola, ci si rende facilmente conto del confusionismo che regna tra i soggetti promotori di questa adunata: basta attenzionare alcuni brani.
    In particolare, appare interessante riprendere il paragrafo del testo che riguarda le tematiche di cui occuparsi per provare a riconquistare una parte dell’elettorato di riferimento.
    L’elenco comprende: “il diritto alla casa, all’istruzione, alla salute, al rispetto dell’ambiente, alla solidarietà attiva nei confronti dei migranti, alla difesa e alla valorizzazione dei beni comuni”.
    Analizzando il comportamento tenuto fino ad ora ‘sul campo’ dai rappresentanti istituzionali delle varie componenti del nuovo soggetto, non si può non constatare che troppo spesso le parole di principio non hanno avuto seguito nei fatti.
    • Diritto alla casa. Non si capisce di cosa parlino, questi signori: le amministrazioni locali peggiori, in termini di sgomberi e sfratti, sono quelle – di Milano e Genova – guidate da Giuliano Pisapia e Marco Doria.
    • Diritto all’istruzione e alla salute. Non è certo regalando annualmente milioni di Euro alle scuole e alla sanità private, sottraendoli a quelle pubbliche, che si garantisce alle fasce sociali più deboli la possibilità di studiare e di curarsi.

    pc 25 febbraio - NOTAV: Salutiamo gli attivisti liberati dal carcere imperialista, la repressione non ferma ma alimenta la ribellione, la lotta contro il TAV non si può fermare

    Niccolò, Claudio, Mattia, Lucio, Francesco e Graziano liberi!

    Finalmente Niccolò, Claudio e Mattia a seguito di istanza di scarcerazione sono liberi!
    Parallelamente anche Lucio, Graziano e Francesco hanno fatto istanza e il giudice del loro procedimento ha deciso di liberarli, ma con la misura non detentiva dell’obbligo di dimora, a Milano e Lecce.
    La situazione di Chiara invece è un po’ più complicata visto che alcuni mesi fa le è stata applicata dal tribunale  di Teramo la sorveglianza speciale che diventerebbe esecutiva qualora finisse gli attuali arresti domiciliari.
    Di loro 7 e dei due diversi procedimenti con i quali la procura torinese avrebbe voluto far vincere il teorema del terrorismo abbiamo scritto molto in questi anni, denunciando il chiaro tentativo di rinchiudere la lotta No Tav dietro le sbarre, sperando di sfinirla e terrorizzarla.
    Così non è stato ed insieme abbiamo percorso questo lungo cammino.
    Lucio, Graziano, Francesco, Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia hanno lottato con coraggio e determinazione , dimostrando a tutti cosa è in grado di fare un cuore che si getta oltre l’ostacolo.
    Non è ancora completamente finita, soprattutto per Chiara, ma gioiamo del sapervi quasi tutti liberi e vi aspettiamo qui per percorrere di nuovo insieme questi sentieri di libertà.
    Libertà per tutti i No Tav!

    http://www.notav.info/post/niccolo-claudio-mattia-lucio-francesco-e-graziano-liberi/

    mercoledì 24 febbraio 2016

    pc 24 febbraio - Udienza Ilva - Gli avvocati difensori (Ilva) ripropongono il patteggiamento.....

    Ilva
    (Dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
    Disastro ambientale all'Ilva. La difesa dell'azienda chiederà di nuovo il patteggiamento. Il legale ha annunciato che riproporrà in Corte d’assise, non potendolo fare in questa fase, la richiesta di patteggiamento sulla quale il gup Vilma Gilli non si era espressa perché la Procura non aveva prestato il consenso

    TARANTO - Nell’ambito dell’udienza preliminare, davanti al gup di Taranto Anna De Simone, legata all’inchiesta per il disastro ambientale provocato dall’Ilva, oggi ha parlato l’avvocato Angelo Loreto per conto di Ilva in amministrazione straordinaria (che, insieme a Riva Fire e Riva Forni elettrici, risponde ai sensi della legge 231/2001 che punisce la responsabilità amministrativa delle imprese). Il legale ha annunciato che riproporrà in Corte d’assise, non potendolo fare in questa fase, la richiesta di patteggiamento sulla quale il gup Vilma Gilli non si era espressa perchè la Procura non aveva prestato il consenso. L'Ilva aveva proposto una sanzione pecuniaria di oltre 3 milioni di euro, la non applicazione dell’interdizione dell’attività e la confisca della somma di circa 10 milioni di euro.
    Hanno discusso anche l’avv.Carlo Raffo per il capo di gabinetto della Regione Puglia Francesco Manna (favoreggiamento nei confronti dell’ex governatore Nichi Vendola), l’avv.Leonardo Lanucara, in qualità di sostituto processuale dei difensori dell’ex presidente della commissione ministeriale che rilasciò l'autorizzazione integrata ambientale all’Ilva, Dario Ticali (abuso d’ufficio) e del capo reparto dell’arwa Mof dell’Ilva Cosimo Giovinazzi (omicidio colposo e omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro per la morte di Claudio Marsella, l’operaio schiacciato da un vagone nel reparto Movimento ferroviario il 30 ottobre 2012).

    pc 24 febbraio - INDIA: 4000 operai Honda in durissima lotta contro azienda e polizia di stato


    Cariche brutali, arresti, sparizioni, aggressioni fisiche dei capi reparto, precarietà infinita, uccisioni, di operai "semplici" e leader, ostacoli nella formazione di sindacati indipendenti, discriminazioni di casta, occupazione militare delle fabbriche e coprifuoco in intere aree industriali! contro tutto questo si trovano a lottare gli operai oggi in India...

    C'è una pressione immensa della polizia per sgomberare i lavoratori che stazionano davanti al Quartier Generale della Honda sulla Faridabad Road a Gurgaon dove si sono accampati da ieri sera. Il pretesto è il coprifuoco e la sezione 144 (del codice penale che prevede il coprifuoco) nell'intero distretto di Gurgaon ora sulla questione della “Riserva Jaat” (Riguarda le caste e la loro inclusione in liste speciali). Hanno detto anche che sono stati emessi mandati contro altri 7 lavoratori.

    19 febbraio Aggiornamento
    1)      3000 lavoratori hanno partecipato alla marcia di protesta oggi davanti al quartier generale della Honda a Gurgaon
    2)      I lavoratori di Honda, Maruti e altre fabbriche si sono uniti alla protesta
    3) 44 lavoratori sono in carcere

    18 febbraio Aggiornamento
    Marcia di protesta sindacale (All Trade Union) verso la sede Honda di Gurgaon il 19 feb alle 3 del pomeriggio.

    17 febbraio Aggiornamento
    1)      L'intera area Tapukara è sotto il completo controllo della polizia
    2)      Questa mattina circa 1500 lavoratori si sono riuniti a Dharuhera (dal momento che non potevano entrare a Tapukhera) per protestare. Sono stati arrestati dalla polizia.
    3)      Centinaia di lavoratori sono stati arrestati.
    4) Molti, tra cui la delegazione, che è andata a negoziare con la direzione, sono spariti.

    16 febbraio: carica brutale a bastonate dei lavoratori in sciopero presso lo stabilimento Honda Tapukhera!