pc 8 agosto - Un saluto a Renato operaio Slai cobas della Cementir - nuova probabile vittima del sistema dei padroni assassini a Taranto

Renato lo abbiamo conosciuto come una forza della natura - lucido, combattivo, che non si fermava davanti a niente, nessuno lo poteva intimidire e una volta deciso a lottare lo ha fatto fino in fondo.
Ha fondato il cobas alla Cementir e per mesi, insieme a Giuseppe Farina, ha condotto una lotta intransigente contro la direzione aziendale e i sindacalisti confederali.
Ammalatosi lo scorso anno, non si è fermato e, pur curandosi, non ha smesso un solo momento di dare una mano, fino alle elezioni RSU del settembre 2014, dove si è candidato, pur sapendo tutti noi che avrebbe avuto difficoltà a rispettare il mandato.

Ma Renato era generoso e fiducioso a vivere fino in fondo e non ha mai fatto pesare la sua difficile situazione.
Ha percorso il calvario della malattia e dei tentativi di cura fino in fondo.


Noi vogliamo sapere
 ora se e come la fabbrica Cementir abbia avuto una responsabilità in quello che è avvenuto
Saremo al suo funerale vicini alla famiglia e ai compagni di lavoro.
Non intendiamo dimenticarlo, lo ricorderemo nella sede slai cobas a un mese dalla sua morte e in suo nome riapriremo la lotta alla Cementir.


Perchè glielo dobbiamo e non è giusto quello che è successo.


Tutti i lavoratori, lavoratrici, precari e disoccupati che lo hanno conosciuto e apprezzato.
Slai cobas per il sindacato di classe Taranto

pc 8 agosto - Il vomitevole marciume della borghesia di Mafia Capitale per arricchirsi e fare profitto sulla pelle degli immigrati... Sul Cara di Mineo escono fuori nomi di ministri del governo, ex ministri...

Cara-Mineo, sistema di scambio fra assunzioni e voti

L'inchiesta Mafia capitale che vede al centro anche la gestione del cara di Mineo in Sicilia. Con i magistrati parla Salvatore Buzzi e tira in ballo nomi eccellenti: Castiglione, Alfano e Lupi. Dichiarazioni tutte da verificare ma che raccontano di un sistema di scambio tra assunzioni e voti.

07 agosto 2015

www.rainews.it/

Il re delle cooperative, interrogato dai pm, tira in ballo anche Alfano e Lupi sul business dei centri d’accoglienza. “Il sottosegretario alle Politiche Agricole ha fatto 400 assunzioni a Mineo”. Nei verbali mazzette finanziamenti e favori.
Era stato chiaro, chiarissimo, Salvatore Buzzi, dinanzi ai giudici che avevano ordinato “Mafia capitale”. La sua frase «sul Cara di Mineo casca il governo» si comprende meglio solo adesso, leggendo le oltre 300 pagine dei verbali degli interrogatori pubblicati oggi da tutti quotidiani nazionali.
Se per un attimo proviamo a distogliere lo sguardo  da Roma, abbiamo la visione di un progetto più  ampio e ambizioso. Per Massimo Carminati, e chi lo rappresentava a pieno titolo con la sua “faccia pulita”, Salvatore Buzzi, il Mondo di Mezzo non finiva al Grande raccordo anulare della capitale. Puntavano a prendersi il centro di accoglienza più grande d’Europa, quello di Mineo.

pc 8 agosto - La "buona scuola" del governo Renzi: docenti precari, in particolare donne, costretti a rinunciare all'immissione in ruolo - docenti a tempo indeterminato verso la via della "precarizzazione" con l'eliminazione della sede di titolarità

Riportiamo sotto la lettera di una docente precaria del Sud che sintetizza bene, purtroppo, la condizione in cui si stanno trovando diversi precari in questi giorni in merito alla questione delle assunzioni in ruolo, tanto proclamate dal governo scellerato Renzi/Giannini, che con un meccanismo perverso, a dir poco, sta dividendo i docenti in fasi di assunzioni con le vecchie regole e in fasi di assunzioni con nuove regole penalizzanti  discriminando i docenti nel loro diritto di passare di ruolo dopo tanti anni di precariato. 
Da questa penalizzazione e discriminazione poi ad essere colpite sono soprattutto le donne, la maggioranza della popolazione lavorativa della scuola, che in tante hanno oggettive difficoltà a lasciare la propria residenza, città, regione... (solo dalla Sicilia i docenti che possono essere assegnati fuori sede sono 15.000) per trasferirsi in altre città a chilometri di distanza, perchè essendo anche mogli, madri... non possono lasciare o portarsi con sè i figli, per via anche di difficoltà economiche, visti i costi che comporta un trasferimento dall'oggi al domani in un'altra residenza... E non si tratta di "piagnistei" come dice l'arrogante Renzi ma di difficoltà vere, concrete, immediate, cui questo Stato non fa fronte e maggiormente quando questo riguarda la maggioranza delle donne che sempre più devono accollare su di sè il lavoro di cura. 

Lettera di una mamma - Insegnante che non puo' perdere la sua famiglia per il piano assunzioni scuola.

Mi chiamo Alessandra, abito a Messina e sono precaria nella scuola primaria da ben 26 anni.
Dopo tantissimi sacrifici oggi la scuola mi chiede di fare una domanda dove dovro'ò elencare tutte le province d'Italia...
Le province nelle quali potro'ò essere mandata a lavorare. Ho 52 anni, un figlio autistico, disabile al 100%, per il quale ho lottato e lotto ancora tutti i giorni percheé gli vengano riconosciuti i suoi diritti.
A gennaio mio marito ha avuto un infarto.
Ora mi viene chiesto... anzi mi viene imposto!... di fare le valige e abbandonare la mia famiglia.
Ho chiesto di potermi avvalere della 104 nella domanda e mi è e' stato negato.
Ho una figlia di 23 anni: non potraà piu'ù costruirsi un futuro per prendere il mio posto?
Che scotto dobbiamo pagare perche'é io possa lavorare? Non ho mai preteso la scuola accanto, mi basterebbe rimanere in provincia. Oggi il mio paese mi ha tolto il diritto di essere lavoratrice, moglie e sopratutto madre.
Tutto questo e'è inaccettabile!

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Intervistando in alcune scuole  lavoratrici docenti di ruolo è emersa la preoccupazione e la rabbia nei riguardi di una riforma  che di fatto porrà tutti i lavoratori della scuola in una condizione di precarieta', nonostante il ruolo, per via del nuovi organici previsti secondo gli ambiti territoriali.

Secondo la riforma del governo infatti, che  abolisce di fatto la cosiddetta sede di titolarità,  gli eventuali  docenti soprannumerari per esempio non potranno più' fare la domanda di trasferimento in un'’altra scuola ma concorreranno negli elenchi territoriali sottoposti in pratica ai diktat di selezione dei presidi neo-padroni.

"E se nessun preside ci "sceglie" che fine faremo dopo tanti anni di ruolo?”. "Questa riforma è un abominio! Dovremo augurarci di non essere mai in soprannumero, cosa alquanto improbabile, o saremo costrette a subire condizioni di lavoro magari difficili, visto che non avremo piu' la possibilita' di potere chiedere un’'altra sede secondo le graduatorie di istituto interne che fino ad oggi sono state vigenti ma che saranno abolite..."

