Giorni fa,
in pieno processo a Berlusconi e ai suoi fidi amici, sono uscite
alcune e mail nella lista femminista “Sommosse”, che di fatto
usando strumentalmente la difesa della prostitute e la critica
al giornalismo scandalistico, sono in realtà un improvvido,
vergognoso sostegno delle tesi di Berlusconi/Ghedini, della Minetti,
ecc.
Le riportiamo perché dimostrano più
di tante parole come non basta dirsi femministe, perché senza classe
e rivoluzione il femminismo non è di per sè di sinistra, ma può
essere di centro e di destra. E in questo caso è di destra.
Elisabetta Teghil di Roma scrive: “A
conclusione della requisitoria al processo che vede imputati Lele
Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, il Pm ha chiesto 7 anni di
reclusione per i tre imputati accusati di induzione e favoreggiamento
della prostituzione, anche minorile.
Detto così, potremmo trovarci d’accordo, perché sappiamo la violenza perpetrata nei confronti delle donne quando sono vittime di tratta, quando sono costrette a prostituirsi, quando vengono adescate con la promessa di un lavoro e sbattute sulla strada.
Però non è questo il caso delle frequentatrici di Arcore, perché di queste stiamo parlando. Andavano a quelle feste consenzienti e consapevoli. Siamo sempre alle solite, la prostituzione non è reato in Italia, ma di fatto, si trova sempre il sistema per criminalizzarla e per demonizzarla…”.
Detto così, potremmo trovarci d’accordo, perché sappiamo la violenza perpetrata nei confronti delle donne quando sono vittime di tratta, quando sono costrette a prostituirsi, quando vengono adescate con la promessa di un lavoro e sbattute sulla strada.
Però non è questo il caso delle frequentatrici di Arcore, perché di queste stiamo parlando. Andavano a quelle feste consenzienti e consapevoli. Siamo sempre alle solite, la prostituzione non è reato in Italia, ma di fatto, si trova sempre il sistema per criminalizzarla e per demonizzarla…”.
Appunto. Non stiamo parlando di “violenza perpetrata nei confronti delle donne quando sono vittime di tratta, quando sono costrette a prostituirsi”, stiamo parlando di ben altro! Stiamo parlando delle donne che usano il proprio corpo a fini di carriera/spettacolo o politici/elettorali per far parte di questo sistema che opprime la stragrande maggioranza delle donne, che le stupra, le uccide.
La prostituzione che viene
criminalizzata da questa società borghese, non solo a parole ma con
duri fatti di repressione è quella delle donne, ragazze che sono
costrette a prostituirsi, non certo quella dei salotti e della ville
del potere, su cui al massimo c’è un interesse pruriginoso.
Ma mentre nei processi a Berlusconi e al suo entourage scorre
tutta l’articolazione del marciume dei ricchi, del potere, che ha
nella concezione e nell’uso delle donne la sua cartina sociale più
schifosa, mentre va in scena l’ideologia e il grado di inciviltà
di esponenti di questa società capitalista che si autoproduce, si
una borghesia all’atto finale che, non
potendo più nascondere e mentire, ormai rivendica pubblicamente come
“legittimo” il suo modo di vivere e le sue concezioni; la
Elisabetta Teghil, in nome del rifiuto della criminalizzazione
moralista, fa la difesa della prostituzione di alto borgo, dei
festini a suon di milioni di euro, di mega “regali” di
appartamenti e altro che avvenivano all’interno di Arcore, e dice
di fatto quello che sostiene Berlusconi e Ghedini: “al massimo, ciò
che avviene nelle ville di Berlusconi sono fatti privati, legittimi…”
Che c’entra la “morale borghese”
che viene usata in maniera ipocrita contro i diritti e le libertà
delle donne, dei giovani, della maggioranza della gente, con
l’immoralità dei Berlusconi, della genia di ricchi da “Grande
bellezza” elevata a potere, ostentata, sbattuta in faccia alle
masse? Essa è la stessa cosa, non è altro dalla repressione brutale
dello Stato borghese verso le prostitute che consumano la loro vita
per strada, con magnacci che invece che milioni di euro le danno
milioni di botte, è la stessa cosa della criminalizzazione e
razzismo verso le immigrate.
