Maoist posters at Hind Motor gates
KOLKATA: Several Maoist posters, some threatening an armed movement
against the Birlas, were put up outside the Hind Motor plant gate on
Thursday. The car factory has been shut since July. The slogans in
Bengali on one of the posters said, “Aamra Birla Group ke dekhe nebo”.
Another poster bore a slogan saying, “You can’t shut the factory and
cozy up to the establishment.” Yet another threatened an armed movement
against the Birlas. All the posters bore the name of CPI (Maoists) as
the issuer.
Residents of houses around the factory and a slum nearby spotted the
posters in the morning and informed Uttarpara police station. IC
Uttarpara Arijit Dasgupta led a team to the factory and took away the
posters. A probe is on into how the posters appeared outside the plant
gate. In the evening, INTTUC organized a rally of Hind Motor workers
demanding reopening of the car factory. Hind Motor authorities refused
to comment on the posters.
ASTI
Theka Mazdoor Sangharsh Samiti
Occupazione e sciopero
alla fabbrica della ASTI electronics questa
mattina del sindacato dei lavoratori a tempo indeterminato
all’interno e dei precari ai cancelli.
Enorme lo spiegamento di forze di
polizia nei locali della fabbrica
e ai cancelli. E continua ad
aumentare. Lavoratori dei sindacati della
Maruti Suzuki di Manesar, Suzuki
Powertrain, Suzuki Moto,
Omax Auto, Satyam Auto
ed Endurance hanno raggiunto i cancelli
della fabbrica e si sono uniti in solidarietà,
mentre si ancora altri lavoratori
e sindacati si stanno rapidamente unendo a noi.
Stamattina, uno degli
appaltatori della Sandeep, ha schiaffeggiato e offeso Pratap,
presidente del sindacato lavoratori ASTI, nel corso di una lite in
seguito alla protesta dei nastri neri e lo sciopero della mensa
attuato dai lavoratori a tempo indeterminato del sindacato a sostegno
dei lavoratori precari in presidio (dharna) davanti ai cancelli della
fabbrica. Tutti i lavoratori a tempo indeterminato dentro lo
stabilimento si sono fermati in sit-in all'interno della fabbrica
ora.
Ieri, quando l’Ispettore
del Lavoro di Gurgaon, Ishwar Singh Hooda, è venuto a convincere e
costringerci a sospendere lo sciopero della fame al morte, tutti i
lavoratori hanno rifiutato uniti e decisi a proseguire oggi col 15°
giorno di sciopero della fame e 39° giorno di dharna ai cancello
della fabbrica. Una lavoratrice in sciopero della fame, Bhavna è
stata oggi ricoverata in ospedale, mentre l'amministrazione persiste
nel suo ostinato atteggiamento antioperaio.
Sempre ieri nell'incontro
tra l'ALC (Commissario del Lavoro aggiunto) di Gurgaon, si sono
presentati in solidarietà anche i sindacati dei lavoratori dell’ASTI
Electronics di Munjal Kiriu (essi stessi in sciopero dal 24 settembre
2014), della Maruti Suzuki di Manesar, Maruti Suzuki di Gurgaon,
Suzuki Powertrain, Suzuki Motocicli, Dharuhera autoaccessori,
Endurance Manesar, Baxter Manesar, Hero Honda Manesar. Anche altri
rappresentanti della società civile di Delhi, come PUDR, sono
intervenuti in soldarietà. Ma, sotto pressione e per conto della
direzione, che ha chiesto altri tre giorni di tempo, il ministero del
Labour non ha dato nessuna garanzia concreta.
Oggi solidarietà lo
sciopero e l’azione dei lavoratori a tempo indeterminato ci hanno
dato coraggio e dimostrato che la nostra lotta non è vana, che è
parte della lotta comune di tutti i lavoratori al di là delle
divisioni contrattuali di tutte le fabbriche nella cintura
industriale!
Theka
Pratha Murabad!
Inqlab
Zindabad!
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5
lavoratrici e 2 lavoratori della ASTI
Electronics sono in sciopero della fame da 14 giorni!
Mobilitiamoci per salvare la
loro vita e sostenere la loro lotta per mettere fine al sistema del
precariato!
I 310 lavoratori precari
espulsi, di cui circa 250 lavoratrici della ASTI 1 novembre 2014
presidiano i cancelli della fabbrica lottando per il reintegro. Sono
stati espulsi dopo che lavoratori precari e permanenti si sono uniti
ed entrati in sciopero e grazie allo sciopero hanno ottenuto il
riconoscimento del loro sindacato. L’espulsione dei precari ha lo
scopo di rompere l'unità tra i lavoratori, indebolire e piegare il
sindacato. I lavoratori precari in lotta non ricevono alcun salario
da ottobre, subiscono ogni tipi di minacce, attacchi e repressione,
ma stanno continuando la loro lotta e non accettano compromessi. Dal
3 novembre continua il sit in di protesta davanti ai cancelli della
fabbrica. Lavoratori ed i sindacati delle diverse fabbriche dell’area
regione stanno esprimendo il loro sostegno alla lotta dei lavoratori
ASTI e partecipano regolarmente alle manifestazioni e assemblee ai
cancelli. L'atteggiamento ostinato della direzione ha indotto gli
operai a iniziare uno sciopero della fame a tempo indeterminato.