Ma in diverse alla fine concordavano dicendo: "siamo scese tutte a scioperare contro la riforma ma il governo se n’è' fregato... ci auguriamo che da settembre la mobilitazione continui… non si puo' restare a subire…"

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Da Blasting News > News lavoro 

Riforma scuola, la mobilità: chi avrà la titolarità di sede tra le assunzioni 2015/16? Ma dal prossimo a.s. i docenti non potranno più chiedere il trasferimento
Cambia la mobilità con la riforma della scuola varata dal Governo Renzi. Dalla lettura del maxiemendamento approvato dal Senato lo scorso 25 giugno, emerge che la titolarità di cattedra sarà garantita per il prossimo anno scolastico ai vecchi insegnanti, ovvero a quelli che sono già di ruolo, ed ai circa 50 mila docenti (su 102.734 precari) che beneficeranno del piano straordinario delle assunzioni previsto con la Buona scuola entrando a far parte dell'organico di diritto.
Dunque, i candidati che verranno assunti nel prossimo settembre con le vecchie regole e saranno titolari di cattedra sulle classi di concorso delle loro materie di insegnamento, avranno diritto a mantenere la sede di titolarità.

Ma da questa sede non potranno più spostarsi a partire dall'anno scolastico 2016/17, anche in coincidenza di due importanti effetti della riforma: in primo luogo, la cattedra assegnata provvisoriamente a settembre 2015, diventerà, presumibilmente, definitiva. Per i docenti che faranno parte dell'organico di diritto dall'anno scolastico 2015/2016, infatti, il diritto a mantenere la sede di titolarità sarà effettivo nel momento in cui avranno ottenuto la sede definitiva: le amministrazioni scolastiche avranno tempo fino al 1° settembre 2017 per l'assegnazione.

In secondo luogo, sarà proprio dall'anno scolastico 2016-17 che la riforma della scuola terminerà la sua fase transitoria per essere applicata integralmente. E, dunque, si seguirà la regola prevista dal disegno di legge numero 1934, secondo la quale i prof, non potendo più chiedere il trasferimento dalla sede dove sono titolari di cattedra ad un'altra sede, non potranno, di conseguenza, nemmeno ambire al trasferimento con le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni che, in ogni caso, dovrebbero essere applicate per l'ultima volta con le vecchie regole nel prossimo anno scolastico.
Dopodiché la richiesta di trasferimento comporterà la perdita della titolarità e la reimmissione dei richiedenti negli elenchi territoriali.

Titolarità di sede per docenti del potenziamento e docenti in esubero: cosa dice il Ddl scuola
Il discorso è diverso per i docenti che verranno assunti e che faranno parte dell'organico dell'autonomia e per i prof che andranno in esubero o in soprannumero nell'anno scolastico 2016-17: non avendo una sede di titolarità, andranno a concorrere negli elenchi territoriali.

venerdì 7 agosto 2015

pc 7 agosto - DAL 3° QUADERNO: "MA PERCHE' QUESTA FORMAZIONE OPERAIA?" - richiedetelo a pcro.red@gmail.com

Ma perchè questa "formazione operaia"? Alcuni operai, lavoratrici ci hanno detto che è difficile,
complicato per gli operai approcciarsi ai testi di Marx, altri hanno detto: sì importante, interessante, ma si tratta di cose vecchie... Altri, invece, e sono la maggiorparte, dicono che sono contenti, che questa formazione di base ci voleva, che sta permettendo di sgomberare false teorie cristallizzate, ecc. ecc.
Noi abbiamo avviato questa nuova esperienza, rivolta appunto essenzialmente agli operai, ai lavoratori in genere, alle donne, ai giovani, per lottare contro una pervicace azione in corso da vari anni di analfetizzazione degli operai, per renderli impotenti e succubi; perchè l'attacco alla classe non avviene solo sul terreno pratico delle condizioni di vita e di lavoro, ma, ed è quello più subdolo e difficile da contrastare, sul piano delle idee. A questo hanno dato un forte contributo non solo gli intellettuali prezzolati borghesi, ma molto anche gli intellettualini del campo sindacale, della "sinistra ufficiale", come a volte degli stessi movimenti.
La "formazione operaia" quindi serve ai lavoratori, lavoratrici, settori proletari per essere autonomi, per contrastare le "idee spazzature", i "luoghi comuni" che dicono che la "classe operaia", lo "sfruttamento", "la verità storica, materialistico dialettica che è possibile una società che ponga fine al capitalismo al profitto" sono idee superate, ecc. ecc.; la formazione operaia serve per leggere da un punto di vista di classe la realtà e le prospettive della lotta in cui ci si dibatte.
Abbiamo cominciato da Marx, perchè Marx ha già dimostrato, analizzato le crisi e il perchè delle crisi, ha dimostrato che “il re è nudo”, che il cuore di tutto è nel rapporto lavoro salariato e capitale; un rapporto necessario per l’esistenza stessa dei capitalisti, ma anche la causa della loro rovinosa fine.
Ma Marx ha dimostrato soprattutto che il rapporto lavoro salariato e capitale, sfruttamento/profitti, operai/ padroni non è eterno, non è una maledizione inevitabile, ma una contraddizione che inevitabilmente si acuirà sempre di più e che spetta proprio agli operai farsi i “becchini” del sistema capitalista ed essere il motore collettivo della nuova Storia.
Però, per farlo, gli operai, i giovani, le donne che vogliano, come scrive Marx nella prefazione de Il
Capitale, "imparare qualcosa di nuovo e quindi vogliano anche pensare da sè", non basta che lottino
devono impossessarsi della teoria della loro classe.

pc 7 agosto - IL RAZZISMO DELLE ASSOCIAZIONI DI ASSISTENZA MIGRANTI E DELLA PREFETTURA, CHE ACCOMPAGNA SPECULAZIONE E VIOLAZIONE DEI DIRITTI

La denuncia dell'Associazione Salam che i migranti di Taranto anche ieri hanno portato attraverso i loro striscioni e le loro rivendicazioni mostrano anche a Taranto l'esistenza di una politica di accoglienza ed assistenza dei migranti più che ambigua, affidata ad associazioni che campano sulle convenzioni loro affidate dalle prefetture, che speculano sull'assistenza materiale ai migranti, che negano i diritti minimi previsti pur da leggi, che trattano male i migranti come dei numeri che non devono chiedere, non devono dar fastidio, non devono riunirsi, non devono manifestare pena ritorsioni piccole e grandi ("ora vai alla prefettura se vuoi un medico..." e squallore di questo genere),
Queste associazioni, come la Salam di Taranto, pur gestita da persone che bazzicavano i movimenti di sinistra - anzi forse proprio per questo - esprimono un oggettivo, e spesso soggettivo, disprezzo per i migranti considerati ingrati, quando dovrebbero "ringraziare" chi "generosamente pensa a loro". Per questo, possono presentarsi di "sinistra", o come lavoratori che rinunciano ad essere pagati, che "si tolgono il pane di bocca per i migranti", ecc., ma giustamente i migranti, che guardano alla sostanza, denunciano il loro odio e razzismo.

