Espressione dei poteri forti, Vaticano e fascioMafiacapitale. Un'altro tassello del moderno fascismo che questo governo sta portando avanti.
Roma, arriva il commissario che odia gli scioperi e le occupazioni
30 ottobre 2015
Sarà Tronca, il prefetto di Milano, a commissariare la Capitale nel dopo Marino. “Lanciato” da Maroni, non ha in gran considerazione il diritto di sciopero e quello alla casa. E manda allo stadio il figlio con l’auto di servizio
di Ercole Olmi
Il Prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, s’è detto questa sera «orgoglioso e felice della fiducia accordatami». Sarà lui il commissario del dopo Marino al Comune di Roma dopo le fatiche di Expo. Ecco il perché di tutte le chiacchiere sulla capitale morale a oscurare le reali ragioni del siluramento di un sindaco regolarmente eletto. Dopo la lugubre sfilata di consiglieri dimissionari per impedire un dibattito in Aula, il governo ha spifferato con rapidità il nome di questo palermitano di 64 anni con la missione affidatagli da Alfano: «Che il Giubileo funzioni come Expo».
Tronca sarà affiancato anche dal ‘dream team’ per il Giubileo coordinato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli. Il Toto nomi vede come superdelegato ai Trasporti Marco Rettighieri, direttore di Expo 2015 e già manager delle ferrovie. L’atto di dimissioni dei 26 consiglieri è stato inviato in serata alla Prefettura dal segretario generale del Campidoglio. Così è partito l’iter per la nomina del commissario. Altri nomi quello dell’ex assessore Alfonso Sabella (che però ha di recente affermato che da lunedì “tornerà a fare il magistrato”), del sovrintendente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes e soprattutto del presidente del Coni Giovanni Malagò.
L’«orgoglioso» salì all’onore delle cronache nel 2011 per una vicenda non proprio fonte d’orgoglio. L’Unità di quei giorni raccontò la vicenda di un’auto dei pompieri e di un autista dirottati per accompagnare allo stadio il figlio del dirigente – il figlio di Tronca – e un’altra persona. La denuncia veniva dai sindacati dei Vigili del fuoco che già allora denunciavano organici drammaticamente all’osso, ritardi nei pagamenti e un taglio del 50% in finanziaria.
I fatti, documentati da un’inchiesta interna, risalgono all’11 maggio, quando allo stadio Olimpico della Capitale, si giocava Roma-Inter di coppa Italia.
Tronca, dal novembre 2008 era stato nominato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni capo del dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile. Gran parte della sua carriera prefettizia si è svolta al nord, fra Varese, Milano e Brescia. Al prefetto Tronca, una volta a Roma, sarebbero stati assegnati ben due attici, in via Piacenza, a due passi dal Quirinale. «Alloggi di servizio che non gli spetterebbero», riportava la stampa dell’epoca.
Eppure, come ogni prefetto, Tronca ha l’ossessione delle occupazioni. Sua, un anno fa, l’idea della creazione di un Numero Unico di Emergenza (112) da chiamare per lo sgombero immediato delle occupazioni in flagranza.
Lo scorso maggio, il futuro commissario di Roma, ha precettato gli autoferrotranvieri che volevano scioperare. Lo sciopero era proclamato per reclamare il contratto ormai scaduto da 8 anni e le politiche del lavoro del governo Renzi, in primis il Jobs Act. A questo si aggiungevano le tensioni nei depositi milanesi legate alle vicende di Expo. Ma proprio “l’emergenza Expo” è stato il comodo paravento dietro il quale nascondersi per impedire uno dei fondamentali diritti democratici.
L’agitazione, secondo la Prefettura, oltre a congestionare il traffico in città avrebbe reso difficile l’accesso al sito dell’Esposizione recentemente inaugurato. Una precettazione si era avuta già un mese prima, riporta il sito Milano in movimento. In quell’occasione la scusa ufficiale era il Salone del Mobile.
Lo stesso sito, ci rammenta sulla serrata dell’Università Statale nel week-end 16-18 Gennaio 2015 concertata tra il Prefetto Tronca ed il Rettore Vago per impedire lo svolgimento di un’assemblea NoExpo. «Fosse avvenuta ad Istanbul, Il Cairo, Mosca o Hong Kong avrebbe fatto gridare i media e le opinioni pubbliche allo stato autoritario ed alla repressione delle libertà fondamentali e che è invece passata tutto sommato senza grossi scossoni in una delle metropoli dell’Occidente opulento».
sabato 31 ottobre 2015
pc 31 ottobre - Continuano le Celebrazioni del 20° MFPR: report da Milano
Con Bella ciao domenica 25 ottobre si è aperta la
celebrazione del 20° del Mfpr a Milano nella sede del Comitato
Molise-Calvairate e con i calorosi ringraziamenti, non rituali, per la
disponibilità a concederci lo spazio.
Per noi particolarmente significativa la scelta sia per la
partecipazione dell’esponente storica del comitato al presidio in occasione del
1° storico sciopero delle donne, sia perché era importante tenere l’assemblea in un
quartiere popolare, a forte presenza di immigrati e in cui la questione casa,
la qualità della vita nei quartieri popolari di periferia ha un peso specifico
notevole, con la specificità, per le donne immigrate della necessità di accesso ai servizi, sempre più carenti,
vista la mancanza, in genere, della rete di sostegno familiare, le
difficoltà di seguire i figli nel
percorso scolastico per la insufficienza conoscenza della lingua, etc - anche su
questi aspetti vorremmo aggiornare e arricchire la piattaforma del nuovo
sciopero delle donne. Inoltre, ha rappresentato una ideale continuità del
lavoro concreto al fianco delle donne in lotta per il diritto alla casa, contro
il razzismo istituzionale…
Come significativa è stata la partecipazione delle
lavoratrici della scuola del Coordinamento3ottobre, alle cui lotte le compagne
del mfpr hanno portato sostegno.
