in nepal si prepara una nuova fase dello scontro tra rivoluzione e controrivoluzione
proletari comunisti invita tutti a sostenere la rivoluzione nepalese
pubblichiamo questo articolo dalla stampa nepalese perchè attendibile
I MAOISTI PIANIFICANO DI CONQUISTARE LA CAPITALE E BIRATNAGAR.
12/04/2010
ITAHARI: Il Partito Comunista del Nepal Unificato (maoista) ha iniziato la formazione dei suoi combattenti, tra cui quadri squalificati (dall’ONU n.d.r.) dell’Esercito Popolare di Liberazione e della Lega della Gioventù Comunista nelle zone rurali orientali del Tarai per prendere il potere attraverso una rivoluzione urbana.
Un leader dei maoisti, affiliato al Comitato dello Stato di Kochila ha rivelato che il partito sta fornendo una formazione militare per i suoi quadri in un modo non molto diverso quello in cui sono stati formati prima dell’inizio della Guerra Popolare (lanciata il 13/02/1996 n.d.r.)
Chiedendo l'anonimato, il leader ha detto che circa 15 mila quadri maoisti di Jhapa, Morang Sunsari hanno da poco ricevuto un addestramento militare in Yangsila nel distretto di Morang. Egli ha inoltre informato che i partecipanti sono stati diretti per essere pronti all'ultima fase della rivoluzione.
Il presidente della Lega della Gioventù Comunista del comitato di Kochila, Hikmat ha detto che i maoisti si stanno preparando per una guerra dato che il governo in carica sta facendo lo stesso istigando l’Esercito Nepalese. Ha detto: "Vinceremo la guerra. Quindi siamo pronti a passare attraverso qualsiasi difficoltà ", aggiungendo," Non possiamo rimanere inattivi mentre il governo si prepara per la guerra ".
Tuttavia, ha detto Hikmat, quadri della Lega della Gioventù Comunista erano stati addestrati per tenerli in forma.
Un partecipante della Lega della Gioventù Comunista ha detto che la formazione ha coinvolto l'uso di armi, strategie per prendere il controllo dei nemici e per portare lo stato delle operazioni ad una fermata stridente il 1 ° maggio come da politica del partito di scioperi a tre fasi. I maoisti hanno in programma il 6 aprile, il 1 ° maggio e la terza settimana di maggio per il loro primo, secondo e terzo sciopero.
Una fonte ha detto che il partito ha chiesto a ciascuna delle sette divisioni dell’Esercito Popolare di Liberazione di inviare combattenti a Kathmandu. Ha anche informato che i combattenti avevano già raggiunto la capitale. Anticipando l’uso della forza per reprimere loro, il partito prevede di utilizzare in prima linea questi combattenti con le loro armi per la manifestazione di Kathmandu, ha detto la fonte.
I maoisti hanno pianificato di conquistare prima Kathmandu, e poi Biratnagar.
La fonte ha anche detto che i quadri sono stati addestrati per assediare Biratnagar e conquistare la città.
sabato 17 aprile 2010
Cariche a Napoli contro gli antirazzisti: vergogna!
Dopo due giorni di mobilitazioni di centinaia di antirazzisti a Napoli per evitare l’ennesima deportazione di migranti nei C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione) veri e propri luoghi detentivi, la polizia carica gli antirazzisti in presidio davanti la Questura.
Ancora una volta lo Stato italiano agendo nella piena illegalità internazionale nonché immoralità propria di uno stato di polizia e moderno fascista ha arrestato 9 migranti a bordo della nave “Vera D” attraccata nel porto di Napoli, identificati come nigeriani e senegalesi, almeno 5 di loro minorenni.
Nonostante i minori di qualsiasi nazionalità abbiano il diritto di tutela e gli adulti quello di richiesta d’asilo politico, e nonostante il comune di Napoli abbia dato la disponibilità di ospitare i migranti all’interno della struttura SPAR, la Questura ha deciso di deportare i migranti nel CIE più vicino ovvero quello di Brindisi.
Di fronte all’ottusità delle istituzioni circa 100 antirazzisti hanno giustamente bloccato l’ingresso dell’ufficio immigrazione della questura di Napoli da dove sarebbe partito il blindato con dentro i migranti. Inutile sono stati gli appelli alla ragione fatti dai manifestanti ai funzionari di polizia facendo notare ancora una volta che c’erano alternative concrete rispetto alla deportazione nel C.I.E. come detto sopra.
Ancora una volta lo “stato democratico” si è levato la maschera e si è dimostrato ciò che è realmente: uno stato di polizia che calpesta i diritti con la forza del manganello e la repressione!
Il governo fascista-leghista Berlusconi-Maroni con i suoi provvedimenti razzisti e xenofobi è il diretto responsabile di tutto ciò, contro questo governo ed ai suoi provvedimenti ribellarsi è giusto!
Per ogni espulso, per ogni manganellata pagherete caro, pagherete tutto!
Ancora una volta lo Stato italiano agendo nella piena illegalità internazionale nonché immoralità propria di uno stato di polizia e moderno fascista ha arrestato 9 migranti a bordo della nave “Vera D” attraccata nel porto di Napoli, identificati come nigeriani e senegalesi, almeno 5 di loro minorenni.
Nonostante i minori di qualsiasi nazionalità abbiano il diritto di tutela e gli adulti quello di richiesta d’asilo politico, e nonostante il comune di Napoli abbia dato la disponibilità di ospitare i migranti all’interno della struttura SPAR, la Questura ha deciso di deportare i migranti nel CIE più vicino ovvero quello di Brindisi.
Di fronte all’ottusità delle istituzioni circa 100 antirazzisti hanno giustamente bloccato l’ingresso dell’ufficio immigrazione della questura di Napoli da dove sarebbe partito il blindato con dentro i migranti. Inutile sono stati gli appelli alla ragione fatti dai manifestanti ai funzionari di polizia facendo notare ancora una volta che c’erano alternative concrete rispetto alla deportazione nel C.I.E. come detto sopra.
Ancora una volta lo “stato democratico” si è levato la maschera e si è dimostrato ciò che è realmente: uno stato di polizia che calpesta i diritti con la forza del manganello e la repressione!
Il governo fascista-leghista Berlusconi-Maroni con i suoi provvedimenti razzisti e xenofobi è il diretto responsabile di tutto ciò, contro questo governo ed ai suoi provvedimenti ribellarsi è giusto!
Per ogni espulso, per ogni manganellata pagherete caro, pagherete tutto!
giovedì 15 aprile 2010
LA VIA DELLE SEDUTE DI PSICOLOGIA ALLA LOTTA DI CLASSE...
Riportiamo sotto larga parte del comunicato che lo slai cobas (ufficiale) di Trento sta facendo circolare, per mostrare il fondo del barile a cui sono arrivati. La cosa potrebbe essere trattata con una risata o una vignetta, ma poiché si tratta di una struttura diretta da un gruppo che ha redatto il documento ufficiale dello slai cobas nazionale (quello di Delle Donne/Granillo, per intenderci), e contenente anche tanti riferimenti, impropri, a Gramsci; un gruppo che si definisce anche comunista, questa degenerazione di Trento non va sottovalutata.
Essa mostra la parabola di passaggio di campo, dalla lotta di classe al campo della reazione, attraverso:
l'opposizione dell'idealismo al materialismo dialettico: con una classica operazione di capovolgimento della realtà si punta al cambiamento delle idee e delle sensazioni e non della realtà e delle condizioni materiali che determinano le idee, e della lotta contro tali condizioni;
l'opposizione dell'individuo alla coscienza in quanto classe dei lavoratori: da un lato di parla in termini interclassisti dell'”individuo”, con una riproposizione della concezione borghese delle persone, dall'altro si azzera il processo di coscienza dei lavoratori che è collettivo e frutto della lotta di classe; si spinge il lavoratore a concentrarsi su di sè, invece di trovare “fuori” di sé la forza della trasformazione;
l'opposizione della conservazione alla rottura: invece di vedere, come sempre hanno visto Marx, Lenin, Mao, l'aspetto positivo nella crisi del capitalismo della messa in discussione, della distruzione dei rapporti personali, dei legami familiari così come sono, determinati dai rapporti di produzione borghesi e dominati inevitabilmente da una ideologia individualista, di oppressione (vedi in particolare per le donne la famiglia: per cui ben venga la disgregazione...), ecc.; li si vuole conservare, difendere – come fa il governo, il clericofascismo, lo stesso padronato;
l'opposizione dell'assistenzialismo alla lotta di classe e alla rivoluzione,
e degli educatori, psicologi borghesi agli strumenti del proletariato: sindacato di classe, partito comunista; invece di organizzare la lotta di classe, e le sedi di organizzazione e lotta dei lavoratori, si organizzano i corsi di psicologia e gli studi professionali, si espropriano i lavoratori e li si affida agli esperti borghesi.
Quando vedremo i trentini dello slai cobas attaccare i lavoratori dicendo che la colpa è loro se stanno male.
E il padronato, il governo, l'insieme della borghesia, ringrazia!