L'altro aspetto è l'odore di "mafia-capitale" che si sente anche a Taranto. Mesi fa uscì sulla stampa e in alcune denunce il rapporto tra l'Associazione Salam e una ditta, fornitrice di pasti, in mano a gente ultraconosciuta della criminalità malavitosa locale.
Ma ciò che fa pensare a "mafia capitale" è soprattutto l'atteggiamento incredibile della Prefettura.
Siamo ad una politica di spudorato schieramento con un'associazione che non rispetta neanche le leggi del loro Stato. Siamo ad una Prefettura che dice che l'associazione può dare una propria interpretazione delle leggi; siamo ad una prefettura che dice che non è suo compito garantire un'applicazione delle leggi valide per tutti i centri di accoglienza e le associazioni; siamo ad una prefettura che dice che non può interferire con la politica dell'Associazione e dell'applicazione della convenzione, perchè essa è privata; siamo ad una prefettura che continua a mantenere la convenzione con una associazione che ha pignoramenti.
E tutto questo viene sostenuto negli incontri con un freddo burocratico atteggiamento sordo verso le richieste dei migranti, che rivela un razzismo "spontaneo".

La lotta dei migranti a Taranto con lo Slai cobas sembra in realtà che pur partendo da semplici richieste, abbia scoperchiato un nervo centrale della politica di accoglienza e assistenza dei migranti. Lo stesso silenzio della maggiorparte degli organi di informazione su una mobilitazione che è la prima volta che succede in questa città. è rivelatrice di questa situazione.
MA ALLORA se questa lotta sta toccando anche a Taranto interessi illegittimi, a maggior ragione ANDREMO A FONDO.

La denuncia dei migranti attraverso i loro striscioni:




pc 7 agosto - NO al MUOS, NO alle BASI, NO alle guerre imperialiste, NO al militarismo né qui né altrove! Campeggio e manifestazione nazionale 8 agosto

No Muos: verso la manifestazione di sabato 8, taglio delle reti nella notte

niscemi 7Sabato 8 agosto infatti, una manifestazione nazionale partirà da Contrada Ulmo in direzione base militare. Il corteo si inserisce in quella che è la terza edizione del campeggio No muos. Un appuntamento di lotta che negli anni passati è sfociato per ben due volte nell’invasione di massa della base della Marina militare statunitense. Quest’anno si giunge alla manifestazione in un contesto un po’ diverso, visto che l’impianto è tuttora sotto sequestro (in seguito ai ricorsi giudiziari del movimento) per ordine della procura di Caltagirone dall’1 aprile 2015. Ma l’intero movimento, in tutte le sue sfaccettature, sa bene non potersi accontentare del risultato ottenuto mesi fa grazie a una costante pressione e opposizione con la lotta nel territorio e la denuncia delle istituzioni italiane compiacenti. Stanotte quindi, i tre giorni di campeggio vengono inaugurati con un lungo taglio di reti alla base. Un ottimo inizio che porterà alla manifestazione di sabato, per un movimento che ha ancora molto da dire e da difendere e ottenere per la salvaguardia e l’autodeterminazione dei propri territori contro il mostro americano e l’indifferenza/connivenza delle istituzioni italiane e locali.
Di seguito riportiamo l’appello alla partecipazione del movimento No Muos.

Agosto No MUOS. Campeggio al presidio e manifestazione
Sempre contro tutti gli eserciti e contro vecchi e nuovi imperialismi, sempre No Muos e No al Militarismo!
Dal 6 al 9 agosto 2015 Campeggio Estivo Antimilitarista, Antimperialista, Pacifista presso il Presidio

pc 7 agosto - Aosta antifascista (8 agosto manifestazione)


antifa_zero_calcareIl fascismo dovrebbe ormai essere un vecchio ricordo. Pensando alla parola "fascisti" dovremmo ricordarci gli anni di piombo, il terrorismo nero, la strage di piazza Fontana e la strage di Bologna. Dovremmo anche ricordarci gli anni buii del ventennio fascista, dove abbiamo subito una violentissima dittatura caratterizzata da un regime di polizia e di terrore, da esecuzioni sommarie, una "militarizzazione" del sistema scolastico e, in seguito, da una guerra massacrante al fianco della germania nazifascista di Hitler.

Sfortunatamente, non è così. Quando pensiamo ai "fascisti" siamo costretti a pensare agli anni attuali, alle violenze quotidiane e al razzismo nei confronti degli stranieri, che essi siano rifugiati di guerra, o immigrati clandestini. Senza contare le vili aggressioni nei confronti degli appartenenti ai centri sociali di tutta Italia, abilmente protette dai corpi di polizia che, molto spesso, sono nostalgici del ventennio.

Il 25 aprile abbiamo festeggiato il 70° anniversario della liberazione. Ebbene, il 3 maggio Casapound,

pc 7 agosto - Un saluto doveroso a un compagno che per anni ha lottato nel movimento sindacale di base e di classe e nel movimento di opposizione antinucleare e antimperialista




E' morto il compagno Pino Giampietro

 E' morto il compagno Pino Giampietro

Questa notte ci ha lasciati il compagno Pino Giampietro che da alcuni giorni era ricoverato all’ospedale di Verona.
Pino, era un militante noto da decenni. Membro dell’esecutivo nazionale della Confederazione Cobas, era arrivato a Brescia da Foggia all’inizio degli anni 80 per lavorare nella scuola, prima come insegnante di lettere precario e poi di ruolo alle serali, partecipando, a livello locale, all’esperienza politica dei “Compagni del Movimento” e a livello nazionale alla creazione del Coordinamento Nazionale antimperialista e antinucleare e al Coordinamento Nazionale Liberare tutti, impegnandosi nella battaglia contro la repressione, lui stesso colpito da un provvedimento di confino, e in quella contro i missili Cruise a Comiso e contro le centrali nucleari.
Dopo una parentesi a Bologna ed a Roma era ritornato a Brescia dove aveva contribuito alla nascita della Confederazione Cobas ed allo sviluppo delle lotte e dell’autorganizzazione in diversi settori, dalla scuola agli autoferrotranvieri.
Un saluto doveroso a un compagno che non si è mai tirato indietro.

pc 7 agosto - Renzi mette nelle mani dei poteri forti e oscuri la RAI nominando loschi figuri - non si può accettare tutto questo senza denuncia e lotta politica aperta


 Le mani del Gruppo Bilderberg sulla Rai. 