(Continua ET) – “…L’occasione
è stata il pretesto per condannare le “orge” e i “festini a
luci rosse” (già i termini sono tutto un programma), ma anche
queste non sono un reato. E il fatto che avvenissero a casa di
un personaggio per tanti versi esecrabile, non è un buon motivo per
far passare sotto silenzio che alla fin fine , ma in maniera
palese, il processo è anche a queste pratiche e alle escort e alle
sex-workers.
Proprio perché il padrone di casa ci è molto antipatico, ci sentiamo autorizzate nell’occasione a ribadire che le une e le altre vanno lasciate in pace e rispettate…”.
Proprio perché il padrone di casa ci è molto antipatico, ci sentiamo autorizzate nell’occasione a ribadire che le une e le altre vanno lasciate in pace e rispettate…”.
Primo, per queste “femministe” diventa un fatto trascurabile che questi “festini” avvenissero a casa di Berlusconi, quando invece questo rende quelle “pratiche sessuali” un marciume che non centra niente con la questione della prostituzione della maggior parte delle prostitute - molte delle quali hanno scoperto con Berlusconi che se le prostitute vengono chiamate “escort” sono tenute in alta considerazione e trovano pubblicità ben pagata sui mass media, se invece sono chiamate “prostitute” o peggio, sono il male di questa società.
Secondo, queste escort sono esse stesse
parte dall’ambiente berlusconiano, dei Mora, dei Fede, ecc. Sono
state coltivate, cresciute in questo ambiente e ne volevano fare
parte – e le donne, le femministe vere non devono affatto
rispettarle!
Noi siamo, sì ci confessiamo!!, contro
le pratiche dei “festini a luci rosse”, delle “orge” (a
proposito: perché “i termini sono tutto un programma”?
Tali erano e sono queste serate. Come le vuole chiamare invece
ET: “serate conviviali, tra amici e amiche, per divertirsi”, come
le chiama Berlusconi?), perchè sono parte del marciume del potere
borghese, sono l’ostentazione di un’ideologia maschilista,
ossessiva che noi combattiamo, sono parte della rivendicazione
sbandierata di una concezione da “moderno medioevo” delle donne
“solo corpi, oggetti sessuali”; sono un
offesa anche verso le sofferenze economiche della maggioranza delle
masse popolari, con il loro sperpero di milioni di soldi per gli
stravizi dei borghesi, ecc., ecc.
E le varie escort che “andavano a
quelle feste consenzienti e consapevoli” sono appunto parte,
per condizioni di vita, per soldi, per ideologia, di questo marciume,
di questa classe borghese che non ha più niente di “umano”, che
è arrivata alla frutta ma resiste per tutto il sistema politico,
culturale, statale attuale che la difende. E le dovremmo anche
“rispettare”?
Spieghi, per favore, Elisabetta Teghil,
perché le donne dovrebbero rispettare una Minetti, “curatrice di
somministrazione di escort” peggio di un’agenzia interinale, che
ora un giorno dice al telefono peste e corna di Berlusconi, con
offese relative a parti del suo corpo, e un altro giorno dice che ne
era fortemente innamorata, per pararsi, questa volta lei, una parte
del suo corpo.
Noi siamo buone, sì, ma non fesse.
Tra le donne c'è chi, e sono la
maggioranza, denuncia e vorrebbe mettere fine a questo sistema
sociale, e chi invece ci vuole entrare, farne parte integrante per
goderne tutti i benefici, soldi e potere. Questo fa eccome la
differenza! Queste donne quando riescono a entrare si fanno
propagandiste di stupidi e velenosi modelli – propagandati dalle Tv
berlusconiane e non solo -, si fanno sostenitrici di questo sistema
che noi vogliamo combattere e distruggere.
Le donne non sono uguali: sono
borghesi, medio/piccolo borghesi e proletarie; sono di destra, di
centro, di sinistra; il sesso senza la classe ci frega.
(Continua ET, buttandola ora sulla
condizione della maggioranza delle prostitute) – “…E’
proprio di oggi la notizia che quattro poliziotti in servizio
nella questura di Roma sono stati arrestati con l’accusa, tra
l’altro, di violenze sessuali ai danni di prostitute.
