sabato 1 giugno 2013

pc 1 giugno - sbirri stupratori e mazzettari a Roma



Violenza sessuale, corruzione, falso e furto: questi i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Roma a quattro agenti della Polizia di Stato arrestati questa mattina a Roma dai propri colleghi. La squadra mobile della Questura di Roma e la sezione di p.g. presso il Tribunale hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip presso il Tribunale di Roma, nei confronti di due ispettori, un sovrintendente ed un assistente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Roma. I quattro lavoravano nella sezione antiprostituzione della squadra mobile. Sono ritenuti responsabili di aver trafugato, tra il 2009 e il 2010, quando prestavano servizio presso la squadra mobile, somme di denaro ad alcuni commercianti stranieri e di aver preteso da loro somme di denaro in cambio di mancate denunce. I quattro sono anche accusati di aver obbligato alcune prostitute ad avere rapporti sessuali con loro.
Ultima modifica Sabat

pc 1 giugno - Francoforte - riesce l'assedio alla BCE - la repressione non ferma i manifestanti


Sono partiti all’alba di oggi i blocchi organizzati dai manifestanti provenienti da tutto il continente europeo che protestano contro le politiche di austerity della Bce e della Troika. Bloccata la Bce, invaso l'aeroporto. La diretta da GlobalProject.

Fin dall'alba sono partite in corteo dal campeggio di Rebstock le varie coalizioni internazionali, che in corteo e aggirando un massiccio schieramento di polizia hanno raggiunto il centro di Francoforte. Partiti da tre diversi concentramenti, alle 7 sono iniziati i blocchi della Eurotower, il grattacielo sede della Banca Centrale Europea.

Sei diversi blocchi, per un totale di oltre tremila manifestanti, hanno ostruito tutte le vie d'accesso agli uffici della BCE, che transennati e presidiati da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa apparivano come un fortino sotto assedio.

A questo punto è risultato impossibile per i dipendenti della Banca Centrale raggiungere i propri uffici, dal momento che, nonostante alcuni provocatorii interventi della polizia (tentativo di strappare ai cordoni e di fermare singoli manifestanti, uso di spray urticanti al peperoncino), tutti e sei i blocchi hanno tenuto, intensificando anzi la pressione sulle transenne di sicurezza e mettendo a dura prova l'apparato militare della Bundespolizei.
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Un assedio effettivo della BCE che ha provocato al paralisi di tutto il distretto centrale di Francoforte con la sospensione delle attività anche nelle sedi di Kommerzbank, di Deutsche Bank e di altri istituti e società finanziarie.

La Coalizione italiana verso Francoforte, ventotto centri sociali che hanno portato nella città tedesca oltre duecento attiviste e attivisti, ha contribuito alla riuscita del blocco della zona Sud insieme alle compagne e ai compagni del Blocco Anticapitalista e, in particolare, a quelli della Interventionistische Linke di Berlino.

I manifestanti, ciascuno con le proprie differenze di provenienza e di affinità,  hanno saputo dar vita - coalizzandosi - ad un percorso comune che non solo ha reso possibile il blocco reale della BCE, ma ha anche costruito una intera giornata di sciopero, imposto dal basso, nel cuore degli affari finanziari di tutta Europa.

E' l'Europa dal basso, che coopera, che resiste e costruisce l'alternativa, per i diritti e la democrazia, i beni comuni e il reddito, contro l'Europa dell'austerità e della speculazione finanziaria.

E' iniziata così la prima "onda" della giornata dei blocchi, che sono proseguite con l'azione alle 11.00,circondando la sede della Deutsche Bank contro debito, privatizzazioni e land grabbing.

Nel primo pomeriggio l'assedio all'aereoporto per contestare l'Europa- fortezza, che respinge richiedenti asili e migranti, dentro all'aeroporto internazionale uno dei centri delle deportazioni.

Nella principale via commerciale di Francoforte, azioni dirette danno voce alla contestazione contro i"grandi marchi" delle multinazionali che organizzano lo sfruttamento del lavoro su scale globale.

In serata si terrà un'assemblea pubblica in piazza per dare forza all'idea della costruzione di un'altra Europa.

* POMERIGGIO

17:49 
Francoforte i manifestanti si muovono dall'aereoporto verso il centro dove ci sara' l'assemblea pubblica

17:34 
Francoforte dopo il sanzionamento nella via commerciale i manifestanti si preparano all'assemblea pubblica di questa sera

15:22 
Francoforte - Si contano più di mille persone all'iniziativa in aeroporto, together against racism andò

15:20 
Francoforte- La polizia cerca di allontanare i manifestanti che presidiano l'ingresso da cui partono le deportazioni

13:59 Francoforte - La polizia prova ad accerchiare i manifestanti.

13:59 Francoforte - Per le strade di Francoforte paralizzate si intonano cori in italiano e si vive insieme un'atmosfera di festa

13:56 Francoforte - Il corteo fuori dall'aereo porto prova ad entrare e viene bloccato dalla polizia in antisommossa. I manifestanti fronteggiano i cordoni della polizia.

13:55 Francoforte - I blocchi paralizzano la ziel, la strada dei negozi!

13:50 Francoforte - Blockupy deportation airport: i manifestanti all'interno dell'aereoporto continuano con un sit in
13:46 Francoforte - quasi tutti i negozi su ziel vengono sanzionati e bloccati. Le strade sono piene di manifestanti che si mischiano con i cittadini solidali

13:44 Francoforte - Insieme alla coalizione italiana, a manifestare e sanzionare la Benetton anche numerosi tedeschi

13:41 Francoforte - Dall'esterno del terminal 1 si urla "no border, no nation. Stop deportation!"

13:36 Francoforte - La coalizione italiana sanziona la Benetton per denunciare i gravi fatti avvenuti in Bangladesh

13:17 Francoforte - Davanti a uno dei maggiori centri commerciali della strada la polizia si schiera per non fare entrare nessuno. I manifestanti si siedono per terra in sit in davanti al negozio: oggi si chiude!

13:12 Francoforte - I poliziotti si buttano sui manifestanti che stavano bloccando i negozi

13:04 Francoforte - Sulla via dei negozi, ziel, si cominciano a sanzionare i negozi: vernice rossa su un primo centro commerciale

12:54 Francoforte - Il blocco nella strada dei principali negozi francofortesi inizia con un'assemblea molto partecipata.

Mattina

11:05 Francoforte - conclusi i blocchi della mattinata. La seconda parte della giornata si articolerà con tre nuove azioni

10:43 Francoforte - la prima parte della giornata di mobilitazione si conclude in paulsplatz.


10:40 Francoforte - Nuovo corteo selvaggio blocca la città andando a preparare i blocchi del pomeriggio

09:48 Francoforte - grande giornata abbiamo imposto dal basso uno sciopero al distretto finanziario. I blocchi continuano nonostante la pioggia

09:40 Francoforte - grandissima giornata di mobilitazione. Bloccato il cuore finanziario d'europa.

09:38 Francoforte - sgomberati i manifestanti che bloccavano l'accesso alla commerzbank.

09:19 Francoforte - intervento del blocco italiano "per la prima volta i movimenti sociali della nuova generazione bloccano l'attività delle banche nel cuore della crisi. Lottando uniti si vince!"

09:14 Francoforte - nonostante il freddo e la pioggia continua gli attivisti continuano ad esprimere il proprio dissenso alla governance della Troika.

09:00 La clown army cerca di fronteggiare i cordoni di polizia.

08:42 Francoforte - i blocchi di manifestanti intorno alla BCE sono diventati sei

08:29 Francoforte - anche la delegazione francese raggiunge il quarto blocco di manifestanti

08:26 Francoforte - i cordoni di polizia cercano di infilarsi tra i manifestanti

08:25 I cordoni di polizia stanno chiudendo su tutti i quattro lati il quarto blocco di manifestanti

08:17 Francoforte - bloccati ingressi bce

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08:16 Francoforte - i cordoni di polizia cercano di infilarsi tra i manifestanti

08:15 I cordoni di polizia stanno chiudendo su tutti i quattro lati il quarto blocco

08:03 La coalizione italiana con un pezzo del blocco nord si sposta cercando di formare un quarto blocco

07:51 Francoforte -  dal blocco nord la polizia ha superato le transenne e fronteggiano i manifestanti

07:42 Francoforte - blocco sud ricongiunto con la coalizione italiana del blocco nord. Nonostante il respingimento delle forze dell'ordine i manifestanti resistono

07:38 Francoforte - pepper spray in abondanza al coro "aglio olio eeperoncino"

07:34 Francoforte - arrivati i reparti speciali super corazzati. Continua il confronto alle barriere

07:28 Francoforte - dal camion arriva la notizia che tutti gli accessi alla BCE sono bloccati. La banca oggi non sarà operativa!!