COMUNICATO SLAI COBAS DI TRENTO
Lo Slai Cobas del Trentino organizza cicli di sedute di gruppo di "auto sostegno psicologico e formazione relazionale" per lavoratori e per i disoccupati, le donne ed i giovani degli strati popolari che:
di fronte alla crisi, alle difficoltà ed alle contraddizioni sociali che tendono ad intaccare e disgregare i legami familiari, l’autostima e l’identità individuale, vogliano reagire riconoscendo dentro di sé e sviluppando la propria capacità di costruzione di relazioni inter-personali e le proprie potenzialità psicologiche e intellettuali,
sono oggetto di mobbing, di emarginazione, ostilità e discriminazione sul posto di lavoro, e che vorrebbero confrontarsi con altri lavoratori nelle loro stesse condizioni e comunicare ed elaborare le proprie esperienze emotive per rafforzare le proprie capacità psicologiche ed intellettuali di difesa nei confronti dei soprusi,
subendo una situazione di sistematico abbandono o di continua sopraffazione da parte delle istituzioni vogliano sviluppare la propria capacità di risposta ed iniziativa individuale e collettiva,
non riescono a realizzare le proprie capacità e competenze, sia rispetto al versante lavorativo e professionale, sia rispetto al versante della vita quotidiana e delle proprie relazioni inter-personali,
vogliono acquisire o migliorare le proprie competenze al lavoro di gruppo ed alla costruzione e conduzione di gruppi, organismi e situazioni collettive attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e capacità di gestione dei processi e delle dinamiche della comunicazione,
La partecipazione al gruppo di "auto sostegno psicologico e formazione relazionale" è gratuita e prevede un colloquio preliminare con il conduttore e la sottoscrizione della tessera annuale dello Slai Cobas
Essa mostra la parabola di passaggio di campo, dalla lotta di classe al campo della reazione, attraverso:
l'opposizione dell'idealismo al materialismo dialettico: con una classica operazione di capovolgimento della realtà si punta al cambiamento delle idee e delle sensazioni e non della realtà e delle condizioni materiali che determinano le idee, e della lotta contro tali condizioni;
l'opposizione dell'individuo alla coscienza in quanto classe dei lavoratori: da un lato di parla in termini interclassisti dell'”individuo”, con una riproposizione della concezione borghese delle persone, dall'altro si azzera il processo di coscienza dei lavoratori che è collettivo e frutto della lotta di classe; si spinge il lavoratore a concentrarsi su di sè, invece di trovare “fuori” di sé la forza della trasformazione;
l'opposizione della conservazione alla rottura: invece di vedere, come sempre hanno visto Marx, Lenin, Mao, l'aspetto positivo nella crisi del capitalismo della messa in discussione, della distruzione dei rapporti personali, dei legami familiari così come sono, determinati dai rapporti di produzione borghesi e dominati inevitabilmente da una ideologia individualista, di oppressione (vedi in particolare per le donne la famiglia: per cui ben venga la disgregazione...), ecc.; li si vuole conservare, difendere – come fa il governo, il clericofascismo, lo stesso padronato;
l'opposizione dell'assistenzialismo alla lotta di classe e alla rivoluzione,
e degli educatori, psicologi borghesi agli strumenti del proletariato: sindacato di classe, partito comunista; invece di organizzare la lotta di classe, e le sedi di organizzazione e lotta dei lavoratori, si organizzano i corsi di psicologia e gli studi professionali, si espropriano i lavoratori e li si affida agli esperti borghesi.
Quando vedremo i trentini dello slai cobas attaccare i lavoratori dicendo che la colpa è loro se stanno male.
E il padronato, il governo, l'insieme della borghesia, ringrazia!
COMUNICATO SLAI COBAS DI TRENTO
Lo Slai Cobas del Trentino organizza cicli di sedute di gruppo di "auto sostegno psicologico e formazione relazionale" per lavoratori e per i disoccupati, le donne ed i giovani degli strati popolari che:
di fronte alla crisi, alle difficoltà ed alle contraddizioni sociali che tendono ad intaccare e disgregare i legami familiari, l’autostima e l’identità individuale, vogliano reagire riconoscendo dentro di sé e sviluppando la propria capacità di costruzione di relazioni inter-personali e le proprie potenzialità psicologiche e intellettuali,
sono oggetto di mobbing, di emarginazione, ostilità e discriminazione sul posto di lavoro, e che vorrebbero confrontarsi con altri lavoratori nelle loro stesse condizioni e comunicare ed elaborare le proprie esperienze emotive per rafforzare le proprie capacità psicologiche ed intellettuali di difesa nei confronti dei soprusi,
subendo una situazione di sistematico abbandono o di continua sopraffazione da parte delle istituzioni vogliano sviluppare la propria capacità di risposta ed iniziativa individuale e collettiva,
non riescono a realizzare le proprie capacità e competenze, sia rispetto al versante lavorativo e professionale, sia rispetto al versante della vita quotidiana e delle proprie relazioni inter-personali,
vogliono acquisire o migliorare le proprie competenze al lavoro di gruppo ed alla costruzione e conduzione di gruppi, organismi e situazioni collettive attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e capacità di gestione dei processi e delle dinamiche della comunicazione,
La partecipazione al gruppo di "auto sostegno psicologico e formazione relazionale" è gratuita e prevede un colloquio preliminare con il conduttore e la sottoscrizione della tessera annuale dello Slai Cobas
1 maggio internazionalista a parigi
dietro i due striscioni
dalle rivolte operaie alla rivoluzione proletaria
sostenere la guerra popolare in India!
sostenere la rivoluzione nepalese !
un contingente maoista internazionalista, di cui sono parte i compagni di
proletari comunisti-PCm-Italia manifesta a parigi
il 1° maggio
il 1° maggio esce contemporaneamente nelle edizioni francese e italiana- cui seguirà quella inglese- la nuova rivista internazionale marxista-leninista-maoista
contenente interventi e atti della riunione internazionale tenutasi a parigi il 30-31
gennaio 2010
si tiene sabato a stoccolma una importante conferenza internazionale promossa dal Movimento Popular Perù - organismo generato per il lavoro all'estero del Partito Comunista del Perù
proletari comunisti PCm/italy
15-4-2010
dalle rivolte operaie alla rivoluzione proletaria
sostenere la guerra popolare in India!
sostenere la rivoluzione nepalese !
un contingente maoista internazionalista, di cui sono parte i compagni di
proletari comunisti-PCm-Italia manifesta a parigi
il 1° maggio
il 1° maggio esce contemporaneamente nelle edizioni francese e italiana- cui seguirà quella inglese- la nuova rivista internazionale marxista-leninista-maoista
contenente interventi e atti della riunione internazionale tenutasi a parigi il 30-31
gennaio 2010
si tiene sabato a stoccolma una importante conferenza internazionale promossa dal Movimento Popular Perù - organismo generato per il lavoro all'estero del Partito Comunista del Perù
proletari comunisti PCm/italy
15-4-2010
mercoledì 14 aprile 2010
processo a milano -andare oltre
quello che pubblichiamo è il volantino di convocazione del presidio in occasione del processo ai compagni di milano
noi aderiamo politicamente al presidio ma la nostra proposta va oltre questo processo. L'abbiamo espressa in occasione dell'assemblea preparatoria e la portiamo a livello nazionale ovunque, nel testo che segue l'appello per il 15.
per un soccorso rosso proletario capace di unire
proletari comunisti
14-4-2010
l'appello
Processo d’Appello ai compagni
arrestati il 12 febbraio 2007
con l’accusa di voler costituire
il Partito Comunista-pm
15 aprile 2010 h. 9.00
PRESIDIO
davanti al
tribunale di Milano
C.so di Porta Vittoria
Sono comunisti non terroristi !
Giovedì 15 aprile inizia a Milano il
processo d’appello ai compagni
arrestati il 12 febbraio 2007 con
l’accusa di voler costituire il Partito
C o m u n i s t a - p m . C o n d a n n a t i
esemplarmente a 150 anni di carcere in
primo grado, nove di essi sono ancora
prigionieri. Dopo essere stati trasferiti di carcere in carcere questi
compagni sono stati deportati nel carcere confino di Siano Catanzaro, lager a centinaia di Km dai propri
affetti. L’obbiettivo è quello di tenerli lontani dai propri compagni di lotta e completamente isolati dal resto dei
prigionieri. Dopo l’emanazione della circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che di fatto
norma, regolamenta ed istituisce nuovamente le sezioni speciali, questa è la sorte di quanti vengono
perseguiti dallo Stato in quanto rivoluzionari. Lontani, separati, di fatto in isolamento. La direttiva prevede
anche una diversa destinazione dei prigionieri secondo la loro ideologia. Così gli anarchici sono destinati ad
Alessandria, i comunisti a Siano e Carinola. Per gli islamici c’è la Guantanamo italiana a Macomer, in Sardegna,
e Asti. E’ successo così anche ai sei compagni arrestati il 10 giugno 2009 e ai due compagni successivamente
arrestati il 18 gennaio 2010, con l'accusa di associazione finalizzata al terrorismo e partecipazione a banda
armata, infatti sono stati “spediti” a Siano, e altri sempre accusati di associazione sovversiva sono stati
rinchiusi ad Alessandria.