Le compagne che hanno partecipato al seminario di Palermo hanno
riportato in maniera sintetica, ma vivace il senso della festa/celebrazione che
continua, il voler restituire, attraverso la raccolta dei fogli prodotti “Una
marcia in più”, alle donne proletarie, alle giovani l’esperienza di questi 20
anni di lotta a 360°, perché non è “nostra”, ma è frutto ed esprime il
difficile percorso di lotta delle donne, la necessaria doppia lotta, ma una
lotta che è naturale che si scateni. Da qui anche il perché di movimento femminista
proletario rivoluzionario.
I riferimenti, la storia da cui proviene l’mfpr; il ponte
internazionalista che unisce le lotte delle donne nel mondo.
pc 31 ottobre - Berlino - l'orrore senza fine della condizione e della guerra ai profughi nei paesi imperialisti
Berlino, Mohamed violentato e strangolato. Il Killer ha ucciso un altro bambino di 6 anni
17:11 - Il 32enne arrestato giovedì dalla polizia nella regione di Brandeburgo con un bimbo bosniaco morto nel portabagagli dell'auto ha ammesso di aver ucciso il piccolo, di nome Mohamed Januzi, rapito davanti all'ufficio registrazione dei migranti "Lageso". L'uomo, Silvio S., ha quindi confessato l'omicidio anche di un secondo bambino, Elias, di 6 anni. Lo rivela il portavoce del procuratore di Berlino. Mohamed Januzi è stato violentato e strangolato.
Elias era scomparso dall'abitazione dei suoi genitori a Potsdam, non lontano dalla capitale tedesca, a luglio. Il 32enne, che avvicinava le sue vittime con i peluche e poi abusava di loro, è stato arrestato dopo la segnalazione alla polizia da parte di sua madre, che lo aveva riconosciuto nelle immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso che gli investigatori avevano diffuso negli ultimi giorni. L'uomo, come detto, ha confessato l'omicidio di Mohamed, scomparso a Berlino il primo ottobre mentre era in coda con la famiglia per registrarsi e avviare la pratica del diritto d'asilo. Secondo il medico legale, il piccolo è stato violentato e strangolato.La polizia ha infine trovato anche il cadavere di Elias. Il bimbo, come l'assassino ha dichiarato agli agenti, era stato seppellito nel giardino di una casa a Luckenwalde, vicino a Potsdam. Gli inquirenti temono che il nome di Silvio S. possa essere legato ad altri casi di sparizioni di bambini
pc 31 ottobre - Turchia elezioni - fuoco e non schede contro il regime fascista di Erdogan, le sue creature ISIS, i suoi padroni imperialisti
Turkey elections - Bullets not ballots! TKPML-TIKKO
In our country, we don’t beg for fascists to take responsibility ! Bullets do the work!’’ say TKP ML - TIKKO
azioni del TIKKO-TKML per lacompagna uccisa DILEK DOGAN
immagini del suo funerale
i funerali di tre compagni del TKP/ML -TIKKO a Dersim
pc 31 ottobre - Mentre il Governo Renzi promuove stretta cooperazione con Israele per il gas Il 3 novembre all' Ex OPG Occupato - Je so' pazzo - incontro sulla situazione attuale in Palestina
Il 3 novembre all' Ex OPG Occupato - Je so' pazzo
ci sarà un incontro in cui proveremo a fare chiarezza su quello che sta
accadendo attualmente in Palestina. La questione degli accordi
commerciali che il nostro Governo ha con Israele è solo uno dei tanti
motivi per cui dovremmo interessarci, nella misura in cui possiamo
sicuramente considerarci complici del massacro ai danni dei palestinesi.
Potrebbe sembrare forzato come ragionamento, ma se pensiamo che
gli accordi rafforzano Israele economicamente e politicamente, gli danno
legittimità per fare ciò che gli pare e di restare impunito nonostante
le migliaia e migliaia di morti, nonostante il fosforo bianco,
nonostante il regime di apartheid...
pc 31 ottobre - 'Arresti romani dei fascio razzisti di Casa Pound' e adunata Salvini Berlusconi a Bologna - contraddizioni di Palazzo all'ombra del moderno fascismo - un articolo informativo
- Luca Fiore
- contropiano
Lo
scorso 17 luglio, davanti all’ex scuola Socrate di Casale San Nicola,
borgata ‘bene’ alla periferia di Roma, i ragazzotti di Casa Pound e i
celerini in assetto antisommossa si erano affrontati a lungo. I
fascisti, insieme ad un comitato ‘spontaneo’ di cittadini delle zona –
in realtà una sigla di copertura dell’estrema destra più qualche
sprovveduto abitante - protestavano con un blocco contro il
trasferimento nell’edificio di un piccolo gruppo di rifugiati. Dagli
spintonamenti e dalle provocazioni si era ad un certo punto passati al
lancio di sedie, ombrelloni e suppellettili varie da parte dei fascisti,
pc 31 ottobre - L'imperialismo italiano, invece di ritirarsi, si lega al carro di Obama e continua e potenzia il suo intervento in Afghanistan
Difesa: Italia resta in Afghanistan e aumenta il contingente
Rispondendo a una interpellanza urgente di Massimo Artini, il sottosegretario alla Difesa ha sottolineato che «in relazione alla volontà di garantire il prosieguo della missione addestrativa nel settore di Herat in una cornice di sicurezza per il nostro contingente, il Governo ha già deciso di rimodulare la pianificazione di rientro di alcune capacità del contingente e di aumentarne la consistenza numerica nell'ultimo trimestre dell'anno, in una misura ritenuta idonea a compensare il rientro di quella parte del contingente spagnolo che era dedicata alla Force Protection».
