fino a venerdì prossimo il blog di proletari comunisti, continua a funzionare con tutti gli articoli che i compagni sono invitati a postare regolarmente, in versione ridotta dato che sono in corso riunioni nazionali e internazionali che rendono difficile il lavoro organizzato della redazione
proletari comunisti appoggia e sostiene tutte le mobilitazioni degli operai e lavoratori contro i padroni e il governo, in particolare le iniziative di fabbrica contro i licenziamenti, le manifestazioni e iniziative di lotta dei disoccupati e precari di Napoli, Taranto, Palermo; gli scioperi dei settori colpiti dalle misure del governo, in primis pubblico impiego, le iniziative contro le morti sul lavoro e da lavoro
proletari comunisti sostiene le mobilitazioni contro il fascismo e il razzismo, la guerra in Afganistan, contro la repressione e lo stato di polizia
proletari comunisti invita a sostenere la guerra di popolo in India- anche oggi sotto attacco mediatico - la rivoluzione nepalese in questo difficile frangente - la guerra popolare in Perù, nelle Filippine, in Turchia, - la lotta contro l'imperialismo USA-Nato e il sionismo israeliano in palestina, Irak, afganistan
proletari comunisti
venerdì 28 maggio 2010
pc quotidiano 27-28 maggio: Cina, Foxconn: "i suicidi non compromettano la produzione!"
Nella fabbrica Foxconn in Cina, una delle 8 aziende controllate del gruppo taiwanese della Honhai, primo produttore nel mondo di tutti gli apparecchi usati nel campo delle comunicazioni, con filiali in tutto il mondo, con 800 mila operai in Cina, in poco tempo 10 operai si sono suicidati, l'ultimo suicidio è avvenuto mercoledì notte.
Questa fabbrica mostra in maniera esemplare come il capitalismo possa unire la produzione più all'avanguardia con il moderno schiavismo: Dietro i luccichii vi sono gli operai che lavorano per tantissime ore tanto da dormire sotto la scrivania; vi sono denunce di maltrattamenti, turni massacranti, sfruttamento dei lavoratori,- tutti giovanissimi sotto i 30 anni; uno degli operai suicidatosi a luglio scorso aveva denunciato che "La Foxconn è una corporazione dove cani infami possono picchiarti, controllare il tuo telefono o addirittura arrivare a cercare te o i tuoi familiari in casa".
Ma non basta. Ora di fronte a questa scia di suicidi, la Foxconn come risposta ha pensato bene di prendersi anche la volontà degli operai e dei loro familiari, oltre che le loro braccia e i loro corpi. Ha indirizzato una lettera a tutti i lavoratori in cui scrive che "gli operai in caso di bisogno (leggi: se gli viene la mania di suicidarsi), devono promettere di rivolgersi ai centri di assistenza interni e, in caso di incidenti non causati dall'azienda (così chiama le morti degli operai), il lavoratore o la sua famiglia non avanzeranno richieste di indennizzo superiori a quelle stabilite per legge, nè intraprenderanno azioni che potrebbero compromettere la reputazione dell'azienda o il processo di produzione" (da Il Manifesto del 28.5.10).
NOI AUSPICHIAMO CHE GLI OPERAI DELLA FOXCONN COMPRENDANO CHI DEVE VERAMENTE "MORIRE", E SI ORGANIZZINO PER DIVENTARE I BECCHINI DEI LORO PADRONI.
Questa fabbrica mostra in maniera esemplare come il capitalismo possa unire la produzione più all'avanguardia con il moderno schiavismo: Dietro i luccichii vi sono gli operai che lavorano per tantissime ore tanto da dormire sotto la scrivania; vi sono denunce di maltrattamenti, turni massacranti, sfruttamento dei lavoratori,- tutti giovanissimi sotto i 30 anni; uno degli operai suicidatosi a luglio scorso aveva denunciato che "La Foxconn è una corporazione dove cani infami possono picchiarti, controllare il tuo telefono o addirittura arrivare a cercare te o i tuoi familiari in casa".
Ma non basta. Ora di fronte a questa scia di suicidi, la Foxconn come risposta ha pensato bene di prendersi anche la volontà degli operai e dei loro familiari, oltre che le loro braccia e i loro corpi. Ha indirizzato una lettera a tutti i lavoratori in cui scrive che "gli operai in caso di bisogno (leggi: se gli viene la mania di suicidarsi), devono promettere di rivolgersi ai centri di assistenza interni e, in caso di incidenti non causati dall'azienda (così chiama le morti degli operai), il lavoratore o la sua famiglia non avanzeranno richieste di indennizzo superiori a quelle stabilite per legge, nè intraprenderanno azioni che potrebbero compromettere la reputazione dell'azienda o il processo di produzione" (da Il Manifesto del 28.5.10).
NOI AUSPICHIAMO CHE GLI OPERAI DELLA FOXCONN COMPRENDANO CHI DEVE VERAMENTE "MORIRE", E SI ORGANIZZINO PER DIVENTARE I BECCHINI DEI LORO PADRONI.
pc quotidiano 27-28 maggio- LA MANOVRA E' DI CLASSE, VIA GLI SCIOCCHI RISOLUTORI DELLA CRISI
Che la manovra del governo sia improntata da una politica apertamente di classe, se vi erano dubbi, l'ha rilevato la pres. della Confindustria Marcegaglia che ha plaudito ai provvedimenti che tagliano i salari, bloccano i contratti del PI e aumentano l'età pensionabile; anzi ha detto che queste “riforme” devono essere strutturali, non solo legate all'emergenza; e poi chiaramente ha chiesto molto di più, per ridurre drasticamente i salari di tutti in primis dei propri operai, poter tagliare posti di lavoro e per salvaguardare la ripresa della produttività e i loro profitti.
Ma i partiti della “sinistra”, la Cgil sono invece tutti impegnati a nascondere questo carattere di classe, a trovare le soluzioni “più indolori”, a perorare misure equilibrate, come se effettivamente questo governo, questo comitato d'affari della borghesia potesse colpire anche minimamente, con tasse o altro, la sua stessa classe; o come se il parlamento, grande arruffata al servizio di interessi di casta e dei più sporchi affari, potesse da sé stesso “tagliarsi le p.”, riducendosi stipendi d'oro.
Questi ripetono le stesse cose di padroni e governo “si tratta di una crisi generale... imprenditori e lavoratori sono parimenti colpiti dalla crisi... “.
Si vuole nascondere la vera causa della crisi, nascondere che il cuore anche di questa crisi è nel rapporto lavoro salariato e capitale; e per farlo cercano di separare il capitale industriale (buono) dal capitale finanziario (cattivo), o i capitalisti buoni (che investono) dai capitalisti cattivi (che chiudono). Ma soprattutto si nasconde la necessità della lotta di classe, che invece proprio le crisi capitaliste mostrano più chiaramente, e soprattutto la necessità per “uscire” dalla crisi non di “soluzioni” che dopo il superamento di una crisi ne preparano un'altra ancora più acuta, ma del superamento del sistema capitalista. Vogliono impedire con tutte le loro forze che gli operai, i lavoratori comprendano che spetta a loro in quanto classe organizzata farsi “becchini” del sistema capitalista.
“Il capitale produttivo è schiacciato dal capitale finanziario, dalle manovre finanziarie...!!”. Gridano i salvatori del “capitale produttivo”, che, chiedono una politica fiscale giusta e che colpisca i grandi evasori, ma nello stesso tempo chiedono di sostenere gli “onesti” capitalisti che producono!
“La colpa è delle banche, degli speculatori, degli evasori fiscali” stanno gridando anche i dirigenti dei sindacati di base, dall'RdB-Usb al Cobas confederazione, che oggi in varie città hanno indetto presidi dei lavoratori davanti alle Banche.
Sciocchezze! Il capitale per aumentare i suoi profitti fa in prima persona operazioni finanziarie. Anche questa è prima di tutto una crisi di sovrapproduzione. La crisi è il frutto del fatto che il capitale produce troppo per le capacità attuali dei mercati, o meglio per vendere mantenendo alti gli utili.
E' la sovrapproduzione di capitale industriale che ha dato il via libera ad un eccesso di finanziarizzazione dell'economia, che ha usato anche il credito facile per espandere artificialmente i consumi. Certo, poi i capitali finanziari se ne sono andati anche per conto loro (questa enorme massa di ricchezza – proveniente dal capitale produttivo – viene considerata dai banchieri “come se fosse loro capitale privato... l'accumulazione del patrimonio di questa classe può svilupparsi di per sé stessa in una direzione molto diversa da quella dell'accumulazione reale, dimostrando però in ogni caso che questa classe intasca una buona parte dell'accumulazione reale...” (Marx Il Capitale Libro III **) , ma il capitale industriale ne è l'origine e il suo alimento.
Gli operai, i lavoratori, le masse popolari per opporsi a questi odiosi provvedimenti, che non si fermeranno qui, devono non trovare “soluzioni alternative”, non lamentarsi e fare delle manifestazioni sfilate di sabato, ma devono anche loro approfittare della crisi per elevare la lotta, e sviluppare uno scontro prolungato, ampio su tutti i fronti contro il governo, i padroni e il loro sistema.
Ma i partiti della “sinistra”, la Cgil sono invece tutti impegnati a nascondere questo carattere di classe, a trovare le soluzioni “più indolori”, a perorare misure equilibrate, come se effettivamente questo governo, questo comitato d'affari della borghesia potesse colpire anche minimamente, con tasse o altro, la sua stessa classe; o come se il parlamento, grande arruffata al servizio di interessi di casta e dei più sporchi affari, potesse da sé stesso “tagliarsi le p.”, riducendosi stipendi d'oro.
Questi ripetono le stesse cose di padroni e governo “si tratta di una crisi generale... imprenditori e lavoratori sono parimenti colpiti dalla crisi... “.