07:22 Francoforte - la colazione italiana scuote cantando le barriere quasi divelte. Arriva idrante guardie con pepper spray alla mano

 07:21 Francoforte - dal blocco sud continuano gli interventi dal camion contro il regime della Troika

07:10 Francoforte - dal blocco sud un gruppo di persone ha tentato di staccarsi dal corteo per arrivare sotto la BCE, sono tre in  questo momento che la circondano

07:06 Francoforte - nonostante la pioggia il blocco sud continua la sua mobilitazione tentando di ricongiungersi con l'altro blocco sotto la BCE

07:05 Francoforte - migliaia di persone suddivise in vari gruppi, blocca la city finanziaria assediando la BCE da punti diversi

06:55 Francoforte - Dal blocco sud nasce un'assemblea spontanea per decidere come muoversi

06:51 Francoforte - il blocco sud è arrivato sotto la BCE. I manifestanti si fermano davanti ai cordoni di polizia, aspettando di ricongiungersi con il blocco nord

 06:43 Francoforte - Dalla stazione parte un corteo diretto alla BCE

06:37 Francoforte - siamo a poche decine di metri dalla bce, bloccata da altre direzioni da vari cortei

06:32 Francoforte - il corteo si divide in vari gruppi di centinaia di persone invadendo il centro. Presenza ormai massiccia di polizia antisommossa

06:17 Francoforte - I vari cortei stanno bloccando la città diretti alla bce per bloccarla

06:03 Francoforte - migliaia in corteo selvaggio bloccano la città eludendo i blocchi della polizia. "No alla bce no all'austerità blocchiamo la città"

05:52 Francoforte - migliaia in corteo verso il centro città "no borders no nations stop deportation" "siamo tutti antifascisti"

05:28 Francoforte - parte il corteo verso la bce. Almeno 1000 persone lasciano il camp "no alla bce no all'austerità occupiamo la città"

 05:11Francoforte - nel camp  fervono i preparativi per il blocco alla bce. No business as usual today

pc 1 giugno - la rivolta di Istanbul


Il premier Erdogan minaccia i manifestanti e promette che non fermerà i suoi faraonici progetti speculativi. La protesta per la difesa del Gezi Park si estende e diventa rivolta popolare contro un regime oscurantista e autoritario. Ancora manifestazioni e scontri.


17.15 - Anche il regista turco Ferzan Ozpetek, come molti altri intellettuali e artisti di Istanbul, appoggia i manifestanti di Istanbul, aderendo a un appello ai media internazionali ''perché il resto del mondo sia messo a conoscenza di quello che sta accadendo e dello stato di polizia creato dal partito Akp del premier Recep Tayyip Erdogan''. ''I media turchi - afferma l'appello - controllati direttamente dal governo, o economicamente o politicamente legati al governo, si rifiutano di parlare degli scontri'' e ''le agenzie di stampa bloccano il regolare flusso delle informazioni''.

17.10 - Decine di migliaia di manifestanti continuano ad occupare pacificamente piazza Taksim. I manifestanti gridano slogan ostili al premier Erdogan e cantano ''uniti contro il fascismo'' e ''governo dimissioni''. La celebre via Istiklal - che congiunge la piazza con la torre di Galata - teatro di scontri ieri e questa mattina, ha l'aspetto di un campo di battaglia, con vetri infranti e spolette gas lacrimogeni per terra.

17.05 - Mentre a Istanbul la calma si è momentaneamente imposta segnalati duri scontri ad Ankara ed in altre città della Turchia. Manifestazione di solidarietà in corso al consolato turco di Milano.

17.00 - Un commento dell'intellettuale Slavoj Zizek sui fatti di Istanbul: 

16.50 - Moltissimi giornalisti e attivisti nelle scorse ore hanno segnalato grossi problemi alle connessioni telefoniche e soprattutto l'oscuramento di alcuni social network, probabilmente una misura intrapresa dalle autorità nella fase più acuta degli scontri per rallentare la mobilitazione popolare. Negli ultimi minuti la situazione sembra essere tornata quasi alla normalità.

16.45 - Si segnalano sporadici scontri nei quartieri adiacenti a Taksim, mentre alcuni cordoni di polizia si sono piazzati a ridosso del Gezi Park e controllano la situazione da lontano. La piazza ora è letteralmente invasa e la folla grida ripetutamente "Libertà, dimissioni".

16.35 - Il deputato turco Aykan Erdemir conferma in una dichiarazione l'uso da parte della polizia di un "gas colorato di arancione" oltre al normale gas cs. Oltre che a Istanbul, il gas arancione è stato usato - afferma il parlamentare - anche ad Ankara contro i manifestanti antigovernativi. E' più micidiale del 'normale gas Cs' e provoca violenti conati di vomito.

16.30 - ''Nessuno ha il diritto di aumentare le tensioni in Turchia usando come scusa alcuni alberi tagliati''. Cosi' il primo ministro turco ha commentato la protesta in corso a Istanbul. Intervenendo all'Assemblea generale dell'Export turco, Erdogan ha detto: ''Tutti in questo Paese hanno il diritto di manifestare all'interno della democrazia e della legge. Tuttavia, nessuno ha diritto di agire contro la legge, condurre azioni estranee alla democrazia e danneggiare negozianti o residenti. Nessuno ha diritto ad aumentare le tensioni in Turchia usando come scusa qualche albero tagliato''.

16.20 - Ora la colonna di fumo che si alza da Piazza Taksim si fa più consistente, e secondo alcuni giornalisti il fuoco avrebbe investito alcune strutture prefabbricate ad un lato della enorme piazza.

16.15 - La piazza è sempre più piena e in vari punti con amplificazioni improvvisate i promotori della protesta - partiti, coordinamenti, sindacati, associazioni - stanno parlando davanti a decine di migliaia di persone sempre più determinate. Negli ultimi minuti, da quando la polizia si è ritirata dalla piazza e si è posizionata nelle vie adiacenti, alcuni canali televisivi hanno cominciato a parlare insistentemente di incendi appiccati dai dimostranti, mostrando nuvole di fumo che si alzano dalla spianata. In realtà gli incendi in piazza c'erano già da ieri, da quando cioè gruppi consistenti di dimostranti hanno incendiato le barricate che avevano eretto per tentare di difendersi dagli attacchi dei reparti antisommossa.

16.05 - Manifestazioni di solidarietà anche in Austria, Olanda e Grecia.

16.00 - La polizia turca ha ricevuto ordine di ritirarsi da piazza Taksim ad Istanbul dove nel frattempo sono riuscite ad entrare decine di migliaia di persone. Secondo testimoni citati dall'agenzia di stampa 'Dpa', i manifestanti hanno applaudito e gioito quando i cordoni di poliziotti in assetto antisommossa hanno cominciato ad arretrare.

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15.50 -
 Mentre proseguono nel centro di Istanbul i violenti scontri fra polizia e manifestanti attorno all'area di Gezi Park e di Taksim, il Consolato generale d'Italia ha invitato i connazionali che si trovano nella megalopoli del Bosforo ad ''evitare gli assembramenti ed a restare in albergo se alloggiati in zona''. ''Sono in corso imponenti manifestazioni nei dintorni di Taksim e Istiklal e in altre zone della città'' avverte la sede consolare in un messaggio Sms.

15.45 -
 Il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, ha ammesso che possono esserci stati casi di azioni "estreme" delle forze dell'ordine nei confronti della gente che in questi giorni sta dimostrando nel centro di Istanbul contro l'attuazione di un progetto di ridisegno della piazza centrale della citta'. "Sì, é vero - ha detto Erdogan - potrebbero esserci stati degli errori, una risposta un po' troppo estrema da parte della polizia". E il ministero dell'Interno ha fatto sapere con un comunicato che sarà intrapresa azione legale contro i poliziotti che hanno agito in maniera "eccessiva". Sembra un segnale di debolezza da parte delle autorità.

15.40
- Decine di migliaia di persone occupano Istiklal Caddesi e le traverse intorno a piazza Taksim nonostante l'aria sia resa irrespirabile dai gas sparati dalla polizia. La folla non arretra e centinaia di persone hanno ingaggiato violenti scontri con i reparti antisommossa, lanciando pietre, bottiglie ed altri oggetti. Secondo alcune testimonianze riportate da giornalisti presenti la polizia starebbe lanciando i lacrimogeni anche dagli elicotteri ma migliaia di manifestanti sono comunque riusciti ad entrare in piazza Taksim.

Guarda: 


15.30 - Durante una conferenza stampa realizzata dalla Taksim Dayanisma, la piattaforma che coordina la difesa del Gezi Park, due medici hanno assicurato che durante l'assalto di ieri della polizia contro i manifestanti un giovane ha perso la vita. Su Internet gira anche un video che mostra un uomo abbattuto violentemente da un getto d'acqua sparato da un idrante della polizia in Piazza Taksim e che batte violentemente la testa sul selciato, perdendo conoscenza. Secondo alcune fonti l'uomo non sarebbe sopravvissuto ma anche in questo caso mancano conferme ufficiali.

15.25 -
Oltre che in molte città turche, manifestazioni di solidarietà con i manifestanti di Istanbul e contro il governo Erdogan sono in corso o sono state convocate per il tardo pomeriggio in Spagna, in Francia, in Gran Bretagna, in Belgio e soprattutto in Germania. A farsene promotrici alcune realtà della diaspora turca ma anche realtà della sinistra e associazioni per la difesa dei diritti umani.

15.20 -
Secondo il sito della sinistra greca Left.gr alcuni soldati turchi avrebbero distribuito mascherine ad alcuni manifestanti per potersi proteggere dall'effetto dei lacrimogeni con i quali i reparti antisommossa della polizia stanno da alcuni minuti di nuovo inondando migliaia di manifestanti che protestano nell'ultimo tratto di Istiklal Caddesi, ai margini di Piazza Taksim. Secondo il sito Kranos.gr la polizia, che inseguiva alcuni manifestanti rifugiatisi presso un ospedale militare, sarebbe stata minacciata con le armi da alcuni soldati per impedire che gli agenti facessero irruzione nella struttura. La polizia avrebbe risposto sparando lacrimogeni all'interno dell'ospedale militare.