  • Sergio Cararo
Le mani del Gruppo Bilderberg sulla Rai. Nominata la Maggioni

Già da due giorni si era capito che la nomina del nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai sarebbe stato la "carta da spariglio" che Renzi si sarebbe giocato. Mentre tutti si accanivano sulla nomina di un outsider competente come Freccero o di illustri ma sconosciuti portaborse dentro il nuovo Cda, il Presidente del Consiglio aveva la sua carta in mano da giocare. Questa carta si chiama Monica Maggioni, la ex corrispondente internazionale della Rai che in questi anni aveva “normalizzato” quella che era stata l’isola felice di Rainews24, allineandola sempre più all’informazione embedded imposta dai poteri forti. Una funzione a questo punto realizzata e suggerita da uno dei centri di potere più forti: il gruppo Bildeberg.
La Maggioni ha partecipato agli incontri di questa organizzazione riservatissima dei potenti del mondo e lo aveva fatto facendosi legittimare proprio dalla Rai di cui si apprestava a diventare presidente. La Rai, sollecitata da un’interrogazione del presidente della Commissione Vigilanza Roberto Fico (M5S)  in merito alla partecipazione della Maggioni alla riunione del Bildeberg del 29 maggio scorso, si era sentito rispondere: “Si conferma che la Dottoressa Monica Maggioni ha partecipato a Copenaghen al meeting annuale di Bilderberg nel periodo compreso tra il 29 maggio e il 1° giugno. La Rai - ancorché la partecipazione citata sia avvenuta a titolo personale - ritiene assolutamente le legittimo che, nell’ambito della propria attività professionale, un suo dipendente possa partecipare se invitato, a prendere parte ad eventi organizzati da un think tank di tale rilevanza internazionale e che tale partecipazione costituisca elemento di prestigio per l’azienda stessa”.
Per onestà occorre sottolineare come la Maggioni non sia affatto l’unica giornalista di comando a partecipare alle riservate riunione del Bildeberg. Negli anni passati negli hotel di lusso che ospitavano gli incontri si potevano incontrare Lilli Gruber, Gianni Riotta, Ugo Stille, Arrigo Levi, Ferruccio de Bortoli, Lucio Caracciolo. Soprattutto quelli del Corriere della Sera, erano di casa.
Sulla funzione del Bilderberg come “facilitatore” nel controllo dei punti strategici del comando, è interessante il meccanismo descritto nel libro di Domenico Moro (“Club Bildeberg”), ossia quello delle “porte girevoli”, per cui un ministro (o, nel caso degli USA, un segretario di Stato) si ritrova poi al vertice di una multinazionale, o magari ne aveva fatto parte prima, mentre grandi manager pubblici come Romano Prodi dopo aver portato avanti massicce privatizzazioni si ritrovano presidenti del Consiglio o ai vertici dell’Unione europea; o ancora uomini come Mario Draghi, che passano da presidente del Comitato economico e finanziario del Consiglio della UE a direttore generale del Ministero del Tesoro italiano, per poi diventare vicepresidente della Goldman-Sachs, dopo di che governatore della Banca d’Italia e infine presidente della Banca centrale europea.  
Insomma una vera e propria oligarchia esclusiva che occupa sistematicamente tutti i posti rilevanti nell’economia, nella politica, nell’informazione e nella diplomazia internazionale.
Con un Presidente del Consiglio in odore di grembiulini come Renzi (e come aveva scritto l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, immediatamente messo alla porta), la nomina di una partecipante al Gruppo Bildeberg a presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai è tutt’altro che una sorpresa, è una conferma.

pc 7 agosto - Il nucleo d'acciaio - da Pillole comuniste

Il gruppo dirigente si forgia nella lotta e con la lotta ma nella sua fase iniziale il numero ristretto di esso e il legame esistente tra i compagni deve comunque realizzare un nucleo d'acciaio teorico, ideologico, politico e pratico

da Pillole comuniste - 2  
2-2-2014

pc 7 agosto - Le lotte dei migranti - da Pillole comuniste

Le lotte della nuova classe operaia immigrata nei paesi imperialisti hanno il sapore antico della lotta di classe e il sapore nuovo di lotte che rompono la routine e la stagnazione nelle fila operaie

da Pillole comuniste - 2 
23-1-2014

giovedì 6 agosto 2015

pc 6 agosto - A Taranto entrano in campo i migranti!

Come un fiume in piena, i migranti organizzati dallo slai cobas per il sindacato di classe
nella ‘citta morta’ di istituzioni, padroni, partiti e movimenti inesistenti e complici
si prendono la piazza, il ponte, la prefettura.
Non è che l’inizio!
Slai cobas per il sindacato di classe – Taranto

pc 6 agosto - Migranti in lotta a Taranto, presidio al Comune, corteo sul ponte girevole, assedio alla Prefettura


Circa 100 migranti in lotta a Taranto per il documento di identità, l’assistenza sanitaria e legale, il pocket money, ecc.
Forte combattività e denuncia della associazione Salam a cui sono affidate le strutture Bel sit e Roxana
Solidarietà dei Disoccupati Organizzati e lavoratori pasquinelli
Viene fatto 1 minuto di silenzio solidale con le vittime dell’ennesimo naufragio nel mediterraneo
Positivo incontro al Comune che si impegna con una richiesta di incontro con prefettura e associazione
Presenza solidale e impegno dei consiglieri comunali Capriulo, Venere e Liviano – oggi anche assessore regionale alla cultura
Alla prefettura cresce la combattività dei migranti che assediano il palazzo
incontro con la dott/ssa Malgari Trematerra che dice: siamo d’accordo ma non possiamo obbligare l'Associazione a procedere nella trasmissione della certificazione al comune per il documento di identità.
I migranti organizzati dallo slai cobas insistono e la prefettura si dichiara disponibile e a trasmettere gli elenchi al comune se richiesti.
L’assemblea dei migranti saluta l’esito della giornata di lotta
Aspetteremo una settimana perchè la situazione si sblocchi
Altrimenti torneremo a sviluppare nuove forme di lotta


pc 6 agosto - INDIA: LA CLASSE OPERAIA SI ORGANIZZA E RISPONDE AGLI ATTACCHI DEI PADRONI E DEL GOVERNO

Grande incontro pubblico sul 10 ° anniversario del terrore di Stato contro i lavoratori della Honda

Un grande incontro pubblico è stato organizzato dalle organizzazioni dei lavoratori nella zona industriale di Gurgaon-Manesar, il 25 luglio, in occasione del 10 ° anniversario del barbarico attacco dello Stato contro la lotta dei lavoratori della Honda Moto e Scooter di Manesar.

Responsabili dei vari uffici, attivisti e migliaia di uomini e donne lavoratrici provenienti da più di 60 sindacati delle industrie situate a Gurgaon, Manesar, Rewari, Dharuheda, Baval e in altre località, hanno partecipato a questo incontro. Tra questi erano presenti il Sindacato dell’Honda (Honda Union), Industrie GGAN (Manesar, Dharuheda e Baval), Maruti  Industries, La Due Ruote Suzuki, Hero, Sona steering, FCC, Satyam, Rexin, Sunbeam, Haryana Roadways, Luma X, Nippon, Indorays, ASTI, Munjal Shova , Munjal Keeru, Prefeti, Auto Décor, RICO, RGP, Subros, Belsonic, Badi, Suzuki Power Train India, GKN, P and writer, ecc.

Gli attivisti di AITUC, CITU, AIUTUC, Hind Mazdoor Sabha, Mazdoor Ekta Committee, INTUC, BMS, e ANTUI hanno partecipato in maniera militante alla riunione.

pc 6 agosto - “Azzollini andava arrestato”, Genovese delinquente professionista… i rappresentanti dei partiti al governo, dal Pd all’Ncd, passano per le patrie galere

Mentre con grande giubilo tra strette di mano, pacche sulla spalla e addirittura un “bravo”, tanti deputati in parlamento festeggiavano la mancata autorizzazione all’arresto di Azzollini, senatore del Nuovo centro destra, il partito di Alfano al governo con Renzi, veniva scarcerato e mandato ai domiciliari l’altro delinquente di rango, quello del pd di Messina, Francantonio Genovese padrone della “formazione professionale” in Sicilia.

Genovese alla notizia della non autorizzazione per Azzollini c’è rimasto male per aver ricevuto un trattamento diverso e di non essere stato difeso dal pd perché, ha detto appena fuori: «Con me è stato realizzato uno spot elettorale di Renzi per le Europee, sulla mia pelle»…. Genovese dovrebbe sapere che tra delinquenti ci si deve aspettare di tutto!

