Soldati, tra cui 12 ufficiali delle unità speciali hanno disertato dall’esercito turco per via dell’acuirsi die massacri e della guerra psicologica contro la popolazione curda in Turchia. I nomi dei soldati sono stati pubblicati.
Nonostante le pesanti operazioni del governo dell‘AKP e i massacri a Şirnex (turco Şırnak) e Silopî (turco Silopi) e in tutta la provincia di Cizîr (turco Cizre), la resistenza popolare nelle zone di autogoverno continua ormai da più di un mese.
All’inizio del mese è stato pubblicato un documento ufficiale che riferisce dettagliatamente die retroscena die massacri da parte delle forze dello stato turco contro la popolazione civile nel Kurdistan settentrionale. Il documento ‘classificato“ di sei punti attesta l’ordine del Comando delle Forze di Terra all’esercito turco di usare le armi contro la popolazione, di puntare in via generale sulla forza delle armi e di non preoccuparsi di eventuali conseguenze legali.
‘SONO PERSONE CHE MANCANO DI CONVINZIONE?’
Secondo quanto riferiscono fonti affidabili, larghe parti dell’esercito turco non vogliono partecipare alle operazioni nelle città curde.
Così è stato riferito che 23 sottoufficiali delle unità speciali e alti ufficiali dell’esercito turco hanno disertato. Questo in analogia con quanto avvenuto nel regimento di polizia di Çakırsöğüt a Şirnex, dove dozzine di guardiani di villaggio hanno anch’essi deposto le armi per non continuare a prendere parte alle aggressioni contro civili curdi.
12 UFFICIALI DELLE UNITÀ SPECIALI HANNO LASCIATO ŞIRNEX
In base ai rapporti i soldati hanno disertato per via delle condizioni di guerra nelle città e a causa di fucilazioni mirate di cittadini civili nell’ambito delle operazioni in corso.
Yakup Girgin, Necmi Şekerci, Cesim Erhan, Yakup Bilici, Onur Küçükil, Mehmet Akış, Emre Gönenç, Oğuz Boz, Hamdi Algül, Ali Değirmi, Serkan Susan e Ertuğrul Kılıç haben hanno presentato da poco le loro dimissioni con un rifiuto di continuare a prendere agli attacchi.
Viene inoltre riferito che l’opinione pubblica non viene informata né dei soldati turchi uccisi, ne delle diserzioni e dei rifiuti da parte dei soldati durante operazioni in città come Cizîr o Silopî nella provincia di Şirnex.
Sabato 16 gennaio i fascisti di Casapound hanno in programma
una duplice iniziativa a Firenze, alla presenza del loro capetto
Iannone, con il ridicolo slogan “difendi l'Italia difendi Firenze”. Ma
da chi e da che cosa dobbiamo difenderci in realtà?
Di sicuro dobbiamo difendere i nostri quartieri da chi, come il caso di Roma e la cosiddetta Mafia Capitale ha dimostrato, ha lucrato a man bassa sugli appalti, speculando sui migranti, sguazzando in un sottobosco politico dove fascisti come Carminati, Mokbel, vanno a braccetto con politici di ogni colore e personaggi legati al PD come Buzzi. Un sottobosco dove i membri di Casapound sono di casa. Dobbiamo difenderci dagli infami, pronti a colpire chi vedono debole e indifeso, e a scappare, abbandonando i loro amichetti, quando invece vedono la malaparata. Da chi vuole impedire ai bambini di andare a scuola o ai malati di curarsi perché hanno la pelle di un altro colore. Da chi, dopo aver gettato parole al vento contro le banche, trova il nemico sempre e soltanto in chi è più povero, o semplicemente “diverso”, rompendo il tessuto della solidarietà di classe sui posti di lavoro e nei quartieri, rendendoci tutti più soli e sfruttabili. Da chi, propagandando odio
verso gli stranieri e razzismo, agevola il lavoro ai governi che vogliono portarci verso nuove guerre sempre più criminali e più pericolose. Dai mercenari che si prestano a progetti golpisti in giro per il mondo o si uniscono ai battaglioni nazisti in ucraina che massacrano la popolazione del Donbass. Da chi, definendosi “fascista del terzo millennio”, si pone come erede di un regime che, dopo avere invaso e sterminato intere popolazioni (Etiopia, Jugoslavia, Albania, Grecia...), ci ha lasciato come eredità lutti, stragi e distruzioni. Un regime che ha da subito cancellato i diritti dei lavoratori, aggiungendo la violenza della legge allo squadrismo che attaccava le sedi dei sindacati e dei partiti operai.
Questo è il vero volto di Casapound e dei suoi militanti, sempre pronti, per provare a far dimenticare quello che sono veramente, a presentarsi come “bravi ragazzi”, a nascondersi dietro progetti di solidarietà internazionale, che poi coprono traffici di armi e droga, o addirittura dietro la “cultura”, come hanno fatto con la finta libreria che hanno aperto a Coverciano. In questo sono aiutati dai media e dalla politica istituzionale, del governo e di tutti i partiti, che dà loro spazio, protezione e soldi, proprio perché, mentre fingono di fare gli anticapitalisti, sono funzionali a questo sistema. Per questo sono subito pronti a scaricare chiunque tra i propri appartenenti possa rovinare la loro immagine, come Gianluca Casseri, che ha assassinato nel 2011 due lavoratori senegalesi in piazza Dalmazia, o come Fabio Vitrano, trovato armato fino ai denti pochi giorni fa a Lucca.