Il tentativo di isolare i prigionieri politici, mostrarli come “terroristi” lontani dal movimento e dalla lotta di
classe, di criminalizzare quelle pratiche politiche che possono mettere in discussione i responsabili delle
continue morti da sfruttamento e da guerra e tutto il loro sistema fallisce ed è fallito per la solidarietà che fino
ad ora i compagni hanno ricevuto e per la fierezza con cui resistono alla barbarie del carcere. Invitiamo a
partecipare alle udienze per salutarli, stringendoci attorno a loro, per affermare che li sentiamo vicini alla lotta
che continua fuori dalle galere, ma anche per denunciare e protestare contro il regime differenziato carcerario,
le carceri confino, le sezioni speciali, l’isolamento e il 41bis, in solidarietà con tutti i prigionieri. Per unire la loro
resistenza in carcere a quella di tutti coloro che oggi resistono nel mondo lottando contro l’oppressione
invitiamo a partecipare al corteo del 25 Aprile. Consapevoli della mistificazione e della propaganda che da
sempre lo stato "democratico" ha costruito su questa giornata, in questo modo vogliamo ribadire che questa
data non è una ricorrenza, ma un’occasione per riannodare il filo rosso che lega la resistenza al fascismo
odierno con quella dei partigiani di ieri.
Sostenere la resistenza dei prigionieri rivoluzionari, difendere la loro identità!
Terrorista è chi sfrutta, incarcera e fa le guerre!
No alla differenziazione, all’isolamento, alle sezioni speciali!
No al 41 bis!
Libertà per i compagni!
L’Assemblea Contro Carcere e Repressione tenutasi a Milano il 28/3/2010 F.I.P. -
MILANO -
Aprile 2010
la nostra proposta
proletari comunisti esprime la sua solidarietà ai compagni in prigione sottoposti a vessazioni, isolamento, desolidarizzazione.
Il governo Berlusconi ha intensificato la repressione delle lotte sociali e operaie con cariche, denunce, multe, ma anche intimidazioni e arresti che riguardano antifascisti, anarchici, studenti, attivisti sindacali e non si fermano le campagne di criminalizzazione con il pretesto del terrorismo e l'uso dell'art. 270Bis con processi-montature giudiziarie e condanne;
ha peggiorato le condizioni di vita dei prigionieri politici, dei detenuti immigrati nelle carceri dove, come le cronache tristemente ci testimoniano, si moltiplicano i casi di pestaggi, torture fisiche e psicologiche, omicidi e suicidi
in questo quadro di cui abbiamo tracciato solo una brevissima sintesi e che riteniamo condiviso riteniamo non possano essere sufficienti convocazioni di assemblee e mobilitazioni strettamente a ridosso di scadenze processuali, in occasione delle quali chiamare alla necessaria solidarietà, ma occorre l'organizzazione comune permanente, serve tra di noi una unità non di formale o di facciata, una unità che vada anche oltre le presenze qui che sia di tutte le forze comuniste rivoluzionarie anarchiche,antifasciste nella creazione di una
struttura unitaria che noi sinteticamente chiamiamo soccorso rosso proletario e di massa, ma non è il nome che conta ma il contenuto: l'unità si fa sviluppando la lotta per l'unità anche in questa assemblea con tutte le forze, organismi e compagni disponibili:Partiamo partire da questa assemblea e in questa città, costruiamo insieme non una scadenza ma una campagna a partire dal 15 aprile e che vada fino al 19 giugno dove secondo noi si deve organizzare un corteo cittadino costruito a milano ma che possa avere respiro e rilievo nazionale: noi da parte nostra -per legare questa scadenza al significato storico per i prigionieri politici che esso ha, garantiamo la presenza dei compagni peruviani, turchi, francesi legati alle diverse aree della solidarietà dei prigionieri politici.
costruiamo un percorso condiviso in parole d'ordini e entro certi limiti teritorio, posti, di lavoro, aree su questo che è un terreno generale e al tempo stesso specifico della lotta di classe
Occorre unire i tanti colpiti dalla repressione in varie forme e intensità, i tanti solidali; occorre costruire iniziative di solidarietà, di controinformazione , strumenti di intervento che vadano oltre la rete internet, ma che sia una rete sociale e politica diffusa
occorre che tra di noi ci sia chiarezza e fiducia e che la solidarietà e il comune sentire riguardi tutti i compagni, nessuno escluso
siamo d'accordo nel caratterizzare contro fascismo e repressione la partecipazione al corteo del 25 Aprile ma quello che proponiamo compagni è qualcosa di più e di meglio
proponiamo una rete, un coordinamento, o come si voglia chiamare, o se volete potremmo chiamare 19giugno, che lavori essenzialmente su milano e via via si estenda come proposta e metodo su scala nazionale
i compagni di proletari comunisti
noi aderiamo politicamente al presidio ma la nostra proposta va oltre questo processo. L'abbiamo espressa in occasione dell'assemblea preparatoria e la portiamo a livello nazionale ovunque, nel testo che segue l'appello per il 15.
per un soccorso rosso proletario capace di unire
proletari comunisti
14-4-2010
l'appello
Processo d’Appello ai compagni
arrestati il 12 febbraio 2007
con l’accusa di voler costituire
il Partito Comunista-pm
15 aprile 2010 h. 9.00
PRESIDIO
davanti al
tribunale di Milano
C.so di Porta Vittoria
Sono comunisti non terroristi !
Giovedì 15 aprile inizia a Milano il
processo d’appello ai compagni
arrestati il 12 febbraio 2007 con
l’accusa di voler costituire il Partito
C o m u n i s t a - p m . C o n d a n n a t i
esemplarmente a 150 anni di carcere in
primo grado, nove di essi sono ancora
prigionieri. Dopo essere stati trasferiti di carcere in carcere questi
compagni sono stati deportati nel carcere confino di Siano Catanzaro, lager a centinaia di Km dai propri
affetti. L’obbiettivo è quello di tenerli lontani dai propri compagni di lotta e completamente isolati dal resto dei
prigionieri. Dopo l’emanazione della circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che di fatto
norma, regolamenta ed istituisce nuovamente le sezioni speciali, questa è la sorte di quanti vengono
perseguiti dallo Stato in quanto rivoluzionari. Lontani, separati, di fatto in isolamento. La direttiva prevede
anche una diversa destinazione dei prigionieri secondo la loro ideologia. Così gli anarchici sono destinati ad
Alessandria, i comunisti a Siano e Carinola. Per gli islamici c’è la Guantanamo italiana a Macomer, in Sardegna,
e Asti. E’ successo così anche ai sei compagni arrestati il 10 giugno 2009 e ai due compagni successivamente
arrestati il 18 gennaio 2010, con l'accusa di associazione finalizzata al terrorismo e partecipazione a banda
armata, infatti sono stati “spediti” a Siano, e altri sempre accusati di associazione sovversiva sono stati
rinchiusi ad Alessandria.
Il tentativo di isolare i prigionieri politici, mostrarli come “terroristi” lontani dal movimento e dalla lotta di
classe, di criminalizzare quelle pratiche politiche che possono mettere in discussione i responsabili delle
continue morti da sfruttamento e da guerra e tutto il loro sistema fallisce ed è fallito per la solidarietà che fino
ad ora i compagni hanno ricevuto e per la fierezza con cui resistono alla barbarie del carcere. Invitiamo a
partecipare alle udienze per salutarli, stringendoci attorno a loro, per affermare che li sentiamo vicini alla lotta
che continua fuori dalle galere, ma anche per denunciare e protestare contro il regime differenziato carcerario,
le carceri confino, le sezioni speciali, l’isolamento e il 41bis, in solidarietà con tutti i prigionieri. Per unire la loro
resistenza in carcere a quella di tutti coloro che oggi resistono nel mondo lottando contro l’oppressione
invitiamo a partecipare al corteo del 25 Aprile. Consapevoli della mistificazione e della propaganda che da
sempre lo stato "democratico" ha costruito su questa giornata, in questo modo vogliamo ribadire che questa
data non è una ricorrenza, ma un’occasione per riannodare il filo rosso che lega la resistenza al fascismo
odierno con quella dei partigiani di ieri.
Sostenere la resistenza dei prigionieri rivoluzionari, difendere la loro identità!
Terrorista è chi sfrutta, incarcera e fa le guerre!
No alla differenziazione, all’isolamento, alle sezioni speciali!
No al 41 bis!
Libertà per i compagni!
L’Assemblea Contro Carcere e Repressione tenutasi a Milano il 28/3/2010 F.I.P. -
MILANO -
Aprile 2010
la nostra proposta
proletari comunisti esprime la sua solidarietà ai compagni in prigione sottoposti a vessazioni, isolamento, desolidarizzazione.