Che sia l’uno che l’altro sono chiaramente delinquenti non c’è dubbio e ciò viene confermato per Azzollini dal tribunale di Bari e per Genovese dalla Cassazione come riportato dagli articoli che riproduciamo sotto. E non c’è dubbio nemmeno che questo sistema si regga sulla delinquenza più o meno “accertata” dai tribunali! La vera giustizia però può solo passare per altri tribunali…

pc 6 agosto - Da Genova a Firenze - fuori i fascio-leghisti razzisti dalle città

Genova. Volantinaggio razzista di Forza Nuova andato a monte
Genova. Volantinaggio razzista di Forza Nuova andato a monte
da contropiano

Intorno alle 12,30 di oggi, i fascisti di Forza Nuova avevano organizzato un volantinaggio contro i migranti che nelle ultime ore sono stati trasferiti dal Sud Italia anche a Genova. L'iniziativa dei fascisti intendeva impedire l’utilizzo dell’ex clinica chirurgia dell'ospedale San Martino per alloggiare gli immigrati. In un comunicato, i fascisti di Forza Nuova affermano che "L’ospedale di Busalla, l’ospedale psichiatrico di Quarto, l’ex clinica chirurgica devono tornare ad essere presidi medici per la comunità e non ostelli per africani nullafacenti".
Al volantinaggio razzista si sono opposti gli attivisti dei centri sociali e sono volate botte in mezzo alla strada. Il cordone messo in campo dalla Digos non è stato sufficiente a "proteggere" quelli di Forza Nuova ed è' dovuto intervenire il reparto mobile della polizia che ha caricato. Il traffico davanti all'ospedale è andato in tilt. I ricoveri all'ospedale San Martino
E’ troppo tardi per stare calmi: fuori Casapound da Coverciano !

Fuori Casapound da Coverciano: nessuno spazio ai fascisti. a Firenze come altrove

Fuori Casapound da Coverciano: nessuno spazio ai fascisti. a Firenze come altrove

Lunedì 20 luglio in consiglio comunale è stata votata una mozione per la chiusura del “Rifugio del Ghibellin Fuggiasco”, sede dei fascisti de la “Fenice”. Questi stanno provando a farsi notare con una bieca campagna “antidegrado” per strumentalizzare il disagio sociale, chiamata “Progetto Dinamo”.
La Fenice è collegata a doppio filo con Lealtà- Azione, un gruppo di fascisti di Milano, il cui presidente, Stefano Del Miglio, è stato coinvolto in assalti armati, già condannato per duplice tentato omicidio e aggressione a mano armata ai danni di due ragazzi di un centro sociale. La mozione è stata approvata e qualche giorno prima anche il consiglio del Quartiere 2 ha portato a termine lo stesso iter.
Nel testo si ribadisce che ai movimenti di chiara matrice fascista e razzista, e alle associazioni ad essi riconducibili, sia negata la possibilità di accedere a spazi pubblici o sedi istituzionali. Ma il problema comincia quando le sedi sono dei “privati”…
E’ da mesi infatti che l’Assemblea Antifascista del Quartiere 2 si batte per la chiusura dei covi fascisti, tra cui la libreria “Il Bargello”, aperta da Casapound a Coverciano. Il “caso” vuole che Casapound e Lealtà e Azione stiano promuovendo una campagna in favore della Siria di Assad, attraverso un gruppo chiamato “Sol.Id.” (gruppo di solidarietà identitaria), i cui volantini sono comparsi anche a Coverciano e sono stati opportunamente strappati e cestinati.
Già in precedenza le istituzioni hanno fatto passare una mozione contro la presenza dei fascisti a Coverciano, ma ancora non sono stati presi provvedimenti, nonostante questi abbiano aggredito un gruppo di studenti solo qualche settimana fa in pieno centro.
Ne prendiamo atto e la cosa non ci sorprende. Quindi, visto quanto è accaduto a Roma e a Treviso, pensiamo sia necessario mobilitarsi in prima persona per impedire a questi luridi sciacalli di soffiare sul fuoco della crisi, senza deleghe (vista l’inadempienza dei “rappresentanti”). Lo hanno già annunciato e, dai camerati di Gianluca Casseri, l’autore della strage di Piazza Dalmazia del 2011 con 2 morti e 3 feriti gravi, c’è da aspettarselo.
Noi non staremo certo a guardare: le sedi fasciste devono essere chiuse immediatamente!
Nessuno spazio ai fascisti, a Firenze e in ogni città!
Assemblea Permanente Antifascista del Q2

Firenze. Respinti a Ponte di Mezzo i fascisti di Casapound e Forza Nuova
Firenze. Respinti a Ponte di Mezzo i fascisti di Casapound e Forza Nuova
UNICI STRANIERI: FASCISTI NEI QUARTIERI!

Ieri sera a Novoli, precisamente a Ponte di Mezzo, era stata indetta un’assemblea dai fascisti di CasaPound e Forza Nuova, sulla questione dell’accoglienza profughi; obiettivo dei fascisti era quello di attirare all’interno dell’assemblea gli abitanti del quartiere popolare di Novoli, per aizzarli contro profughi e migranti, ma gli si è presentato uno scenario che evidentemente non si aspettavano: un folto numero di persone, tra cui occupanti e militanti del Movimento di Lotta per la Casa, e antifascisti di vari movimenti e collettivi fiorentini, sono scesi in strada per impedire lo svolgimento di un’assemblea che punta a fomentare guerra tra poveri ed odio verso il diverso.
Dicono “prima gli italiani”, ma le case ci sarebbero per tutti: a Firenze ci sono 3000 famiglie (italiane e straniere) in attesa di casa popolare, e ben 11000 case sfitte, vuote, di banche e speculatori, senza contare i tantissimi edifici pubblici che potrebbero essere utilizzati per realizzare nuove case popolari e che invece i governi stanno continuando a svendere ai privati. Le case ci SAREBBERO. Ma è ovvio che, in un paese in cui il governo PD tutela solo gli interessi di banche e grandi imprese, fregandosene del peggioramento delle condizioni di vita di tutte le fasce più povere della popolazione, aiutando il ricco a diventare sempre più ricco e il povero sempre più povero (e sfruttato, vedi il Jobs Act), c’è chi prova a strumentalizzare la situazione per raccattare voti e impedire che nulla davvero cambi in questo paese per chi subisce la crisi economica: è questo il reale ruolo (anti)sociale dei fascisti, amici di padroni e speculatori e, quindi, parte del problema e non certo la soluzione.
La risposta, da parte degli antifascisti della città e degli abitanti e occupanti del quartiere popolare di Novoli, non si è fatta attendere: NESSUNO SPAZIO AI FASCISTI, A FIRENZE E IN OGNI CITTA’!
Di seguito il comunicato del Movimento di Lotta per la casa
Ieri sera, in via Ponte di Mezzo 27 (di fronte all’ormai noto edificio Asl, occupato e sgomberato dopo essere stato al centro di un pesante scandalo) si sarebbe dovuta tenere un “assemblea dei cittadini” per discutere del possibile arrivo di alcune decine di profughi nella struttura.
Ci siamo recati all’assemblea insieme a decine di uomini e donne, tra cui molti migranti, con la volontà di partecipare all’assemblea e a un confronto vero tra abitanti del territorio sui temi dell’immigrazione e dell’emergenza abitativa.
Arrivati nel cortile di via Ponte di Mezzo 27, molti abitanti dei condomini interni ci hanno detto di non essere a conoscenza di nessuna assemblea e hanno espresso la loro contrarietà all’assemblea stessa e al fatto che si svolgesse in una loro proprietà privata. Da lì a qualche minuto il quadro ha iniziato ad essere chiaro: non c’era nessuna “assemblea dei cittadini”, ma solo un tentativo di infiltrazione e strumentalizzazione da parte dell’estrema destra. Nelle ultime settimane, infatti, fascisti di ogni risma (da Casapound a Forza Nuova) avevano già tentano di aizzare il quartiere contro l’arrivo dei migranti e fomentare una guerra tra poveri sul territorio con volantinaggi e striscioni, agitando lo slogan “Prima gli italiani”. Un slogan stupido, che mira a nascondere la realtà sociale che ci parla di 11000 alloggi vuoti a Firenze a fronte di 3000 famiglie (tra italiani e migranti) in attesa di una casa popolare…
E’ a questo punto che, dopo essere usciti dal cortile, decine di uomini e donne, italiani e migranti hanno formato un muro popolare e meticcio per impedire la vergognosa iniziativa orchestrata dai fascisti sotto mentite spoglie.
Fascisti che verso solo verso le 21.30 sono venuti allo scoperto e dopo le solite provocazioni, ben protetti da polizia e carabinieri, hanno dirottato la loro iniziativa nell’attico di una nota palazzinara (proprietaria di decine di alloggi in zona, nonché dell’ex Cinema Manzoni), conosciuta per affitti altissimi richiesti anche per case prive dei requisiti di abitabilità e rifilati soprattutto ai migranti.
Un immagine patetica, che la dice lunga su chi sta spingendo la guerra tra poveri nelle periferie e chi si nasconde dietro i fascisti: speculatori, palazzinari e padroni. Ecco svelati quali “Italiani” vengono prima di tutti per CasaPound…
Noi continueremo a stare da questa parte della barricata, insieme alla gente dei quartieri popolari, insieme a chi subisce sfratti e caro-affitti, la povertà, lo sfruttamento, consapevoli che italiani e migranti nelle periferie condividono gli stessi problemi e i responsabili siedono ai piani alti della società. Chi crea divisioni e alimenta i razzismi fa il gioco di chi governa, e non avrà mai spazio nei nostri quartieri. Intanto, le battaglie quotidiane per conquistare diritti e dignità continuano, nonostante il caldo, anche al Ponte di Mezzo. Prossimo obiettivo: sanatoria per tutti gli occupanti ERP. Uniti si vince… per questo ci vogliono divisi.