15.15 -
Decine di migliaia di persone stanno scendendo in piazza in questi minuti in diverse parti di Istanbul, chiamati a raccolta dai partiti dell'opposizione, dai sindacati, dalle realtà antagoniste ed ecologiste, dalle associazioni per i diritti umani. Già stamattina a migliaia hanno inscenato manifestazioni spontanee contro il governo, ad esempio nella parte asiatica, dove hanno occupato i moli dei traghetti che solcano il Bosforo urlando slogan per la libertà e contro la repressione. Alcuni coordinamenti di lotta hanno dato appuntamento sulla via Istiklal per una marcia diretta verso Piazza Taksim, epicentro storico delle proteste della sinistra e dei sindacati e a due passi dal Gezi Park, dove ancora stamattina la polizia ha attaccato i manifestanti che nonostante la brutalità dei reparti antisommossa erano rimasti a presidiare il parco per impedire alle ruspe di sradicare gli alberi.

15.10 - 
L'ordine degli avvocati turco ha lanciato un appello questa mattina al capo dello stato Abdullah Gul perché intervenga per fare calare il livello di tensione fra manifestanti e forze di polizia attorno al caso di Gezi Park a Istanbul. 

15.05 - 
Amnesty International ha denunciato l'uso eccessivo della forza da parte della polizia turca a Gezi Park a Istanbul ed ha affermato che ''l'utilizzo di gas lacrimogeni contro manifestanti pacifici in uno spazio ridotto dove possono comportare un serio rischio per la salute é inaccettabile e viola lgli standard internazionali dei diritti umani, deve essere fermato immediatamente''. In un comunicato il direttore per l'Europa di Amnesty John Dalhuisen, riferisce Hurriyet online, ha anche avvertito che ''l'uso della violenza da parte dela polizia a questi livelli appare volto a negare il diritto di protesta pacifica e a scoraggiare altre persone dal parteciparvi''. Amnesty International ha chiesto una inchiesta sul comportamento delle forze di polizia a Gezi Park. Intanto il capo dell'opposizione, il socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu, ha chiesto al premier Recip Tayyip Erdogan di ordinare ''l'immediato ritiro'' delle forze di polizia che circondano i manifestanti a Gezi Park. ''Non mettete la polizia contro il popolo. Questa gente sta difendendo la sua città" ha affermato Kilicdaroglu.

14.55
- Le proteste si estendono oltre Istanbul. Nella capitale i manifestanti si sono radunati di fronte al Parlamento e hanno lanciato bombe molotov contro la polizia, che a sua volta ha usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Sempre ad Ankara, in migliaia si sono riuniti nel parco centrale della capitale per chiedere le dimissioni del governo. La polizia ha invece disperso violentemente centinaia di sostenitori dell'opposizione che tentavano di raggiungere la sede principale dell'AKP, il partito del primo ministero Recep Tayyip Erdogan. Manifestazioni di solidarietà nei confronti dei contestatori di Taksim si sono registrate anche a Eskisehir, Mugla, Konya e a Bolu. In alcuni casi i manifestanti sono stati attaccati dai reparti antisommossa della polizia.

Gli scontri della notte: http://www.youtube.com/watch?v=VqIJnMN7tB4

14.50 - 
Da stamattina si susseguono in molti quartieri di Istanbul, oltre che nel centro della città già diventato ieri un vero e proprio campo di battaglia, le manifestazioni, le proteste e i presidi.
Dopo le minacciose affermazioni di Erdogan, il Taksim Dayanisma, cioè la piattaforma che riunisce le varie realtà mobilitate in questi giorni a difesa del Gezi Park, ha invitato tutta la società a scendere in piazza sulla base di tre richieste:

1)      Le immediate dimissioni del Governatore di Istanbul e del capo della polizia della megalopoli
2)      L’immediata fine della repressione e della violenza della polizia contro la popolazione
3)      L’immediata rimozione delle barriere di sicurezza e delle transenne e dei blocchi di polizia piazzati da ormai una settimana intorno e dentro il Gezi Park, e la riapertura del parco all’utilizzo pubblico. 


14.30
- “Abbiamo deciso e andremo avanti”. Suona così, in sintesi, il lungo e minaccioso messaggio rivolto al paese attraverso i canali radio e tv dal premier islamico-liberista
Recep Tayyip Erdogan, che ha intimato ai manifestanti di Piazza Taksim ad Istanbul di fermare "immediatamente" il loro intralcio alle forze dell'ordine impegnate a sgomberare il parco, il Gezi Park, dove il governo vuole edificare un centro commerciale e una moschea. “Chiedo ai manifestanti di fermare immediatamente le loro manifestazioni per evitate ulteriori danni ai visitatori, ai pedoni e ai commercianti" ha detto il primo ministro, ribadendo che non ritirerà il mega progetto urbanistico all'origine delle proteste. Una dichiarazione che suona come un nuovo via libera alla dura repressione già costata quasi 100 arresti e centinaia di feriti, e che promette di bypassare la decisione di un tribunale che ieri sera aveva fatto sapere di aver ordinato di far fermare le ruspe arrivate lunedì nel giardino a due passi dalla centralissima e animata Piazza Taksim. Non è ancora chiaro se la brutale violenza della polizia abbia provocato alcuni morti, come alcune fonti continuano a denunciare accusando i media di censura. Ma alcuni dei feriti sono in gravi condizioni. E questa mattina la repressione si è di nuovo scatenata contro parecchie migliaia di manifestanti che in vari quartieri del centro hanno dato vita a nuovi blocchi e manifestazioni. La polizia é nuovamente intervenuta con i gas lacrimogeni, le granate stordenti e i cannoni ad acqua, e si registrano altri feriti e altri arresti dopo quelli di ieri e dei giorni scorsi.  Nelle scorse ore migliaia di manifestanti appartenenti a diversi gruppi politici della estrema sinistra ma anche di centrosinistra hanno marciato sul ponte che collega i due lati del Bosforo, bloccando per ore il traffico e manifestando ormai non più contro la distruzione del Gezi Park ma ormai contro un regime autoritario e repressivo che dimostra di non farsi scrupoli nell’imporre, ad ogni costo, gli interessi economici dei suoi sostenitori e una visione oscurantista e reazionaria dell’Islam. Contro Erdogan e l'Akp si stanno coagulando, con la protesta del Gezi Park a fare da detonante, diverse proteste: quelle contro le restrizioni alla vendita degli alcolici; quella contro le restrizioni al diritto di aborto e di contraccezione per le donne; quella contro la devastazione ambientale; quella contro un modello economico liberista e autoritario in campo sociale e sindacale; quella contro la repressione delle minoranze etniche, culturali e religiose; quella contro l'interventismo di Erdogan nei confronti di un paese, la Siria, da molti turchi considerata un paese fratello. A due passi da piazza Taksim, il Gezi Parki, costruito nel 1940, è circondato da alberghi di lusso. Il progetto approvato dall'amministrazione comunale islamica conservatrice, prevede al suo posto un centro commerciale, oltre al “rifacimento” di una caserma di epoca ottomana. Da lunedì, quando i bulldozer sono arrivati nel parco, gli istambulioti, frequentatori del parco o ambientalisti, hanno cominciato a montare la guardia per impedire lo scempio. Avviate da ecologisti e urbanisti, le manifestazioni si sono a poco a poco trasformate in un movimento contro il governo e i suoi mega progetti a Istanbul, come il terzo ponte Bosforo e il terzo aeroporto internazionale, per non parlare del canale artificiale parallelo allo stretto naturale che taglia in due la città. Cuore pulsante della città e centro della vita notturna, Piazza Taksim concentra divisioni e veleni non solo per quanto riguarda l'area verde del Gezi Parki. Dopo una lunga battaglia giudiziaria, è ormai certo che nella nuova piazza troverà posto anche una moschea, fortemente voluta dal premier e che ha ricevuto critiche da residenti e urbanisti. Un indissolubile legame tra islam radicale e business che sembra la base del crescente potere di Erdogan e dell’Akp.

pc 1 giugno - LE DONNE IN PASTO ALL'IMPERATORE...

"...un sistema in cui le vergini venivano date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi".

Sette anni di reclusione. E' il pm Pietro Forno a formulare la richiesta di pena per Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, imputati a Milano nel processo cosiddetto 'Ruby 2'. Quanto emerso nella lunga requisitoria di sei ore di fronte ai giudici della quinta sezione penale, comprova, per Forno e il suo collega Pietro Sangermano, i reati di prostituzione minorile ("il delitto più grave") e di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Ed è l'ex premier Silvio Berlusconi "la persona in favore della quale viene predisposto questo sistema complesso" che si dispiega nell'ambiente delle serate ad Arcore di cui il 'bunga bunga' è diretta espressione. Forno parla di "orge bacchiche" nella residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore e di "sesso a pagamento" fatto dalla Minetti... che non fu solo "intermediatrice", ma partecipò alle feste di Arcore "compiendo anche atti sessuali retribuiti". L'ex consigliere regionale del Pdl lombardo, secondo Sangermano, ebbe "un ruolo fondamentale nella corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle serate". E ancora: "E' falso che le cene fossero ordinari convivi arricchiti al più da qualche goliardica scenetta di burlesque". Tesi che il procuratore aggiunto Forno ha rafforzato definendo "orge bacchiche" le serate ad Arcore.
...Mora e Fede avevano "la consapevolezza che chi sarà disponibile a prostituirsi verrà retribuito" e questo ne dimostra "l'intraneità al sistema prostitutivo". Parlando dell'ex guru dei vip, il pm ha rimarcato che "a volte la disperazione rende gli uomini pericolosi e capaci di tutto", riferendosi al fatto che Mora avesse necessità di procurarsi denaro per fare fronte alle difficoltà imprenditoriali in cui versava...
..."Violata la dignità di una minorenne". Questa "notizia di reato" è per il pm quella relativa a "una ragazzina che girava per la città con pacchi di denaro in tasca e viveva come una prostituta soggiornando in alberghi di lusso e andava in giro a raccontare che frequentava un uomo ricco e potente... "Nella vicenda Ruby - sono le sue parole - la legge è stata violata e la dignità di una minorenne è stata violentata".