L'eventuale disponibilità del Paese a continuare la missione dovrà comunque tenere conto delle valutazioni e delle decisioni che saranno collegialmente prese in ambito Nato fin dai prossimi incontri. Solo in tale sede, infatti, sarà possibile valutare e pianificare le esigenze da soddisfare e le misure più opportune da adottare da un punto di vista operativo e, soltanto in conformità a tali valutazioni, anche l'Italia potrà meglio individuare il contributo da rendere disponibile. Ogni soluzione, comunque, terrà conto delle sempre prioritarie esigenze di tutela della sicurezza dei nostri uomini», ha concluso il sottosegretario alla Difesa.
pc 31 ottobre - Palestina. Rafforzare con tutti i mezzi la informazione e la denuncia del regime nazi-sionista Israeliano che commette ogni giorno crimini di guerra
film/documentario
"Israele... IL CANCRO"
Il film/documentario rappresenta una testimonianza oggettiva di quanto ancora accade in Palestina e vuole essere occasione di dibattito sull'argomentohttp://israeleilcancro.
https://www.facebook.com/
pc 31 ottobre - Per info e dibattito - REPORT ASSEMBLEA NAZ "NO TRIDENT" - 25 OTTOBRE – NAPOLI
L’assemblea si è tenuta
presso l’ex Asilo Filangieri il giorno successivo alla
manifestazione del 24 contro l’esercitazione NATO Trident Juncture
2015. Erano presenti: Alex Zanotelli, Comitato pace e disarmo e
Smilitarizzazione del Territorio – Campania, Rete no war Napoli,
Rete dei comunisti, USB, Squola popolare LoSka, Mensa occupata di
Napoli, Rete Noi saremo tutto, Laboratorio Iskra, Comitati No Muos
Ragusa, Palermo, Catania, Federazione Anarchica Siciliana, Donne No
Dal Molin, Coordinamento nazionale per la Jugoslavia- Bologna, Un
ponte per, Radio Vostok, Cobas Napoli, Red Link, un compagno
palestinese, un’attivista antimilitarista tedesca del Centro
d’informazione sulla militarizzazione.
Tutti gli interventi sono
partiti dal bilancio della manifestazione che ha visto un numero
reale di 2000 partecipanti. Si è unanimemente concordato che la
manifestazione, pur con numeri ben al di sotto di quanto la fase
necessiterebbe, ha rappresentato un segnale politico importante
rimettendo all’ordine del giorno l’opposizione alla guerra e
all’imperialismo. Dopo anni, infatti, di silenzio se non, in
pc 31 ottobre - Operai morti per amianto, condannati gli ex direttori di Fincantieri Palermo
I padroni assassini nei tribunali devono essere condannati, e pesantemente, per i crimini che mettono in atto ogni giorno, ma non basta! Necessario è far pagare il costo politico di questi assassini allo Stato e al governo, costruendo la battaglia generale per mettere
fine alla produzione per il profitto del
capitale sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari.
Il giudice di Palermo Monica Sammartino
ha condannato complessivamente a 24 anni e 6 mesi di carcere, per
omicidio colposo, gli ex direttori di Fincantieri Palermo Giuseppe
Cortesi, Antonio Cipponeri e Luciano Lemetti. Sono responsabili della
morte di sette operai deceduti per asbestosi e mesotelioma pleurico
in seguito all'inalazione delle fibre di amianto. Nello stabilimento,
per anni, secondo l'accusa non sarebbero state adottate le misure di
sicurezza minime per evitare il contatto diretto con l'amianto.
I
tre imputati, che avrebbero dovuto vigilare sull'osservanza delle
cautele imposte dalla legge per chi lavora a contatto con l'amianto,
sono stati invece assolti dall'accusa di omicidio colposo relativa ad
altri dieci decessi. Per 15 capi di imputazione di omicidio e lesioni
colpose è stata invece dichiarata la prescrizione. A Cortesi sono
stati inflitti 8 anni e 6 mesi, a Cipponeri 6 anni e 6 mesi e a
Lemetti 9 anni e 6 mesi. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento
del danno, da liquidarsi in sede civile, alle parti civili
costituite: i familiari di tre vittime, l'Inail e la Fiom, assistita
dall'avvocato Fabio Lanfranca.
Il magistrato ha inoltre
attribuito una provvisionale immediatamente esecutiva di 700mila all'Inail e somme tra i 120mila e i
65mila euro alle mogli e ai figli delle vittime che si sono
costituiti parti civili. Si tratta del secondo processo celebrato a
Palermo per l'amianto killer alla Fincantieri. A novembre del 2014 la
Corte di Cassazione ha confermato le condanne dei tre dirigenti al
primo dibattimento istruito nel capoluogo. Erano imputati della morte
di 37 operai, uccisi anche loro dalle polveri di asbesto, e per la
malattia sviluppata da altri 24 lavoratori.
LaRepubblicaPalermo
pc 31 ottobre - "Promozione sociale e accoglienza" = lauti profitti sulla pelle di centinaia di migranti
Agrigento, indagine su Omnia Academy. Business da cinque milioni con i migranti
Da Meridionews
Associazione a delinquere finalizzata a commettere truffe ai danni dello Stato e falsi in atto pubblici. È l'accusa rivolta dalla Procura di Agrigento a sette persone. Al centro dell'indagini l'Omnia Academy, associazione di promozione sociale, con sede a Favara. Che, con la gestione dei migranti nel 2014, ha raggiunto un fatturato di 5 milioni di euro.