pc 6 agosto - La giornalista al seguito delle truppe americane, presidente della RAI di Renzi-Berlusconi

Monica Maggioni, da giornalista embedded in Iraq a presidente della Rai


Nel 2003 è stata l’unica giornalista italiana embedded in Iraq, cioè aggregata all’esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. Per tre mesi ha vissuto con i militari americani durante l’avanzata di terra dal Kuwait verso la capitale irachena. Dal maggio 2003 è arrivata a Baghdad e ha iniziato una copertura regolare delle vicende irachene fino al gennaio 2005. Tornerà in Iraq nel 2007. Dal 2008 si è trasferita negli Usa dove ha seguito la campagna elettorale che ha portato all’elezione del presidente Barack Obama. In questi anni ha continuato ad occuparsi di guerre e di crisi in giro per il mondo, dalla Birmania all’Africa, all’Afghanistan dove è tornata nel luglio 2009 con i marines. 

mercoledì 5 agosto 2015

pc 5 agosto - Gloria e studio all'immortale Engels nel 120° anniversario della sua morte!

Scritto da Lenin  nell'autunno 1895.
Pubblicato per la prima volta nel 1896, nella miscellanea Rabotnik, No. 1-2.

Che torcia della ragione ha cessato di ardere
Che cuore ha cessato di battere!

[dal poema di N. A. Nekrasov
"In Memoria di Dobrolyubov"]
 
Il 5 agosto (nuovo calendario), 1895, Frederick Engels è morto a Londra. Dopo il suo amico Karl Marx (che morì nel 1883), Engels fu il più grande scienziato e maestro del proletariato moderno dell'intero mondo civilizzato. Dal momento in cui il fato unì Karl Marx e Frederick Engels, i due amici dedicarono il lavoro di tutta una vita ad una causa comune. Per comprendere quindi ciò che Frederick Engels ha fatto per il proletariato, occorre avere una chiara idea dell'importanza che gli insegnamenti e il lavoro di Marx hanno avuto per lo sviluppo del movimento della contemporanea classe operaia. Nella loro opera scientifica Marx ed Engels furono i primi a spiegare che il socialismo non è un'invenzione da sognatori, ma lo scopo finale ed il risultato necessario dello sviluppo delle forze produttive della società moderna. Tutti ora sono consci del fatto che la storia fino ad oggi è stata la storia della lotta delle classi, della successione dei ruoli e della vittoria di alcune classi sociali su altre. E così continuerà ad essere fino a che ciò che è alla base della lotta di classe - la proprietà privata e l'anarchia della produzione - non sparirà. È interesse del proletariato distruggere queste basi, perciò la lotta di classe cosciente dei lavoratori organizzati deve essere diretta contro di esse. Ed ogni lotta di classe è una lotta politica.

Quest'ottica assunta da Marx ed Engels è ora adottata da tutti i proletari che stanno lottando per la loro emancipazione; ma quando negli anni Quaranta i due amici entrarono nei

pc 5 agosto - “I DIRITTI DEI MIGRANTI SONO DIRITTI DI TUTTA L’UMANITA’" - MANIFESTAZIONE GIOVEDI' 6 AGOSTO ORE 9 P.ZZA CASTELLO - TARANTO

“I DIRITTI DEI MIGRANTI SONO DIRITTI DI TUTTA L’UMANITA’". Con queste parole dette da un operaio di Taranto facciamo appello ai lavoratori, ai disoccupati, agli antirazzisti, ai democratici, a sostenere la lotta dei migranti per i loro diritti e a partecipare alla manifestazione dei migranti del Bel Sit e Hotel Roxana di domani,

GIOVEDI' 6 AGOSTO - ci troveremo alle ore 9 in piazza Castello per poi andare in corteo (autorizzato) alla Prefettura.

Questa manifestazione vuole raccogliere le denunce, sofferenze fatte in questi mesi anche da vari altri migranti, da antirazzisti, come da alcuni operatori e associazioni che si occupano a Taranto dell'accoglienza e assistenza dei migranti, e vuole che siano direttamente, in prima persona gli stessi migranti a portare avanti la giusta battaglia per i loro diritti (diritto ai documenti di identità, sanitari, al pocket money - pur se è appena di 2,50 euro al giorno, all'assistenza legale e sanitaria, al diritto di riunione, e, in alcuni casi, di alloggi dignitosi, ecc.).

La lotta per condizioni di vita umane e dignitose, contro Istituzioni, in primis il governo, che come sono causa e/o fattore di ostacolo ad una giusta soluzione dei problemi dei migranti, sono causa degli attacchi alle condizioni di vita delle masse popolari del nostro paese, è una lotta che se conquista dei risultati di civiltà per i migranti fa fare un passo avanti a tutti.

In questo senso appoggiare la lotta dei migranti non è altra cosa nella nostra città della lotta per il lavoro, per un salario dignitoso, per migliori condizioni di vita.
Come dicono i Disoccupati Organizzati, riprendendo un vecchio slogan: "Se ci sono tanti disoccupati la colpa è dei padroni, del governo e non degli immigrati".

Gli immigrati del Bel Sit ci dicono: "coraggio!", "Coraggio" ad andare avanti, perchè noi abbiamo ragione e chi conta i morti nel mar Mediterraneo ha torto; questi sono gli stessi che contano come contabili della sofferenza il numero dei lavoratori licenziati, dei giovani e donne disoccupate, dei senza casa, dei morti per inquinamento da profitto, ecc.