Il 'sistema Arcore'. Sangermano ha ricostruito i ruoli che ciascuno degli imputati ha avuto nel 'sistema Arcore'. Secondo il pm "è Fede che porta Ruby ad Arcore. Da quel momento in poi Mora si prende cura della minore". Sangermano definisce "un apparato militare quello che si scatena per salvare e accudire il soldato Ryan che è Ruby". In questo contesto rimarca il ruolo dell'avvocato Luca Giuliante, "tesoriere del Pdl che si scatena per salvare la minore". "Non è credibile - è la tesi dell'accusa - ritenere che la persona che presenta la minore al presidente del consiglio e la mette nelle mani di Mora taccia la minore età". Spetta poi a Mora, in questa ricostruzione, essere "come un segugio che segue e protegge" la giovane marocchina. 
"Fede e Mora assaggiavano le ragazze"... Si comportavano "come assaggiatori di vini pregiati" che valutavano la gradevolezza estetica delle giovani, poi le facevano "un minimo esamino di presentabilità socio-relazionale" e le immettevano nel circuito. "Questi signori - afferma il pm - hanno condiviso l'organizzazione del sistema che ha dato frutti e vantaggi a tutti". Il ha spiegato ai giudici di aver depositato una memoria che in 55 capitoli ricostruisce il sistema delle cene. E quando Fede ha visto Ruby nell'ormai famoso concorso di bellezza in Sicilia, nel 2009, "non si è certo limitato alla solidarietà morale per la sua storia di disagio, ma ha rilevato la sua gradevolezza estetica e l'ha ritenuta idonea e perfetta per le serate di Arcore". 
Bunga bunga e prostituzione. "Gli eventi organizzati avevano certamente natura prostitutiva", ha detto ancora Sangermano. Gli eventi di cui parla il pm sono le cene a villa San Martino ad Arcore, residenza di Berlusconi. Secondo il pm, inoltre, il "bunga bunga non è un parto della torbida mente dei magistrati, ma è il contesto della attività prostitutiva" di cui "le cene sono l'apice". Nella requisitoria il pm ha aggiunto che "il sistema prostitutivo" era "organizzato per il padrone di casa"... 
Le vergini e il drago. Il procuratore Forno nella sua requisitoria ha citato Veronica Lario, la ex moglie di Silvio Berlusconi. Il pm ha ricordato quando nel 2009, prima di chiedere la separazione dall'ex premier, dichiarò che "per la sua dignità non poteva tollerare un sistema in cui le vergini venivano date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi".

pc 1 giugno - AVANZA IL FASCISMO SINDACAL/PADRONALE: ACCORDO SULLE NUOVE REGOLE DI RAPPRESENTANZA SINDACALE.

Di seguito rendiamo noto il testo (quasi integrale - per lunghezza, abbiamo eliminato solo frasi ininfluenti) dell'accordo sulle nuove regole per la rappresentanza sindacale sottoscritto ieri tra Squinzi (confindustria) e Cgil, Cisl, Uil. 
Padroni, vertici sindacali, governo Letta, PD esultano! Lo definiscono "accordo storico". Ma più di tutti di fatto dovrebbe esultare Marchionne, può dire ora che ha avuto ragione e che chi allora si scandalizzava dei suoi metodi ora è venuto a canossa, visto che la più contenta è la Cgil della Camusso.
La Camusso, infatti, parla di un "accordo storico, che mette fine ad una lunga stagione di divisioni", intendendo chiaramente per "divisioni" quelle con il padronato e con Csil e Uil che ha impedito in un certo periodo che la Fiom sedesse al "tavolo dei servi del padrone".
Epifani, nuovo segretario del Pd, dice che questo accordo "apre una prospettiva di lavoro unitario sulle regole democratiche mentre in Parlamento si e' aperta una stagione di riforme" - a dimostrazione che sindacati/padroni/governo dell'ammucchiata lavorano in tandem per togliere i resisdui diritti democratici dei lavoratori e delle masse e far passare più facilmente i loro piani antioperai e antipopolari.  

Squinzi, il presidente di Confindustria sottolinea i vantaggi dell'intesa, a partire dal fatto che questa «rende i contratti di lavoro pienamente esigibili», un elemento che «in un momento difficile questa intesa è un segno tangibile della coesione che le parti dimostrano per risolvere il problema della crescita, che è un imperativo assoluto perché solo con la crescita ci può essere più occupazione». Della serie, che se noi, capitalisti, dobbiamo "crescere" tutti, ma in primis i lavoratori si devono stare zitti e fermi, con la schiena abbassata...
 
Sono fieri di un pesantissimo attacco alla democrazia sindacale, ai lavoratori, che, in maniera fascista, in contrasto ancora una volta con i principi di democrazia e libertà della stessa Costituzione, toglie la libertà di organizzazione dei lavoratori, toglie la libertà di sciopero - che è un diritto individuale di ogni lavoratore - fino alla libertà di dissenso dagli accordi/contratti svendita sottoscritti dal Cgil, Cisl e Uil che diventano immodificabili e imposti contro la volontà dei lavoratori e delle loro rappresentanze, prevedendo anche sanzioni; vuole disciplinare i lavoratori come dei soldatini - poco ci mancherà che i lavoratori iscritti ai sindacati verranno elencati nei registri prefettizi/della questura; vuole impedire - a fronte dell'ampio dissenso dei lavoratori nelle fabbriche e in tutti i posti di lavoro verso i sindacati collusi con i padroni - che sindacati di base e altre organizzazioni sindacali decise dai lavoratori possano partecipare alle elezioni delle Rsu,
sia mettendo lo sbarramento del 5% di rappresentatività, sia imponendo la sottoscrizione di un impegno a non fare scioperi e a non mettere in discussione accordi firmati da loro. 

Contro queste regole da dittatura sindacal/padronale non serve la noia delle "critiche e dissensi" che fanno tante parole e nessun fatto - neanche quello minimo di cacciare da assemblee e iniziative di lotta i dirigenti sindacali. 
Occorrono rotture concrete. Occorrono vaste azioni di protesta. Occorre prendersi ed esercitare nei fatti i diritti che vogliono togliere: il diritto di sciopero, in primis, il diritto dei lavoratori di eleggere direttamente i propri delegati nelle assemblee.


PROTOCOLLO D’INTESA
Con la presente intesa le parti intendono dare applicazione all’accordo del 28 giugno 2011 (...)
in materia di rappresentanza e rappresentatività per la stipula dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, fissando i principi ai quali ispirare la regolamentazione attuativa e le necessarie convenzioni con gli enti interessati.
Le disposizioni della presente intesa si applicano alle Organizzazioni firmatarie e sono inscindibili in ogni parte.

Misurazione della rappresentatività.
Come definito al punto 1 dell’accordo 28 giugno 2011, la certificazione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, ai fini della contrattazione collettiva di categoria, assume i dati associativi riferiti alle deleghe relative ai contributi sindacali conferite da lavoratrici e lavoratori e i consensi ottenuti (voti espressi) dalle organizzazioni sindacali in occasione delle elezioni delle RSU.
Il numero delle deleghe viene acquisito e certificato dall’INPS…
Ai fini della misurazione del voto espresso da lavoratrici e lavoratori nella elezione della Rappresentanza Sindacale Unitaria varranno esclusivamente i voti assoluti espressi per ogni Organizzazione Sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie della presente intesa. Lo stesso criterio si applicherà alle RSU in carica, elette cioè nei 36 mesi precedenti la data in cui verrà effettuata la misurazione…
La certificazione della rappresentatività di ogni singola organizzazione sindacale aderente alle Confederazioni firmatarie della presente intesa, utile per essere ammessa alla contrattazione collettiva nazionale, così come definita nell’intesa del 28/6/2011 (ossia il 5%), sarà determinata come media semplice fra la percentuale degli iscritti (sulla totalità degli iscritti) e la percentuale dei voti ottenuti nelle elezioni delle RSU (sul totale dei votanti), quindi, con un peso pari al 50% per ognuno dei due dati.

Fermo restando quanto già sopra definito in materia di RSU, nonché quanto previsto dall’accordo del 28/6/2011, le parti convengono che:
…In ragione della struttura attuale della rappresentanza, che vede la presenza di RSU o RSA, il passaggio alle elezioni delle RSU potrà avvenire solo se definito unitariamente dalle Federazioni aderenti alle Confederazioni firmatarie il presente accordo.
le RSU scadute alla data di sottoscrizione dell’intesa saranno rinnovate nei successivi sei mesi;
le RSU saranno elette con voto proporzionale;
il cambiamento di appartenenza sindacale da parte di un componente la RSU ne determina la decadenza dalla carica e la sostituzione con il primo dei non eletti della lista di originaria appartenenza del sostituito.
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil si impegnano a rendere coerenti le regole dell’accordo interconfederale del dicembre 1993, con i suddetti principi, anche con riferimento all’esercizio dei diritti sindacali e, segnatamente, con quelli in tema di diritto di assemblea in capo alle Organizzazioni sindacali firmatarie della presente intesa, titolarità della contrattazione di secondo livello e diritto di voto per l’insieme dei lavoratori dipendenti.

