Nella striscia di Gaza continuano i bombardamenti israeliani che finora hanno già provocato 18 morti, fra cui anche bambini.
Di nuovo la prigione a cielo aperto in cui sono chiusi un milione e 650mila palestinesi diventa obiettivo della macchina da guerra di Israele, forse con il progetto di incendiare l'intera area o "semplicemente" per continuare lo stillicidio di morti e violenza che da anni va avanti quasi ininterrottamente insieme all'embargo.
In queste condizioni si esprime la drammatica resistenza di
Gaza, dei suoi partigiani e della sua popolazione civile!
Eppure l'informazione mainstream in Italia è quasi tutta vergognosamente, omertosamente di parte (Israeliana).
Anche per questo lunedi 19 novembre alle 17.00 nell'aula Matteo Ripa, all'Università Orientale (palazzo Giusso) terremo un collegamento con Alessandro, un attivista che da giorni si trova nel campo profughi di Jabalia a Gaza, e insieme a lui con studenti e altri esponenti della società civile palestinese.
Per ascoltare in viva voce la drammatica realtà di questi giorni. Per rompere la censura
Per chi non potrà intervenire ci sarà una diretta streaming su
http://www.inventati.org/radiodimassa/
(nella foto:
la maglietta che indossava Ahmed Younis Khader Abu Daqqa, 13 anni, grande tifoso del Real Madrid e di Mesut Ozil, assassinato dalle bombe israeliane su Gaza...)
Di nuovo la prigione a cielo aperto in cui sono chiusi un milione e 650mila palestinesi diventa obiettivo della macchina da guerra di Israele, forse con il progetto di incendiare l'intera area o "semplicemente" per continuare lo stillicidio di morti e violenza che da anni va avanti quasi ininterrottamente insieme all'embargo.
In queste condizioni si esprime la drammatica resistenza di
Gaza, dei suoi partigiani e della sua popolazione civile!
Eppure l'informazione mainstream in Italia è quasi tutta vergognosamente, omertosamente di parte (Israeliana).
Anche per questo lunedi 19 novembre alle 17.00 nell'aula Matteo Ripa, all'Università Orientale (palazzo Giusso) terremo un collegamento con Alessandro, un attivista che da giorni si trova nel campo profughi di Jabalia a Gaza, e insieme a lui con studenti e altri esponenti della società civile palestinese.
Per ascoltare in viva voce la drammatica realtà di questi giorni. Per rompere la censura
Per chi non potrà intervenire ci sarà una diretta streaming su
http://www.inventati.org/radiodimassa/
(nella foto:
la maglietta che indossava Ahmed Younis Khader Abu Daqqa, 13 anni, grande tifoso del Real Madrid e di Mesut Ozil, assassinato dalle bombe israeliane su Gaza...)
Comitato campano di solidarietà col popolo palestinese
Israele bombarda, Gaza resiste! Solidarietà da Napoli
>> Evento facebook
Gaza è di nuovo sotto attacco. L'operazione militare “Colonna di nube”, annunciata pubblicamente dall'esercito israeliano lo scorso mercoledì, ha già ucciso 24 palestinesi (tra cui moltissimi bambini), ferendone più di 200.
Mentre scriviamo, i bombardamenti si susseguono sempre più intensi, droni continuano a coprire il cielo della striscia, carri armati israeliani sono schierati in vari punti al confine per un'invasione via terra che sembra sempre più probabile.
Dopo aver vietato l'ingresso nella striscia ai giornalisti internazionali, aver annunciato che verranno bloccate l'elettricità e la rete telefonica (lasciando, di fatto, Gaza ancora più isolata dal resto del mondo), aver richiamato oltre 30.000 militari per il prosieguo di un'operazione che assomiglia sempre di più ad un'offensiva militare su scala più larga, i vertici militari hanno, ancora una volta, rispolverato il pretesto di sempre: l'assurda, ridicola pretesa del diritto all'”autodifesa” di Israele da terroristi “sempre in agguato”, ad una sicurezza che giustifica la condanna, per la popolazione palestinese, ad un'esistenza di terrore, ingiustizia, disumanità. Impossibile scacciare dagli occhi le immagini delle tre lunghissime settimane di Piombo Fuso che, quattro anni fa, seppellì quasi 1500 palestinesi sotto piogge di fosforo bianco.
Tutto questo avviene nel silenzio assordante e complice dei media e della comunità internazionale che, quando non sostiene esplicitamente lo stato di Israele (come nel caso del rieletto Obama o del nuovo premio Nobel per la pace, l'Unione Europea), tace vergognosamente sulle azioni criminali e sulle politiche
razziste e di apartheid che il sionismo genera ed avalla.
In un contesto simile, riteniamo fondamentale ribadire, ancora una volta, forte e chiara, la nostra piena solidarietà ed il nostro sostegno alla lotta ed alla resistenza del popolo palestinese. Il nostro pensiero è lì, insieme ai compagni che, soprattutto in questi giorni difficili, continuano a gridare la verità dalle strade dei villaggi della Cisgiordania, dalla striscia di Gaza, dai campi profughi, dalle carceri sioniste della Palestina occupata e sotto assedio, con una dignità, un coraggio, una determinazione e un amore per la libertà che non ha eguali.
Con la Palestina nel cuore!