"Coraggio", sosteniamo gli immigrati, uniamo le nostre forze per i diritti di tutti - "Restiamo umani!".

Slai Cobas per il sindacato di classe – TARANTO
slaicobasta@gmail.com – 3475301704

TA. 5.8.15

pc 5 agosto - Spari intimidatori all'avvocato che segue il caso di Stefano Cucchi - un episodio grave su cui andare a fondo!

cucchiQuando si parla di morti per abusi in divisa le immagini, come le situazioni, divengono sempre più fosche, e la verità spesso fatica ad emergere seppur parzialmente. 
A volte però ci sono casi in cui i tentativi di far tacere e di intimorire chi sceglie di rompere la gabbia del silenzio non riescono. Uno di questi è probabilmente il caso relativo alla foto che ha postato sulla propria pagina Facebook Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, una delle tante vittime di polizia che ancora gridano vendetta e giustizia.
Questa foto ritrae il contatore dell'acqua della casa in cui trascorre le proprie vacanze l' avvocato Fabio Anselmo pieno di fori causati dagli spari di un arma da fuoco; a giudicare dalla grandezza sembrerebbero dei colpi di pistola. Un probabile atto intimidatorio per una persona non casuale, dato che si tratta proprio dell' avvocato che segue il caso della morte di Stefano Cucchi, così come quello di altre vittime per mano poliziesca.sap-applausi
Un accaduto che riprova, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto é scomoda per certe sfere del potere la legittimità del fare luce sui casi oscuri, dalla malapolitica ai numerosi abusi in divisa, e quanto sia importante restare vicini a chi subisce in plurime forme l'arroganza e la violenza legalizzata.
E' sotto gli occhi di tutti, d'altronde,come certi apparati facciano a loro volta quadrato quando si tratta di insabbiare e assolversi, come nel caso del Sap e degli applausi celebrativi all' impunità degli assassini di Aldrovandi, e di come godano per l'appunto di un trattamento a dir poco speciale; non ultimo,il caso della richiesta di condanna all' agente che sparò e uccise Davide Bifolco, con una versione dei fatti lapalissianamente piena di incongruenze e forzature.

pc 5 Agosto - Gli avanzamenti della Guerra Popolare - Aggiornamenti a conclusione del mese di campagna internazionale per la liberazione di Ajith e di tutti i prigionieri politici e della Settimana dei Martiri in India conclusasi ieri

I Maoisti guadagnano terreno in Andhra Pradesh, Telangana?

HYDERABAD: i fuorilegge maoisti sembrano riguadagnare terreno nei villaggi interni dei due stati Telugu (lingua ufficiale dello stato dell Andhra Pradesh), se si considera l'intensità delle attività naxalite negli ultimi sei mesi. Circa 40 episodi correlati ai maoisti, tra cui uccisioni e colpi a fuoco, sono stati riportati dal 1 ° gennaio in Andhra Pradesh e Telangana, mentre ben 44 maoisti e i loro simpatizzanti sono stati arrestati. La maggior parte di quei detenuti stavano cercando di reclutare quadri per il CPI (Maoista) dai villaggi.

Quest'anno, i maoisti hanno ucciso quattro persone, bruciato sette veicoli e condotto due unità di reclutamento anche se senza successo. La polizia ha recuperato tre discariche esplosivi e anche ucciso un maoista in uno scontro a fuoco. I naxaliti inoltre hanno incollato manifesti murali dove elencano una serie di esigenze locali in alcuni villaggi facendo sentire

pc 5 agosto - Massimo sostegno alle azioni armate dei rivoluzionari turchi contro il regime fascista di Erdogan sostenuto dall'imperialismo

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The armed wing of the MLKP published a announcement about actions carried out on the 19th and 20th of July. The MLKP – FESK made a statement concerning the bomb planted outside the STAR newspaper on July 19: “We have left a bomb outside a building where the STAR newspaper is edited. After they had insulted all women cursing a revolutionary woman and we left a flag bearing the emblem of MLKP-OKC and the slogan “You can not silence women. We will increase” written on it.
The Star Media spokesman who made demagogic statements some days later, must know that there will be other revolutionary actions of this kind in the future and they will not have the chance to be warned again. ” The MLKP-FESK announced that the bomb left in front of the office of the AKP Sancaktepe District of July 21 had been found before the explosion.
“Our flag had been left at the location of the act. Although the fascist police AKP has hidden this from the workers and laborers, they know who committed the act. Our action was carried out in Sancaktepe where our comrade Yasemin was martyred, and her flag will wave again in the future. ” The MLKP-FESK said they  ”will be accountable” and stressed that “Surely, justice will be rendered to the proletariat and the oppressed.”
Via New Turkey

pc 5 agosto - La corruzione dilaga nella regione Liguria e Toti Forza Italia chiama in campo gli elettori - Vergogna!

PENSIERO ILLEGALE

Il Secolo XIX di martedì quattro agosto torna ad occuparsi del caso delle spese indecenti sostenute dai consiglieri regionali liguri della scorsa legislatura e vergognosamente scaricate sulle spalle dei cittadini.
Gli indagati sono venticinque, equamente distribuiti tra i vari schieramenti: sia della allora maggioranza di centro(falsa)sinistra, sia dell’opposizione dell’epoca, rappresentata dalla destra radicale.
L’estensore dell’articolo, presente a pagina quattro, è tale E.Ros. (Emanuele Rossi); dopo aver proposto uno specchietto con i nomi dei personaggi attenzionati dalla Magistratura borghese, lo stesso cede la parola al presidente pro tempore della Giunta regionale, Giovanni Toti.
Costui, con notevole sprezzo del ridicolo, dichiara, a proposito dei consiglieri della sua area di riferimento pescati ‘con le mani nella marmellata': “sono già stati assolti dagli elettori”.
I politicanti in questione – non tutti rieletti – sono (si veda l’edizione online di lunedì 3 agosto 2015 dello stesso quotidiano genovese): Luigi Morgillo, Marco Melgrati, e Roberta Gasco, forzitalioti; Raffaella Della Bianca, forzitaliota transitata nel grupo misto; Matteo Rosso, passato dai forzitalioti ai fratellastri italioti; Franco Rocca, Alessio Saso e Gino Garibaldi, del Nuovo Centro Destra; Edoardo Rixi, Francesco Bruzzone, e Maurizio Torterolo, legaioli; Aldo Siri, della Lista Biasotti.
Secondo il primo cittadino ligure, il cui pensiero su questo argomento non si discosta da quello di molti suoi colleghi di tutti gli schieramenti, il giudizio della gente prevale sulla Legge: siccome ha vinto le elezioni, questo assai poco ‘signore’ pretende l’impunità per lui e per tutta la sua cricca.
Il ‘signorino’ dimentica, volutamente, che – fino a dopo le elezioni di fine maggio – gli unici a subire le dovute attrenzioni da parte degli inquirenti sono stati gli esponenti dell’allora Italia dei Valori: tutti gli altri procedimenti sono stati silenziati per non inquinare una campagna elettorale già di per sé abbastanza rovente.
Invece di aprire bocca solo per darle aria, si vergogni, il Toti: e si dimetta seduta stante, vista l’indecente compagnia di cui si è circondato.