Secondo i magistrati Salvatore Vella e Matteo Delpini, coordinati dal procuratore della Repubblica Renato Di Natale, l'associazione avrebbe commesso diverse irregolarità, in particolare nelle procedure utili per la richiesta di asilo. Circa quaranta i finanzieri che, sotto la direzione del capitano Stilian Cortese, hanno eseguito perquisizioni all'interno degli uffici comunali di diverse città dell'Agrigentino. Le Fiamme Gialle hanno prelevato documenti dai comuni di Naro, Camastra, Casteltermini, Canicattì, Favara, Cammarata, San Giovanni Gemini; Palma di Montechiaro; Castrofilippo, Alessandria della Rocca, Cattolica Eraclea, Sant'Angelo Muxaro, Porto Empedocle e Grotte.
Già a maggio erano scattati cinque avvisi di garanzia per falso e truffa con l'accusa di aver gonfiato i numeri dei migranti ospiti nelle struttura che l'associazione gestisce per ricevere i finanziamenti del ministro. Stando ai riscontri delle forze dell'ordine, l'Omnia Academy - che rappresenta una delle realtà regionali più importanti nel settore dell'accoglienza, con oltre ottanta dipendenti - avrebbe quasi quadruplicato il proprio fatturato in un solo anno, passando dal 2013 al 2014 da 1,5 a 5 milioni di euro.
pc 30 ottobre - L'Aquila ricostruisce sullo sfruttamento: operaio egiziano denunciato 2 volte perché reclamava gli stipendi arretrati minacciando il suicidio
Mentre il processo per frode in pubbliche forniture sugli isolatori sismici malcostruiti del progetto C.A.S.E. rischia la prescrizione e i costruttori, i signori della protezione civile, le iene rides del post terremoto e quelle che se la ridevano alla "commissione grandi rischi" voluta da Bertolaso vanno dritti verso l'impunità e si tengono stretto il bottino, Alla Gomaa Abdel Eid, l'operaio egiziano che per reclamare i suoi diritti si è arrampicato su una gru davanti al cantiere del tribunale, è stato denunciato dal suo datore di lavoro per estorsione e dalla polizia per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
A L'Aquila gli operai egiziani ed afghani sono stati impiegati sin dal 2009 nella ricostruzione delle infrastrutture necessarie ad accogliere la banda B&B e il G8, "ospitati" in gruppi di 15 in container dove non c'era un filo d'aria e neanche 30 cm di spazio tra le brande per poter fare le pulizie o spostarsi senza calpestare un altro.
Dopo l'emergenza si sono rifugiati alla caritas. Quando anche questa ha chiuso i battenti, nel 2011, i più "fortunati", i "regolari" come Alla Gomaa Abdel Eid, sono rimasti, ospitati nelle C.A.S.E. della banda B&B, a lavorare nei cantieri per la ricostruzione, davanti al nuovo e al vecchio tribunale, in evidenti condizioni di insicurezza, senza casco e dispositivi anticaduta, ma nessun procuratore e tantomeno la polizia, ha sporto una denuncia su questo, nessun imprenditore si è sognato di allontanare dal lavoro gli operai sprovvisti di dispositivi di sicurezza, fino a quando questi non hanno cominciato a lottare...
L'AQUILA: OPERAIO SCENDE DA GRU DOPO 6 ORE,
PROTESTA STIPENDI ARRETRATI - FINIRA' A DENUNCE
PROTESTA STIPENDI ARRETRATI - FINIRA' A DENUNCE
L’AQUILA - Dopo 6 ore di trattative, alle 14.14 di oggi, è sceso dalla gru l’operaio egiziano Alla Gomaa Abdel Eid, 31 anni, salito per due volte in tre giorni sui cieli dell’Aquila con la minaccia di suicidarsi lanciandosi, per chiedere il pagamento di presunti compensi arretrati di 40 mila euro per sé e per alcuni suoi colleghi di una ditta di ponteggi, la Edil Esse, impegnati in un cantiere di ricostruzione in viale Giovanni XXIII.
Una vicenda che ora proseguirà a colpi di denunce reciproche.
Una vicenda che ora proseguirà a colpi di denunce reciproche.
A convincerlo a desistere sono stati il dirigente della squadra Volante della
venerdì 30 ottobre 2015
pc 30 ottobre - AL FIANCO DEL POPOLO KURDO, CONTRO IL REGIME FASCISTA TURCO - MA CONTRO L'IMPERIALISMO - PER L'UNICA STRATEGIA NECESSARIA E VINCENTE: LA GUERRA POPOLARE - NO LA VIA ELETTORALE
Non ci può essere vittoria per il popolo Kurdo
non ci può essere pace e democrazia in Turchia, in Siria
con la via già rivelatasi perdente delle elezioni o del disarmo/accordi
di pace di Ocalan.
Dietro la Turchia, c'è l'imperialismo Usa, Europeo e italiano.
Senza lottare contro questi imperialismi continueranno i massacri, le guerre, come si
espanderà il terrorismo fascista dell'Isis.
Questa lotta è necessaria per difendere l'eroica lotta delle donne e degli uomini a Kobane e Rojava.
Ma per questo serve la guerra di popolo
Serve nei paesi imperialisti come il nostro rivolgere la lotta contro il nostro governo, il nostro Stato
non ci può essere pace e democrazia in Turchia, in Siria
con la via già rivelatasi perdente delle elezioni o del disarmo/accordi
di pace di Ocalan.
Dietro la Turchia, c'è l'imperialismo Usa, Europeo e italiano.
Senza lottare contro questi imperialismi continueranno i massacri, le guerre, come si
espanderà il terrorismo fascista dell'Isis.
Questa lotta è necessaria per difendere l'eroica lotta delle donne e degli uomini a Kobane e Rojava.