Sette lavoratori sono in sciopero della fame a morte dal 25 novembre.
Solo quando le condizioni di salute di questi lavoratori hanno
iniziato a peggiorare il Ministero del Lavoro è intervenuto a
avviato un tavolo a tre. Prima hanno offerto un risarcimento di due
mensilità, ma i lavoratori hanno rifiutato e richiesto il reintegro.
Recentemente hanno vagamente e verbalmente ammesso la possibilità
che i lavoratori del reparto PCB siano reintegrati, ma i lavoratori
hanno chiesto un impegno scritto a riprendere tutti i lavoratori, non
solo di un reparto. A quanto pare, queste offerte sono parte di un
gioco di “divide et impera”. Sotto minaccia di denuncia, la
direzione era riuscita a costringere i lavoratori a tempo
indeterminato a non mobilitarsi a sostegno dei precari. Quest’ultima
offerta ha lo scopo di creare divisioni tra gli stessi lavoratori
precari. I lavoratori stanno respingendo questi tentativi. Anche i
lavoratori a tempo indeterminato hanno avuto il coraggio di rischiare
il posto di lavoro e si sono schierati apertamente a sostegno delle
lotte dei precari. Tuttavia, col protrarsi della lotta aumentano i
problemi e le condizioni dei lavoratori in sciopero della fame si
aggravano. Su sette in sciopero della fame, un operaio e un’operaia,
Sanju e Rashika, sono stati ricoverati in ospedale dopo che le loro
condizioni si sono fatte critiche. Le condizioni di altri cinque
lavoratori in sciopero della fame, quattro donne e un uomo-
Swagatika, Bhavna, Rinku, Miele e Krishna – possono precipitare di
giorno in giorno. Pertanto, è urgente mobilitarsi a sostegno dei
lavoratori della ASTI in lotta per costringere il ministero del
lavoro e la direzione ad agire in fretta e ripristinare tutti i
lavoratori precari.
Va sottolineato che la loro lotta non è importante
per i lavoratori ASTI workers, ma per l’intero movimento operaio in
India:
a) dal 2005 c’è
un'ondata di lotte operaie contro la repressione dei lavoratori che
tentano di formare sindacati e rivendicano il diritto alla
contrattazione collettiva. In tutte queste lotte, a diversi livelli,
lavoratori a tempo indeterminato e precari sono stati uniti e in
particolare quelli della Maruti Suzuki. Alla ASTI questa è stata
portata avanti fino a rivendicare regolarizzazione di tutti i
lavoratori precari. Per questo la vittoria dei lavoratori ASTI sarà
una vittoria di tutto il movimento operaio in India nella lotta per
mettere fine al sistema del lavoro precario.
b) Oggi le
condizioni nelle fabbriche sono tali che è molto difficile per i
lavoratori precari organizzarsi. La lotta delle lavoratrici ASTI è
uno dei tentativi coraggiosi e riusciti di organizzazione e sviluppo
di una lotta prolungata per la regolarizzazione dei precari. La
loro vittoria darà coraggio ai precari in tutta l'India
c) Nelle fabbriche il numero delle lavoratrici
è in aumento, ma le donne sono meno rappresentate nella direzione
del movimento operaio. In genere si pensa che le lavoratrici non si
fanno facilmente avanti a lottare per i diritti. Le lavoratrici ASTI
hanno osato infrangere questo mito. La lotta delle lavoratrici ASTI
è una battaglia in cui le donne stanno prendendo la direzione del
movimento. Questo ha
una grande importanza per il
movimento operaio indiano
in generale
Le richieste delle lavoratrici sono semplici e
giuste: a) La terminazione è illegale, e dunque tutti i lavoratori
devono essere reintegrati; b) Il contratto di lavoro non può restare
a tempo in eterno, e dunque tutti i contrattili lavoro devono essere
regolarizzati.
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La maggior parte delle lavoratrici sono immigrate che vengono dal
Nepal, Arunachal, Assam, Jharkhand. Vivono in alloggi in affitto
nella vicinanze, Aliar, Gaon, Gurgaon o Dharuhera, per una magro
salario di circa il 6-7 mila rupie al mese. Non percepiscono nulla
dal mese di ottobre e si accollano le spese di viaggio, vitto,
affitto ecc, senza compromettere il loro impegno in questa battaglia!