Quando avremo il coraggio di
denunciare che è il clima che circonda queste ultime, come reprobe e
immorali, che crea l’humus in cui succedono questi fatti? E,
infatti, diciamocelo fuori dai denti, lo sappiamo che spesso e
volentieri uomini in divisa “ottengono” prestazioni sessuali
gratuite dalle
sex-workers…”.
sex-workers…”.
Che c’azzecca? Diceva uno. Citare le
violenze sessuali di poliziotti contro le prostitute, le più povere,
oppresse, e con le immigrate ci vanno giù duro, sia nelle strade che
nelle stazioni di polizia, nei Cie - violenze che sono spesso
l’ordinario, non l’eccezione -, per tentare di fare un paragone
con la condizione delle escort di Berlusconi, è veramente osceno!
Queste sono state trattate dalle forze dell’ordine con i “guanti
gialli”. Per piacere! Non è poi certo il clima “moralista” che
porta alle violenze sessuali di poliziotti contro le prostitute, ma
la concezione fascista/sessista/razzista che impregna le forze
dell’ordine e gli apparati dello Stato. Ma sa di che parla ET?
Circa poi il “coraggio di denunciare”
le violenze poliziesche contro le prostitute. Dove stavano queste
“femministe” quando le compagne del Mfpr, le compagne che si
battono contro i Cie, le tante compagne, femministe e lesbiche, da
Bologna a Roma, ecc. le hanno denunciate? Queste “Femministe”
fanno finta di non sapere che da più di un mese c’è un appello
per una manifestazione nazionale contro i femminicidi, gli stupri, in
cui vi è una forte denuncia contro lo Stato di polizia? (Anzi,
alcune, come Atonia Sani che ha scritto una e mail in accordo con
questa di ET, lo sa ma dicono che sono inutili le lotte, le
manifestazioni delle donne e propongono una sorta di “assistenza
alla persona” verso le donne violentate)
(Continua ET) – “…Ed ora
veniamo all’accusa di aver indotto alla prostituzione una
minorenne.
Lo spirito della legge che, giustamente, è severo in questi casi, è improntato alla tutela della minorenne stessa. Ma, la ragazza in questione è stata sbattuta in prima pagina non tenendo conto della minore età che aveva quando sono accaduti i fatti. Le sue vicende processuali non sono state
dipanate con la dovuta cautela che avrebbe dovuto esserci sia per la giovane età che ha tutt’ora sia per il fatto che la stessa ha una bambina e si è data la stura ad ogni curiosità pruriginosa.
Allora mi domando, possiamo dimenticare la sorellanza nei confronti delle sex workers e delle escort e la solidarietà nei confronti delle minorenni solo perché c’è di mezzo un avversario politico? Non è un modo di procedere da femministe e io mi sento a disagio…”.
Lo spirito della legge che, giustamente, è severo in questi casi, è improntato alla tutela della minorenne stessa. Ma, la ragazza in questione è stata sbattuta in prima pagina non tenendo conto della minore età che aveva quando sono accaduti i fatti. Le sue vicende processuali non sono state
dipanate con la dovuta cautela che avrebbe dovuto esserci sia per la giovane età che ha tutt’ora sia per il fatto che la stessa ha una bambina e si è data la stura ad ogni curiosità pruriginosa.
Allora mi domando, possiamo dimenticare la sorellanza nei confronti delle sex workers e delle escort e la solidarietà nei confronti delle minorenni solo perché c’è di mezzo un avversario politico? Non è un modo di procedere da femministe e io mi sento a disagio…”.
“Una minorenne che va cautelata”…
Ma di chi stanno parlando? Prima che la stampa di questi giorni, è
stata proprio Ruby che “si è sbattuta in prima pagina e in tutti i
canali televisivi”, che sfruttando la sua pubblicità è andata ad
altre feste e festini negli ambienti da “Grande bellezza”,
posando per fotografi e cameraman. Non scadiamo nel ridicolo! E’
indecente parlare in maniera così generalista di “minorenne”,
per mettere insieme la “minorenne da gran lusso”, con le migliaia
e migliaia di minorenni che sono costrette a prostituirsi.
