Uno
sciopero contro la guerra di bassa intensità contro le donne, in quanto
donne, fatta di femminicidi e stupri, di uomini che odiano le donne,perpetrati soprattutto nella "sacra famiglia" - in Italia le uccisioni delle
donne stanno diventando una strage delle donne - ogni due giorni una donna muore - peggio che in una guerra vera, e le violenze sessuali grandi e piccole, quotidiane, lo stalking - più di un caso al giorno e spesso si trasforma in omicidio - le molestie sul lavoro, i maltrattamenti delle donne, aumentano e diventano fatti di "ordinaria" oppressione verso le donne.
Uno sciopero delle donne che si estende all'insieme della
condizione di doppio sfruttamento e oppressione delle donne da parte di
padroni, governo, Stato, Chiesa, che sono la causa di fondo, che creano
l'humus, sociale, ideologico, da moderno medioevo in cui maturano i
femminicidi contro le donne. Le uccisioni, gli stupri sono il frutto più
barbaro di questo putrefatto sistema sociale capitalista
Lo "sciopero
delle donne" parte e avrà al centro i posti di lavoro, le operaie, le
lavoratrici, ma è giusto parlare di "sciopero totale delle donne", perchè
riguarda e chiama tutte le donne proletarie, le studentesse,
le disoccupate,
le donne casalinghe dei quartieri, le donne, le compagne in lotta nei
movimenti, le immigrate, le femministe, ecc.
E' stata scelta la forma
dello "sciopero" per l'intreccio genere e classe che ha la lotta delle donne
- perchè tra le donne vi sono le proletarie, che hanno non una ma mille
catene da spezzare, ma ci sono anche le borghesi che vogliono solo spazio e
potere in questo sistema di sfruttamento e oppressione per la maggioranza;
lo "sciopero" per dare un segnale forte,dirompente, di rottura; lo
"sciopero" perchè vogliamo una lotta che pesi,
incida concretamente, crei
"danni" ai padroni, allo Stato, alla "sacra famiglia": provate voi a stare
anche un giorno senza le donne...
Uno sciopero di classe e di genere che
vuole denunciare e lottare su tutta la condizione di vita delle
donne!
Lo "sciopero delle donne" è un avvenimento "storico" non solo per
le donne, ma per l'intera classe proletaria, per il movimento
rivoluzionario. Questo sciopero sarà una scintilla che illuminerà il
sentiero di lotta di lunga
durata della maggioranza delle donne. E il 25
novembre segna una tappa importante di questo cammino che non può che avere
come obiettivo la rivoluzione che per le donne vuol dire "rivoluzione nella
rivoluzione", per
rovesciare e trasformare cielo e terra.
Lo
"sciopero delle donne" è una parola d'ordine che il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario sta portando avanti da alcuni anni, e che via via, soprattutto negli ultimi mesi e dopo la mobilitazione nazionale fatta dalle compagne del Mfpr il 6 luglio a Roma, ha conquistato consenso e partecipazione.
La sua realizzazione è un avvenimento di impatto, di
rottura anche a livello culturale, ideologico.
Perchè lo sciopero
delle donne, ponendo una denuncia che riguarda l'insieme delle condizioni
della maggioranza delle donne mette in discussione il lavoro e il non
lavoro, le discriminazioni che ci sono nei posti di lavoro, il ruolo di
oppressione nella famiglia e la famiglia come la vuole questa società
borghese, mette in discussione l'idea che si ha delle donne, il ruolo di
subordinazione. Cioè vuole mettere in discussione tutto!
Ed è questo che
pone e per questo fa paura lo "sciopero delle donne".
Esso non riguarda
solo una questione di alcune rivendicazioni, la battaglia delle donne è
inevitabilmente a 360°, riguarda il fatto che ci vuole una società
totalmente diversa, dei rapporti sociali diversi, dei rapporti
personali
diversi; che tutta la vita deve cambiare.
Le donne, in particolare le
donne proletarie, quando lottano, portano una carica in più, portano la
necessità di una battaglia complessiva, che riportano anche nella vita
quotidianità.
Lo sciopero delle donne è per le donne. Serve prima di
tutto alle donne, perchè trovino la forza per ribellarsi, per non accettare
come inevitabile una condizione di oppressione, subordinazione, il loro
ruolo nella famiglia;
per essere una realtà di lotta che preoccupi e faccia
paura ai padroni, ai governi, allo Stato, agli uomini che odiano le
donne.
Ma lo sciopero delle donne, delle lavoratrici serve anche
all'interno della intera classe proletaria; esso vuole essere una battaglia
di rottura, che richiede una trasformazione anche all'interno dei
lavoratori, dei propri
compagni di lavoro, degli uomini delle organizzazioni
rivoluzionarie, comuniste, degli organismi e movimenti di lotta.
In
questo senso lo sciopero totale delle donne pone nei fatti la necessità della rivoluzione, in cui le donne siano la forza più
determinata.
Movimento Femminista Proletario
rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com - Novembre
2013