Il governo Berlusconi ha intensificato la repressione delle lotte sociali e operaie con cariche, denunce, multe, ma anche intimidazioni e arresti che riguardano antifascisti, anarchici, studenti, attivisti sindacali e non si fermano le campagne di criminalizzazione con il pretesto del terrorismo e l'uso dell'art. 270Bis con processi-montature giudiziarie e condanne;
ha peggiorato le condizioni di vita dei prigionieri politici, dei detenuti immigrati nelle carceri dove, come le cronache tristemente ci testimoniano, si moltiplicano i casi di pestaggi, torture fisiche e psicologiche, omicidi e suicidi
in questo quadro di cui abbiamo tracciato solo una brevissima sintesi e che riteniamo condiviso riteniamo non possano essere sufficienti convocazioni di assemblee e mobilitazioni strettamente a ridosso di scadenze processuali, in occasione delle quali chiamare alla necessaria solidarietà, ma occorre l'organizzazione comune permanente, serve tra di noi una unità non di formale o di facciata, una unità che vada anche oltre le presenze qui che sia di tutte le forze comuniste rivoluzionarie anarchiche,antifasciste nella creazione di una
struttura unitaria che noi sinteticamente chiamiamo soccorso rosso proletario e di massa, ma non è il nome che conta ma il contenuto: l'unità si fa sviluppando la lotta per l'unità anche in questa assemblea con tutte le forze, organismi e compagni disponibili:Partiamo partire da questa assemblea e in questa città, costruiamo insieme non una scadenza ma una campagna a partire dal 15 aprile e che vada fino al 19 giugno dove secondo noi si deve organizzare un corteo cittadino costruito a milano ma che possa avere respiro e rilievo nazionale: noi da parte nostra -per legare questa scadenza al significato storico per i prigionieri politici che esso ha, garantiamo la presenza dei compagni peruviani, turchi, francesi legati alle diverse aree della solidarietà dei prigionieri politici.
costruiamo un percorso condiviso in parole d'ordini e entro certi limiti teritorio, posti, di lavoro, aree su questo che è un terreno generale e al tempo stesso specifico della lotta di classe
Occorre unire i tanti colpiti dalla repressione in varie forme e intensità, i tanti solidali; occorre costruire iniziative di solidarietà, di controinformazione , strumenti di intervento che vadano oltre la rete internet, ma che sia una rete sociale e politica diffusa
occorre che tra di noi ci sia chiarezza e fiducia e che la solidarietà e il comune sentire riguardi tutti i compagni, nessuno escluso
siamo d'accordo nel caratterizzare contro fascismo e repressione la partecipazione al corteo del 25 Aprile ma quello che proponiamo compagni è qualcosa di più e di meglio
proponiamo una rete, un coordinamento, o come si voglia chiamare, o se volete potremmo chiamare 19giugno, che lavori essenzialmente su milano e via via si estenda come proposta e metodo su scala nazionale
i compagni di proletari comunisti
martedì 13 aprile 2010
Il pacchetto sicurezza dev'essere cancellato!
Continua l'orrore senza fine del "pacchetto sicurezza" del governo!
Rachel, 13 mesi, bambina nigeriana, muore in ospedale a Cernusco sul Naviglio.
No, non è morta di burocrazia, è un'altra vittima delle leggi razziali nel nostro paese volute da questo governo che prendono il nome di "pacchetto sicurezza" : il padre accusa i medici di non essere intervenuti perchè aveva la tessera sanitaria scaduta!
20.36 13/04/2010
prolcomra@gmail.com
Rachel, 13 mesi, bambina nigeriana, muore in ospedale a Cernusco sul Naviglio.
No, non è morta di burocrazia, è un'altra vittima delle leggi razziali nel nostro paese volute da questo governo che prendono il nome di "pacchetto sicurezza" : il padre accusa i medici di non essere intervenuti perchè aveva la tessera sanitaria scaduta!
20.36 13/04/2010
prolcomra@gmail.com
Terroristi sono Nato e Isaf!
"Non sono venuti qui per sconfiggere il terrorismo: loro sono i terroristi!"(grido di dolore di Mohammed Tahir a cui la Nato ha ucciso sua figlia alla festa per un battesimo)
Afghanistan: truppe Nato sparano su Bus. Altre 18 persone sono rimaste ferite
(ANSA 12 aprile, 08:32)- KABUL - Truppe della Nato hanno aperto il fuoco contro un autobus nella provincia afghana di Kandahar, causando la morte di almeno quattro civili. Altri 18 sono state feriti. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali. Secondo l'agenzia di stampa afghana Pajhwok l'incidente e' avvenuto nel distretto di Zheray, a ovest di Kandahar City. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe Nato hanno sparato contro l'autobus che viaggiava sulla statale fra Kandahar e Herat.
20.37 13/04/2010
prolcomra@gmail.com
Afghanistan: truppe Nato sparano su Bus. Altre 18 persone sono rimaste ferite
(ANSA 12 aprile, 08:32)- KABUL - Truppe della Nato hanno aperto il fuoco contro un autobus nella provincia afghana di Kandahar, causando la morte di almeno quattro civili. Altri 18 sono state feriti. Lo hanno reso noto fonti ufficiali locali. Secondo l'agenzia di stampa afghana Pajhwok l'incidente e' avvenuto nel distretto di Zheray, a ovest di Kandahar City. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che le truppe Nato hanno sparato contro l'autobus che viaggiava sulla statale fra Kandahar e Herat.
20.37 13/04/2010
prolcomra@gmail.com
IL RE E’ NUDO! Ovvero come una lettera di un cittadino di Adro (Brescia) smaschera le politiche di questo sistema, di destra o sinistra che siano.
Un mezzadro di Adro, cittadina del bresciano assurta agli onori della cronaca per il decreto del sindaco leghista che ha tagliato i viveri per i bambini immigrati i cui genitori “non pagavano la retta”, ha scritto una lettera al sindaco, nella quale in maniera sintetica e semplice dice, non letteralmente : “sono un elettore di destra che alle regionali ho votato Formigoni, e in un periodo di crisi io non sto male, economicamente, per cui non mi sembra giusto lasciare dei bambini senza cibo, rilevo io i debiti dei loro genitori e voi ridategli il servizio mensa”. Questo approssimativamente il senso della lettera, che nel frattempo ha scatenato un acceso dibattito. Nobile gesto o tentativo di pulirsi la coscienza? Indignazione reale o falso proclama? La solidarietà è di destra o di sinistra? Assistenzialismo o meritocrazia? E si potrebbe continuare all’infinito. Al di la di cosa intenda veramente il mezzadro di Adro, occorrerebbe una sua operazione di outing, questa lettera mostra alcuni aspetti delle concezioni-prassi-politiche (non esplicitati da questo “cittadino, ma che noi sottolineiamo) sia del governo che della cosiddetta opposizione. In primis : se il mezzadro, candidamente ammette, che i politici che lui vota non gli hanno scaricato addosso la crisi, anzi gli hanno permesso di fare “i dané”, non è altrettanto vero che i politici hanno continuato ad aumentarsi i loro stipendi, hanno continuato a garantire banche e imprese, hanno aumentato le tasse, si ingrassano con tangenti e praticano la “papponeria fatta politica”, mentre legiferano per licenziare i precari e garantire l’impunità per i loro affari e dei loro amici, i padroni, che non garantiscono la sicurezza sui posti di lavoro? Secondo : se per risolvere i problemi del popolo c’è bisogno del gesto, nobile o meno, del singolo, questo non significa che questi politici, questi partiti, non rappresentano, ne vogliono dare soluzioni, gli interessi delle masse? Terzo : se la tanto sbandierata “emergenza immigrati” risulta essere un’utile, chiaramente per governo e opposizione, operazione demagogica di consenso di massa per coprire le loro malefatte e scatenare una guerra tra poveri, tutto questo, per fare un paragone, non è simile ha quanto sta succedendo in Afghanistan in questi giorni con l’operazione “Emergency terrorista”, che creca di coprire la barbarie imperialista scatenata contro i popoli del mondo? Per concludere questo piccolo ragionamento : se, come in Francia anche in Italia, le ultime elezioni regionali hanno mostrato che il partito di maggioranza è quello dell’astensionismo, questo non è la dimostrazione del fatto che una buona fetta della popolazione (principalmente lavoratori, giovani proletari, antifascisti, sinceri democratici, donne, immigrati nati in questo paese considerati “clandestini”) non si senta rappresentata da questi politici e partiti e che questo dato ri/afferma l’irriformabilità di questo sistema, da cui discende la necessità di costruire il partito di questa classe che ponga al centro delle priorità il “cambiamento dello stato di cose presenti”? Così come, sia la lettera del mezzadro di Adro che l’operato di Emergency, possono essere considerati nobili gesti, ma che allo stesso tempo lasciano le cose come stanno, che mettono sullo stesso piano gli interessi dei carnefici e delle vittime, non distinguono le guerre giuste da quelle sbagliate. I terroristi sono chi fa la guerra in Afghanistan come in Italia, e non i popoli che si ribellano e partiti che li guidano.