Si vuole nascondere la vera causa della crisi, nascondere che il cuore anche di questa crisi è nel rapporto lavoro salariato e capitale; e per farlo cercano di separare il capitale industriale (buono) dal capitale finanziario (cattivo), o i capitalisti buoni (che investono) dai capitalisti cattivi (che chiudono). Ma soprattutto si nasconde la necessità della lotta di classe, che invece proprio le crisi capitaliste mostrano più chiaramente, e soprattutto la necessità per “uscire” dalla crisi non di “soluzioni” che dopo il superamento di una crisi ne preparano un'altra ancora più acuta, ma del superamento del sistema capitalista. Vogliono impedire con tutte le loro forze che gli operai, i lavoratori comprendano che spetta a loro in quanto classe organizzata farsi “becchini” del sistema capitalista.
“Il capitale produttivo è schiacciato dal capitale finanziario, dalle manovre finanziarie...!!”. Gridano i salvatori del “capitale produttivo”, che, chiedono una politica fiscale giusta e che colpisca i grandi evasori, ma nello stesso tempo chiedono di sostenere gli “onesti” capitalisti che producono!
“La colpa è delle banche, degli speculatori, degli evasori fiscali” stanno gridando anche i dirigenti dei sindacati di base, dall'RdB-Usb al Cobas confederazione, che oggi in varie città hanno indetto presidi dei lavoratori davanti alle Banche.
Sciocchezze! Il capitale per aumentare i suoi profitti fa in prima persona operazioni finanziarie. Anche questa è prima di tutto una crisi di sovrapproduzione. La crisi è il frutto del fatto che il capitale produce troppo per le capacità attuali dei mercati, o meglio per vendere mantenendo alti gli utili.
E' la sovrapproduzione di capitale industriale che ha dato il via libera ad un eccesso di finanziarizzazione dell'economia, che ha usato anche il credito facile per espandere artificialmente i consumi. Certo, poi i capitali finanziari se ne sono andati anche per conto loro (questa enorme massa di ricchezza – proveniente dal capitale produttivo – viene considerata dai banchieri “come se fosse loro capitale privato... l'accumulazione del patrimonio di questa classe può svilupparsi di per sé stessa in una direzione molto diversa da quella dell'accumulazione reale, dimostrando però in ogni caso che questa classe intasca una buona parte dell'accumulazione reale...” (Marx Il Capitale Libro III **) , ma il capitale industriale ne è l'origine e il suo alimento.
Gli operai, i lavoratori, le masse popolari per opporsi a questi odiosi provvedimenti, che non si fermeranno qui, devono non trovare “soluzioni alternative”, non lamentarsi e fare delle manifestazioni sfilate di sabato, ma devono anche loro approfittare della crisi per elevare la lotta, e sviluppare uno scontro prolungato, ampio su tutti i fronti contro il governo, i padroni e il loro sistema.
pc quotid 27-28 maggio-MENTRE IL GOVERNO VARA LA FINANZIARIA – meglio dire MACELLERIA SOCIALE- CONTINUA SENZA TREGUA LA CARNEFICINA QUOTIDIANA
27 MAGGIO 5 LAVORATORI SONO MORTI
Assassinati dalla logica del profitto di questo sistema, 5 giovani vite spente, dalla Sardegna al Friuli, al Veneto, tra questi un giovane operaio rumeno, ma anche un operai morto folgorato mentre faceva manutenzione ai cavi elettrici delle ferrovie. Ferrovie che rieleggono come dirigente Moretti, quello dei licenziamenti degli RLS che denunciano l’insicurezza nelle ferrovie; il Moretti che faceva dichiarazioni rassicuranti sull’assoluta sicurezza di Trenitalia e poi è arrivata la strage di Viareggio. Oggi in questo tragico giorno per i lavoratori, oggi che il governo ci chiede più sacrifici, oggi che, principalmente per i giovani, si concretizza sempre più l’insicurezza dello stesso vivere quotidiano, oggi vogliamo mandare tutta la nostra indignazione per l’operato del Presidente Napolitano. Il Presidente che si era “indignato” davanti ai corpi “illuminati” dei 7 operai della Thyssen. Il presidente che aveva gridato “MAI PIU’”, e l’aveva ripetuto per la strage di Molfetta-Mineo e tutte le altre a seguire, e invece le stragi sono continuate. Il Presidente che aveva “esortato” la politica, le imprese, le istituzioni, ad arginare e porre fine all’inciviltà di “morire per lavorare, anziché lavorare per vivere”, e che oggi firma la Finanziaria d’emergenza e ci chiede pure di condividerla. Una finanziaria che toglierà ulteriori fondi per la sicurezza sui posti di lavoro e che aumenterà il primo fattore di rischio, la Precarietà.
I lavoratori non se lo possono permettere di condividere le vostre manovre. I lavoratori non possono continuare a fare da “carne da cannone” per un sistema che considera “meno di niente” la loro vita.
Quanto successo oggi è una ragione in più a rafforzare la battaglia di civiltà -quella dei lavoratori-, contro l’inciviltà di questo sistema di sfruttamento e morte.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, Milano
Assassinati dalla logica del profitto di questo sistema, 5 giovani vite spente, dalla Sardegna al Friuli, al Veneto, tra questi un giovane operaio rumeno, ma anche un operai morto folgorato mentre faceva manutenzione ai cavi elettrici delle ferrovie. Ferrovie che rieleggono come dirigente Moretti, quello dei licenziamenti degli RLS che denunciano l’insicurezza nelle ferrovie; il Moretti che faceva dichiarazioni rassicuranti sull’assoluta sicurezza di Trenitalia e poi è arrivata la strage di Viareggio. Oggi in questo tragico giorno per i lavoratori, oggi che il governo ci chiede più sacrifici, oggi che, principalmente per i giovani, si concretizza sempre più l’insicurezza dello stesso vivere quotidiano, oggi vogliamo mandare tutta la nostra indignazione per l’operato del Presidente Napolitano. Il Presidente che si era “indignato” davanti ai corpi “illuminati” dei 7 operai della Thyssen. Il presidente che aveva gridato “MAI PIU’”, e l’aveva ripetuto per la strage di Molfetta-Mineo e tutte le altre a seguire, e invece le stragi sono continuate. Il Presidente che aveva “esortato” la politica, le imprese, le istituzioni, ad arginare e porre fine all’inciviltà di “morire per lavorare, anziché lavorare per vivere”, e che oggi firma la Finanziaria d’emergenza e ci chiede pure di condividerla. Una finanziaria che toglierà ulteriori fondi per la sicurezza sui posti di lavoro e che aumenterà il primo fattore di rischio, la Precarietà.
I lavoratori non se lo possono permettere di condividere le vostre manovre. I lavoratori non possono continuare a fare da “carne da cannone” per un sistema che considera “meno di niente” la loro vita.
Quanto successo oggi è una ragione in più a rafforzare la battaglia di civiltà -quella dei lavoratori-, contro l’inciviltà di questo sistema di sfruttamento e morte.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, Milano
giovedì 27 maggio 2010
pc quotidiano 27-28 maggio - milano per l'india 29 maggio
Comunicato stampa
Il circolo di Milano di proletari comunisti, nell'ambito di un appello
internazionale, invita la stampa alla presentazione e promozione di un
Comitato di Sostegno alla guerra popolare in India, che si terrà a Villa
Pallacini 3 -angolo Meucci- alle ore 15.
Di seguito una sintesi delle ragioni dell'iniziativa:
"Da anni in India si sviluppa impetuosa una guerra di popolo, guidata dal
Partito Comunista dell'India-maoista. Non certo una semplice guerriglia di
qualche migliaio di armati, espressione delle caste e realtà tribali delle
più arretrate e remote zone dell'India, come amano ripetere molti
commentatori occidentali, ma una vera lotta di "speranza dei senza speranza",
che coinvolge e gode dell'appoggio di milioni di contadini poveri, donne,
masse di "intoccabili", che stanno combattendo per la loro liberazione e già
oggi controllano vaste regione attraverso una decina di stati della
confederazione indiana.
Contro questa guerra popolare da mesi lo Stato Indiano, con l'appoggio dei
Paesi occidentali, ha scatenato una gigantesca operazione repressiva
chiamata "Green Hunt" - Caccia Verde -. Una vera e propria caccia all'uomo
in cui le masse povere dell'India sono trattati come animali da sterminare.
Una campagna di guerra condotta dal regime indiano contro il suo stesso
popolo, che con l'obiettivo di seminare il terrore nei villaggi, pratica
distruzioni indiscriminate- stupri e assassini di massa-eliminazioni
selettive-arresti e sparizioni.
Nel silenzio/assenso dei governi di Usa, Europa, Russia e dei mass-media, la
criminale azione del governo indiano ha trovato, già al suo interno, un
ampio fronte di intellettuali e attivisti in ogni paese del mondo, che l'hanno
smascherata e si sono mobilitati per fermarla. Tra questi vi è l'eminente
figura del movimento antiglobalizzazione mondiale, la scrittrice Arundhati
Roy, che proprio per le sue denunce è bersaglio della repressione del
governo indiano"
Circolo proletari comunisti Milano
prolcom.mi@tiscali.it ;
Il circolo di Milano di proletari comunisti, nell'ambito di un appello
internazionale, invita la stampa alla presentazione e promozione di un
Comitato di Sostegno alla guerra popolare in India, che si terrà a Villa
Pallacini 3 -angolo Meucci- alle ore 15.
Di seguito una sintesi delle ragioni dell'iniziativa:
"Da anni in India si sviluppa impetuosa una guerra di popolo, guidata dal
Partito Comunista dell'India-maoista. Non certo una semplice guerriglia di
qualche migliaio di armati, espressione delle caste e realtà tribali delle
più arretrate e remote zone dell'India, come amano ripetere molti
commentatori occidentali, ma una vera lotta di "speranza dei senza speranza",
che coinvolge e gode dell'appoggio di milioni di contadini poveri, donne,
masse di "intoccabili", che stanno combattendo per la loro liberazione e già
oggi controllano vaste regione attraverso una decina di stati della
confederazione indiana.
Contro questa guerra popolare da mesi lo Stato Indiano, con l'appoggio dei
Paesi occidentali, ha scatenato una gigantesca operazione repressiva
chiamata "Green Hunt" - Caccia Verde -. Una vera e propria caccia all'uomo
in cui le masse povere dell'India sono trattati come animali da sterminare.
Una campagna di guerra condotta dal regime indiano contro il suo stesso
popolo, che con l'obiettivo di seminare il terrore nei villaggi, pratica
distruzioni indiscriminate- stupri e assassini di massa-eliminazioni
selettive-arresti e sparizioni.
