La guerra fuori e dentro i paesi europei che Francia e l'Europa imperialista stanno facendo dopo gli attentati dell'Isis, si accompagna ad una "guerra ideologica" di pari pericolosità.
Questa guerra è fatta di scontro tra la cosiddetta "civiltà, stile di vita, valori occidentali" e l'"inciviltà, l'orrore" dei popoli arabi; a cui spesso si accompagna la contrapposizione tra i valori cristiani e quelli musulmani. Dove qui ci sarebbe il bello, la pace, la libertà, ecc. ecc. e lì ci sarebbe l'oscuro, il brutto, da schiacciare.
Qualche organo di (bassa)informazione ha anche tirato fuori a questo proposito la scrittrice sfegatata filoimperialista con l'elmetto e lo stemma nazista sul petto, Oriana Fallaci, che nei suoi ultimi anni di vita, non ha scritto, ma ha letteralmente vomitato contro i popoli del terzo mondo.
Un esempio di questa rinnovata campagna subculturale, in realtà di "chiamata alle armi", è un editoriale apparso, non a caso, sul massimo organo di stampa dei padroni, il Sole 24 ore, intitolato: "Combattere
uniti per difendere la civiltà", dove si scrive:
"...A questa guerra l’Occidente e i suoi alleati devono
rispondere con altrettanta forza combattendo uniti senza se e senza
ma il Califfato, lì dove è armato e organizzato, Siria, Iraq,
Libia, e lì dove l’esercito dei suoi seguaci in casa nostra si è
mobilitato. Il seme del male è cresciuto nella pancia del Medio
Oriente, ma è penetrato e si è diffuso nella pancia dell’Europa
tra l’ignavia dei più. L’Europa dormiente dei troppi egoismi e
delle mille miserie ragionieristiche riscopra le ragioni ideali della
sua civiltà e le difenda con la forza militare e con le armi della
sicurezza e della coscienza perché i valori della vita e della
convivenza civile non sono negoziabili, sono valori fondanti che
abbiamo costruito nei secoli e appartengono al capitale umano più
importante del mondo...
...questa guerra la può combattere e vincere solo
l’Occidente, tutto l’Occidente insieme... senza l’intelligenza e la forza degli
Stati Uniti d’Europa non riusciremo a superare il nostro 11
settembre".
Questo editoriale è sintomatico perchè mostra chiaramente che tutti coloro che in questi giorni fanno un discorso di civiltà/di stile di vita da difendere, ecc, inevitabilmente esprimono concezioni razziste e finiscono o esplicitamente o implicitamente per appoggiare la guerra contro i "barbari musulmani".
Non entriamo nel discorso dello stile di vita nei paesi imperialisti, in cui qui sì, i lavoratori, le masse popolari, i giovani proletari che pensano e lottano farebbero fatica a vedere la "civiltà" nel ritorno a condizioni di vita di 50 anni fa, nei valori iperindividualisti, in una cultura spazzatura, in un futuro sempre più nero, in "moderno medioevo" fatto di femminicidi delle donne, in una criminalità sempre più istituzionalizzata, in uno stile di vita da "grande bruttezza"; come farebbero fatica a vedere la "civiltà" nell'occidente che partorisce sempre più "figli" serial killer razzisti e nazisti che sparano nel mucchio, ecc, ecc, ;
qui, dove i celebratori delle "libertà occidentali" dovrebbe aggiungere sempre per chi sono queste "libertà", che "libertà" è coniugato a soldi, e che la libertà viene ristretta, tolta, repressa quando le masse pretendono e lottano per effettive libertà, diritti, ecc.
Come sorvoliamo sul fatto che appena un giovane italiano, francese sincero, senza stupidi pregiudizi va nei paesi del nord Africa, in Palestina, tra i curdi, si accorge subito la differenza in termini di civiltà morale, culturale, di impegno sociale dei giovani di questi paesi - che sono stati il cuore delle rivolte arabe - e l'istupidimento che si vuole imporre ai giovani dei paesi imperialisti;
ciò che però nessun giornalista occidentale che si dica minimamente tale può nascondere è che la "civiltà" e la "pace" sono coltivate dai paesi imperialisti su un tappeto di morti, di distruzioni - non di centinaia ma di migliaia di persone, uomini, donne, bambini; che questi "alti valori" sono imposti con l'orrore delle bombe e degli eserciti razzisti, torturatori, stupratori dell'imperialismo, come la stessa Francia ha mostrato e mostra anche in queste ore.
Non si può nascondere, neanche strumentalizzando l'emozione e il dolore per le morti dei ragazzi e ragazze innocenti a Parigi, che in nome della difesa dei valori occidentali sempre e anche ora l'imperialismo fa le più tragiche e sporche guerre, benedette dalla croce cristiana, e per un unico vero "valore": il profitto! e la difesa dello stile di vita della sua classe.
D'altra parte questi scribacchini fingono di non vedere che è il rifiuto dei "valori" delle cittadelle imperialiste, che tengono tantissimi giovani, sia di origine straniera sia francesi, come in una grande prigione, senza lavoro, controllati, discriminati nelle banlieues, mentre riserva i "luccichii" al centro di Parigi, è una delle ragioni che permette ai fondamentalisti fascisti dell'Isis di fare proseliti nei paesi imperialisti.
FRANCIA, ITALIA, PAESI EUROPEI IMPERIALISTI, GUARDATEVI ALLO SPECCHIO, QUANDO FATE FINTA DI PIANGERE I MORTI DELL'ISIS!