Un mezzadro di Adro, cittadina del bresciano assurta agli onori della cronaca per il decreto del sindaco leghista che ha tagliato i viveri per i bambini immigrati i cui genitori “non pagavano la retta”, ha scritto una lettera al sindaco, nella quale in maniera sintetica e semplice dice, non letteralmente : “sono un elettore di destra che alle regionali ho votato Formigoni, e in un periodo di crisi io non sto male, economicamente, per cui non mi sembra giusto lasciare dei bambini senza cibo, rilevo io i debiti dei loro genitori e voi ridategli il servizio mensa”. Questo approssimativamente il senso della lettera, che nel frattempo ha scatenato un acceso dibattito. Nobile gesto o tentativo di pulirsi la coscienza? Indignazione reale o falso proclama? La solidarietà è di destra o di sinistra? Assistenzialismo o meritocrazia? E si potrebbe continuare all’infinito. Al di la di cosa intenda veramente il mezzadro di Adro, occorrerebbe una sua operazione di outing, questa lettera mostra alcuni aspetti delle concezioni-prassi-politiche (non esplicitati da questo “cittadino, ma che noi sottolineiamo) sia del governo che della cosiddetta opposizione. In primis : se il mezzadro, candidamente ammette, che i politici che lui vota non gli hanno scaricato addosso la crisi, anzi gli hanno permesso di fare “i dané”, non è altrettanto vero che i politici hanno continuato ad aumentarsi i loro stipendi, hanno continuato a garantire banche e imprese, hanno aumentato le tasse, si ingrassano con tangenti e praticano la “papponeria fatta politica”, mentre legiferano per licenziare i precari e garantire l’impunità per i loro affari e dei loro amici, i padroni, che non garantiscono la sicurezza sui posti di lavoro? Secondo : se per risolvere i problemi del popolo c’è bisogno del gesto, nobile o meno, del singolo, questo non significa che questi politici, questi partiti, non rappresentano, ne vogliono dare soluzioni, gli interessi delle masse? Terzo : se la tanto sbandierata “emergenza immigrati” risulta essere un’utile, chiaramente per governo e opposizione, operazione demagogica di consenso di massa per coprire le loro malefatte e scatenare una guerra tra poveri, tutto questo, per fare un paragone, non è simile ha quanto sta succedendo in Afghanistan in questi giorni con l’operazione “Emergency terrorista”, che creca di coprire la barbarie imperialista scatenata contro i popoli del mondo? Per concludere questo piccolo ragionamento : se, come in Francia anche in Italia, le ultime elezioni regionali hanno mostrato che il partito di maggioranza è quello dell’astensionismo, questo non è la dimostrazione del fatto che una buona fetta della popolazione (principalmente lavoratori, giovani proletari, antifascisti, sinceri democratici, donne, immigrati nati in questo paese considerati “clandestini”) non si senta rappresentata da questi politici e partiti e che questo dato ri/afferma l’irriformabilità di questo sistema, da cui discende la necessità di costruire il partito di questa classe che ponga al centro delle priorità il “cambiamento dello stato di cose presenti”? Così come, sia la lettera del mezzadro di Adro che l’operato di Emergency, possono essere considerati nobili gesti, ma che allo stesso tempo lasciano le cose come stanno, che mettono sullo stesso piano gli interessi dei carnefici e delle vittime, non distinguono le guerre giuste da quelle sbagliate. I terroristi sono chi fa la guerra in Afghanistan come in Italia, e non i popoli che si ribellano e partiti che li guidano.
"La dieta equilibrata" del Comune di Palermo
Bambini a rischio di obesità? Nessun problema! C’è chi ci pensa a trovare la soluzione alla faccia dei tanti medici, dietisti, pediatri, che ogni giorno si arrovellano per stabilire quale sia la migliore dieta per non fare ingrassare i bambini più del dovuto. Stiamo parlando in questo caso dell’amministrazione comunale di Palermo che subito dopo Pasqua ha pensato bene di diramare in tutti i nidi comunali della città una circolare avente come oggetto i menu dei bimbi da 0 a 3 anni: Basta con la pasta ogni giorno! e se fino alla settimana prima delle vacanze pasquali ai bambini veniva servita ogni giorno, adesso secondo la circolare dovrebbe essere fornita solo due volte alla settimana.
“Troppo amido, è ora di ridurlo per una vera dieta equilibrata” ha dichiarato l’assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Grisafi e subito verrebbe da dire ma che premura, ma quanta preoccupazione, ma quale sollecitudine verso la salute e l’integrità fisica dei bimbi! se non fosse che la “dieta equilibrata” dei bimbi in realtà serve per “far equilibrare” i conti in rosso del Comune! “Problemi di budget” altro che dieta sana! come la stessa amministrazione è stata costretta ad ammettere dopo le accese proteste delle mamme: “Da quando i bambini neonati fanno la dieta dimagrante? – è esplosa mamma Ida, portavoce della protesta – La retta che paghiamo per l’asilo prevede la pasta, un secondo, un contorno e frutta. Per problemi di budget, non si può togliere la pasta: preferiamo rinunciare al secondo, chiaramente con uno sconto sulla retta” (La Repubblica del 10/04/2010)
Davvero un’altra “perla” che si aggiunge alla lunga collana di schifezze messe in atto dall’infame stuolo di amministratori comunali con in testa il Sindaco Cammarata che per salvaguardare le loro ricche poltrone e privilegi a suon di sprechi e sperperi di ogni sorta, arrivano a scaricare i conseguenti “ problemi di budget” perfino sui bambini!
Cammarata e compagnia…. vi cacceremo via!
“Troppo amido, è ora di ridurlo per una vera dieta equilibrata” ha dichiarato l’assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Grisafi e subito verrebbe da dire ma che premura, ma quanta preoccupazione, ma quale sollecitudine verso la salute e l’integrità fisica dei bimbi! se non fosse che la “dieta equilibrata” dei bimbi in realtà serve per “far equilibrare” i conti in rosso del Comune! “Problemi di budget” altro che dieta sana! come la stessa amministrazione è stata costretta ad ammettere dopo le accese proteste delle mamme: “Da quando i bambini neonati fanno la dieta dimagrante? – è esplosa mamma Ida, portavoce della protesta – La retta che paghiamo per l’asilo prevede la pasta, un secondo, un contorno e frutta. Per problemi di budget, non si può togliere la pasta: preferiamo rinunciare al secondo, chiaramente con uno sconto sulla retta” (La Repubblica del 10/04/2010)
Davvero un’altra “perla” che si aggiunge alla lunga collana di schifezze messe in atto dall’infame stuolo di amministratori comunali con in testa il Sindaco Cammarata che per salvaguardare le loro ricche poltrone e privilegi a suon di sprechi e sperperi di ogni sorta, arrivano a scaricare i conseguenti “ problemi di budget” perfino sui bambini!
Cammarata e compagnia…. vi cacceremo via!
lunedì 12 aprile 2010
Gli occupanti imperialisti Nato-Isaf in Afghanistan non vogliono testimoni dell'orrore contro i civili
Sul sequestro degli operatori di Emergency il governo italiano, con le dichiarazioni di Frattini, Gasparri e La Russa, ribadisce la complicità con la guerra di occupazione e di sterminio imperialista in Afghanistan!
I massacri delle truppe imperialiste in Afghanistan stanno proseguendo senza sosta. Secondo le intenzioni degli occupanti, i loro crimini contro il popolo afghano sarebbero dovuti passare sotto silenzio, avvolti nelle nebbie della propaganda bellica della guerra per la democrazia. Invece il personale sanitario di Emergency ha denunciato la vera realtà quotidiana fatta di morte, mutilazioni, feriti, in particolare verso i civili e, fra questi, in maggioranza si tratta di bambini, uccisi persino a sangue freddo dai militari degli eserciti d'occupazione con un colpo alla testa. Delle decine di migliaia di profughi abbandonati dall'ONU (l'Unhcr ha interrotto le operazioni nel 2008) e della corruzione del governo fantoccio di Karzai. A questi volontari è stato persino impedito di soccorrere i feriti dell'ennesima operazione militare di sterminio della popolazione civile, a Marjah, un altro crimine contro l'umanità che è stato paragonato alla strage di Fallujah, in Irak. Hanno gridato che è una vergogna questa guerra di sterminio che chiamano esportazione della democrazia. Hanno scritto nel loro blog: "In effetti la pace la stavano portando anche al povero Said Rahman, noto "insurgent" della zona, ma quella eterna però. Si è beccato un proiettile in pieno petto, di mattina presto.
mentre era in giardino. Non stava pattugliando la zona, non stava combattendo, non stava mirando nessuno. Non ha nemmeno visto da dove arrivava il proiettile che gli ha trapassato il polmone destro. Said era stato trasportato in elicottero a Lashkar Gah, con il suo orsacchiotto di peluche nuovo di zecca, regalo della democrazia. Sembrava avesse la gobba dal sangue che si era raccolto nella schiena. Said, il noto "insurgent", ha sette anni".
Hanno visto e denunciato nel loro blog l'orrore di Marjah, nota come "la capitale afgana dell'eroina" che è stata bombardata dagli eserciti d'occupazione per mettere le mani per il il business delle piantagioni di papavero da oppio.La gente di Marjah racconta che l'operazione Moshtarak ha provocato almeno duecento morti tra la popolazione civile."La tempistica dell'operazione non è stata casuale", spiega un giornalista locale di ritorno da Marjah. "Le piantagioni di papavero più grandi di tutta la provincia e di tutto il Paese, quelle di Marjah e Nadalì, sono tornate sotto controllo governativo giusto in tempo per il raccolto".Un giovane dice: "ora a Marjah è tornata a comandare la polizia afgana, come prima che arrivassero i talebani. Noi più che degli americani abbiamo paura dei poliziotti afgani, di questi criminali che girano con i fuoristrada verdi e si comportano da padroni: rubano le nostre cose, ci estorcono denaro e chi si ribella viene arrestato e denunciato come talebano. E fanno anche di peggio, come rapire i nostri bambini per poi abusare di loro".