Titolarità ed efficacia della contrattazione
Sono ammesse alla contrattazione collettiva nazionale le Federazioni delle Organizzazioni Sindacali firmatarie del presente accordo che abbiano, nell’ambito di applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro, una rappresentatività non inferiore al 5%, considerando a tale fine la media fra il dato associativo (percentuale delle iscrizioni certificate) e il dato elettorale (percentuale voti ottenuti su voti espressi).
Nel rispetto della libertà e autonomia di ogni Organizzazione Sindacale, le Federazioni di categoria - per ogni singolo CCNL - decideranno le modalità di definizione della piattaforma e della delegazione trattante e le relative attribuzioni con proprio regolamento.
In tale ambito, e in coerenza con le regole definite nella presente intesa, le Organizzazioni Sindacali favoriranno, in ogni categoria, la presentazione di piattaforme unitarie.
Fermo restando quanto previsto al precedente punto 1, in assenza di piattaforma unitaria, la parte datoriale favorirà, in ogni categoria, che la negoziazione si avvii sulla base della piattaforma presentata da organizzazioni sindacali che abbiano complessivamente un livello di rappresentatività nel settore pari almeno al 50% +1.
I contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti formalmente dalle Organizzazioni Sindacali che rappresentino almeno il 50% +1 della rappresentanza, come sopra determinata, previa consultazione certificata delle lavoratrici e dei lavoratori, a maggioranza semplice - le cui modalità saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo contratto – saranno efficaci ed esigibili. La sottoscrizione formale dell’accordo, come sopra descritta, costituirà l’atto vincolante per entrambe le Parti.
Il rispetto delle procedure sopra definite comporta, infatti, oltre l’applicazione degli accordi all’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici, la piena esigibilità per tutte le organizzazioni aderenti alle parti firmatarie della presente intesa. Conseguentemente le Parti firmatarie e le rispettive Federazioni si impegnano a dare piena applicazione e a non promuovere iniziative di contrasto agli accordi così definiti.
I contratti collettivi nazionali di categoria, approvati alle condizioni di cui sopra, dovranno definire clausole e/o procedure di raffreddamento finalizzate a garantire, per tutte le parti, l’esigibilità degli impegni assunti e le conseguenze di eventuali inadempimenti sulla base dei principi stabiliti con la presente intesa.

Le parti firmatarie della presente intesa si impegnano a far rispettare i principi qui concordati e si impegnano, altresì, affinché le rispettive strutture ad esse aderenti e le rispettive articolazioni a livello territoriale e aziendale si attengano a quanto concordato nel presente accordo.
Le parti sono impegnate, nel rispetto di quanto definito, a monitorare la puntuale attuazione dei principi qui concordati, nonché a concordare modalità di definizione di eventuali controversie sorte come conseguenza della loro concreta applicazione.

CONFINDUSTRIA CGIL CISLUIL
ROMA, 31 MAGGIO 2013

pc 1 giugno - ILVA: "SALVIAMO IL CAPITALISMO!", PRIMA DI TUTTO...


Su Sole 24 Ore di ieri è uscito un altro articolo di Paolo Bricco sull'Ilva "UNA SFIDA DA IMPRENDITORI - L'industria prima di tutto". 
Questo giornalista non è nuovo ad articoli che fanno da megafono della voce dei padroni italiani, dei loro interessi e delle loro preoccupazioni (chiaramente solo quelle loro) sulla questione del rischio chiusura dell'Ilva di Taranto. Già il 25 maggio aveva scritto: 

"Il capitalismo italiano rischia di perdere un altro pezzo. Insostituibile. La siderurgia è una componente vitale del nostro sistema industriale. L'Ilva è il suo cuore. La scelta dei magistrati di Taranto di sequestrare i beni dei Riva introduce un nuovo - inatteso - elemento di instabilità strutturale...
L'Ilva di Taranto non significa solo i 12mila addetti diretti impegnati nella fabbrica. Le sue potenziali dieci milioni di tonnellate di acciaio all'anno equivalgono ai due quinti della produzione totale italiana, sia dei prodotti lunghi sia dei prodotti piani. I soli prodotti piani (coils, nastri e lamiere) si attestano al 74% dell'offerta italiana. Al netto dell'acciaio importato dall'estero, l'Ilva soddisfa il 67% del consumo effettivo del nostro sistema industriale. Una quota enorme. Che pervade in ogni sua parte il Made in Italy. Il 25% della componentistica italiana destinata all'automotive è infatti realizzato con l'acciaio prodotto negli altiforni di Taranto. Lo stesso capita per il 16% dei casalinghi, per il 20% delle macchine e degli apparati meccanici, per l'8% della carpenteria pesante e per il 4% del bianco....
Gli effetti di questo sequestro, con la nomina di Mario Tagarelli, commercialista in Taranto con studio in Via Principe Amedeo 146, (è evidente l'ironia - ndr) a custode e amministratore giudiziario dei beni dei Riva, sono tutti da chiarire... Se la situazione precipitasse, il nostro sistema industriale non potrà permettersi la chiusura di Taranto. E, forse, nemmeno che l'acciaieria venga acquisita da una multinazionale straniera..."

Nell'articolo del 31 maggio è ancora più esplicito su cosa per questo sistema sarebbe in gioco:

"L'industria, prima di ogni cosa. L'Ilva non può essere gestita con criteri non imprenditoriali. La posta in gioco è troppo alta. L'ottavo gruppo siderurgico al mondo è un'impresa. La sua proprietà deve restare privata. E l'unica possibilità che si ha per garantire la continuità aziendale...
...C'è nell'aria un clima che, con la cultura dell'impresa privata, c'entra poco: si parla di nazionalizzazione, in molti non comprendono l'irrazionalità dell'attuale assetto, con i magistrati trasformatisi in azionisti de facto, prossimi a nominare i vertici operativi dell'ottavo gruppo siderurgico al mondo. Soltanto una proprietà privata, soltanto una governance basata sui principi del capitalismo europeo possono garantire il buon funzionamento - e anche la realizzazione delle bonifiche e degli ammodernamenti prescritti dall'Aia - di un colosso industriale e commerciale. Tutti sembrano dare per scontato che, i Riva, siano ormai fuori gioco. E, in molti, ampliano il discorso mettendo in dubbio che l'impresa debba continuare a essere a capitale privato. Gli imprenditori lombardi, se hanno sbagliato con la salute delle persone e con il fisco italiano, pagheranno i loro conti personali. E, se glie lo sarà consentito, saranno loro a dovere finanziare - secondo le regole fissate dall'Aia - le bonifiche necessarie. Estrometterli per principio dalla gestione dell'azienda significa stabilire una equivalenza generale fra imprenditori e criminali. 
...Fare però passare il principio che un'impresa può anche essere condotta con criteri non imprenditoriali da non imprenditori significa condannare l'impresa stessa a un rapido default delle sue finanze aziendali. Come, infatti, a Taranto sta già capitando in queste ore. Con le prossime ricadute sulla tenuta del nostro sistema manifatturiero, che dalla siderurgia imperniata sull'Ilva ottiene una fetta considerevole delle sue forniture, essenziali per una economia di trasformazione come la nostra. Nessuno, peraltro, osa immaginare quale stato d'animo possano avere i lavoratori dell'Ilva....

Ciò che emerge da questo articolo è la preoccupazione che ciò che è in gioco è la salvaguardia stessa del capitalismo; ciò che emerge è l'immutabilità del capitalismo come unico ed eterno sistema che può garantire una "governance"; una sorta di idolatria della "proprietà privata" che non deve essere toccata altrimenti tutto crolla. E' l'elogio degli imprenditori che - al di là di qualche pecora nera che avrà fatto qualche "piccolo errore personale" - salvano l'Italia, brave persone e mai "criminali". 

Ora, al di là che nessun magistrato, nessuna Giud. Todisco vuole mettere in discussione la proprietà privata e il capitalismo (ma soltanto correggere le sue "aberrazioni"); al di là che anche chi oggi parla di nazionalizzazione (dalla Fiom alla Uilm, all'Usb, a Paolo Ferrero di Rifondazione comunista, ecc.) non sta affatto pensando al socialismo in cui è abolita la proprietà privata, il profitto e il sistema di sfruttamento dei padroni... - Stia tranquillo su questo Paolo Bricco! 
Al di là di questo, la "voce del padrone" (Sole 24 Ore e alcuni dei suoi giornalisti) nasconde che ciò che è accaduto all’Ilva – tra l’altro, appunto, non una fabbrichetta ma un colosso mondiale – è proprio il frutto del sistema capitalista (che Bricco vuole salvare). Non si tratta di un particolare “cattivo padron Riva”, ma del funzionamento normale del sistema capitalista e imperialista che come un vampiro per il “profitto”, come alla Fiat taglia migliaia di posti di lavoro e instaura un regime da moderno fascismo padronale in fabbrica, all’Ilva (ma anche in tante altre fabbriche della “morte”, vedi Eternit, Thyssen, Marlane, ecc. ecc.) taglia sui costi (per il capitale altamente improduttivi) della salute, della sicurezza, dell’ambiente (ma non lo disse già il governo Berlusconi che questi costi erano superflui?!).
E’ il sistema normale dei padroni che per difendere i loro utili “privati” – ma frutto di una produzione che è sociale – hanno tutto un sistema di “professionisti delle truffe”, fanno finte operazioni industriali e vere truffe finanziarie – con aiuto di banche, di leggi truffadine dei governi; è il sistema normale dei “bravi imprenditori” quello di “prendi i soldi e scappa”, di nascondere miliardi, frutto dello sfruttamento, del sangue degli operai, nei paradisi fiscali – ma che si crede Bricco che a Curacao o a Jersey stanno solo i soldi dei Riva?
Cosa sono questi capitalisti, come chiamarli? Non sono tutti “CRIMINALI”?