Nel silenzio/assenso dei governi di Usa, Europa, Russia e dei mass-media, la
criminale azione del governo indiano ha trovato, già al suo interno, un
ampio fronte di intellettuali e attivisti in ogni paese del mondo, che l'hanno
smascherata e si sono mobilitati per fermarla. Tra questi vi è l'eminente
figura del movimento antiglobalizzazione mondiale, la scrittrice Arundhati
Roy, che proprio per le sue denunce è bersaglio della repressione del
governo indiano"
Circolo proletari comunisti Milano
prolcom.mi@tiscali.it ;
pc quotidiano-27-28 maggio - Il Presidente Napolitano mette il carico sulla manovra del governo
Il presidente della Repubblica Napolitano ha buttato tutto il peso della sua
carica istituzionale per dare il suo benestare alla manovra del governo che
comporta una “macelleria sociale” come oramai la chiamano in tanti.
Bisogna vedere con quale accanimento ha tenuto a spiegare personalmente, il
presidente Napolitano, i passaggi che secondo lui hanno costretto il governo a
fare questa manovra i cui sacrifici devono essere però “distribuititi in modo
equo fra tutti i cittadini”, a cui aggiunge poi la frase magica: le “soluzioni
[devono essere] condivise” anche dall’opposizione!
È una manna dal cielo per il presidente questa “crisi” che secondo lui
dovrebbe zittire tutti e che fa sparire d’un colpo solo tutte quelle fastidiose
affermazioni di circostanza che è stato costretto a prendere in occasioni di
morti a raffica sul lavoro, oppure di statistiche sui salari da fame degli
operai e dei lavoratori, sulla mancanza di lavoro per i giovani…
Il presidente Napolitano ha anche utilizzato l’incontro con il presidente
degli stati uniti Obama per dare maggiore tono alle sue affermazioni, anche se
ha tenuto a precisare che non bisogna avere “un complesso” se il presidente
degli Stati Uniti in questo momento guarda ai paesi emergenti. Non gli è andato
giù di essere stato trattato sbrigativamente, ma ha tenuto a precisare che non
per questo deve scattare una sorta di gelosia[!]. Quanto si scopre il cuore da
servo!
Ottimo servo di questo governo, altro che garante della Costituzione! Ed è
stato pure contento che Obama non gli ha chiesto niente, probabilmente per non
offenderlo oltre, sulla legge sulle intercettazioni!
Ottimo rappresentante della borghesia al potere in marcia verso il moderno
fascismo, Napolitano non sopporta chi lo invita a non firmare le leggi
Berlusconi, e lo fa in modo arrogante trattando gli “italiani” come dei bambini
cui far ingoiare la medicina amara… perché lui firma.
Elenco delle leggi firmate, e delle prese di posizione, riportato dal numero 4
di micromega:
• Indulto
• Controriforma dell’ordinamento giudiziario
• Decreto Telecom
• Caso Ds-Unipol-Bnl
• Caso Rai-Mediaset
• Caso De Magistris
• Lodo Alfano
• Decreto Monnezza
• Caso Salerno-Catanzaro
• Decreto contro Eluana
• Sulle ronde
• Sul piano casa
• Sui decreti omnibus
• Attacco a Spatuzza e Ciancimino
• Tregua stampa G8
• Sul reato di clandestinità
• Riabilitazione di Caltagirone e Leone
• Scudo fiscale
• Riabilitazione di Craxi
• Scandalo Berlusconi-Agcom
• Decreto Salva-liste
• Disegno di legge sul lavoro
• Legittimo impedimento
• …
carica istituzionale per dare il suo benestare alla manovra del governo che
comporta una “macelleria sociale” come oramai la chiamano in tanti.
Bisogna vedere con quale accanimento ha tenuto a spiegare personalmente, il
presidente Napolitano, i passaggi che secondo lui hanno costretto il governo a
fare questa manovra i cui sacrifici devono essere però “distribuititi in modo
equo fra tutti i cittadini”, a cui aggiunge poi la frase magica: le “soluzioni
[devono essere] condivise” anche dall’opposizione!
È una manna dal cielo per il presidente questa “crisi” che secondo lui
dovrebbe zittire tutti e che fa sparire d’un colpo solo tutte quelle fastidiose
affermazioni di circostanza che è stato costretto a prendere in occasioni di
morti a raffica sul lavoro, oppure di statistiche sui salari da fame degli
operai e dei lavoratori, sulla mancanza di lavoro per i giovani…
Il presidente Napolitano ha anche utilizzato l’incontro con il presidente
degli stati uniti Obama per dare maggiore tono alle sue affermazioni, anche se
ha tenuto a precisare che non bisogna avere “un complesso” se il presidente
degli Stati Uniti in questo momento guarda ai paesi emergenti. Non gli è andato
giù di essere stato trattato sbrigativamente, ma ha tenuto a precisare che non
per questo deve scattare una sorta di gelosia[!]. Quanto si scopre il cuore da
servo!
Ottimo servo di questo governo, altro che garante della Costituzione! Ed è
stato pure contento che Obama non gli ha chiesto niente, probabilmente per non
offenderlo oltre, sulla legge sulle intercettazioni!
Ottimo rappresentante della borghesia al potere in marcia verso il moderno
fascismo, Napolitano non sopporta chi lo invita a non firmare le leggi
Berlusconi, e lo fa in modo arrogante trattando gli “italiani” come dei bambini
cui far ingoiare la medicina amara… perché lui firma.
Elenco delle leggi firmate, e delle prese di posizione, riportato dal numero 4
di micromega:
• Indulto
• Controriforma dell’ordinamento giudiziario
• Decreto Telecom
• Caso Ds-Unipol-Bnl
• Caso Rai-Mediaset
• Caso De Magistris
• Lodo Alfano
• Decreto Monnezza
• Caso Salerno-Catanzaro
• Decreto contro Eluana
• Sulle ronde
• Sul piano casa
• Sui decreti omnibus
• Attacco a Spatuzza e Ciancimino
• Tregua stampa G8
• Sul reato di clandestinità
• Riabilitazione di Caltagirone e Leone
• Scudo fiscale
• Riabilitazione di Craxi
• Scandalo Berlusconi-Agcom
• Decreto Salva-liste
• Disegno di legge sul lavoro
• Legittimo impedimento
• …
mercoledì 26 maggio 2010
pc quotidiano 26 maggio - processo ai compagni a milano e roma
la solidarietà di proletari comunisti ai compagni processati
il comunicato
Cari parenti e amici, compagni e compagne, giovedì 27 maggio 2010 si terrà a Milano l’ultima udienza del processo d’appello contro i compagni e la compagna arrestati il 12 febbraio 2007 nell’operazione “Tramonto” con l’accusa di voler costituire il Partito Comunista p-m. Invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi al presidio di solidarietà internazionale che si terrà davanti al tribunale di Milano. Contemporaneamente, a Roma, si terrà l’udienza preliminare contro i compagni dell’inchiesta 10 giugno 2009 accusati di voler costituire l’associazione eversiva denominata “Per il Comunismo – Brigate Rosse”. Vorremmo che il presidio di Milano fosse l’occasione per rafforzare quel filo rosso che ci vede saldi ai rivoluzionari prigionieri che resistono nelle carceri di tutto il modo, consapevoli che la strada che ci unisce tutti è quella della lotta e della solidarietà di classe internazionalista!
LIBERTÀ PER I COMPAGNI E PER TUTTI I RIVOLUZIONARI!
UNITI SI VINCE!
Milano – 27 maggio 2010 - Corso di Porta Vittoria – ore 9.00
--------------------------------------------------------------------------------
il comunicato
Cari parenti e amici, compagni e compagne, giovedì 27 maggio 2010 si terrà a Milano l’ultima udienza del processo d’appello contro i compagni e la compagna arrestati il 12 febbraio 2007 nell’operazione “Tramonto” con l’accusa di voler costituire il Partito Comunista p-m. Invitiamo tutti e tutte a partecipare numerosi al presidio di solidarietà internazionale che si terrà davanti al tribunale di Milano. Contemporaneamente, a Roma, si terrà l’udienza preliminare contro i compagni dell’inchiesta 10 giugno 2009 accusati di voler costituire l’associazione eversiva denominata “Per il Comunismo – Brigate Rosse”. Vorremmo che il presidio di Milano fosse l’occasione per rafforzare quel filo rosso che ci vede saldi ai rivoluzionari prigionieri che resistono nelle carceri di tutto il modo, consapevoli che la strada che ci unisce tutti è quella della lotta e della solidarietà di classe internazionalista!
LIBERTÀ PER I COMPAGNI E PER TUTTI I RIVOLUZIONARI!
UNITI SI VINCE!
Milano – 27 maggio 2010 - Corso di Porta Vittoria – ore 9.00
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pc quotidiano 26 maggio - periodico giovanile antifascista
Come red block abbiamo deciso di lanciare un periodico d'informazione
antifascista mensile. Questo ci permette di affrontare diverse tematiche su
aspetto socile, culturale e come propaganda.
Come primo numero vogliamo denunciare le org. neofasciste
nel secondo numero ci sarà credo molto spazio agli immigrati
richiedere a
redblock@alice.it
antifascista mensile. Questo ci permette di affrontare diverse tematiche su
aspetto socile, culturale e come propaganda.
Come primo numero vogliamo denunciare le org. neofasciste
nel secondo numero ci sarà credo molto spazio agli immigrati
richiedere a
redblock@alice.it
pc quotid 26 maggio - Pisa 'Questa è la vostra legalità, otto famiglie in mezzo alla strada!"
Gli occupanti delle case di via Marsala a Pisa che sono stati sgomberati
oggi dalle loro case manu militari, questo hanno scritto su uno striscione,
sarebbe da scolpirlo nella pietra! E quella prima frase "questa è la vostra
legalità" da ripeterla ovunque i governi, municipali, regionali o nazionale
con le loro politiche abbattono i costi della crisi sugli operai, sul
lavoro migrante, precario e sugli studenti. La loro legalità è la misura
evidente della brutalità e della violenza con cui destra e sinistra tentano
di sopravvivere alla crisi, imponendo provvedimenti che vanno dalle
finanziarie agli sgomberi di case utili solo a garantire lo status
economico, politico e sociale della classe che rappresentano: i ricchi
speculatori, o meglio iene globali, capaci, dalla finanza all'edilizia, di
lucrare su tutto, sia una catastrofe naturale-umanitaria che nei crolli del
loro stesso sistema.