Ma quale solidarietà, ma quale
sorellanza! Queste donne, ripetiamo, sono compartecipi di questo
sistema sociale che sfrutta e opprime le donne, e lo vogliono eccome
conservare. E dovremmo pure provare solidarietà?!
(Conclude ET) – “…Non uniamoci
alla canea contro le prostitute che ha reso possibile che siano
trattate da cittadine di serie B. Non riesco a dividere le donne fra
sante e puttane, ad addebitare a queste ultime la perpetuazione del
ruolo patriarcale e a vederle in contrapposizione a quelle che fanno
il sesso, magari controvoglia, nell’ambito dei rapporti
“santificati”.
Lo ribadisco anche in questa occasione, io la pizza con un’ escort e una sex worker la andrei a mangiare, mentre non lo farei con le figure femminili complici di questo sistema”.
Lo ribadisco anche in questa occasione, io la pizza con un’ escort e una sex worker la andrei a mangiare, mentre non lo farei con le figure femminili complici di questo sistema”.
E le fanno da eco.
Antonia Sani:
“Più che d'accordo. Io l'ho scritto su questa rete già l'anno
scorso. Tutte
le udienze sulle orge di Arcore sono scivolose e vanno a finire in direzioni da gossip e basta. La stessa brava Boccassini fa spesso delle brutte figure”.
Rosa di Milano: “Sono d'accordo. Il reato e la colpa politica di Berlusconi è stato elevare lo scambio denaro/potere a sistema e legittimarlo completamente e istituzionalmente, ma non dovrebbe essere condannato per aver invitato e pagato donne consenzienti”.
le udienze sulle orge di Arcore sono scivolose e vanno a finire in direzioni da gossip e basta. La stessa brava Boccassini fa spesso delle brutte figure”.
Rosa di Milano: “Sono d'accordo. Il reato e la colpa politica di Berlusconi è stato elevare lo scambio denaro/potere a sistema e legittimarlo completamente e istituzionalmente, ma non dovrebbe essere condannato per aver invitato e pagato donne consenzienti”.
Ma lo sono o ci fanno?! Ghedini può
fare le valigie, ci sono le nuove “avvocatesse” di Berlusconi!
Queste dicono che non ci dovrebbero essere proprio questi processi
contro Berlusconi, che non dovrebbe essere condannato per
organizzatore della prostituzione (ma perché Berlusconi non le
chiama come testi in suo favore?).
Queste “femministe” continuano a
imbrogliare, parlano genericamente di “prostitute” quando -
signore! - si sta parlando di Minetti, di Ruby, e escort di lusso –
appunto “complici di questo sistema”; parlano, falsando le
carte, di “sante e puttane” quando si tratta della perpetuazione,
per pochissimi uomini e ancora più pochissime donne, dell’oscena
“Grande bellezza” da un lato e dell’oppressione, sfruttamento
della stragrande maggioranza delle donne dall’altro. Queste
“femministe” dicono che la colpa di Berlusconi è “politica”,
per cui al massimo c’è una denuncia “politica” (cioè
chiacchiere da salotto per il ceto politico di “sinistra”), ma
che può e deve continuare a fare esattamente come ora (tra l’altro,
con i soldi rubati, con i profitti capitalistici e con il potere
politico, ai lavoratori e alla gente).
QUESTE “FEMMINISTE” E’ MEGLIO CHE
STIANO ZITTE…
Noi invece continuiamo a pensare e a denunciare che Berlusconi, la classe, il potere che rappresenta, è la punta di iceberg di un sistema politico sporco, grottesco, arrogante, illegale, violento, che deve essere rovesciato, con i suoi uomini e le sue donne.
Noi non siamo per “l'unità delle
donne”, per la “sorellanza” indipendentemente da chi sono le
donne.
Siamo per un movimento femminista
proletario rivoluzionario che combatta anche in seno alle donne,
contro le donne della borghesia, per affermare un punto di vista
altro, una teoria, una prassi, un'organizzazione altra della
maggioranza delle donne, “sante o puttane” che siano.
MC
TA. 8.6.13