Chi l’ha detto che le fabbriche possono funzionare solo applicando i “principi del capitalismo”? Certo per i padroni, Sì – altrimenti non sarebbero capitalisti…
Ma per gli operai, per il proletariato, per le masse popolari, Riva è la dimostrazione a cosa portano i “principi, sacri e inviolabili, del capitalismo”.
Nessuno può far illudere che altri capitalisti o cordate di imprenditori possano salvare l’Ilva nel senso giusto di salvare posti di lavoro e salute. Andatelo a chiedere ai lavoratori buttati in mezzo ad una strada dell’Alitalia (“salvata” da una cordata in cui c’era anche Riva), se è vero! – e per piacere, caro giornalista, lascia stare “lo stato d'animo che possano avere i lavoratori dell'Ilva…” , di cui né tu né i tuoi padroni potete avere lontanamente idea…

E’ proprio il capitalismo, signori!, che per i suoi “principi” porta morte!
Ciò che l’Ilva dimostra è che sempre più viene alle corde la contraddizione del sistema capitalista tra produzione sociale fatta da milioni di operai e l’appropriazione privata – il ladrocinio - della ricchezza sociale da parte di un pugno di capitalisti! E’ questa contraddizione che è il cancro! E’ questa contraddizione – la quale via via che la crisi del capitalismo avanza si mostra chiaramente come irrisolvibile – che deve saltare! Le fabbriche sono di chi produce, sono degli operai. Che quando avranno il potere e le potranno gestire con i principi che la produzione torna a chi l’ha prodotta e alle masse popolari, dimostreranno ampiamente di saperle ben gestire con criteri non “imprenditoriali”, ma sociali.
E’ possibile e necessario rovesciare il sistema capitalista. Esso non è affatto eterno! Il contrasto stridente tra sistema di produzione capitalista e forze produttive sociali è stridente e sempre più, se non risolto, produrrà disastri.
E’ chiaro che questo sistema capitalista – che si difende con le unghie e con i denti e ha dalla sua un forte esercito, fatto di Stato, governi, polizia, ma anche di sindacati confederali, giornalisti, ecc. – non potrà esplodere da solo. Sono gli operai organizzati in un loro partito – comunista – costruendo un loro “esercito” e un fronte ampio delle masse popolari (che sono il 90% della società), che lo dovranno rovesciare con la rivoluzione proletaria.

pc 1 giugno - "CIALTRONE STELLARE" - ORA COMINCIANO A VEDERE LA VERA NATURA DI DESTRA DI GRILLO... MA NOI L'AVEVAMO DETTO IMMEDIATAMENTE...

Dall'articolo di Norma Rangeri del Il Manifesto 31.5.13 - "Non stupisce la repentinità della giravolta, già riservata a Milena Gabanelli, né meraviglia la volgarità dei toni che gli insulti di Beppe Grillo a Stefano Rodotà solo ribadiscono e confermano...
...Nelle analisi più interessanti sul grillismo, è stata messa in risalto la sua natura brifronte. Il suo essere di sinistra negli accenti sulla democrazia partecipativa, nella critica ai partiti, e di destra nell'ossessione, uguale e contraria, dell'iperdemocrazia piegata al controllo centralizzato del partito-azienda guidato da un uomo solo al comando. In perfetta coerenza con l'indifferenza alle condizioni materiali dei propri sostenitori-elettori, come se i cittadini fossero un mondo unico da inglobare nella «totalità» del Movimento.
Lo scivolone amministrativo... sta funzionando come cartina al tornasole delle pulsioni più verticistiche, padronali, populiste. Combattere i partiti per annunciare la verità di una sola forza politica, autoproclamarsi unico rappresentante della nuova palingenesi, prefigurare un futuro parlamento purificato dalle scorie del dissenso, allontana la democrazia e avvicina il regime. La caccia alle streghe in corso tra i parlamentari, le scomuniche quotidiane, il desiderio di espellere i «peccatori», fino a negare l'autonomia del mandato parlamentare, è la schiuma nerastra che emerge..."

MA IN TEMPI NON SOSPETTI, PROLETARI COMUNISTI, QUASI VOCE NEL DESERTO, AVEVA GIA' FATTO UN'ANALISI DETTAGLIATA DEL FENOMENO GRILLO. 
Per chi, anche dei giornalisti, non ha memoria ripubblichiamo alcuni stralci da "L'analisi del voto":

"...Questo tipo di fenomeno è esistito anche in altre fasi del nostro paese in misura minore e nel panorama americano, europeo. La crisi della democrazia parlamentare, il moderno fascismo, le varie forme di tecnocrazia dominante lasciano largo spazio a questo tipo di “prodotto”.
La questione “Grillo” cambia col formarsi di questa strana e oscura “setta aziendale” che con abilità e, in una certa misura, pianificazione, costruisce una forma di cupola internauta che utilizza in forme apertamente cripto fasciste lo strumento della rete, della democrazia virtuale, atomizzata e individualizzata, al servizio di una dittatura reale, esclusiva, e la trasforma in macchina elettorale, in nuova forma partito, in cui tutte le masse vengono incluse ma organicamente escluse.
Ma perchè a questa forma corrisponda un contenuto, via via questi contenuti vengono identificati con i discorsi, da sempre reazionari: 'né destra né sinistra', 'né operai né padroni', 'niente partiti niente bandiere' che poi diventa 'niente sindacati', niente organizzazioni delle masse. Così si persegue la costruzione di una irreggimentazione politica, culturale, ideologica fatte di masse spogliate di autonomia di pensiero, di organizzazione, adoranti e plaudenti al “capo” che in un rapporto simbiotico ne cavalca gli istinti più bassi, il linguaggio più crudo, il turpiloquio, per mostrasi uno del popolo, anzi “il popolo”. Questo è fascismo... 

...Grillo è lo sdoganamento dei fascisti all'ombra del “nè destra né sinistra, purchè dicano cose buone”, accarezza il razzismo antimmigrati, il sessismo antifemminista; raccoglie interi pezzi di elettori delusi dal centro destra che non hanno cambiato per niente idea e humus culturale, e raccoglie da sinistra tutti coloro che hanno perso fiducia nel movimento reale, nelle lotte, nella sinistra in genere. Tutta la storia del nostro paese ci dovrebbe ricordare che i delusi della sinistra diventano base di massa del fascismo.
In questo senso, negare la natura reazionaria del movimento di Grillo significa favorirne l'ascesa e rientrare nel campo di quell'idiotismo che sempre ha prodotto il fascismo reale.
Gli eletti di Grillo sono la cosiddetta “gente comune che non ha mai fatto politica”, come se questo fosse un merito. Questo crea una serie di soldatini al servizio del capo nella “migliore delle ipotesi”, altrimenti una genia di persone pronte a vendersi innanzitutto politicamente e culturalmente al primo offerente nel parlamento borghese. Questo è omogeneo alla cancellazione della 'democrazia partecipata' attraverso le forme organizzate della lotta sociale e politica ed è caratteristica dell'omogenizzazione/irreggimentazione di stampo reazionario..."

01 giugno - Sbirri stupratori! Ribelliamoci contro la violenza di questo Stato di polizia

"...Ci vuole una mobilitazione nazionale delle donne, una risposta doverosa, urgente e ineludibile. Una risposta autonoma del movimento delle donne, fuori e contro l'azione che il nuovo governo dice di voler fare.
Le donne non vogliono e non possono fidarsi e delegare al governo e allo Stato!


Uno Stato, che sempre più fa una giustizia pro-stupratori (vedi i recenti processi per gli stupri di “Marinella” a Montalto di Castro e di “Rosa” a L’Aquila, nonché la rimessa in libertà, dopo un anno, dell’assassino reo-confesso di Tiziana Olivieri, per scadenza dei termini di custodia cautelare, ecc.) e ha forze dell'ordine strutturalmente impregnate di maschilismo, fascismo e sessismo, non può difendere le donne!

Un governo che continuerà ad attaccare le condizioni di vita e di lavoro della maggioranza delle donne, non può difendere dai femminicidi e dagli stupri!

Siamo noi, parte offesa e ferita a morte da questa società, che dobbiamo riprenderci la vita, con rabbia e determinazione. Siamo noi donne, unite, che dobbiamo lottare per i nostri diritti e il nostro esistere, per difenderci dagli uomini che odiano le donne!..."
dall'appello di Luigia e Concetta

http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2013/05/appello-contro-il-femminicidio.html