Per questo sono stati sequestrati, da militari angloamericani-Nato dell'Isaf (contingente multinazionale di cui fanno parte anche le truppe italiane) e da quelli afghani del governo fantoccio di Karzai, 3 volontari di Emergency e 6 afghani a Lashkar Gah, vicina alla provincia di Kandahar, nel distretto di Helmand, nel sud dell' Afghanistan, con la scusa che i 3 stavano progettando un attentato e avevano trasformato l'ospedale in una santabarbara!Un sequestro in stile "squadroni della morte", senza mandato, in Italia è stato subito rivendicato dal presidente del gruppo Pdl al Senato, Gasparri, dicendo che Emergency crea danni per l'occupazione imperialista in Afghanistan e dal ministro della difesa La Russa che ha dichiarato che gli operatori di Emergency sono degli "infiltrati" !
Questi volgari servi dimostrano di che pasta è fatta la natura di tutto un ceto politico che in questi anni si è reso complice della guerra di sterminio contro i popoli oppressi, governi, maggioranza e opposizione di ogni colore che hanno autorizzato e finanziato le missioni di guerra: tutti sono complici dello sterminio del popolo afghano!
Via le truppe imperialiste dall'Afghanistan!
12/04/2010
prolcomra@gmail.com
I massacri delle truppe imperialiste in Afghanistan stanno proseguendo senza sosta. Secondo le intenzioni degli occupanti, i loro crimini contro il popolo afghano sarebbero dovuti passare sotto silenzio, avvolti nelle nebbie della propaganda bellica della guerra per la democrazia. Invece il personale sanitario di Emergency ha denunciato la vera realtà quotidiana fatta di morte, mutilazioni, feriti, in particolare verso i civili e, fra questi, in maggioranza si tratta di bambini, uccisi persino a sangue freddo dai militari degli eserciti d'occupazione con un colpo alla testa. Delle decine di migliaia di profughi abbandonati dall'ONU (l'Unhcr ha interrotto le operazioni nel 2008) e della corruzione del governo fantoccio di Karzai. A questi volontari è stato persino impedito di soccorrere i feriti dell'ennesima operazione militare di sterminio della popolazione civile, a Marjah, un altro crimine contro l'umanità che è stato paragonato alla strage di Fallujah, in Irak. Hanno gridato che è una vergogna questa guerra di sterminio che chiamano esportazione della democrazia. Hanno scritto nel loro blog: "In effetti la pace la stavano portando anche al povero Said Rahman, noto "insurgent" della zona, ma quella eterna però. Si è beccato un proiettile in pieno petto, di mattina presto.
mentre era in giardino. Non stava pattugliando la zona, non stava combattendo, non stava mirando nessuno. Non ha nemmeno visto da dove arrivava il proiettile che gli ha trapassato il polmone destro. Said era stato trasportato in elicottero a Lashkar Gah, con il suo orsacchiotto di peluche nuovo di zecca, regalo della democrazia. Sembrava avesse la gobba dal sangue che si era raccolto nella schiena. Said, il noto "insurgent", ha sette anni".
Hanno visto e denunciato nel loro blog l'orrore di Marjah, nota come "la capitale afgana dell'eroina" che è stata bombardata dagli eserciti d'occupazione per mettere le mani per il il business delle piantagioni di papavero da oppio.La gente di Marjah racconta che l'operazione Moshtarak ha provocato almeno duecento morti tra la popolazione civile."La tempistica dell'operazione non è stata casuale", spiega un giornalista locale di ritorno da Marjah. "Le piantagioni di papavero più grandi di tutta la provincia e di tutto il Paese, quelle di Marjah e Nadalì, sono tornate sotto controllo governativo giusto in tempo per il raccolto".Un giovane dice: "ora a Marjah è tornata a comandare la polizia afgana, come prima che arrivassero i talebani. Noi più che degli americani abbiamo paura dei poliziotti afgani, di questi criminali che girano con i fuoristrada verdi e si comportano da padroni: rubano le nostre cose, ci estorcono denaro e chi si ribella viene arrestato e denunciato come talebano. E fanno anche di peggio, come rapire i nostri bambini per poi abusare di loro".
Per questo sono stati sequestrati, da militari angloamericani-Nato dell'Isaf (contingente multinazionale di cui fanno parte anche le truppe italiane) e da quelli afghani del governo fantoccio di Karzai, 3 volontari di Emergency e 6 afghani a Lashkar Gah, vicina alla provincia di Kandahar, nel distretto di Helmand, nel sud dell' Afghanistan, con la scusa che i 3 stavano progettando un attentato e avevano trasformato l'ospedale in una santabarbara!Un sequestro in stile "squadroni della morte", senza mandato, in Italia è stato subito rivendicato dal presidente del gruppo Pdl al Senato, Gasparri, dicendo che Emergency crea danni per l'occupazione imperialista in Afghanistan e dal ministro della difesa La Russa che ha dichiarato che gli operatori di Emergency sono degli "infiltrati" !
Questi volgari servi dimostrano di che pasta è fatta la natura di tutto un ceto politico che in questi anni si è reso complice della guerra di sterminio contro i popoli oppressi, governi, maggioranza e opposizione di ogni colore che hanno autorizzato e finanziato le missioni di guerra: tutti sono complici dello sterminio del popolo afghano!
Via le truppe imperialiste dall'Afghanistan!
12/04/2010
prolcomra@gmail.com
AFFAMANO I BAMBINI, RIFIUTANO LORO LE CURE, NEGANO IL DIRITTO ALLO STUDIO, E CHIAMANO TUTTO QUESTO “CIVILTA’ PADANA”. E’ SOLO BARBARIE E RAZZISMO ISTITUZIONALE!
Si è saputo soltanto oggi quanto è successo la notte del 3 marzo all’Ospedale di Cernusco sul Naviglio (Mi), e non possiamo che essere arrabbiati, disgustati, ma sempre più consapevoli di lottare contro le politiche razziste di questo governo. I fatti : la notte del 3 marzo Rachel, una bambina nigeriana di 13 mesi, figlia di Tommy Odiase, operaio di 40 anni residente a Carugate (Mi), in Italia dal 1997, si sente male e continua a vomitare. Il padre chiama il 118 e la piccola viene portata all’Ospedale di Cernusco. Il medico di turno la visita sommariamente, cioè la guarda soltanto, e la dimette subito (orario di ingresso 00.39 orario dimissioni 00.45). A casa la bambina continua a peggiorare e alle ore 2 viene riaccompagnata all’ospedale. Il personale del Pronto Soccorso si rifiuta di ricoverarla tirando in ballo la normativa del Pacchetto Sicurezza, che considera clandestini i lavoratori immigrati che hanno perso il lavoro, come nel caso del papà di Rachel, e che non possono rinnovare la tessera sanitaria. A questo punto, giustamente, Odiase si arrabbia e pretende che sua figlia riceva le cure necessarie. Una voce ignota chiama i carabinieri, i quali ricordano che pochi giorni prima vi era stato un caso simile all’Ospedale di Melzo (stessa ASL di Cernusco), e che per colpa di questa “burocrazia” era morto un bambino albanese. A questo punto la piccola viene ricoverata, ore 3 del mattino, ma non riceve nessun intervento e alle 8 muore.
Ora la Procura ha aperto un’inchiesta ma abbiamo seri dubbi che la piccola Rachel, i suoi genitori, ma anche i tanti piccoli immigrati, abbiano giustizia, che in ogni caso la restituirà all’affetto dei propri cari. Dubbi suffragati dall’operato dei medici e lavoratori dell’Ospedale di Cernusco. I quali anziché indignarsi e ribellarsi alle normative razziste del governo, se ne fanno complici. Questi “lavoratori” non vedono che il diritto alle cure viene negato anche ai lavoratori italiani (c’è la crisi, perdi il lavoro e non hai i soldi, MUORI); così come il diritto allo studio (per i figli degli immigrati viene introdotto il tetto del 15%, per quelli italiani si tagliano le classi e si licenziano i docenti precari); come il diritto all’alimentazione (per i figli degli immigrati che non riescono a pagare le rette, PANE E ACQUA, per quelli italiani aumento dei costi e cibo scadente, come nel caso della Milano Ristorazione); come il diritto all’acqua, bene primario, agli immigrati viene tagliata (esempio tra tanti Zingonia nella bergamasca), per tutti viene privatizzata con aumenti del 300%, ecc.
E’ ora di indignarsi, di ribellarsi, di organizzarsi e lottare insieme lavoratori italiani e immigrati per sconfiggere queste politiche e cacciare questi razzisti.