Il governo dichiara l'avvio della macelleria sociale e il Pd, in Toscana,
non perde tempo nel ferire il primo colpo a suon di sgombero.
Esprimiamo piena e attiva solidarietà alle famiglie sgomberate, e dal Lab
Crash! inviamo un messaggio di complicità e condivisione alla battaglia del
movimento pisano per i diritti sociali e contro la crisi. A Bologna abbiamo
imparato bene che cosa significa legalità e che cosa sono disposti a fare
per imporla: sgomberi violenti, campagne di criminalizzazioni mediatiche
capaci di fare di un lava vetri un pericoloso killer sociale, denunce,
arresti e deportazioni. Ma sappiamo anche che questi mezzi non bastano a
fermare il movimento dei bisogni sociali di parte, e che ogni volta che un
bisogno si esprime c'è sempre una rete sociale di solidarietà capace di
garantirne la soddisfazione. Perchè è giusto quanto necessario!
Al fianco degli occupanti di via marsala!
Questa è la nostra determinazione, mai nessuno senza un tetto!
Lab Crash! contro la crisi, per i diritti sociali!
oggi dalle loro case manu militari, questo hanno scritto su uno striscione,
sarebbe da scolpirlo nella pietra! E quella prima frase "questa è la vostra
legalità" da ripeterla ovunque i governi, municipali, regionali o nazionale
con le loro politiche abbattono i costi della crisi sugli operai, sul
lavoro migrante, precario e sugli studenti. La loro legalità è la misura
evidente della brutalità e della violenza con cui destra e sinistra tentano
di sopravvivere alla crisi, imponendo provvedimenti che vanno dalle
finanziarie agli sgomberi di case utili solo a garantire lo status
economico, politico e sociale della classe che rappresentano: i ricchi
speculatori, o meglio iene globali, capaci, dalla finanza all'edilizia, di
lucrare su tutto, sia una catastrofe naturale-umanitaria che nei crolli del
loro stesso sistema.
Il governo dichiara l'avvio della macelleria sociale e il Pd, in Toscana,
non perde tempo nel ferire il primo colpo a suon di sgombero.
Esprimiamo piena e attiva solidarietà alle famiglie sgomberate, e dal Lab
Crash! inviamo un messaggio di complicità e condivisione alla battaglia del
movimento pisano per i diritti sociali e contro la crisi. A Bologna abbiamo
imparato bene che cosa significa legalità e che cosa sono disposti a fare
per imporla: sgomberi violenti, campagne di criminalizzazioni mediatiche
capaci di fare di un lava vetri un pericoloso killer sociale, denunce,
arresti e deportazioni. Ma sappiamo anche che questi mezzi non bastano a
fermare il movimento dei bisogni sociali di parte, e che ogni volta che un
bisogno si esprime c'è sempre una rete sociale di solidarietà capace di
garantirne la soddisfazione. Perchè è giusto quanto necessario!
Al fianco degli occupanti di via marsala!
Questa è la nostra determinazione, mai nessuno senza un tetto!
Lab Crash! contro la crisi, per i diritti sociali!
pc quotidiano 26 maggio - contro la manovra governativa ma anche contro i sindacati confederali
il governo attacca pensioni e lavoratori statali,attacca tutti in maniera indiretta
fa provvedimenti risibili e demagogici sui costi della politica e redditi alti
trova il consenso di fatto dell'opposizione parlamentare, buona parte, incassa il sostegno dei sue sindacati governativi e il ni- perchè di questo si tratta- della CGIL
è necessario rispondere con gli scioperi a partire da quello dei lavoratori del pubblico impiego, ma se non si vuole ingannare i lavoratori, questi sciioperi devono essere contro governo, opposizione parlamentare, cisl e uil e devono essere autonomi dalla cgil
la grecia ha posto e indicato altre forme di lotta, che vanno importate nel nostro paese
nelle fabbriche invece non è successo niente, gli attacchi al salario e al lavoro
l'intensificazione dello sfruttamento, precarietà, peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza erano già in corso da tempo con il silenzio assenso dell'opposizione parlamentare e la collaborazione aperta dei sindacati confederali tutti con la sola eccezione ambigua della fiom
la risposta è solo l'autorganizzazione di classe e di massa e la messa in discussione non di singoli provvedimenti ma dei governi dei padroni, oggi Berlusconi
siamo ancora all'inizio, ma manca un nuovo inizio
proletari comunisti
fa provvedimenti risibili e demagogici sui costi della politica e redditi alti
trova il consenso di fatto dell'opposizione parlamentare, buona parte, incassa il sostegno dei sue sindacati governativi e il ni- perchè di questo si tratta- della CGIL
è necessario rispondere con gli scioperi a partire da quello dei lavoratori del pubblico impiego, ma se non si vuole ingannare i lavoratori, questi sciioperi devono essere contro governo, opposizione parlamentare, cisl e uil e devono essere autonomi dalla cgil
la grecia ha posto e indicato altre forme di lotta, che vanno importate nel nostro paese
nelle fabbriche invece non è successo niente, gli attacchi al salario e al lavoro
l'intensificazione dello sfruttamento, precarietà, peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza erano già in corso da tempo con il silenzio assenso dell'opposizione parlamentare e la collaborazione aperta dei sindacati confederali tutti con la sola eccezione ambigua della fiom
la risposta è solo l'autorganizzazione di classe e di massa e la messa in discussione non di singoli provvedimenti ma dei governi dei padroni, oggi Berlusconi
siamo ancora all'inizio, ma manca un nuovo inizio
proletari comunisti
pc quotidiano 26 maggio - FINALMENTE GLI STATALI SI SENTONO UTILI??
La “manovra d’emergenza” del governo rende “giustizia” al lavoro dei lavoratori del Pubblico Impiego. E mette tutti d’accordo, dal governo all’opposizione, dai sindacati confederali agli economisti. E come dargli torto. Adesso si che anziché sentirsi dare dei “parassiti”-sentirsi dare dei fannulloni, adesso si che verranno elevati al grado di eroi, novelli “salvatori della patria”, che con spirito di sacrificio si faranno carico dei “necessari sacrifici”, per superare la nube passeggera della Crisi (una riedizione della titanica operazione sgombera i cieli “dall’imprevista eruzione” del vulcano islandese).
In fondo che vuoi che sia che le lavoratrici italiane, in nome delle pari opportunità, vadano in pensione a 65 anni, “finalmente” non si sentiranno fanalino di coda nella classifica europea; che vuoi che sia un blocco degli stipendi, “minimo” 4 anni, visti gli “enormi” aumenti “ottenuti” negli scorsi anni; che vuoi che sia che i giovani precari -della scuola-della ricerca-della sanità-dei trasporti- si vedano liberati “dall’orpello del tempo pieno”, senza doversi rompere la testa nel pensare al mutuo casa-a mettere su famiglia-a farsi una vacanza tutto incluso-, liberati dall’obsoleto concetto di “solidarietà di classe” e poter partecipare alla “partita del cuore” per accaparrarsi il “diritto a sopravvivere”, chiamata “volgarmente”, dai soliti comunisti disfattisti, -guerra tra poveri-. Vuoi mettere queste “tentazioni terrene” con “l’opportunità” di sentirsi liberi dal peso dei diritti “materiali” –alla casa-al reddito-a sognare un futuro-. NON C’E’ PARAGONE. E’ VERO??.
ANDATE A “FARVI FOTTERE” (e con DAlema dentro, se no è troppo poco), Bi/Sogna, rispondervi. Voi “difensori” dei vostri diritti-delle vostre ruberie-del vostro malaffare-della vostra dittatura del profitto, ci vorreste pecore ossequiose, che docilmente si fanno portare sull’altare sacrificale. E se osiamo, anche, “semplicemente” pensare di dissentire ci mandate le vostre truppe d’assalto e ci scagliate contro licenziamenti e repressione. Noi che non abbiamo nessuna fiducia nel vostro “stato di cose presente”, vogliamo essere liberi, di covare, il BI/SOGNO di Ribellione-di Lotta-di Organizzazione. Per Noi è Necessario farci attraversare/coinvolgere/alimentare dallo “spettro del momento” che turba i vostri sonni, “il Fuoco Sacro” che si è alzato in Grecia. Noi vogliamo essere fratelli, e non carnefici, degli -operai, degli immigrati, dei giovani ribelli, di tutti quelli che non ci stanno-, che in giro per il mondo e in questo paese vogliono essere “i vostri becchini”.
E se questo è “semplicemente” lo sfogo o il sogno di un qualsiasi lavoratore del pubblico impiego, di sicuro è più diffuso di quanto si creda. Da mettere sulle prime pagine dei giornali o nei social network. Che dovrebbe essere “l’agenda prioritaria” che, a partire dai posti di lavoro, si diffonda nella società, che unisce, costruisce la forza necessaria, che lotta, per farla finita con lo schifo e la barbarie di questo sistema.
In fondo che vuoi che sia che le lavoratrici italiane, in nome delle pari opportunità, vadano in pensione a 65 anni, “finalmente” non si sentiranno fanalino di coda nella classifica europea; che vuoi che sia un blocco degli stipendi, “minimo” 4 anni, visti gli “enormi” aumenti “ottenuti” negli scorsi anni; che vuoi che sia che i giovani precari -della scuola-della ricerca-della sanità-dei trasporti- si vedano liberati “dall’orpello del tempo pieno”, senza doversi rompere la testa nel pensare al mutuo casa-a mettere su famiglia-a farsi una vacanza tutto incluso-, liberati dall’obsoleto concetto di “solidarietà di classe” e poter partecipare alla “partita del cuore” per accaparrarsi il “diritto a sopravvivere”, chiamata “volgarmente”, dai soliti comunisti disfattisti, -guerra tra poveri-. Vuoi mettere queste “tentazioni terrene” con “l’opportunità” di sentirsi liberi dal peso dei diritti “materiali” –alla casa-al reddito-a sognare un futuro-. NON C’E’ PARAGONE. E’ VERO??.