Arrestavano prostitute e le rilasciavano in cambio di prestazioni
ROMA - Per mesi hanno indossato la divisa d'ordinanza dimenticando ogni moralità. Sfruttandola piuttosto come arma di ricatto per commettere soprusi, violenze e intimidazioni. Invece di far rispettare la legge, l'hanno infranta mettendo in piedi una vera e propria squadretta punitiva che, a suon di furti e minacce, ha seminato il panico tra i commercianti stranieri e tra le prostitute della Capitale. Per questo motivo un gruppo di poliziotti romani è stato iscritto sul registro degli indagati e accusato di una sfilza di reati: dal furto alla concussione, all'estorsione, fino alla violenza sessuale.
INTERCETTAZIONI
 Tutto è nato dalla denuncia di un commerciante straniero che aveva tutti i permessi in regola per svolgere la sua attività, ma continuava a sopportare vessazioni senza potersi opporre. In Procura ha raccontato di avere subito un vero e proprio furto durante una perquisizione all’interno del suo negozio. E ha indicato, come responsabili, alcuni poliziotti in uniforme. Il loro volto, tra gli extracomunitari che a Roma hanno messo in piedi un'attività commerciale, sembrerebbe essere noto: loro sono quelli che rubano agli stranieri, ha spiegato il denunciante. Una prassi consolidata, insomma. E' bastato quel racconto dettagliato e pieno di riscontri, per allarmare i magistrati di Piazzale Clodio.   
Così sono scattati controlli e intercettazioni e sarebbe emerso un panorama davvero agghiacciante. Non solo gli agenti sfilavano prodotti dagli scaffali dei negozi che avevano l'ordine di controllare, tenendo per sé la merce non denunciata nei verbali, ma tenevano in pugno un gran numero di cittadini stranieri. Forti della loro posizione, infatti, in alcuni casi avrebbero chiesto soldi ai gestori di locali minacciando di far chiudere i battenti alle loro attività regolarmente aperte in Italia, mandandoli così sul lastrico.   
E i commercianti, intimoriti, pagavano, anche migliaia di euro. Ribellarsi era impossibile, anche quando i negozianti avevano tutte le carte in regola per lavorare. Dire di no significava incappare in problemi giudiziari: dal sequestro di magazzini e imprese, fino ad arrivare a vere e proprie denunce infondate, che sarebbero sfociate in battaglie nelle aule di tribunale portate avanti tra calunnie e false testimonianze.  
GLI STUPRI 
Dalle indagini, però, è emerso un altro dettaglio preoccupante: i poliziotti avrebbero minacciato alcune prostitute, arrivando anche alla violenza sessuale. Le ragazze venivano contattate telefonicamente dagli uomini in divisa, per concordare un incontro. E, di fronte alla minaccia di essere arrestate, o trovandosi senza motivo con le manette già strette intorno ai polsi, erano praticamente costrette a subire rapporti sessuali, in cambio della libertà.
 Venerdì 31 Maggio 2013

venerdì 31 maggio 2013

pc 31 maggio - Turchia, 2 giorni di scontri contro la privatizzazione del parco

Due giorni di scontri in Turchia per salvare il polmone verde di Istanbul: si sono allargati i disordini nella metropoli e nel Paese, dopo l’ultimo tentativo della polizia di sloggiare i manifestanti dal parco Gezi, nel quartiere di Taksim.
Piccole manifestazioni in solidarietà ai militanti di Istanbul si sono tenute anche in altre città turche.
I manifestanti contestano il previsto abbattimento di seicento alberi per far posto a un centro commerciale, dicono che questo è l’unico parco rimasto in una metropoli sempre più invivibile.
Il governo sminuisce: è un parchetto, con pochi alberi, ha detto un ministro, suscitando la reazione dei manifestanti:
“Mai sentita una cosa del genere: è uno scherzo. Che cosa vogliono da questo bellissimo parco? Tutto intorno a Taksim è pieno di centri commerciali. Perché vogliono privatizzare anche qui? Tutto il Paese è stato privatizzato, noi condanniamo questo governo”.
I manifestanti, che da quattro giorni occupano il parco per impedire l’accesso alle ruspe, contestano i metodi adottati dalla polizia nei due tentativi di sgombero: assalti all’alba, con lacrimogeni e spray al peperoncino. Lacrimogeni sparati tra l’altro ad altezza d’uomo, e tra i feriti vi sono alcuni deputati e anche dei giornalisti. Leggermente contuso anche il corrispondente di Euronews. Un tribunale amministrativo ha intanto disposto una sospensiva ai lavori, ma ormai le cose sembrano andate troppo avanti per pensare a una tregua:
“Il movimento di occupazione che è iniziato per proteggere una zona verde relativamente piccola nel centro cittadino è cresciuto nella quarta giornata, e ha raggiunto la celebre piazza Taksim. E sembra difficile che i disordini possano cessare presto”.

Fonte: euronews

pc 31 maggio - Anonymus ha smascherato gli sbirri in val susa e i loro 'certificati prestampati'.. dal sito notav