Ma per questo serve la guerra di popolo
Serve nei paesi imperialisti come il nostro rivolgere la lotta contro il nostro governo, il nostro Stato
pc 30 ottobre - testo rettificato - NELL'INCONTRO INTERNAZIONALE ANTI NATO DI ROMA SI COPRE L'IMPERIALISMO EUROPEO E ITALIANO E SI SOSTIENE L'IMPERIALISMO RUSSO
L'INCONTRO
INTERNAZIONALE DEL
COMITATO ITALIANO
NO GUERRA NO NATO PER
UN’ITALIA NEUTRALE E PER UN’EUROPA INDIPENDENTE, svoltosi a Roma il 26 ottobre, ha visto riuniti forze che sostengono posizioni sociademocratiche e opportuniste, che fanno da compagni di strada dell'imperialismo e delle sue guerre, finendo per condurre i proletari e le masse popolari al carro di questo o quell'imperialismo.
Sembra in alcuni interventi che la Nato non abbia nè padri nè madri, ma soprattutto si mistifica sul ruolo dei paesi imperialisti europei e dell'imperialismo italiano, visti non come attivi paesi imperialisti impegnati nelle guerre per la spartizione del mondo,ma presentati come paesi che riacquistando la loro "sovranità" possono essere "neutrali e improntati alla pace, giustizia".
Interventi, quindi, che invece di chiamare i proletari e le masse a lottare contro il proprio imperialismo, li chiama a fare da bordone impotente alle anime belle che coprono l'imperialismo europeo e italiano e la loro ricerca di indipendenza, proprio quando l'imperialismo europeo e italiano stanno affilando le loro armi per ampliare il loro ruolo economico, politico, militare in Africa, Medio Oriente, Afghanistan, ecc.
E' stato, inoltre, un incontro di forze filo imperialismo russo. Una difesa indecente della Russia imperialista di Putin, altra faccia della medaglia dell'ascesa delle forze neonaziste in Ucraina sostenuto dall'imperialismo USA-EUROPA-ITALIA, ecc.
Sembra in alcuni interventi che la Nato non abbia nè padri nè madri, ma soprattutto si mistifica sul ruolo dei paesi imperialisti europei e dell'imperialismo italiano, visti non come attivi paesi imperialisti impegnati nelle guerre per la spartizione del mondo,ma presentati come paesi che riacquistando la loro "sovranità" possono essere "neutrali e improntati alla pace, giustizia".
Interventi, quindi, che invece di chiamare i proletari e le masse a lottare contro il proprio imperialismo, li chiama a fare da bordone impotente alle anime belle che coprono l'imperialismo europeo e italiano e la loro ricerca di indipendenza, proprio quando l'imperialismo europeo e italiano stanno affilando le loro armi per ampliare il loro ruolo economico, politico, militare in Africa, Medio Oriente, Afghanistan, ecc.
E' stato, inoltre, un incontro di forze filo imperialismo russo. Una difesa indecente della Russia imperialista di Putin, altra faccia della medaglia dell'ascesa delle forze neonaziste in Ucraina sostenuto dall'imperialismo USA-EUROPA-ITALIA, ecc.
Questo incontro - di cui in coda riportiamo alcuni stralci più emblematici degli interventi e del comunicato finale - ha confermato pienamente come oggi siano fondamentali nel fronte, necessario, contro la guerra imperialista e la Nato, porre e far agire con chiarezza due fondamentali discriminanti, che abbiamo posto - vedi blog del 22 ottobre:
"Le due posizioni da respingere tassativamente sono:
1. Parlare genericamente contro la guerra senza indicare che bisogna essere contro le guerre imperialiste e le guerre reazionarie e invece a favore delle guerre di liberazione nazionale antimperialiste nei paesi oppressi dall'imperialismo, e in particolare delle guerre popolari come in India, Filippine, Perù,Turchia ecc. e delle guerre rivoluzionarie all'interno dei paesi imperialisti per la rivoluzione proletaria e socialista, è sostenere l'imperialismo europeo e l'imperialismo italiano, coprire la natura delle guerre e sostenere un pacifismo di maniera che è caratteristica dell'opportunismo e un inganno per i proletari e i popoli.
2. Quelle dei sostenitori della Russia di Putin, o della Cina odierna che sono due potenze imperialiste, che concorrono alla tendenza alla guerra imperialista, di spartizione del mondo, di contesa interimperialista nel mercato mondiale, di rapina delle fonti energetiche, petrolio in primis e delle materie prime, e di controllo delle aree geostrategiche del mondo
Coprire e allearsi con queste due tendenze anche in funzione tattica è opportunismo, è mettere la tattica in contrapposizione con la strategia rivoluzionaria, è rinunciare alla autonomia di classe del proletariato e all'internazionalismo proletario autentico"
alcuni STRALCI DEL REPORT SINTETICO E COMUNICATO FINALE DELL'INCONTRO DI ROMA
....GIULIETTO
CHIESA, sempre per il Comitato, ha ricordato come sia necessario
controbattere la narrazione che la NATO fa di sé stessa come
alleanza difensiva, addormentando le coscienze, aspetto altrettanto
importante che gli aspetti militari.
...L’europarlamentare
della Lettonia TATIANA ZDANOKA ha
sottolineato la pericolosa isteria anti-russa che si è sviluppata
nei paesi baltici ed in vari paesi dell’Est Europa, ivi compresa
l’Ucraina occidentale... ha concluso che la politica mondiale
non può attuarsi senza e contro la Russia.
...INGELA
MARTENSSON, ex parlamentare svedese, ha parlato dei tentativi della
NATO,di trascinare nella
NATO anche la Svezia, nell’ambito di una grande crociata anti-russa.
...Nel
pomeriggio il tedesco REINER BRAUN, della rete internazionale
NO-TO-WAR / NO-TO-NATO, e co-presidente dell’associazione IPB,
presente a Roma insieme all’altra rappresentante della rete
KRISTINE KARCH, ha illustrato le finalità della rete, analoghe a
quelle del Comitato nato in Italia; ha parlato della situazione del
movimento pacifista in Germania ed auspicato la nascita di un
coordinamento europeo.