ANDATE A “FARVI FOTTERE” (e con DAlema dentro, se no è troppo poco), Bi/Sogna, rispondervi. Voi “difensori” dei vostri diritti-delle vostre ruberie-del vostro malaffare-della vostra dittatura del profitto, ci vorreste pecore ossequiose, che docilmente si fanno portare sull’altare sacrificale. E se osiamo, anche, “semplicemente” pensare di dissentire ci mandate le vostre truppe d’assalto e ci scagliate contro licenziamenti e repressione. Noi che non abbiamo nessuna fiducia nel vostro “stato di cose presente”, vogliamo essere liberi, di covare, il BI/SOGNO di Ribellione-di Lotta-di Organizzazione. Per Noi è Necessario farci attraversare/coinvolgere/alimentare dallo “spettro del momento” che turba i vostri sonni, “il Fuoco Sacro” che si è alzato in Grecia. Noi vogliamo essere fratelli, e non carnefici, degli -operai, degli immigrati, dei giovani ribelli, di tutti quelli che non ci stanno-, che in giro per il mondo e in questo paese vogliono essere “i vostri becchini”.
E se questo è “semplicemente” lo sfogo o il sogno di un qualsiasi lavoratore del pubblico impiego, di sicuro è più diffuso di quanto si creda. Da mettere sulle prime pagine dei giornali o nei social network. Che dovrebbe essere “l’agenda prioritaria” che, a partire dai posti di lavoro, si diffonda nella società, che unisce, costruisce la forza necessaria, che lotta, per farla finita con lo schifo e la barbarie di questo sistema.
martedì 25 maggio 2010
pc quotid 25 maggio - Immigrati e il nuovo sindacato di base
Dopo avere partecipato al Congresso degli immigrati, a cui abbiamo portato la proposta della Rete per la sicurezza sul lavoro per una campagna contro le morti sul lavoro degli immigrati, abbiamo continuato a sollecitare proprio gli immigrati per costruirla assieme. Dal palco del 17 ottobre a Roma questo era un tema molto sentito dai proletari immigrati su cui agire e mobilitare.
Responsabile della commissione lavoro del congresso era Abubakar Soumahaka, oggi intervistato dal quotidiano Il Fatto all'interno dell'articolo sulla nascita del un nuovo sindacato di base, l'USB, di cui è uno dei dirigenti. Il titolo è: "la sfida dell'usb alla cgil". Bene. Dopo il congresso degli immigrati avevamo sostenuto che questo movimento avrebbe fatto passi in avanti se andava fino in fondo nell'autonomia da partiti e sindacati confederali e di base (questi ultimi egemonizzati dalla piccola borghesia impiegatizia).
Nelle dichiarazioni di Abu però non c'è traccia della campagna contro le morti degli immigrati nei luoghi di lavoro su cui il congresso era d'accordo e il suo sindacato, l'USB, nella serie di scioperi proclamati, la ignora completamente.
Possono coesistere le rivendicazioni dei proletari immigrati con la linea burocratico-impiegatizia del nuovo sindacato di "servizio"?
prolcomra
25/05/2010
PC quotidiano 25/5 - 32 ANNI DELLA L. 194. Ma la lotta delle donne richiede ben altro!.
Il 22 maggio 1978 entrava in vigore la L.194, dopo un grande e nuovo movimento delle donne per affermare il diritto d’aborto, che toccò dal nord al sud tutte le città. Questa legge fu la risposta a questa lotta, ma molto parziale rispetto alla volontà espressa dalle donne di ottenere effettivamente la possibilità di libertà di scelta. Essa doveva salvaguardare e salvaguardò gli interessi del sistema capitalista di controllo verso le donne e le istanze della Chiesa e dei partiti di maggioranza, in primis la DC, ponendo comunque nella legge dei paletti e soprattutto permettendo l’obiezione di coscienza.
Ma, chiaramente, proprio perché era il risultato della ribellione delle donne e toccava una questione centrale della condizione delle donne in questo sistema sociale, i governi, il vaticano, non hanno smesso mai di mettere in discussione la legge 194 e, attraverso questa, il diritto d’aborto - come sta avvenendo anche in questi giorni, per esempio a Milano, dove la Regione di Formigoni vuole dare soldi alle donne per non abortire.
Ma perchè è così "pericoloso" riconoscere alle donne il diritto d'aborto?
La questione dell’aborto è centrale nella posizione generale della donna nella società e al funzionamento stesso della società.
Da quando la società si divise tra chi ha la proprietà e chi non possiede nulla e da quando si impose il dominio maschile nella famiglia e la società, alla donna si impedì il diritto di prendere decisioni sulla riproduzione.
Quindi, la condizione delle donne e la riproduzione attiene ai rapporti di proprietà.
Il feto stesso diventa una proprietà dello Stato che usa ideologicamente e politicamente la sua “difesa” per sottomettere la donna.
Per lo Stato, i governi, la Chiesa, è molto importante esercitare il controllo sociale sulla riproduzione della donna, specialmente in tempi di crisi.
Il sistema capitalista per salvaguardare i suoi profitti, tende a rompere di fatto anche precedenti ruoli e rapporti che fungevano da puntello sociale, ideologico, pratico della sua conservazione.
Il capitalismo stesso distrugge le forze produttive, introduce abbrutimento, imbarbarimento, anche nei rapporti sociali, e mostra sempre di più, attraverso il suo comitato d’affari, oggi il governo Berlusconi, che di dittatura si tratta.
Per impedire che tutto questo porti ad una disgregazione generale, incontrollabile, che si rivolti contro i veri responsabili, lo Stato risponde con il moderno medioevo, in cui riafferma i valori più conservatori, oppressivi, la morale reazionaria e i valori della famiglia tradizionale, e il ruolo al servizio, subordinato in essa della donna, la maternità, come strumento decisivo di controllo sociale (Non è un caso che i nazisti misero la maternità su un piedistallo e l’aborto arrivò ad essere un simbolo di degenerazione).
Ma controllare la propria riproduzione, poter affermare il diritto di scelta sulla propria vita è un aspetto centrale della liberazione della donna.
Le donne che hanno il diritto di scelta saranno più forti, indipendenti, possono pretendere di controllare tutta la loro vita. E’ questa la paura di questo sistema capitalista, è questo che si deve impedire!Per questa ragione la lotta delle donne non può accontentarsi di una legge, ma richiede lo sviluppo della lotta rivoluzionaria per il rovesciamento del sistema.
Ma, chiaramente, proprio perché era il risultato della ribellione delle donne e toccava una questione centrale della condizione delle donne in questo sistema sociale, i governi, il vaticano, non hanno smesso mai di mettere in discussione la legge 194 e, attraverso questa, il diritto d’aborto - come sta avvenendo anche in questi giorni, per esempio a Milano, dove la Regione di Formigoni vuole dare soldi alle donne per non abortire.
Ma perchè è così "pericoloso" riconoscere alle donne il diritto d'aborto?
La questione dell’aborto è centrale nella posizione generale della donna nella società e al funzionamento stesso della società.
Da quando la società si divise tra chi ha la proprietà e chi non possiede nulla e da quando si impose il dominio maschile nella famiglia e la società, alla donna si impedì il diritto di prendere decisioni sulla riproduzione.
Quindi, la condizione delle donne e la riproduzione attiene ai rapporti di proprietà.
Il feto stesso diventa una proprietà dello Stato che usa ideologicamente e politicamente la sua “difesa” per sottomettere la donna.
Per lo Stato, i governi, la Chiesa, è molto importante esercitare il controllo sociale sulla riproduzione della donna, specialmente in tempi di crisi.
Il sistema capitalista per salvaguardare i suoi profitti, tende a rompere di fatto anche precedenti ruoli e rapporti che fungevano da puntello sociale, ideologico, pratico della sua conservazione.
Il capitalismo stesso distrugge le forze produttive, introduce abbrutimento, imbarbarimento, anche nei rapporti sociali, e mostra sempre di più, attraverso il suo comitato d’affari, oggi il governo Berlusconi, che di dittatura si tratta.
Per impedire che tutto questo porti ad una disgregazione generale, incontrollabile, che si rivolti contro i veri responsabili, lo Stato risponde con il moderno medioevo, in cui riafferma i valori più conservatori, oppressivi, la morale reazionaria e i valori della famiglia tradizionale, e il ruolo al servizio, subordinato in essa della donna, la maternità, come strumento decisivo di controllo sociale (Non è un caso che i nazisti misero la maternità su un piedistallo e l’aborto arrivò ad essere un simbolo di degenerazione).
Ma controllare la propria riproduzione, poter affermare il diritto di scelta sulla propria vita è un aspetto centrale della liberazione della donna.
Le donne che hanno il diritto di scelta saranno più forti, indipendenti, possono pretendere di controllare tutta la loro vita. E’ questa la paura di questo sistema capitalista, è questo che si deve impedire!Per questa ragione la lotta delle donne non può accontentarsi di una legge, ma richiede lo sviluppo della lotta rivoluzionaria per il rovesciamento del sistema.
pc quotidiano 25 maggio. Contro Berlusconi si ....ma fuori CGIL e Federazione della sinistra
L'annuncio da parte del governo Berlusconi di provvedimenti lacrime e sangue è il naturale cammino della crisi e della discarica della 'situazione greca' sulla pelle dei lavoratori e delle masse popolari anche in Italia.
La cosa è così naturale che l'opposizione parlamentare PD in testa è pronta a dialogare con il governo perchè questi provvedimenti, magari limati, passino rapidamente.
Quello da cui bisogna sgombrare il campo è che si tratta di provvedimenti fatti perchè c'è Berlusconi al governo..
Governi di centro destra o di centro sinistra fanno le stesse cose in tutta Europa, rispondono con la stessa logica alle esigenze dei padroni a fronte della crisi.
Il moderno fascista Berlusconi e il socialista Papandreu sono sostanzialmente la stessa cosa su questo terreno.
E' sbagliato, grave opportunista quindi non dire queste cose ai lavoratori e le masse popolari e non affermare la necessità della lotta generale autonoma dai partiti della falsa opposizione che siano o non in Parlamento e dalle organizzazioni sindacali confederali, cgil compresa.