Il vero obiettivo dell'iniziativa di sabato può essere, all'apparenza, di sollevare gli animi dei fascistelli fiorentini, sempre pochi e tristi nelle loro piccole stanzucce. Ma forse Iannone vuole anche vedere se i soldi per mantenere ben due sedi sono ben spesi.
Peccato che gli abitanti dei quartieri interessati, prima Coverciano e ora Novoli-Maragliano, si siano da subito mobilitati proprio perché giustamente preoccupati da una presenza di questo tipo, completamente estranea a questi quartieri. Sappiamo bene che i fascisti hanno la protezione della questura, sempre pronta ad accorrere per proteggerli e per denunciare e reprimere gli antifascisti. Pensiamo che sia nostro compito, come antifascisti, scendere in piazza sabato per
ribadire, con la nostra presenza militante, che i fascisti sono e restano un corpo estraneo a Firenze.
Sabato 16 Gennaio
Manifestazione
Antifascista a Coverciano
Ore 15, Via D'Annunzio angolo via Ramazzini
Presidio a Novoli
Ore 19, via Felice Fontana
Di sicuro dobbiamo difendere i nostri quartieri da chi, come il caso di Roma e la cosiddetta Mafia Capitale ha dimostrato, ha lucrato a man bassa sugli appalti, speculando sui migranti, sguazzando in un sottobosco politico dove fascisti come Carminati, Mokbel, vanno a braccetto con politici di ogni colore e personaggi legati al PD come Buzzi. Un sottobosco dove i membri di Casapound sono di casa. Dobbiamo difenderci dagli infami, pronti a colpire chi vedono debole e indifeso, e a scappare, abbandonando i loro amichetti, quando invece vedono la malaparata. Da chi vuole impedire ai bambini di andare a scuola o ai malati di curarsi perché hanno la pelle di un altro colore. Da chi, dopo aver gettato parole al vento contro le banche, trova il nemico sempre e soltanto in chi è più povero, o semplicemente “diverso”, rompendo il tessuto della solidarietà di classe sui posti di lavoro e nei quartieri, rendendoci tutti più soli e sfruttabili. Da chi, propagandando odio
verso gli stranieri e razzismo, agevola il lavoro ai governi che vogliono portarci verso nuove guerre sempre più criminali e più pericolose. Dai mercenari che si prestano a progetti golpisti in giro per il mondo o si uniscono ai battaglioni nazisti in ucraina che massacrano la popolazione del Donbass. Da chi, definendosi “fascista del terzo millennio”, si pone come erede di un regime che, dopo avere invaso e sterminato intere popolazioni (Etiopia, Jugoslavia, Albania, Grecia...), ci ha lasciato come eredità lutti, stragi e distruzioni. Un regime che ha da subito cancellato i diritti dei lavoratori, aggiungendo la violenza della legge allo squadrismo che attaccava le sedi dei sindacati e dei partiti operai.
Questo è il vero volto di Casapound e dei suoi militanti, sempre pronti, per provare a far dimenticare quello che sono veramente, a presentarsi come “bravi ragazzi”, a nascondersi dietro progetti di solidarietà internazionale, che poi coprono traffici di armi e droga, o addirittura dietro la “cultura”, come hanno fatto con la finta libreria che hanno aperto a Coverciano. In questo sono aiutati dai media e dalla politica istituzionale, del governo e di tutti i partiti, che dà loro spazio, protezione e soldi, proprio perché, mentre fingono di fare gli anticapitalisti, sono funzionali a questo sistema. Per questo sono subito pronti a scaricare chiunque tra i propri appartenenti possa rovinare la loro immagine, come Gianluca Casseri, che ha assassinato nel 2011 due lavoratori senegalesi in piazza Dalmazia, o come Fabio Vitrano, trovato armato fino ai denti pochi giorni fa a Lucca.
Il vero obiettivo dell'iniziativa di sabato può essere, all'apparenza, di sollevare gli animi dei fascistelli fiorentini, sempre pochi e tristi nelle loro piccole stanzucce. Ma forse Iannone vuole anche vedere se i soldi per mantenere ben due sedi sono ben spesi.
Peccato che gli abitanti dei quartieri interessati, prima Coverciano e ora Novoli-Maragliano, si siano da subito mobilitati proprio perché giustamente preoccupati da una presenza di questo tipo, completamente estranea a questi quartieri. Sappiamo bene che i fascisti hanno la protezione della questura, sempre pronta ad accorrere per proteggerli e per denunciare e reprimere gli antifascisti. Pensiamo che sia nostro compito, come antifascisti, scendere in piazza sabato per
ribadire, con la nostra presenza militante, che i fascisti sono e restano un corpo estraneo a Firenze.
Sabato 16 Gennaio
Manifestazione
Antifascista a Coverciano
Ore 15, Via D'Annunzio angolo via Ramazzini
Presidio a Novoli
Ore 19, via Felice Fontana