....Il
presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione FERDINANDO
IMPOSIMATO ha ricordato, in un breve ma molto incisivo intervento, le
responsabilità dei servizi segreti USA e della NATO nella politica
delle stragi in Italia (a partire da Piazza Fontana) e
nell’assassinio di Aldo Moro.
...VINCENZO
BRANDI, del Comitato No Nato e della Rete No War Roma, ha ricordato i
ritardi del pacifismo italiano in occasione delle guerre scatenate
dalla NATO in Libia ed indirettamente in Siria.
....Il
saggista PIERO PAGLIANI, membro del Comitato, ha
attribuito questi ritardi alla propensione di certa vecchia
ex-sinistra ed anche presunta nuova sinistra ad abboccare alle
tematiche “umanitarie” e “democraticiste” poste a
giustificazione delle aggressioni militari (come già per la
Yugoslavia, l’Iraq, ecc.).
...Prof.
MASSIMO ZUCCHETTI, degli Scienziati contro la Guerra, ha ricordato come
la NATO, messa in difficoltà dall’intervento russo contro le sue
creature in Siria (ISIS e altri) intensificherà le sue aggressioni a
tutto campo, dal Vicino Oriente all’Ucraina e l’Est Europa.
dal COMUNICATO
FINALE
I
partecipanti al ”Convegno internazionale contro la Guerra, per
un’Italia neutrale, per un’Europa
indipendente”
svoltosi a Roma il 26 ottobre 2015 per iniziativa del Comitato No
Guerra No Nato —
provenienti
da Italia, Spagna, Portogallo, Germania, Grecia, Cipro, Svezia,
Lettonia, oltre che dagli Usa — denunciano la mega-esercitazione
Nato Trident Juncture attualmente in corso nel Mediterraneo in
preparazione di nuove aggressioni dell’Alleanza a guida Usa in
Europa, Asia e Africa...
Si
impegnano... a costituire un Coordinamento europeo perche’
i paesi attualmente appartenenti alla Nato riacquistino la loro
sovranita’ e indipendenza, requisito fondamentale per creare una
nuova Europa che contribuisca a relazioni internazionali improntate
alla pace, al rispetto reciproco, alla giustizia economica e sociale...
pc 30 ottobre - Lo Stato di polizia nel regime moderno fascista in formazione del governo Renzi
ORDINE PUBBLICO, LE RICHIESTE DELLA POLIZIA AL GOVERNO: REPRESSIONE E OMERTÀ
La polizia italiana è stufa di usare (solo) i manganelli: anche la repressione deve diventare hi tech, le pene per chi scende in piazza devono essere innalzate mentre, per chi indossa una divisa, l’impunità non deve essere toccata e quindi no ai numeri identificativi.
Così oggi,funzionari di polizia (Anfp), principale organizzazione di settore, ha ufficilizzato il proprio programma di richieste al governo durante la presentazione, avvenuta a Palazzo Chigi, del libro “Dieci anni di ordine pubblico”.
Secondo i poliziotti, il punto centrale è non entrare in contatto diretto con i manifestanti, per evitare – magari – qualcuno dei numerosissimi casi degli ultimi anni
pc 30 ottobre - Info sullo sciopero dei lavoratori della logistica
Primo Report degli scioperi in corso in tutta Italia, seguiranno aggiornamenti..
Genova - Sciopero e picchetto alla Bartolini dalla mezzanotte laboratori e solidali stanno bloccando i cancelli.
Milano -Sedriano: Dalla mezzanotte bloccata la Bartolini con adesione totale dei lavoratori allo sciopero.
Dalle ore 6 e' Iniziato lo sciopero im Dhl e Sda a Carpiano, Simply di Trucazzano, Tnt di Peschiera, Eurodifarm, Chateaux d'Ax.
Situazione tesa alla Dhl di Carpiano (molta merce a terra e camion bloccati in uscita)
Pavia - Sciopero alla Dico di Stradella (Pv) per chiedere contratti a tempo indeterminato e
Situazione tesa alla Dhl di Carpiano (molta merce a terra e camion bloccati in uscita)
Pavia - Sciopero alla Dico di Stradella (Pv) per chiedere contratti a tempo indeterminato e
pc 30 ottobre - Lotta degli studenti a Firenze
Studenti contro il nuovo ISEE in corteo: tensione con la polizia
Dopo
la protesta con le tende, partita lunedì nella residenza Calamandrei,
gli studenti fiorentini in lotta contro il nuovo ISEE hanno deciso di
affrontare un'altra tappa di mobilitazione. Si sono infatti
ritrovati in circa 80 in piazza ss. Annunziata per poi muoversi in
corteo verso il palazzo della regione Toscana dove si teneva un incontro
tra l'assessore regionale Barni, il presidente del DSU Moretti e i
rappresentanti degli studenti. Determinati ad avere risposte gli
studenti hanno dapprima preteso di poter parlare tutti con i
responsabili politici dell'applicazione del nuovo calcolo in Toscana. La
polizia si è frapposta, sbarrando l'accesso del palazzo regionale agli
studenti. Sono seguiti alcuni spintoni che hanno costretto gli attori
dell'incontro a scendere per strada contenere la legittima rabbia degli
studenti.
Circondato e protetto dai poliziotti il presidente del DSU Toscana Moretti, esattamente come a Pisa, ha accampato scuse nascondendo le responsabilità politiche dell'azienda regionale in merito agli effetti del nuovo calcolo. Alla richiesta di chiarimenti su quali fossero le soluzioni concrete approntate per riparare agli effetti del nuovo calcolo sono arrivate solo risposte vaghe aggravate dall'arroganza del direttore Moretti, determinato a difendere la ragion di Stato per cui le risorse sono scarse ed è quindi obbligatorio accontentarsi e mettersi l'anima in pace. La mobilitazione contro il nuovo ISEE, specie a Pisa, ha invece saputo invece indicare come le risorse ci siano e come invece il sistema di sottrazione delle risorse alla collettività sia complementare alle misure di impoverimento ed esclusione come il nuovo calcolo ISEE.