L'assemblea nazionale dei disoccupati e preacari tenutasi a Napoli il 21 maggio
è stata importante, perchè da questa tribuna di un assemblea affollatissima, combattiva, è stato lanciato dai leader della lotta e da tutti gli interventi
una posizione chiara, combattiva, discriminante su questo.
In questa assemblea questa posizione è stata condivisa da tutti, tranne che dal Sindacato Lavoratori in Lotta e pensiamo dai Carc che ne ispirano la posizione - anche se i carc non sono intervenuti direttamente -i quali nel loro intervento hanno visto solo Berlusconi e in nome della lotta a Berlusconi, i lavoratori e i disoccupati si dovrebbero accodare alla CGIL - sindacato che il congresso ha reso sempre più di destra - e politicamente ai rottani della Federazione della Sinistra ecc
Questa posizione è stata unanimamente respinta dall'assemblea di Napoli e da questa assemblea viene una indicazione che deve essere portata con forza in ogni contesto
della lotta, nelle fabbriche, come nei movimenti proletari e popolari.
Lottiamo contro il governo, ma senza opposizione parlamentare, CGIL e federazione della Sinistra, questo vuol dire anche in generale non aderire agli scioperi cgil-cisl-uil e alle manifestazioni promosse dalla federazione della sinistra, ma promuovere scioperi e manifestazioni all'insegna dell'unità e autorganizzazione dal basso
proletari comunisti
La cosa è così naturale che l'opposizione parlamentare PD in testa è pronta a dialogare con il governo perchè questi provvedimenti, magari limati, passino rapidamente.
Quello da cui bisogna sgombrare il campo è che si tratta di provvedimenti fatti perchè c'è Berlusconi al governo..
Governi di centro destra o di centro sinistra fanno le stesse cose in tutta Europa, rispondono con la stessa logica alle esigenze dei padroni a fronte della crisi.
Il moderno fascista Berlusconi e il socialista Papandreu sono sostanzialmente la stessa cosa su questo terreno.
E' sbagliato, grave opportunista quindi non dire queste cose ai lavoratori e le masse popolari e non affermare la necessità della lotta generale autonoma dai partiti della falsa opposizione che siano o non in Parlamento e dalle organizzazioni sindacali confederali, cgil compresa.
L'assemblea nazionale dei disoccupati e preacari tenutasi a Napoli il 21 maggio
è stata importante, perchè da questa tribuna di un assemblea affollatissima, combattiva, è stato lanciato dai leader della lotta e da tutti gli interventi
una posizione chiara, combattiva, discriminante su questo.
In questa assemblea questa posizione è stata condivisa da tutti, tranne che dal Sindacato Lavoratori in Lotta e pensiamo dai Carc che ne ispirano la posizione - anche se i carc non sono intervenuti direttamente -i quali nel loro intervento hanno visto solo Berlusconi e in nome della lotta a Berlusconi, i lavoratori e i disoccupati si dovrebbero accodare alla CGIL - sindacato che il congresso ha reso sempre più di destra - e politicamente ai rottani della Federazione della Sinistra ecc
Questa posizione è stata unanimamente respinta dall'assemblea di Napoli e da questa assemblea viene una indicazione che deve essere portata con forza in ogni contesto
della lotta, nelle fabbriche, come nei movimenti proletari e popolari.
Lottiamo contro il governo, ma senza opposizione parlamentare, CGIL e federazione della Sinistra, questo vuol dire anche in generale non aderire agli scioperi cgil-cisl-uil e alle manifestazioni promosse dalla federazione della sinistra, ma promuovere scioperi e manifestazioni all'insegna dell'unità e autorganizzazione dal basso
proletari comunisti
pc quotidiano 25 maggio - I LAVORATORI NON DEVONO PAGARE LA LORO CRISI!
Pubblichiamo un primo comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe. Proletari comunisti fa appello a tutti i lavoratori, alle masse popolari ad opporsi con la lotta, come in Grecia, a questa manovra del governo.
IL GOVERNO FA RAPIDAMENTE MARCIA INDIETRO E LASCIA LACRIME E SANGUE SOLO AI LAVORATORI E ALLE MASSE POPOLARI..
Al di là della demagogia iniziale usata solo per far accettare gli attacchi ai lavoratori, ora si mostra evidente che la crisi di grandi padroni e banche la vogliono far pagare solo ai lavoratori e fare solo delle ridicole punture di spillo alla loro classe.
Bloccati gli stipendi dei lavoratori del P.I. fino al 2013, sospesi i rinnovi contrattuali e ogni automatismo salariale; agli insegnanti cancellati gli scatti di anzianità
Si va più tardi in pensione: si tagliano le finestre e si lascia una sola sia per le pensioni di vecchiaia che di anzianità (chi doveva andare via a dicembre 2010 può farlo solo a luglio dell’anno prossimo).
Accelerazione dell’allineamento dell’età di vecchiaia delle donne con quella degli uomini, per portarla a 65 anni, che cancella in maniera odiosa il “doppio lavoro” delle donne.
Vengono Ritoccati i requisiti di calcolo per il TFR per il pubblico impiego, resta l’allungamento a 6 mesi dei tempi di pagamento della liquidazione e il blocco del turn over con una pesante attacco alla stabilizzazione dei precari.
Taglio del 10% delle spese nella scuola; taglio di 800 milioni ai Comuni e di circa 4 miliardi alle Regioni, che vuol dire pesanti tagli e peggioramenti delle prestazioni sociali, degli interventi su lavoro, ambiente, ecc. Dicevano di non toccare la sanità e invece tagli della spesa farmaceutica.
Per gli invalidi veri la percentuale sale dal 74% al 80% per ottenere l’assegno.
A fronte di questo appare veramente bassa demagogia la richiesta di Tremonti del taglio del 10% agli stipendi di ministri e sottosegretari ma solo per la parte eccedente gli 80 mila euro e solo dal 2011; e del 50% del contributo ai partiti per le spese elettorali che comunque continueranno a ricevere decine di milioni di euro (“legali”); mentre quasi sicuramente per “dubbi di costituzionalità” non verranno toccati gli stipendi dei dirigenti pubblici.
Poi, condono per la regolarizzazione delle case fantasma con una sanzione minima ridotta di un terzo.
E i sindacati? Cisl e uil sospendono il giudizio ma già anticipano che possono accettare questi sacrifici se equamente vengono distribuiti, come se la crisi fosse responsabilità di tutti e non di padroni e banchieri; la cgil alza la voce, ma di fatto non chiama a nessuna mobilitazione.
Nel Pubblico Impiego, poi, i sindacati autonomi come Intesa dicono sciocchezze che vanno incontro agli istinti corporativi e opportunisti di parte del personale; di fronte a una manovra così decisionista propongono delle pietose e assolutamente inutili petizioni che non possono avere alcun effetto ma servono solo a vogliono frenare un’effettiva ribellione dei lavoratori, mentre anche nei contenuti non chiedono affatto il blocco dei tagli per i lavoratori del P.I.
NESSUNO PUO’ PENSARE CHE CON QUESTI SINDACATI E CON LE PAROLE SI POSSONO IMPEDIRE QUESTI ATTACCHI.
OCCORRE UN IMMEDIATO SCIOPERO GENERALE, CHE PONGA SOTTO TIRO I PALAZZI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO;
MANIFESTAZIONI CHE ABBIANO LA FORZA DELLA PROTESTA DI MASSA, NON SFILATE INUTILI DEL SABATO
OCCORRE UNA LOTTA PROLUNGATA, CON BLOCCHI DEI POSTI DI LAVORO, DELLE PREFETTURE, DELLE CITTA’, FINO AL RITIRO DELLA MANOVRA.
Slai cobas per il sindacato di classe.
25.5.010
IL GOVERNO FA RAPIDAMENTE MARCIA INDIETRO E LASCIA LACRIME E SANGUE SOLO AI LAVORATORI E ALLE MASSE POPOLARI..
Al di là della demagogia iniziale usata solo per far accettare gli attacchi ai lavoratori, ora si mostra evidente che la crisi di grandi padroni e banche la vogliono far pagare solo ai lavoratori e fare solo delle ridicole punture di spillo alla loro classe.
Bloccati gli stipendi dei lavoratori del P.I. fino al 2013, sospesi i rinnovi contrattuali e ogni automatismo salariale; agli insegnanti cancellati gli scatti di anzianità
Si va più tardi in pensione: si tagliano le finestre e si lascia una sola sia per le pensioni di vecchiaia che di anzianità (chi doveva andare via a dicembre 2010 può farlo solo a luglio dell’anno prossimo).
Accelerazione dell’allineamento dell’età di vecchiaia delle donne con quella degli uomini, per portarla a 65 anni, che cancella in maniera odiosa il “doppio lavoro” delle donne.
Vengono Ritoccati i requisiti di calcolo per il TFR per il pubblico impiego, resta l’allungamento a 6 mesi dei tempi di pagamento della liquidazione e il blocco del turn over con una pesante attacco alla stabilizzazione dei precari.
Taglio del 10% delle spese nella scuola; taglio di 800 milioni ai Comuni e di circa 4 miliardi alle Regioni, che vuol dire pesanti tagli e peggioramenti delle prestazioni sociali, degli interventi su lavoro, ambiente, ecc. Dicevano di non toccare la sanità e invece tagli della spesa farmaceutica.
Per gli invalidi veri la percentuale sale dal 74% al 80% per ottenere l’assegno.
A fronte di questo appare veramente bassa demagogia la richiesta di Tremonti del taglio del 10% agli stipendi di ministri e sottosegretari ma solo per la parte eccedente gli 80 mila euro e solo dal 2011; e del 50% del contributo ai partiti per le spese elettorali che comunque continueranno a ricevere decine di milioni di euro (“legali”); mentre quasi sicuramente per “dubbi di costituzionalità” non verranno toccati gli stipendi dei dirigenti pubblici.
Poi, condono per la regolarizzazione delle case fantasma con una sanzione minima ridotta di un terzo.