Non si è fatta attendere la risposta da parte del segretario generale del Sap Nicola Tanzi ai documenti resi noti da Anonymous nell’attacco al sito del sindacato di polizia. Aspettavamo le smentite e le accuse di falso e puntalmente sono arrivate dalle pagine de La Stampa .  «Si tratta di strumentalizzazioni di anarchici e No Tav contro il mio sindacato colpevole di aver chiesto al Parlamento maggiori tutele per le forze dell’ordine e la possibilità di estendere il Daspo, oggi previsto solo per le manifestazioni sportive, anche a quelle organizzate dagli anarco-insurrezionalisti». La polemica sui moduli precompilati? «Nessuno scandalo, li avevamo addirittura annunciati in una conferenza stampa. Un mese e mezzo dopo gli incidenti, ovviamente». Per Tanzi «sono i referti medici a confermare le centinaia di poliziotti feriti a Chiomonte – alcuni in modo grave -, non i fogli che abbiamo predisposto, ci mancherebbe».
Ci mancherebbe appunto. Il Sap si è costiuito parte civile nel maxiprocesso contro i notav ed è l’organo che più fomenta, adducendo una tutela delle forze dell’ordine, leggi speciali, pallottole di gomma, daspo, alimentando la contrapposizione con i notav da parte degli agenti. Ma dicevamo riprendendo le parole di Tanzi «sono i referti medici a confermare le centinaia di poliziotti feriti a Chiomonte – alcuni in modo grave -, non i fogli che abbiamo predisposto, ci mancherebbe». Ci mancherebbe, infatti pubblichiamo i referti degli agenti, in modo da far comprendere a tutti di cosa stiamo parlando. Parliamo di mutua e infortuni “cari” a  questa categoria di “lavoratori” che posso tornare dalle famiglie per un pò e poi avere magari anche qualche euro in più a fine mese. Cari anche per il sindacato di polizia, che con più fondi può far campare meglio qualche dirigente, ecco qui i referti:
•    trauma pluricontusivo, guaribile in giorni 5.
•    trauma contusivo avambraccio destro, ginocchio sinistro e coscia destra, guaribile in giorni 7 s.c
•    trauma contusivo polso sinistro, guaribile in giorni 5 -
•    infrazione stiloide radiale sinistra e contusione apico rotula, guaribile in giorni 20 s.c –
•    contusione al quarto dito della mano sx, guaribile in giorni 10 c.s.
•    contusioni alla spalla sinistra e arcata sopraciliare destra, guaribile in giorni 5 dal medico p.s -
•    distorsione e distrazione del collo, guaribile in giorni 7 – successiva diagnosi in data 29.6.11 riscontrava una contusione rachide cervicale – dorsale, guaribile in giorni 10 s.c -
•    distrazione rachide cervicale, contusione gomito destro lombalgia – pos traumatica, guaribile in giorni 15 s.c
•    contusione compartimento esterno ginocchio sinistro, guaribile in gg. 5 s.c -
•    distrazione trapezio evento traumatico, giorni 10 s.c
•    contusione spalla sinistra e distrazione da rachide lombale, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusione avambraccio sinistro, guaribile in giorni 7 s.c
•    trauma contusivo discorsivo ginocchio sinistro, guaribile in giorni 8 s.c
•    trauma contusivo rachiede cervicale, guaribile in giorni 15 ( medico p.s) -
•    dolori al collo e spalla destra .
•    trauma cranico lieve con piccola escoriazione parientale sn, guaribile in giorni 5 s.c -
•    distorsione primo grado della caviglia sinistra e contusione base ii e iii ec polso sinistro con ematoma, guaribile in giorni 20 s.c
•    contusione – ematoma coscia sx, guaribile in giorni 8 s.c -
•    contusione lisfranc a destra, ferita lacero contusa 1° dito faccia laterale falange distale a sinistra ferita all’alluce sinistro (due punti di sutura), guaribile in giorni 11 s.c
•    distrazione rachide cervicale, guaribile in giorni 15
•    contusione regione dorsale piede dx, con voluminosa ematoma, guaribile in giorni 10 s.c -
•    ferita da taglio superficiale avambraccio destro e contusione dorso mano destra, guaribile in giorni 4 s.c -
•    trauma acustico da scoppio ( bomba carta), guaribile in giorni 10 ( dieci) .
•    distorsione ginocchio sinistro, guaribile in giorni 10 s.c –
•    contusione coscia e trauma discorsivo ginocchio sinistro, guaribile in giorni 15 s.c -
•    contusione braccio e piede destro, guaribile in giorni 3 ( tre)
•    distorsione caviglia dx, guaribile in giorni 10 s.c
•    veniva colpito da una grossa pietra al piede sinistro e da un sasso al torace lato sinistro – prognosi trauma contusivo piede sinistro e torace da aggressione, guaribile in giorni 10 s.c -
•    policontuso + ipoacusia, guaribile in giorni 10 s.c
•    contusione spalla e gamba, guaribile in giorni 10 s.c
•    contusione gamba e spalla destra, contusione gomito sinistro e contusione quarto dito mano destra, guaribile in giorni 10 s.c –
•    contusione ginocchio sinistro, guaribile in giorni 3 s.c -
•    escoriazione a livello dell’enterfalangea prossimale del ii dito ed escoriazione a livello dell’interfalangeo prossimale del iii dito. non deficit della funzionalità, guaribile in giorni 7 (sette).
•    frattura sesamoide mediale 1° – dito mano destra, guaribile in gg. 25 s.c -
•    irritazione congiutivale e prime vie respiratorie, trauma acustico esplodivo e contusione spalla destra, guaribile in giorni 10 ( dieci) .
•    contusione polso sinistro, guaribile in giorni 3 s.c -
•    ematoma polpaccio sinistro, guaribile in giorni 15 sc.
•    trauma cranico e contusioni multiple, guaribile in giorni 10 -
•    contusione piede destro e lombo sacrale, guaribile in giorni 3 s.c
•    colpito da un sasso sul pollice della mano dx – diagnosi frattura scomposta p1 pollice dx – prognosi di gg.35 s.c -
•    artralgia post discorsiva spalla destra, guaribile in giorni 6 sc.
•    trauma contusivo braccio e piede dx, guaribile in giorni 10 sc.
•    cervicalgia post traumatica e contusione agli arti inferiori, guaribile in giorni 5.
•    contusioni su entrambe le gambe con ematoma, dolori alla spalla sinistra, al collo, alla regione lombare e alla parte posteriore del ginocchio sx. guaribile in giorni 7 s.c – concesse dal medico della p.s dr. giacobini -
•    veniva colpito alla spalla sinistra da una pietra e da un’altra al viso – veniva colpito nuovamente al costato destro procurandogli dei forti dolori.
•    contusione polso sinistro e gomito destro, guaribile in giorni 3 s.c
•    frattura al metacarpo mano destra, guaribile in giorni 35 s.c
•    veniva colpito da una grossa pietra alla mano destra. in ospedale gli veniva diagnosticato una contusione alla mano destra, guaribile in gg.7 s.c -
•    colpito in svariati parti del corpo da sassi – “cervicalgia”, guaribile in giorni 7 s.c -
•    contusione collo, guaribile in giorni 3
•    distorsione caviglia sinistra e spalla destra, guaribile in giorni 10 s.c –
•    trauma contusivo ragione toracica e spalla destra, guaribile in giorni 10 s.c -
•    dolori rachide cervicale spalla e avambraccio sinistro, guaribile in giorni 5 -
•    distrazione cervicale e contusione escoriata gomito sinistro, guaribile in giorni 6 ( sei)
•    contusione spalla destra con lussazione, guaribile in giorni 10
•    contusione spalla destra con sublussazione acromion – clareale e contusione polso sinistro, guaribile in giorni 10 s.c -
•    distrazione rachide cervicale e contusione tendine rotuleo destro, guaribile in giorni 15 s.c –
•    trauma contusivo piede destro e trauma contusivo ginocchio destro, guaribile in giorni 5 (cinque)
•    contusione gamba sinistra, guaribile in giorni 8 s.c -
•    contusioni escoriate ginocchio sinistro e caviglia destra, guaribile in giorni 10 (dieci)
•    distorsione tibiotarsica sx, guaribile in giorni 7 s.c.
•    contusione primo raggio mano sinistra, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusione regione achillea destra e regione zigomatica destra, guaribile in giorni 3
•    trauma spalla destra, guaribile in giorni 3 s.c –
•    contusione alla caviglia destra, dolori alle spalle e strappo al deltoide destro, guaribile in giorni 2 s.c -
•    trauma con ecchimosi braccio sinistro, guaribile in giorni 10 s.c
•    contusioni al piede dx e ginocchio sx, guaribile in giorni 10 s.c -
•    lesione apparato estensore anulare sinistro con deformità tipo mallet finger, guaribile in giorni 40 sc.
•    contusione gomito destro e gamba sinistra, guaribile in giorni 3 s.c -
•    contusione spalla destra e rachide cervicale, guaribile in gg. 7 s.c
•    contusione alla mano sinistra e all’avambraccio destro – ustione a piccole chiazza 2° – guaribile in 10 s.c di prognosi -
•    contusione alla spalla sinistra, guaribile in gg 5 s.c -
•    contusione alla mano sx con edema e dolore 2/3 cm – contusione con ematoma coscia dx senza segni di lesione, guaribile in gg. 4 s.c – veniva colpito da una grossa pietra alla mano sx e alla coscia dx. -
•    lussazione spalla sinistra, guaribile in giorni 20 s.c –
•    contusione ginocchio destro e distorsione spalla destra, guaribile in giorni 15 s.c –
•    ditorsione e distrazione di altro sito del polso, guaribile in giorni 5.
•    contusione spalla dx in pregressa tendinopatia, guaribile in giorni 5 sc.
•    contusione alla caviglia sinistra e dito mani sinistro, guaribile in giorni 8 s.c -
•    contusione al mento con un grosso taglio, guaribile in giorni 10 s.c -
•    tenosinovite stenosante alla puleggia mignolo destro, guaribile in giorni 3 s.c –
•    trauma contusivo spalla sinistra, guaribile in giorni 7 -
•    trauma contusivo distrattiva spalla destra e ginocchio destro, guaribile in giorni 3.
•    trauma contusivo alla spalla destra e dito mano sinistra, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusione regione del toidea, spalla sinistra, guaribile in giorni 15 s.c
•    contusioni alla spalla sinistra +acufeni, guaribile in giorni 8 s.c – successiva diagnosi di “ trauma da scoppio”-
•    trauma diretto alla caviglia destra con escoriazione in regione 1/3 distale tibia in regione postero – mediale. trauma diretto a livello della faccia laterale del ginocchio sinistro, guaribile in giorni 7 s.c
•    contusione inguinale sinistro e contusione ginocchio destro, guaribile in giorni 5 s.c -
•    distorsione e distrazione cervicale, guaribile in giorni 5 -
•    contusione escoriata gamba destra e distorsione rachide cervicale, guaribile in giorni 8 s.c
•    trauma contusivo da contraccolpo, spalla destra, guaribile in giorni 10
•    trauma contusivo – discorsivo polso destro, guaribile in giorni 10 s.c –
•    contusioni multiple su arti inferiori e superiori, guaribile in giorni 5 ( medico p.s).
•    contusione alla mano destra e rachide, guaribile in giorni 5 s.c – successiva visita venivano concessi giorni 7 s.c -
•    contusione omero braccio sinistro, guaribile in giorni 3 s.c -
•    trauma contusivo piede sinistro con lesione letto ungueale e unghia, guaribile in giorni 5 ( cinque)
•    dolori zona lombale, guaribile in giorni 5 (medico p.s)
•    gonfiore piede sinistro.
•    trauma acustico esplosivo – irritazione congiutivale – distrazione rachiede cervicale -
•    trauma contusivo caviglia e piede sinistro, guaribile in giorni 10 s.c –
•    contusione escoriata regione sopraclavicolare dx, guaribile in giorni 5 sc.
•    frattura secondo metacarpo sinistro, guaribile in giorni 35 s.c -
•    contusione avambraccio destro ed escoriazioni gamba destra, guaribile in giorni 10 s.c -
•    trauma toracico, guaribile in giorni 10.
•    distrazione cervicale, contusione spalla sinistra, guaribile in giorni 8 ( otto)
•    trauma rachiede dorso lombale, guaribile in giorni 15.
•    contusioni mano destra, guaribile in giorni 7 s.c
•    dolori al gomito, spalla e al collo, guaribile in giorni 7 s.c -
•    contusione cervicale e distrazione cervicale, guaribile in giorni 7 s.c.
•    distorsione composta est destra, guaribile in giorni 5 s.c
•    contusione 1° raggio metatarso destro, distrazione muscoli lunghi del collo e distrazione compartimento mediale ginocchio sinistro, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusioni guaribili in giorni 7 +3 trauma contusivo – discorsivo – rachide dorsale, prognosi di 10 gg.
•    distrazione cervicale e contusione escoriata spalla destra, guaribile in giorni 8
•    veniva colpito sulla fronte da un grosso sasso alla fronte – ferita al viso ed un trauma al rachide cervicale con prognosi di 20 giorni – trauma cranico con distrazione del rachide cervicale – prognosi di 20 gg. s.c -
•    lombalgia guaribile in 3 s.c -
•    sospetta infrazione 2° mt destro, guaribile in giorni 15 ( quindici)
•    lombalgia – giorni 10 s.c –
•    lesioni da scoppio con perdita di sostanza arti inferiori, guaribile in giorni 15 s.c
•    contusione piede e caviglia sx con edema, guaribile in giorni 7 s.c -
•    frattura corona dentale, guaribile in giorni 1
•    dorsalgia causata da caduta, guaribile in giorni 8 s.c -
•    contusione al piede destro, guaribile in giorni 7 s.c. -
•    distorsione caviglia e ginocchio destro – diagnosticata: distorsione rachiede cervicale, contusione rachide lombare, distorsione ginocchio destro e distorsione caviglia dx, guaribile in giorni 15 s.c
•    contusione alla spalla dx, contusione sulla coscia destra e contusione al ginocchio destro, guaribile in giorni 9 s.c
•    distrazione rachide cervicale, guaribile in giorni 15 s.c
•    contusione rachide lombale e distrazione muscoli adduttori, guaribile in giorni 10 s.c –
•    trauma acustico da scoppio (bomba carta) orecchio dx, guaribile in giorni 10 (dieci)
•    contusione spalla destra, cosia sinistra, piede sinistro e mano destra, guaribile in giorni 5 (cinque).
•    frattura scapola destra, guaribile in giorni 30 gg s.c. – successiva diagnosi del 28.6.11 “medico capo p.s”, veniva estesa a giorni 60 s.c. -
•    contusione regione mediale caviglia sx con disestesia, guaribile in giorni 20 sc.
•    contusione alla gamba, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusione regione dorsale piede sinistro, guaribile in giorni 8 s.c -
•    contusione al piede destro, guaribile in giorni 10 s.c
•    contusione regione inserzionale calcaneale tendine di achille, guaribile in giorni 15 s.c -
•    contusione base ii me mano sinistra e tendine rotuleo ginocchio sinistro, guaribile in giorni 10 s.c -
•    contusione parete addominale da corpo contundente, guaribile in giorni 7 s.c