Gli studenti fiorentini si sono poi diretti verso la facoltà di architettura per tenere un'assemblea e rilanciare la mobilitazione. Per domani, sempre in Toscana è prevista un'assemblea d'Ateneo a Pisa.
Circondato e protetto dai poliziotti il presidente del DSU Toscana Moretti, esattamente come a Pisa, ha accampato scuse nascondendo le responsabilità politiche dell'azienda regionale in merito agli effetti del nuovo calcolo. Alla richiesta di chiarimenti su quali fossero le soluzioni concrete approntate per riparare agli effetti del nuovo calcolo sono arrivate solo risposte vaghe aggravate dall'arroganza del direttore Moretti, determinato a difendere la ragion di Stato per cui le risorse sono scarse ed è quindi obbligatorio accontentarsi e mettersi l'anima in pace. La mobilitazione contro il nuovo ISEE, specie a Pisa, ha invece saputo invece indicare come le risorse ci siano e come invece il sistema di sottrazione delle risorse alla collettività sia complementare alle misure di impoverimento ed esclusione come il nuovo calcolo ISEE.
Gli studenti fiorentini si sono poi diretti verso la facoltà di architettura per tenere un'assemblea e rilanciare la mobilitazione. Per domani, sempre in Toscana è prevista un'assemblea d'Ateneo a Pisa.
pc 30 ottobre - Repressione NO TAV - Una sentenza diversa a Torino... e cariche nel Trentino
Assolti 24 NOtav il fatto non sussiste
Si è concluso con un’assoluzione piena, o meglio ben 24
assoluzioni, il processo che vedeva imputati 24 no tav per la
manifestazione alla stazione di Condove nel periodo delle trivelle del
20 gennaio 2010. L’imputazione erano varie e per tutti era richiesto il
reato di interruzione di pubblico servizio, con richieste di 6 mesi di
reclusione, invece “il fatto non sussiste!”
Ancora una volta, la crociata della procura di Torino subisce un bello stop nell’opera di criminalizzazione del movimento notav, e per l’ennesima volta brindiamo pensando alle facce scure dei vari pm con l’elmetto!
Ringraziamo gli avvocati Notav
Ancora una volta, la crociata della procura di Torino subisce un bello stop nell’opera di criminalizzazione del movimento notav, e per l’ennesima volta brindiamo pensando alle facce scure dei vari pm con l’elmetto!
Ringraziamo gli avvocati Notav
Trentino. Protesta No Tav e fermi di polizia a Novaline
pc 30 ottobre - La lotta per il salario garantito - riparte dalla Campania, ma temiamo che sia un'altra falsa partenza - lo slai cobas sc propone un'altra strada
Al via in Campania la raccolta delle firme per la Legge di Iniziativa Popolare per un Reddito Minimo Garantito in Campania.
Comunicato Slai cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale
Questa vertenza è partita mille volte in diverse regioni e mai ha ottenuto
risultati perchè non se ne vuole ancora capire la dinamica e le modalità per ottenere
risultati.
Un percorso diverso fu proposto alcuni anni fa da Taranto, che per questo convince il movimento disoccupati e precari di Napoli a realizzare una assemblea
nazionale – che si tenne a Napoli con ottima riuscita, 300 disoccupati da diverse città del
sud. Questa assemblea lanciò l’idea di una manifestazione assedio a Roma. Ma
i compagni di Napoli disoccupati organizzati banchi nuovi non ne fecero niente, inseguendo chimere di coordinamenti nazionali con gruppetti di trosko
bordighisti del nord.
Ora la vertenza per il salario garantito non è nè può essere una ‘campagna di opinione o firme’ ma la costruzione di un percorso di lotta dura e generale che parte dalle realtà in cui sono davvero in lotta precari e disoccupati, soggetto iniziale della lotta – vedi Palermo, Taranto e anche Napoli – e che con la lotta costruisce la sua forza nazionale.
Quello che occorre è la lotta fuori dalle regole
Costruire una assemblea nazionale al sud, Napoli, Taranto e Palermo vanno
bene.
Partire dalle occupazioni di strade e uffici comunali e poi regionali.
Invadere Roma con una manifestazione che prenda di mira i Palazzi del
governo e che abbia le caratteristiche dell’accampada e dell’assedio e che
richiami a sè masse e movimenti.
Senza un percorso e una accumulazione di forze di questo tipo non c'è gioco. Non
perdiamo tempo, per favore!
Slai cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale - slai cobasta@gmail.com
30 ottobre 2015
******
Pubblicheremo nei prossimi giorni i testi e il dibattito di quel primo
tentativo.
E’ iniziata oggi – 28 ottobre 2015 – Dopo un periodo
di discussione e di approfondimento politico e legislativo che ha coinvolto un
variegato arco di attivisti e forze politiche e sociali, il Comitato Regionale
per il RMG si appresta a promuovere, articolare e generalizzare questa
campagna/vertenza in tutto il territorio regionale.
Non poteva non partire dall’area metropolitana napoletana questa proposta di mobilitazione e di organizzazione. Non solo perché in questo territorio sono decenni che si manifestano, continuamente, cicli di lotta organizzati dei senza lavoro ma, soprattutto, per il permanere di una situazione economico/sociale che registra, inequivocabilmente, i caratteri strutturali di una disoccupazione e di una precarietà che incide pesantemente nel corpo vivo della società.
Del resto, nell’agosto scorso, la pubblicazione del Rapporto Svimez ha squadernato cifre e dati impressionanti che dimostrano che il Sud d’Italia continua ad essere – al di là delle abituali narrazioni tossiche del governo Renzi – la parte “più grecizzata del paese”.