E i sindacati? Cisl e uil sospendono il giudizio ma già anticipano che possono accettare questi sacrifici se equamente vengono distribuiti, come se la crisi fosse responsabilità di tutti e non di padroni e banchieri; la cgil alza la voce, ma di fatto non chiama a nessuna mobilitazione.
Nel Pubblico Impiego, poi, i sindacati autonomi come Intesa dicono sciocchezze che vanno incontro agli istinti corporativi e opportunisti di parte del personale; di fronte a una manovra così decisionista propongono delle pietose e assolutamente inutili petizioni che non possono avere alcun effetto ma servono solo a vogliono frenare un’effettiva ribellione dei lavoratori, mentre anche nei contenuti non chiedono affatto il blocco dei tagli per i lavoratori del P.I.
NESSUNO PUO’ PENSARE CHE CON QUESTI SINDACATI E CON LE PAROLE SI POSSONO IMPEDIRE QUESTI ATTACCHI.
OCCORRE UN IMMEDIATO SCIOPERO GENERALE, CHE PONGA SOTTO TIRO I PALAZZI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO;
MANIFESTAZIONI CHE ABBIANO LA FORZA DELLA PROTESTA DI MASSA, NON SFILATE INUTILI DEL SABATO
OCCORRE UNA LOTTA PROLUNGATA, CON BLOCCHI DEI POSTI DI LAVORO, DELLE PREFETTURE, DELLE CITTA’, FINO AL RITIRO DELLA MANOVRA.
Slai cobas per il sindacato di classe.
25.5.010
pc quotidiano 25 maggio- Milano. SARA’ UNA TANGENTE CHE LI SEPPELLIRA’? NON PROPRIAMENTE COSI’
Quanto emerge in questi giorni a Milano, e non solo, mostra la vera natura di questo sistema. Un sistema corrotto fino al midollo, che vede reggere le leve del comando ad auto/nominatisi “paladini della legalità”, ma che nei fatti sono i primi evasori-i primi corruttori-i primi “utilizzatori finali” di ricatti sessuali. Ultimo “scandalo” in ordine di tempo si chiama ripristino della legalità abitativa in quel di Quarto Oggiaro. Quartiere “difficile” della periferia milanese, che ad ondate, che tranquillamente possiamo definire teleguidate, assurge agli onori della cronaca per il suo tessuto abitativo fatto, secondo le solite veline comunal/poliziesche riprese dalla stampa “libera”, un melting pop di occupanti abusivi-clan mafiosi-omertà diffusa. Insomma una situazione di illegalità diffusa da “estirpare”. E come sempre, in prima fila, a guidare il repulisti il Comune del vice (sceriffo/potestà) sindaco De Corato. Così ieri, seguito da un assordante tam tam mediatico, la Questura ha posto “rimedio” al crimine che imperava? nel quartiere. Peccato, per loro, che tra i cattivi, pescati con le mani in pasta, vi sia un certo M. V. (rispetto della privacy, mi raccomando), ispettore della GEFI, società che gestiva gli alloggi di edilizia popolare per nome e per conto del Comune. E questo “signore” non solo si spartiva, con gli amici malavitosi, i soldi delle estorsioni nei confronti della povera gente a cui il governo nega il diritto alla casa, ma pretendeva anche una “ricompensa” sessuale da parte delle donne, “preferibilmente giovani o ragazze madri con una situazione familiare difficile”-ndr-. Ma questo “integerrimo” funzionario era, principalmente, promoter delle campagne elettorali del “pio” De Corato. Il quale subito ha ribadito che in questa operazione di pulizia “il Comune è parte lesa”. Vuoi vedere che questa volta il Comune si costituirà parte civile per richiedere il mancato incasso e il poco sesso “usufruito”, vista la loro abilità, circense, nel ribaltare i fatti? In tutto questo è vergognoso quanto dichiarato dalla cosiddetta opposizione. Citiamo per sintesi un passaggio delle dichiarazioni del capogruppo del PD alla Provincia, R. Caputo, che ha detto “….Ed ancora più grave e preoccupante appare il coinvolgimento di un ispettore della Gefi che doveva essere colui che garantiva la legalità. Forse è mancato un controllo delle società che avevano in gestione il patrimonio”. Come dire: “controllare meglio gli affari -cosa loro- per non alzare –pericolosi- polveroni che danneggerebbero gli affari, i loro si intende –ndr.”.
A pochi chilometri di distanza, in linea d’aria, e quasi in contemporanea, era in corso un’altra “operazione di ripristino della legalità”, guidata dal solerte Comune milanese. In via Triboniano al campo Rom, le solerti forze del dis/ordine, in tenuta antisommossa e stile Diaz 2001, hanno “impedito” che “un’orda “ di “barbari rom” muovesse in massa e in corteo verso Palazzo Marino, perché volevano protestare contro i continui sgomberi e per chiedere il “diritto” ad una casa. Ma sono matti questi Rom? Loro, i rom, non sono mica cittadini ne comunitari ne tantomeno italiani, sol perché lo dice la legislazione europea o l’anagrafe, ci continuano a dire i vari De Corato di turno. E poi, sottolineano sempre dal Comune e rilanciano gli organi di stampa “libera”, lo dicono anche le “anime belle” della solidarietà, come la Casa della Carità, che questi Rom devono rispettare la legalità, la loro si intende, e non devono farsi sobillare dai soliti facinorosi che gridano al razzismo. Il cuore del problema, ci fanno “sapere”, è che questi Rom sono anche un ostacolo allo “sviluppo e ripresa economica”, “occupando indebitamente”, guarda caso!, aree “utili” all’Expo 2015.
Sarebbe bello che con uno slogan, come : SARA’ UNO SCANDALO CHE VI/LI SEPPELLIRA’, fare piazza pulita di questo sistema, ma questo sistema “ama galleggiare” nella melma che produce, e allora è necessario, per lavoratori-immigrati-giovani-masse popolari, costruire le condizioni per “affogarceli” nella loro melma e schifezze varie.
Circolo proletari comunisti Milano
A pochi chilometri di distanza, in linea d’aria, e quasi in contemporanea, era in corso un’altra “operazione di ripristino della legalità”, guidata dal solerte Comune milanese. In via Triboniano al campo Rom, le solerti forze del dis/ordine, in tenuta antisommossa e stile Diaz 2001, hanno “impedito” che “un’orda “ di “barbari rom” muovesse in massa e in corteo verso Palazzo Marino, perché volevano protestare contro i continui sgomberi e per chiedere il “diritto” ad una casa. Ma sono matti questi Rom? Loro, i rom, non sono mica cittadini ne comunitari ne tantomeno italiani, sol perché lo dice la legislazione europea o l’anagrafe, ci continuano a dire i vari De Corato di turno. E poi, sottolineano sempre dal Comune e rilanciano gli organi di stampa “libera”, lo dicono anche le “anime belle” della solidarietà, come la Casa della Carità, che questi Rom devono rispettare la legalità, la loro si intende, e non devono farsi sobillare dai soliti facinorosi che gridano al razzismo. Il cuore del problema, ci fanno “sapere”, è che questi Rom sono anche un ostacolo allo “sviluppo e ripresa economica”, “occupando indebitamente”, guarda caso!, aree “utili” all’Expo 2015.
Sarebbe bello che con uno slogan, come : SARA’ UNO SCANDALO CHE VI/LI SEPPELLIRA’, fare piazza pulita di questo sistema, ma questo sistema “ama galleggiare” nella melma che produce, e allora è necessario, per lavoratori-immigrati-giovani-masse popolari, costruire le condizioni per “affogarceli” nella loro melma e schifezze varie.
Circolo proletari comunisti Milano
pc quotid 25maggio- Strage del 23 maggio: Lo Stato, la mafia e le Navi della legalità…
Colpiscono l’occhio e l’immaginazione i 2500 giovani che anche quest’anno sono
sbarcati a Palermo il 23 maggio, provenienti da diverse città d’Italia, per
ricordare i magistrati “eroi” Falcone e Borsellino e le loro idee che dopo la
loro morte dovrebbero continuare a camminare su altre gambe. Una marea colorata
di ragazzi che incoraggia i magistrati, dice infatti Ingroia dal palco montato
davanti all’“albero Falcone”: “… quando noi vediamo che siete così tanti ci
sentiamo più convinti che l'Italia può cambiare nonostante i cattivi modelli
che vengono dall'alto” riferendosi alla politica che “non sempre è all’altezza
di questo testamento”.
E questi giovani, tra il divertimento per la gita tutta particolare e la
serietà dell’impegno che questo evento comporta, a volte un po’ impacciati,
ripetono le frasi fatte sull’eroismo dei magistrati, sul loro sacrificio per
noi, contro la mafia e per la legalità… le idee insomma della lotta alla mafia,
per liberare le istituzioni dalla mala pianta, affinché trionfi la legalità!
Se la politica è fatta di cattivi modelli questi magistrati sono “cattivi
maestri” perché con tale operazione la borghesia di questo paese da qualche
anno, forte dell’affermazione dello scrittore Bufalino - la mafia si sconfigge
con un esercito… di insegnanti - che dovrebbero indottrinare un esercito di
ragazzi, cerca di convincere i giovani che lo Stato in fondo è sano, se non
fosse appunto per la parte malata!
I magistrati come Ingroia e Grasso si sforzano di seminare illusioni sulla
bontà della legalità (per non parlare della grande ipocrisia della sorella di
Falcone, che fa parte di quella brutta schiera di parenti che diventano
protagonisti grazie alla morte dei loro congiunti, che nella difesa di questo
Stato si accanisce), vogliono sinceramente convincere che se non fosse per la
mafia, tutto sommato le cose andrebbero meglio.
No, non è per quella che chiamano mafia che ci sono migliaia di morti all’anno
sul lavoro, non è per la mafia che i vari governi tentano di riprendersi tutti
i diritti conquistati dalla classe operaia… non è per la mafia che il
proletariato di questo paese si impoverisce ogni giorno di più da ogni punto di
vista… non è per la mafia che lo Stato italiano è impegnato nelle guerre contro
i popoli del mondo… QUESTO è lo STATO: politica/mafia/economia/affari sporchi…
e questo i magistrati, che proprio così ingenui non possono essere, lo sanno! E
provano, circondati dal calore dei giovani volenterosi e delle associazioni
democratiche, a far la loro parte in un mare di contraddizioni (a 18 anni dalle
stragi non si sa ancora niente del famoso terzo livello!), e approfittano di
queste occasioni per dire che non sono d’accordo con ciò che fa il governo.