Raj Kumari aveva le lacrime agli occhi mentre cenavamo ieri sera. Ci
diceva: non riesco a mangiare mentre le mie compagne sono digiune da
giorni. Quando le abbiamo chiesto perché stava facendo tutto questo,
ci ha detto risposto che tra un paio d'anni si sarebbe sposata, e che
voleva poter ricordare di aver fatto qualcosa di radicale. Forse già
si era dimenticata che c’erano tante altre sue compagne che hanno
lasciato a casa figli e mariti per partecipare alla lotta.
(Anshita eArya
, Una
notte a Manesar)
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Aggiornamento al 5 Dicembre
Dopo 11 giorni di sciopero della fame a oltranza, la
lotta continua comunque con determinazione e soprattutto col ruolo
combattivo e la direzione delle lavoratrici precarie. Se il mese
scorso l'atteggiamento ostile di azienda e appaltatori e del governo
amministrazione alle riunioni era ostentato, negli ultimi due giorni
la situazione è cambiata. Nell'incontro di oggi con la Direzione del
ministero del Lavoro l'ALC (Commissario al Lavoro Aggiunto) di
Gurgaon, si è aperto uno spazio di dialogo, è stato detto
verbalmente che i lavoratori del reparto PCB potrebbero essere
ripresi. Ma la Theka Mazdoor Sangharsh Samiti della ASTI ha risposto
è l’azienda principale, la ASTI che deve prendere impegno scritto
a riprendere tutti i lavoratori di tutti i reparti. La lotta
continua, nonostante tutto e tutti, con l’unita di i precari che si
rifiutano di “prendere quel che ti danno e vivi tranquillo”.
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Aggiornamento al 29 novembre
Ai cancelli ASTI c’è stata una
protesta. L’Amministrazione locale ha mandato oltre 1000 poliziotti
per fermare la manifestazione, ma la grande partecipazione dei
lavoratori ha fatto comunque riuscire l’iniziativa. Anche
lavoratori e sindacati di tanti altri stabilimenti hanno partecipato.
Nella prima settimana di dicembre i lavoratori hanno
ottenuto un'altra vittoria. Sfidando le minacce di perdere il lavoro,
i lavoratori a tempo indeterminato si sono fatti avanti apertamente a
sostegno dei lavoratori precari in lotta. Invece che scioperare,
hanno continuato a lavorare, ma un giorno non hanno mangiato in
solidarietà con i lavoratori in sciopero della fame, e ora lavorano
in fabbrica con dei nastri neri in fronte, per protesta contro la
direzione.
Surendra
Pratap
Centre
for Workers
Education,
NewDelhi
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Aggiornamento al 26 novembre
Tutti i lavoratori della ASTI di Manesar continuano da 26 giorni
il presidio (dharna) davanti la fabbrica e alcuni di loro sono da 2
giorni in sciopero della fame a oltranza.
L’accordo per due mensilità di indennizzo offerto dalla
direzione e dalla Direzione dell’Ufficio deò è stato respinto dai
lavoratori che affermano “non è solo questoni di soldi ma di
dignità del lavoro, del diritto a un lavoro stabile”.
La ASTI Theka Mazdoor Sangharsh Samiti ha convocato un’altra
manifestazione ai cancelli per venerdì e fa appello a tutti di
parteciparvi.
Aggiornamento 21 novembre
Sciopero e occupazione in
3 stabilimenti, la Omax Auto di Dharuhera, la IMT Manesar e la
Bhiwadi, da stamattina primo turno. Occupazione sciopero anche alla
Automax Binola di Haryana.
Tutti e quattro gli
scioperi e occupazioni di fabbriche sono condotte insieme da
lavoratori a tempo indeterminato, precari, occasionali e apprendisti.
Da molti mesi, il
malcontento covava all'interno della Omax Auto, mentre era in corso
il processo di formalizzazione del sindacato. Il malcontento era
particolarmente evidente tra i lavoratori a tempo determinato, che
sono ammessi alla trattativa ma non del tutto coperti dal “processo
di accordo”.Il 19 novembre, i lavoratori in sciopero della IMT
Manesar, distante due chilometri, della Munjal Kiriu (Munjal Kiriu
Employees Union) in lotta da due mesi, e della ASTI elettronica della
ASTI Theka Mazdoor Sangharsh Samiti, si sono riuniti in una
manifestazione congiunta ai cancelli della ASTI, dove la polizia di
Haryana e le guardie dell’azienda hanno cercato di fermarli.
Alla combattiva assemblea
davanti ai cancelli hanno partecipato i lavoratori del sindacato
della Maruti, Hi-Lex ed Endurance di Manesar, della Autofit di
Dharuhera ed altri ancora. Erano anche presenti altre organizzazioni
dei lavoratori, come il Workers Solidarity Center Gurgaon la Inqlabi.
Siamo senza compromessi
solidale con tutte queste lotte operaie.
Nayanjyoti
Krantikari Naujawan Sabha