Lavoratori dello Slai COBAS “Fondazione Istituto Tumori”, Milano, per il sindacato di classe
cobasint@tiscali.it;
Milano, 12-04-2010
Si è saputo soltanto oggi quanto è successo la notte del 3 marzo all’Ospedale di Cernusco sul Naviglio (Mi), e non possiamo che essere arrabbiati, disgustati, ma sempre più consapevoli di lottare contro le politiche razziste di questo governo. I fatti : la notte del 3 marzo Rachel, una bambina nigeriana di 13 mesi, figlia di Tommy Odiase, operaio di 40 anni residente a Carugate (Mi), in Italia dal 1997, si sente male e continua a vomitare. Il padre chiama il 118 e la piccola viene portata all’Ospedale di Cernusco. Il medico di turno la visita sommariamente, cioè la guarda soltanto, e la dimette subito (orario di ingresso 00.39 orario dimissioni 00.45). A casa la bambina continua a peggiorare e alle ore 2 viene riaccompagnata all’ospedale. Il personale del Pronto Soccorso si rifiuta di ricoverarla tirando in ballo la normativa del Pacchetto Sicurezza, che considera clandestini i lavoratori immigrati che hanno perso il lavoro, come nel caso del papà di Rachel, e che non possono rinnovare la tessera sanitaria. A questo punto, giustamente, Odiase si arrabbia e pretende che sua figlia riceva le cure necessarie. Una voce ignota chiama i carabinieri, i quali ricordano che pochi giorni prima vi era stato un caso simile all’Ospedale di Melzo (stessa ASL di Cernusco), e che per colpa di questa “burocrazia” era morto un bambino albanese. A questo punto la piccola viene ricoverata, ore 3 del mattino, ma non riceve nessun intervento e alle 8 muore.
Ora la Procura ha aperto un’inchiesta ma abbiamo seri dubbi che la piccola Rachel, i suoi genitori, ma anche i tanti piccoli immigrati, abbiano giustizia, che in ogni caso la restituirà all’affetto dei propri cari. Dubbi suffragati dall’operato dei medici e lavoratori dell’Ospedale di Cernusco. I quali anziché indignarsi e ribellarsi alle normative razziste del governo, se ne fanno complici. Questi “lavoratori” non vedono che il diritto alle cure viene negato anche ai lavoratori italiani (c’è la crisi, perdi il lavoro e non hai i soldi, MUORI); così come il diritto allo studio (per i figli degli immigrati viene introdotto il tetto del 15%, per quelli italiani si tagliano le classi e si licenziano i docenti precari); come il diritto all’alimentazione (per i figli degli immigrati che non riescono a pagare le rette, PANE E ACQUA, per quelli italiani aumento dei costi e cibo scadente, come nel caso della Milano Ristorazione); come il diritto all’acqua, bene primario, agli immigrati viene tagliata (esempio tra tanti Zingonia nella bergamasca), per tutti viene privatizzata con aumenti del 300%, ecc.
E’ ora di indignarsi, di ribellarsi, di organizzarsi e lottare insieme lavoratori italiani e immigrati per sconfiggere queste politiche e cacciare questi razzisti.
Lavoratori dello Slai COBAS “Fondazione Istituto Tumori”, Milano, per il sindacato di classe
cobasint@tiscali.it;
Milano, 12-04-2010
Il Partito del Sud... tesse la tela
Lombardo e Miccichè, i due “coraggiosi” politici meridionali, continuano per la loro strada nel tentativo di formare il Partito del Sud, perché dice Lombardo: “Un partito del sud è sempre più indispensabile, ma chi osa farlo rischia di essere impiccato o addirittura ghigliottinato”; “Sento slogan della serie: ‘no a un partito del sud ma più sud nei partiti e nelle istituzioni. Sono chiacchiere.”; “Se si ha bisogno di una rappresentanza coraggiosa e coerente non si può che farla emergere da un partito che vincoli gli eletti a una fedeltà a difesa del territorio che oggi non assicurano né i partiti nazionali né gli eletti del sud nei partiti nazionali. Sono i numeri a dimostrare l’indispensabilità di un partito del sud. Dal ’94 ad oggi il divario con il Nord è cresciuto, chiunque abbia governato.” (sott. nostra) (il sole 24 ore 9 aprile 2010).
Gli fa eco Miccichè, la cui posizione riportiamo con le parole dell’esterrefatto Francantonio Genovese, Pd, “Ma vi rendete contro di cosa ha detto Miccichè? Ha ammesso che Berlusconi se ne frega della Sicilia.” E Miccichè, surriscaldato da una platea che sostiene questa sua nuova Idea rincara la dose: “Prodi, Bersani, D’Antoni, Enrico Letta e Padoa Schioppa hanno distrutto il Fondo per le aree sottoutilizzate (sott. ns.) che avrebbe garantito lo sviluppo della Sicilia.” E, via di questo passo, in perfetto stile leghista “Giuseppe Garibaldi ha fatto più danni di Hitler”.
Per portare avanti il progetto, la nuova accoppiata, deve tessere la tela incontrando vari esponenti politici di tutte le regioni del sud. “Miccichè ha incontrato tre consiglieri regionali della Campania [aveva già parlato con Bassolino]. Per la Sardegna i contatti riguardano l’ex ministro Beppe Pisanu, che ha messo su un’associazione con una dozzina di consiglieri regionali. In Puglia c’è un altro ex ministro come Adriana Poli Bortone e in Calabria un gruppo di dirigenti ex forzisti.” (La Repubblica 6 aprile 2010).
E siccome bisogna anche convincere gli industriali, nella finanziaria, infatti, come riportano i quotidiani locali, ci sarà la riduzione dei consorzi Asi e dei loro consigli di amministrazione e la stessa riforma della formazione professionale, mentre l’assessore Venturi, rappresentante della Sicindustria nel governo regionale, lo si lascia lavorare “… per incentivare la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese” .(Gds 11 apr.10)
Questa “impresa” sembra così a portata di mano che ognuno già si appresta a farsi spazio nella nuova struttura “per non farsi schiacciare dagli altri protagonisti del futuro Partito del Sud” (dice chiaramente un dirigente dell’MPA).
Una parte del Partito democratico, ha appena fondato l’associazione politica e culturale “Innovazione” (proprio così!) per traghettare tutto il partito verso il governo regionale e con Salvatore Cardinale dice: “Il Partito del Sud è interessante anche per noi… Può avere un grande avvenire ma solo se va oltre Lombardo. … il partito del sud può raccogliere molti consensi, diciamo tra il 25 e il 30%”.
Tra gli "oppositori" c’è una parte del Pd, Enzo Bianco (che con Orlando, ora Idv, faceva coppia nel passare da un partito all’altro pur di mantenere la poltrona!): “A volte … la realtà supera davvero l’immaginazione. Neanche il più fantasioso sostenitore del ‘milazzismo’ avrebbe immaginato lo spettacolo visto a Caltanissetta. Un’allegra compagnia, il cui comun denominatore rischia di essere un progetto che ha il sapore del trasformismo”. (La Repubblica 11 aprile 10).
Ma i maggiori oppositori sono naturalmente i “lealisti”, i fedeli di Berlusconi: il ministro Alfano, Schifani e il coordinatore del Pdl Castiglione che si oppone perché “Berlusconi ha già detto un secco no”, anche se... in vista della fine della “telenovela del partito del sud” si può pensare ad un “governo [regionale] di salute pubblica” anche con pezzi del PD (!!!) perché “L’importante è superare il disagio sociale ormai insostenibile” (Gds 11 aprile 10)…
Gli fa eco Miccichè, la cui posizione riportiamo con le parole dell’esterrefatto Francantonio Genovese, Pd, “Ma vi rendete contro di cosa ha detto Miccichè? Ha ammesso che Berlusconi se ne frega della Sicilia.” E Miccichè, surriscaldato da una platea che sostiene questa sua nuova Idea rincara la dose: “Prodi, Bersani, D’Antoni, Enrico Letta e Padoa Schioppa hanno distrutto il Fondo per le aree sottoutilizzate (sott. ns.) che avrebbe garantito lo sviluppo della Sicilia.” E, via di questo passo, in perfetto stile leghista “Giuseppe Garibaldi ha fatto più danni di Hitler”.
Per portare avanti il progetto, la nuova accoppiata, deve tessere la tela incontrando vari esponenti politici di tutte le regioni del sud. “Miccichè ha incontrato tre consiglieri regionali della Campania [aveva già parlato con Bassolino]. Per la Sardegna i contatti riguardano l’ex ministro Beppe Pisanu, che ha messo su un’associazione con una dozzina di consiglieri regionali. In Puglia c’è un altro ex ministro come Adriana Poli Bortone e in Calabria un gruppo di dirigenti ex forzisti.” (La Repubblica 6 aprile 2010).
E siccome bisogna anche convincere gli industriali, nella finanziaria, infatti, come riportano i quotidiani locali, ci sarà la riduzione dei consorzi Asi e dei loro consigli di amministrazione e la stessa riforma della formazione professionale, mentre l’assessore Venturi, rappresentante della Sicindustria nel governo regionale, lo si lascia lavorare “… per incentivare la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese” .(Gds 11 apr.10)
Questa “impresa” sembra così a portata di mano che ognuno già si appresta a farsi spazio nella nuova struttura “per non farsi schiacciare dagli altri protagonisti del futuro Partito del Sud” (dice chiaramente un dirigente dell’MPA).
Una parte del Partito democratico, ha appena fondato l’associazione politica e culturale “Innovazione” (proprio così!) per traghettare tutto il partito verso il governo regionale e con Salvatore Cardinale dice: “Il Partito del Sud è interessante anche per noi… Può avere un grande avvenire ma solo se va oltre Lombardo. … il partito del sud può raccogliere molti consensi, diciamo tra il 25 e il 30%”.