Inoltre - ed è questo uno dei temi che la discussione e l’iniziativa sociale e sindacale dovranno affrontare – le risultanze del Rapporto Svimez ci segnalano che la storica “questione/contraddizione meridionale” è da intendersi, sempre più, anche a causa dell’immanente azione antisociale dell’Unione Europea, come “questione mediterranea” dove la dinamica dello sviluppo diseguale e combinato del capitalismo disegna nuove stratificazioni produttive e inediti contesti socio/politici.
Una campagna/vertenza per il Reddito/Salario, quindi, che è da concepire e praticare come un ulteriore strumento per ridare voce, forza ed adeguata rappresentanza ai settori popolari e per costruire una stagione di lotta che ritrovi - di nuovo - forme di connessione politica ed organizzative con un blocco sociale frantumato sotto i colpi dell’incidere del corso della crisi.
Non poteva non partire dall’area metropolitana napoletana questa proposta di mobilitazione e di organizzazione. Non solo perché in questo territorio sono decenni che si manifestano, continuamente, cicli di lotta organizzati dei senza lavoro ma, soprattutto, per il permanere di una situazione economico/sociale che registra, inequivocabilmente, i caratteri strutturali di una disoccupazione e di una precarietà che incide pesantemente nel corpo vivo della società.
Del resto, nell’agosto scorso, la pubblicazione del Rapporto Svimez ha squadernato cifre e dati impressionanti che dimostrano che il Sud d’Italia continua ad essere – al di là delle abituali narrazioni tossiche del governo Renzi – la parte “più grecizzata del paese”.
Inoltre - ed è questo uno dei temi che la discussione e l’iniziativa sociale e sindacale dovranno affrontare – le risultanze del Rapporto Svimez ci segnalano che la storica “questione/contraddizione meridionale” è da intendersi, sempre più, anche a causa dell’immanente azione antisociale dell’Unione Europea, come “questione mediterranea” dove la dinamica dello sviluppo diseguale e combinato del capitalismo disegna nuove stratificazioni produttive e inediti contesti socio/politici.
Una campagna/vertenza per il Reddito/Salario, quindi, che è da concepire e praticare come un ulteriore strumento per ridare voce, forza ed adeguata rappresentanza ai settori popolari e per costruire una stagione di lotta che ritrovi - di nuovo - forme di connessione politica ed organizzative con un blocco sociale frantumato sotto i colpi dell’incidere del corso della crisi.
Per informazioni
sull’iniziativa in corso, sui punti di raccolta e sulle mobilitazioni in
Campania:
Per una discussione circa
il recente Rapporto SVIMEZ:
Alcune
domande – e le nostre risposte – che incontriamo nella Campagna/Vertenza che
stiamo conducendo:
pc 30 ottobre - Giù le mani dalle lotte delle proletarie - sulla repressione a Palermo, una presa di posizione solidale
BENCHE’
SIAMO DONNE…
FORTE
SOLIDARIETA’ ALLE PRECARIE DELLE COOP SOCIALI DI PALERMO, ADERENTI ALLO SLAI
COBAS S.C., DA TEMPO IN LOTTA PER
DIFENDERE IL POSTO DI LAVORO, COLPITE, IERI, DALLA REPRESSIONE DELLO STATO DI
POLIZIA
PAURA
NON ABBIAMO…!
LA
REPRESSIONE ALIMENTA LA RIBELLIONE!
abbiamo appreso
con grande rabbia,ma senza alcuno stupore, dato l’avanzare sempre più dello
stato di polizia, che ieri le precarie
delle coop sociali, che assistono gli studenti disabili gravi delle scuole
superiori di Palermo, sono state fortemente respinte dalle forze dell’ordine
borghese, davanti la sede della Provincia, mentre cercavano di chiedere un
incontro con il dirigente, al fine di scongiurare gli annunciati
licenziamenti.
Alcune di loro, grazie
al pronto intervento dei “SERVI DEI SERVI”, che continuano a parare il culo a
chi detiene il potere, ai ladri di stato che continuano ad arricchirsi sulla
pelle delle classi più deboli, senza
andare mai in galera, sono finite al pronto soccorso.
Spalle lussate e
occhiali da vista rotti, questi alcuni “REGALI” alle suddette precarie, della
politica affamatrice, antipopolare, della MACELLERIA SOCIALE, del governo Renzi,
che taglia a più non posso i fondi sociali, perfino quelli destinati ai
disabili, privando gli aventi diritto di un servizio indispensabile, e i precari, del diritto al
lavoro.
Ovviamente il governo
regionale non è da meno, pur di mantenersi in sella, tra impasti e rimpasti, si
adegua allegramente al governo nazionale, fregandosene del tutto finanche dei
disabili gravi.
Ma come dicevano le
nostre sagge nonne : “UN TIEMPU UN DURA SIEMPRI UN TIEMPU!” E noi donne, che la storia la facciamo tutti
i giorni e che continuiamo ad impararla sulla nostra vita, aggiungiamo che ci
stiamo via via attrezzando perché il “questo tempo, il tempo della borghesia e
dei padroni abbia al più presto fine!”
LICENZIAMENTI,
DISOCCUPAZIONE,PRECARIETA’,
REPRESSIONE,MISERIA
E CAROVITA, CON QUESTI GOVERNI
E QUESTO SISTEMA,FACCIAMOLA
FINITA!
Facciamo
sentire ancora più forte la nostra voce, la nostra rabbia, la nostra RIBELLIONE
e BI-SOGNO di RIVOLUZIONE, costruendo insieme un nuovo SCIOPERO
DELLE DONNE!
Lavoratrici
SLAI COBAS s.c./mfpr Policlinico Palermo