Il 29 agosto la polizia indiana ha arrestato a Thissur, Kerala, Jonathan Baud, studente svizzero in viaggio nel paese, accusandolo di "legami con i maoisti" e incriminandolo per violazione delle norme sul visto di ingresso.
Le leggi della "più grande democrazia del mondo" infatti vietano a chi è in possesso di un visto turistico di partecipare a qualsiasi tipo di manifestazione politica.
Jonathan è accusato di aver partecipato alla commemorazione (pubblicamente anninciata su alcuni quotidiani locali) di Sinoj,dirigente maoista morto recentemente per un'esplosione accidentale organizzata a Valappad da parenti e amici, come qualche giorno prima, il 24 luglio, a Kozhikode aveva preso parte a una manifestazione contro il bombardamento di Gaza organizzata dal legale PCI (Marxista).
Fonti di stampa riferiscono che nella perquisizione della sua camera in albergo la polizia non ha trovato altro che qualche titaglio di giornale sulle suddette manifestazioni e libri liberamente in commercio, nulla di illegale o che possa suffragare l'accusa di legami diretti con i maoisti, eppure Jonathan è ancora detenuto e potrà essere trattenuto fino al 12 agosto, in attesa di essere portati davanti a un magistrato.
E' già partita una mobilitazione internazionale per la sua liberazione contro questa ennesima caccia alle streghe, riportiamo di seguito il comunicato del Comitrato per la liberazione dei Prigionieri politici.
JONATHAN LIBERO SUBITO !
FERMIAMO LA REPRESSIONE IN INDIA E LA CRIMINALIZZAZIONE DEL SOSTEGNO INTERNAZIONALISTA !
ONORARE I MARTIRI NON E' REATO !
L'arresto da parte della polizia del Kerala del cittadino svizzero Jonathan Board arrivato in Kerala con visto turistico, sulla base di accuse pretestuose è ingiusto e nasconde altri motivi.
Dopo l'arresto, per giustificarlo, la polizia sta fabbricando false prove di legami di Jonathan con i maoisti, quali la partecipazione a una commemorazione organizzata dai maoisti del guerrigliero Sinoj, morto in un'esplosione accidentale il 16 giugno 2014.
La polizia accusa anche Jonathan di aver parlato a quella riunione e quindi di aver violato il Foreigners Act [Legge sugli sgranieri, ndt].
La polizia ha aperto un procedimento e lo ha incarcerato nel sub-carcere di Iringalakkuda Sub, nel distretto di Thrissur, Kerala.
Sono il presidente del Comotato che ha organizzato la commemorazione di Sinoj e sono stato il principale relatore all'iniziatiiva. In questa veste voglio precisare che Jonathan non è stato invitato né era previsto un suo intervento. Né lio ha parlato all'assemblea, come la polizia cerca pretestuosamente di far credere.
A quanto ci ha detto, Jonathan è venuto alla riunione solo perchè incuriosito, in quanto attivista di sinistra.
ha avuto informazione della riunione da un quotidiano di lingua inglese.
Ha ascoltato gli interventi e seguito la riunione fino alla fine, acquistando anche delle pubblicazioni.
A iniziativa ufficialmente conclusa, Jonathan ha avvicinato gli organizzatori e ha voluto presentarsi ai presenti, che già iniziavano ad allontanarsi.
Incuriosito a mia volta, dalla presidenza ho acconsentito e ho lasciato che esprimesse il suo cordoglio per la morte di Sinoj. E' stato un commento occasionale, come quello che qualsiasi persona di sentimenti umanitari da qualsiasi parte del mondo potrebbe esprimere.
La polizia e lo stato del Kerala, che per i loro gretti fini politici garantiscono un trattamento da VIP ai marò italiani responsabili della violazione della legge sulle acque internazionali e della legge indiana e di aver ucciso a fucilate due pescatori, riservano a Jonathan un trattamento ben diverso.
E' inaccettabile
Io, e noi, ci rammarichiamo per disavventura, provocata dallo stato, che è capitata a Jonathan, e facciamo appello alle forze democratiche e alle personalità della comunità internazionale a intervenire sul caso di Jonathan, facendo pressione sui governi dell'India e Kerala per ottenere la sua liberazione incondizionata.