Genova, 04 agosto 2015
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

pc 5 agosto - 2000 migranti morti nel 2015 - l'humus fascista e razzista di Stato va combattuto dalle masse proletarie con tutti i mezzi di lotta


ROMA - Oltre duemila migranti sono morti quest'anno nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere le coste europee. A diffondere la cifra drammaticamente simbolica della tragedia in corso è l'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni. Nello stesso periodo del 2014 sono morte 1607 persone. In tutto il 2014, 3279 migranti hanno perso la vita. Come nel 2014, la maggior parte dei migranti sono morti mentre cercavano di attraversare il Canale di Sicilia, lungo la rotta del Mediterraneo centrale che collega la Libia all'Italia. Secondo le statistiche, sottolinea l'Oim in un comunicato, la rotta del Mediterraneo centrale è di gran lunga la più pericolosa rispetto alle altre: quest'anno l'Italia e la Grecia hanno registrato un flusso simile di migranti (rispettivamente 97.000 e 90.500), ma 1.930 persone sono morte mentre cercavano di raggiungere l'Italia contro le 60 decedute in rotta verso la Grecia. "E' inaccettabile che nel 21mo secolo la gente che fugge dai conflitti, dalle persecuzioni, dalla miseria e dal degrado della terra debba sopportare queste terribili esperienze nei loro paesi, per non parlare durante il viaggio, per poi morire alle soglie dell'Europa", ha commentato il direttore generale dell'Oim, William Lacy Swing. Circa 188.000 migranti sono stati salvati nel Mediterraneo dall'inizio dell'anno, prosegue l'Oim, secondo cui altri migranti cercheranno di raggiungere le spiagge dell'Europa nel corso dell'estate e la soglia dei 200.000 sarà raggiunta molto presto

pc 5 agosto - Il narco-terrorismo di Stato in Messico sempre in azione - proteste per uccisioni di un giornalista e 4 donne



  • Redazione Contropiano
Messico: proteste contro il terrorismo di stato. Uccisi giornalista e quattro donne
Le ultime cinque vittime del terrorismo delle bande criminali – che può essere considerato un vero e proprio ‘terrorismo di stato’ tante e tali sono le connivenze tra la criminalità e gli apparati politici e di sicurezza del paese – hanno scatenato in Messico veementi proteste.
Sono migliaia le persone che sono scese per le strade delle maggiori città del Messico per protestare contro l’ennesima strage.
A Città del Messico, ma anche a Guadalajara, ad Acapulco e soprattutto a Xalapa, capitale dello Stato di Veracruz, accanto ad attivisti dei diritti umani, semplici cittadini, sindacalisti, esponenti politici hanno manifestato anche centinaia di giornalisti e fotoreporter. Come lo era Ruben Espinosa, fotoreporter che lavorava nello Stato di Veracruz e si era rifugiato a Città del Messico due mesi fa dopo aver ricevuto minacce di morte. Solo un mese fa l’uomo nel corso di alcune interviste aveva denunciato di sentirsi minacciato anche dal governatore dello stato orientale di Veracruz.
E' il suo uno dei cinque cadaveri trovati sabato mattina in un quartiere della capitale federale Città del Messico. Lo ha confermato il procuratore della città. Era l'unico uomo fra le cinque vittime che la polizia ha trovato con le mani legate e colpito alla testa nel quartiere di Narvarte della capitale. Secondo un'associazione che si batte per la libertà di stampa, “Articolo 19”, il fotoreporter è stato torturato prima della morte: al momento del ritrovamento presentava gravi ferite sul volto ed è stato freddato con due colpi di pistola alla testa.

martedì 4 agosto 2015

pc 4 agosto - BELLA LOTTA TRA RENZI E LA CAMUSSO SU SCIOPERI E RAPPRESENTANZA SINDACALE...

In alcune interviste rilasciate nei giorni scorsi la Camusso per rispondere all'attacco di Renzi ai sindacati: 'più tessere e che idee...', sciorina una serie di dichiarazioni che da un lato sono di fatto di sostegno al governo per il nuovo attacco in preparazione al diritto di sciopero, rivendicando la primogenitura delle leggi antisciopero, dall'altro chiedono al governo, per la legge sulla rappresentanza sindacale, l'attuazione del patto fascista fatto lo scorso anno con la Confindustria, affinchè il governo non riconosca e cancelli gli organismi sindacali di base, autorganizzati dei lavoratori.
Quindi una posizione quella della Cgil che fa il paio con l'attacco ai lavoratori e alle loro lotte di Renzi, vero scopo dei suoi interventi di questi giorni.

Riportiamo sotto alcune di queste dichiarazioni della Camusso. Di fronte a queste posizioni, i lavoratori hanno il problema: Contro chi dobbiamo lottare per prima?

SUGLI SCIOPERI. In un'intervista al 'Quotidiano Nazionale' il segretario generale della Cgil afferma: "sbagliati quegli scioperi, no a proteste tipo Pompei e Alitalia... Fummo tra i soggetti che anticiparono la legge 146 del 1990 con l'autoregolamentazione del diritto di scioperi nei servizi essenziali..."
E continua contro i lavoratori di Pompei: "...non si usano né gli scioperi né le assemblee come arma che danneggia importanti beni culturali del Paese. La Cgil non avrebbe e non ha indetto quell'assemblea a Pompei il 24 luglio... Diciamo che serve un'etica della mobilitazione. Che qui è mancata.... E veniamo ad Alitalia. Quando fu fatto il 'salvataggio' di Alitalia firmammo il contratto del trasporto aereo e quel contratto è il contratto di tutti i lavoratori, piloti inclusi".

SULL'ATTACCO DI RENZI poi dice: "...Si monta il polverone come l'anno scorso sull'articolo 18. Adesso ci riprova con la regolamentazione del diritto di sciopero...". 


Ma purtroppo non si è trattato e non si tratta di un "polverone": l'attacco all'art. 18 è passato eccome e ora l'attacco al diritto di sciopero rischia di passare - visto anche gli alleati che il governo trova nei sindacati confederali

SULLA RAPPRESENTANZA. Che cosa si dovrebbe fare per evitare altri casi Pompei o Alitalia? - chiede un giornalista: «La prima cosa è misurare la rappresentanza e poi applicarla. Quando abbiamo fatto l'accordo con Confindustria abbiamo definito un sistema di relazioni che prevede il voto dei lavoratori per l'esigibilità degli accordi... Stimando la rappresentanza si può collegarla all'organizzazione degli scioperi. Si pretenda la certificazione della rappresentanza da chi li organizza».
“Per la rappresentanza basta tradurre in legge l’accordo con la Confindustria, però poi Renzi sarebbe costretto a trattare con noi”. «Con una legge sulla rappresentanza si stabilirebbe chi ha titolo ad approvare i contratti approvati dai lavoratori».

SUI SINDACATI DI BASE: «È il governo che incoraggia i sindacatini ».«Il governo dovrebbe evitare di incoraggiarli incentivando il corporativismo ».
"È successo?" chiede il giornalista «Certo. Riunione sul decreto per la buona scuola. Appuntamento a Palazzo Chigi. La legge del pubblico impiego dice che partecipano alle trattative i sindacati che rappresentano almeno il 5 per cento dei lavoratori. Al tavolo spuntano sindacati e associazioni ben al di sotto di quella soglia... Cgil, Cisl e Uil rappresentano insieme più di 11 milioni di cittadini italiani e per questo provano a difendere gli interessi del lavoro. Il premier si comporta come se noi non esistessimo. 
"Non sono gli scioperi dei grandi sindacati a creare il caos. Ci sono regole e tempi di preavviso e noi rispettiamo sempre quelle norme».