Dice, infatti, Grasso: 'Difenderemo il valore dell'indipendenza e
dell'autonomia della magistratura dal potere esecutivo'… 'L'indipendenza della
magistratura non e' un privilegio di casta… Crediamo ancora che in Italia si
possano processare anche colletti bianchi e corruttori di chi ricopre pubbliche
funzioni'… 'noi magistrati andremo avanti a tutta forza con rigore, sebbene con
mezzi e risorse limitati, a cercare la verità sulle stragi di Capaci e via
d'Amelio e sulle bombe di Roma, Firenze e Milano'… 'non solo la mafia aveva
interesse a eliminare Giovanni Falcone. Lui non voleva combattere la mafia e
l'illegalità a metà, le voleva eliminare dalle fondamenta. Voleva tagliare le
relazioni tra la mafia e gli altri poteri. E su questo le indagini sono ancora
attuali...”
La risposta dello STATO in cui Grasso ripone la sua fiducia è la legge sulle
intercettazioni, un altro passo concreto verso il moderno fascismo.
Ma quale legalità! Nessuna illusione! Fiducia nelle istituzioni non ne
abbiamo, si grida in tanti altri cortei…
sbarcati a Palermo il 23 maggio, provenienti da diverse città d’Italia, per
ricordare i magistrati “eroi” Falcone e Borsellino e le loro idee che dopo la
loro morte dovrebbero continuare a camminare su altre gambe. Una marea colorata
di ragazzi che incoraggia i magistrati, dice infatti Ingroia dal palco montato
davanti all’“albero Falcone”: “… quando noi vediamo che siete così tanti ci
sentiamo più convinti che l'Italia può cambiare nonostante i cattivi modelli
che vengono dall'alto” riferendosi alla politica che “non sempre è all’altezza
di questo testamento”.
E questi giovani, tra il divertimento per la gita tutta particolare e la
serietà dell’impegno che questo evento comporta, a volte un po’ impacciati,
ripetono le frasi fatte sull’eroismo dei magistrati, sul loro sacrificio per
noi, contro la mafia e per la legalità… le idee insomma della lotta alla mafia,
per liberare le istituzioni dalla mala pianta, affinché trionfi la legalità!
Se la politica è fatta di cattivi modelli questi magistrati sono “cattivi
maestri” perché con tale operazione la borghesia di questo paese da qualche
anno, forte dell’affermazione dello scrittore Bufalino - la mafia si sconfigge
con un esercito… di insegnanti - che dovrebbero indottrinare un esercito di
ragazzi, cerca di convincere i giovani che lo Stato in fondo è sano, se non
fosse appunto per la parte malata!
I magistrati come Ingroia e Grasso si sforzano di seminare illusioni sulla
bontà della legalità (per non parlare della grande ipocrisia della sorella di
Falcone, che fa parte di quella brutta schiera di parenti che diventano
protagonisti grazie alla morte dei loro congiunti, che nella difesa di questo
Stato si accanisce), vogliono sinceramente convincere che se non fosse per la
mafia, tutto sommato le cose andrebbero meglio.
No, non è per quella che chiamano mafia che ci sono migliaia di morti all’anno
sul lavoro, non è per la mafia che i vari governi tentano di riprendersi tutti
i diritti conquistati dalla classe operaia… non è per la mafia che il
proletariato di questo paese si impoverisce ogni giorno di più da ogni punto di
vista… non è per la mafia che lo Stato italiano è impegnato nelle guerre contro
i popoli del mondo… QUESTO è lo STATO: politica/mafia/economia/affari sporchi…
e questo i magistrati, che proprio così ingenui non possono essere, lo sanno! E
provano, circondati dal calore dei giovani volenterosi e delle associazioni
democratiche, a far la loro parte in un mare di contraddizioni (a 18 anni dalle
stragi non si sa ancora niente del famoso terzo livello!), e approfittano di
queste occasioni per dire che non sono d’accordo con ciò che fa il governo.
Dice, infatti, Grasso: 'Difenderemo il valore dell'indipendenza e
dell'autonomia della magistratura dal potere esecutivo'… 'L'indipendenza della
magistratura non e' un privilegio di casta… Crediamo ancora che in Italia si
possano processare anche colletti bianchi e corruttori di chi ricopre pubbliche
funzioni'… 'noi magistrati andremo avanti a tutta forza con rigore, sebbene con
mezzi e risorse limitati, a cercare la verità sulle stragi di Capaci e via
d'Amelio e sulle bombe di Roma, Firenze e Milano'… 'non solo la mafia aveva
interesse a eliminare Giovanni Falcone. Lui non voleva combattere la mafia e
l'illegalità a metà, le voleva eliminare dalle fondamenta. Voleva tagliare le
relazioni tra la mafia e gli altri poteri. E su questo le indagini sono ancora
attuali...”
La risposta dello STATO in cui Grasso ripone la sua fiducia è la legge sulle
intercettazioni, un altro passo concreto verso il moderno fascismo.
Ma quale legalità! Nessuna illusione! Fiducia nelle istituzioni non ne
abbiamo, si grida in tanti altri cortei…
lunedì 24 maggio 2010
pc quotidiano 25 maggio CHIUDIAMO TUTTI I C.I.E.!
Un CIE è peggio di un carcere, un lager di stato voluto dal razzismo di stato con cui il governo Berlusconi-Bossi ha costruito le sue fortune elettorali ed ha aizzato l'odio xenofobo tra le masse.
Un'aberrazione creata prima con la Turco-Napolitano che aveva istituito i CPT, poi peggiorata dalla Bossi-Fini e dal pacchetto sicurezza con al centro il reato di clandestinità che ricorda il principio nazista della "colpa d'autore" (prima l'ebreo, adesso l'immigrato sempre responsabile dei reati perchè immigrato!).
Un business di appalti che ha accontentato tutti dalla CRI, a Comunione e Liberazione, alle coop "rosse".
E' all'interno della democrazia borghese che il fascismo moderno avanza, una democrazia che non si scompone di fronte alle moderne leggi razziali che possano tranquillamente coesistere con la
Costituzione antifascista.
Si alzano i muri della Fortezza Europa e dentro cresce l'ondata xenofoba. In Italia questo governo la traduce in leggi.
Finita la propaganda mediatica sulla sicurezza e legalità, rimane la disperazione che può portare alla pazzia o al suicidio, ma anche la rabbia, le lotte degli immigrati nei CIE, perchè nessun essere umano può accettare il sopruso, l'arbitrio e la violenza nei moderni lager di stato. Scioperi della fame, rivolte, si susseguono da Torino, a Milano, a Gorizia, Roma, a Bari a Lampedusa. Il prolungamento della detenzione fino a 6 mesi è stato l'ulteriore lancio della benzina sul fuoco da parte del governo. Cosa c'entrano 6 mesi con l'identificazione?
Non è vero che dentro questi lager vengono reclusi solo chi non è in regola con i documenti, vi finiscono anche gli immigrati con regolare permesso di soggiorno (vedi per esempio la deportazione a Bari e a Crotone degli schiavi di Rosarno con i documenti in regola, la crisi economica che porta ai licenziamenti di moltissimi immigrati che rischiano l'espulsione). Internati pure i rifugiati richiedenti asilo politico.
1920 sono gli immigrati segregati nei CIE (dati 2010 del min. degli Interni).
Al Cie di via Mattei a Bologna una donna tunisina immigrata di 34 anni, dopo avere iniziato uno sciopero della fame, si è cucita le labbra con ago e filo per protestare contro il rigetto della sua richiesta di asilo politico e la conseguente deportazione forzata.
Nel CIE di via Corelli a Milano, Joy ha avuto il coraggio di denunciare il tentativo di stupro da parte dell'ispettore-capo del CIE, Addesso, evitato grazie all'aiuto della sua compagna di reclusione Hellen.
Invece che ricevere protezione per la sua denuncia, è stata trasferita nel CIE di Modena, gestito dalla Misericordia di Giovanardi, e l'8 giugno si terrà l'udienza preliminare a Milano dove le compagne del Mfpr stanno lanciando l'appello per una manifestazione davanti al Tribunale.
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prolcomra
24/05/2010
E' USCITA MAOIST ROAD IN ITALIANO
Indice della rivista Maoist Road -edizione italiana
per richiederla
Invito
Costruire partiti comunisti in tutti i paesi
Introduzione
Partito Comunista maoista - Italia
Costruire partiti comunisti in tutti i paesi
Introduzione
Partito Comunista maoista - Italia
Interventi
Partito Comunista maoista - Francia
Partito Comunista maoista - Francia
Partito Comunista Maoista - Turchia e nord Kurdistan MKP
Partito Comunista maoista - Italia
Partito Comunista maoista - Italia
Iniziativa per la Costruzione del Partito Comunista Rivoluzionario – Austria
Movimiento Popular Perù
Voie Proletarienne - Francia
Intervento scritto presentato dal nPCI
Partito Comunista Marxista Leninista -Turchia/nord Kurdistan MLKP
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Italia
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Italia
ACTIT - Associazione Culturale lavoratori immigrati dalla Turchia
Organizzazione giovanile RedBlock – Italia
Compagna Shova, Comitato Solidarietà Franco-Nepalese
Repliche
Partito Comunista maoista - Francia
Partito Comunista maoista - Francia
Partito Comunista maoista - Italia
Saluti, messaggi di adesione, comunicazioni
Unione Democratica della Gioventù Turchia-nord Kurdistan ADGH
Unione Democratica della Gioventù Turchia-nord Kurdistan ADGH
Revolutionary Praxis - GB
Democracy and Class Struggle - GB
Altri messaggi ricevuti
MLKP -IKAD
Conclusioni
Mozioni e appelli
Solidarietà con il popolo haitiano
Conclusioni
Mozioni e appelli
Solidarietà con il popolo haitiano
A sostegno della Guerra popolare in India
1 maggio internazionalista - dichiarazione comune
Dalle rivolte operaie e proletarie alla rivoluzione proletaria!