M.N Ravunni Vice Presidente,
Committee for the Release of Political Prisoners
Kerala, India
Le leggi della "più grande democrazia del mondo" infatti vietano a chi è in possesso di un visto turistico di partecipare a qualsiasi tipo di manifestazione politica.
Jonathan è accusato di aver partecipato alla commemorazione (pubblicamente anninciata su alcuni quotidiani locali) di Sinoj,dirigente maoista morto recentemente per un'esplosione accidentale organizzata a Valappad da parenti e amici, come qualche giorno prima, il 24 luglio, a Kozhikode aveva preso parte a una manifestazione contro il bombardamento di Gaza organizzata dal legale PCI (Marxista).
Fonti di stampa riferiscono che nella perquisizione della sua camera in albergo la polizia non ha trovato altro che qualche titaglio di giornale sulle suddette manifestazioni e libri liberamente in commercio, nulla di illegale o che possa suffragare l'accusa di legami diretti con i maoisti, eppure Jonathan è ancora detenuto e potrà essere trattenuto fino al 12 agosto, in attesa di essere portati davanti a un magistrato.
E' già partita una mobilitazione internazionale per la sua liberazione contro questa ennesima caccia alle streghe, riportiamo di seguito il comunicato del Comitrato per la liberazione dei Prigionieri politici.
JONATHAN LIBERO SUBITO !
FERMIAMO LA REPRESSIONE IN INDIA E LA CRIMINALIZZAZIONE DEL SOSTEGNO INTERNAZIONALISTA !
ONORARE I MARTIRI NON E' REATO !
L'arresto da parte della polizia del Kerala del cittadino svizzero Jonathan Board arrivato in Kerala con visto turistico, sulla base di accuse pretestuose è ingiusto e nasconde altri motivi.
Dopo l'arresto, per giustificarlo, la polizia sta fabbricando false prove di legami di Jonathan con i maoisti, quali la partecipazione a una commemorazione organizzata dai maoisti del guerrigliero Sinoj, morto in un'esplosione accidentale il 16 giugno 2014.
La polizia accusa anche Jonathan di aver parlato a quella riunione e quindi di aver violato il Foreigners Act [Legge sugli sgranieri, ndt].
La polizia ha aperto un procedimento e lo ha incarcerato nel sub-carcere di Iringalakkuda Sub, nel distretto di Thrissur, Kerala.
Sono il presidente del Comotato che ha organizzato la commemorazione di Sinoj e sono stato il principale relatore all'iniziatiiva. In questa veste voglio precisare che Jonathan non è stato invitato né era previsto un suo intervento. Né lio ha parlato all'assemblea, come la polizia cerca pretestuosamente di far credere.
A quanto ci ha detto, Jonathan è venuto alla riunione solo perchè incuriosito, in quanto attivista di sinistra.
ha avuto informazione della riunione da un quotidiano di lingua inglese.
Ha ascoltato gli interventi e seguito la riunione fino alla fine, acquistando anche delle pubblicazioni.
A iniziativa ufficialmente conclusa, Jonathan ha avvicinato gli organizzatori e ha voluto presentarsi ai presenti, che già iniziavano ad allontanarsi.
Incuriosito a mia volta, dalla presidenza ho acconsentito e ho lasciato che esprimesse il suo cordoglio per la morte di Sinoj. E' stato un commento occasionale, come quello che qualsiasi persona di sentimenti umanitari da qualsiasi parte del mondo potrebbe esprimere.
La polizia e lo stato del Kerala, che per i loro gretti fini politici garantiscono un trattamento da VIP ai marò italiani responsabili della violazione della legge sulle acque internazionali e della legge indiana e di aver ucciso a fucilate due pescatori, riservano a Jonathan un trattamento ben diverso.
E' inaccettabile
Io, e noi, ci rammarichiamo per disavventura, provocata dallo stato, che è capitata a Jonathan, e facciamo appello alle forze democratiche e alle personalità della comunità internazionale a intervenire sul caso di Jonathan, facendo pressione sui governi dell'India e Kerala per ottenere la sua liberazione incondizionata.
M.N Ravunni Vice Presidente,
Committee for the Release of Political Prisoners
Kerala, India