Tra gli "oppositori" c’è una parte del Pd, Enzo Bianco (che con Orlando, ora Idv, faceva coppia nel passare da un partito all’altro pur di mantenere la poltrona!): “A volte … la realtà supera davvero l’immaginazione. Neanche il più fantasioso sostenitore del ‘milazzismo’ avrebbe immaginato lo spettacolo visto a Caltanissetta. Un’allegra compagnia, il cui comun denominatore rischia di essere un progetto che ha il sapore del trasformismo”. (La Repubblica 11 aprile 10).
Ma i maggiori oppositori sono naturalmente i “lealisti”, i fedeli di Berlusconi: il ministro Alfano, Schifani e il coordinatore del Pdl Castiglione che si oppone perché “Berlusconi ha già detto un secco no”, anche se... in vista della fine della “telenovela del partito del sud” si può pensare ad un “governo [regionale] di salute pubblica” anche con pezzi del PD (!!!) perché “L’importante è superare il disagio sociale ormai insostenibile” (Gds 11 aprile 10)…
25 APRILE 2010 : CONTRO IL REVISIONISMO STORICO E L’AVANZATA IDEOLOGICA-CULTURALE-POLITICA DEL MODERNO FASCISMO!
L’ultima tornata elettorale, in particolare in Lombardia ma non solo, sta mostrando il vero volto e gli intenti dell’auto proclamatosi “partito dell’amore”. E quale occasione migliore del mese di aprile (centro e cuore di valori di libertà, antifascismo, lotta di classe,democrazia, che rappresentano un ostacolo all’affermazione del regime fascio/biscio/leghista) per dare un ulteriore spallata. Il centro si chiama 25 Aprile e la Resistenza Partigiana, che come guerra di popolo seppe sconfiggere la barbarie nazi/fascista. Il primo segnale l’ha dato la neo mamma, la nuova G. Gentile, ministro Gelmini che ha previsto una rilettura nei libri di testo del periodo che va dal 1943 al 1945, e che rappresenta un vero e proprio attacco alla Resistenza. Certo l’Anpi ha risposto con “un’indignata” lettera, ma che rappresenta un debole segnale all’arroganza di questi “signori”. L’Anpi dovrebbe ricordarsi che la giunta Moratti si è già, e continua in questa strada, per buttare fuori l’associazione partigiani da tutte le sedi; così come dovrebbe fare un po’ di indagini e pulizia tra le proprie fila, visto che un presidente di un loro circolo, che gestisce un locale nell’hinterland milanese, ha impedito che un cantautore intonasse Bella Ciao perché disturbava i giovani frequentatori del locale (giovani bellamente rasati e di “sane idee” fascistoidi). Questo atteggiamento non è cosa diversa da quella intrapresa dal sindaco, PdL, di Paderno Dugnano che non ha previsto per il 25 aprile l’inclusione nella scaletta musicale di Bella Ciao. Ma le settimane che precedono l’anniversario della Liberazione sono piene di altre belle iniziative dei rappresentanti della destra. Il fratello di Ignazio, Romano La Russa, presidente dell’associazione “Fare occidente” ha celebrato al cimitero Monumentale il 95° anniversario della nascita dei fasci, con tanto di presenza di sopravvissuto della Muti. Al Consiglio di Zona 8 (Uruguai-Bonola) il Presidente, Consolini, e il consigliere, Ranzini, hanno messo all’ordine del giorno l’ennesima proposta di intitolare una lapide a Luisa Ferida, compagna pardon camerata di Osvaldo Valenti, attrice del ventennio che militava nella Banda Koch che nella tristemente nota Villa Triste, di via P. Uccello, si rese protagonista dei più efferrati crimini contro gli antifascisti. Non dimenticando le coperture e le alleanze elettoralistiche tra esponenti del PdL e i gruppi dell’estrema destra, come Casa Pound e Forza Nuova. Quindi non di lettere di indignazione c’è bisogno ma di un contrasto sul campo, cosa che in questi anni è stata praticata dai giovani antifascisti, come l’11 marzo 2006 e altre occasioni, e che per questo hanno potuto verificare sulla propria pelle la repressione di stato, indicati come sovversivi, mentre i topi di fogna erano liberi di scorazzare per le vie della città Medaglia d’oro alla Resistenza. C’è la necessità di riprendere le pratiche e l’iniziativa che gli antifascisti hanno messo in campo in anni non lontani, che hanno saputo unire le varie anime del movimento. C’è la necessità di unirsi a livello nazionale e noi porteremo questa proposta all’assemblea nazionale del 17 aprile a Brescia.
L’ANTIFASCISMO NON E’ REATO E NON SI PROCESSA
CONTRO L’ESTREMA DESTRA E IL MODERNO FASCISMO PER UN NUOVO ANTIFASCISMO MILITANTE-POLITICO-CULTURALE
Circolo proletari comunisti Milano
Prolcom.mi@tiscali.it
L’ultima tornata elettorale, in particolare in Lombardia ma non solo, sta mostrando il vero volto e gli intenti dell’auto proclamatosi “partito dell’amore”. E quale occasione migliore del mese di aprile (centro e cuore di valori di libertà, antifascismo, lotta di classe,democrazia, che rappresentano un ostacolo all’affermazione del regime fascio/biscio/leghista) per dare un ulteriore spallata. Il centro si chiama 25 Aprile e la Resistenza Partigiana, che come guerra di popolo seppe sconfiggere la barbarie nazi/fascista. Il primo segnale l’ha dato la neo mamma, la nuova G. Gentile, ministro Gelmini che ha previsto una rilettura nei libri di testo del periodo che va dal 1943 al 1945, e che rappresenta un vero e proprio attacco alla Resistenza. Certo l’Anpi ha risposto con “un’indignata” lettera, ma che rappresenta un debole segnale all’arroganza di questi “signori”. L’Anpi dovrebbe ricordarsi che la giunta Moratti si è già, e continua in questa strada, per buttare fuori l’associazione partigiani da tutte le sedi; così come dovrebbe fare un po’ di indagini e pulizia tra le proprie fila, visto che un presidente di un loro circolo, che gestisce un locale nell’hinterland milanese, ha impedito che un cantautore intonasse Bella Ciao perché disturbava i giovani frequentatori del locale (giovani bellamente rasati e di “sane idee” fascistoidi). Questo atteggiamento non è cosa diversa da quella intrapresa dal sindaco, PdL, di Paderno Dugnano che non ha previsto per il 25 aprile l’inclusione nella scaletta musicale di Bella Ciao. Ma le settimane che precedono l’anniversario della Liberazione sono piene di altre belle iniziative dei rappresentanti della destra. Il fratello di Ignazio, Romano La Russa, presidente dell’associazione “Fare occidente” ha celebrato al cimitero Monumentale il 95° anniversario della nascita dei fasci, con tanto di presenza di sopravvissuto della Muti. Al Consiglio di Zona 8 (Uruguai-Bonola) il Presidente, Consolini, e il consigliere, Ranzini, hanno messo all’ordine del giorno l’ennesima proposta di intitolare una lapide a Luisa Ferida, compagna pardon camerata di Osvaldo Valenti, attrice del ventennio che militava nella Banda Koch che nella tristemente nota Villa Triste, di via P. Uccello, si rese protagonista dei più efferrati crimini contro gli antifascisti. Non dimenticando le coperture e le alleanze elettoralistiche tra esponenti del PdL e i gruppi dell’estrema destra, come Casa Pound e Forza Nuova. Quindi non di lettere di indignazione c’è bisogno ma di un contrasto sul campo, cosa che in questi anni è stata praticata dai giovani antifascisti, come l’11 marzo 2006 e altre occasioni, e che per questo hanno potuto verificare sulla propria pelle la repressione di stato, indicati come sovversivi, mentre i topi di fogna erano liberi di scorazzare per le vie della città Medaglia d’oro alla Resistenza. C’è la necessità di riprendere le pratiche e l’iniziativa che gli antifascisti hanno messo in campo in anni non lontani, che hanno saputo unire le varie anime del movimento. C’è la necessità di unirsi a livello nazionale e noi porteremo questa proposta all’assemblea nazionale del 17 aprile a Brescia.
L’ANTIFASCISMO NON E’ REATO E NON SI PROCESSA
CONTRO L’ESTREMA DESTRA E IL MODERNO FASCISMO PER UN NUOVO ANTIFASCISMO MILITANTE-POLITICO-CULTURALE
Circolo proletari comunisti Milano
Prolcom.mi@tiscali.it
domenica 11 aprile 2010
POLONIA: PROPRIO TUTTO IL PAESE IN LUTTO?
L'elenco delle personalità polacche morte nel disastro aereo è effettivamente impressionante: a parte il presidente polacco, Lech Kaczynski, vi sono i vertici delle forze armate, il vice ministro della Difesa, il capo di Stato maggiore, il comandante dell'esercito, dell'aeronautica e della marina militare, il capo delle forze operative e quello delle forze speciali; e ancora, il capo del consiglio di sicurezza, il governatore della Banca centrale, il vice presidente della Camera bassa del parlamento, il vice presidente del Partito della legge e della giustizia, il sottosegretario agli esteri, e altre personalità politiche.
La maggior parte dei giornali in Italia e nel mondo scrivono che è una grande perdita per il paese; Walesa ha dichiarato: “è una grande perdita per il popolo...”
Ma non pensiamo affatto che sia così.
Lech Kaczynski era, col il suo gemello, capo del partito Legge e giustizia, nazional-conservatore, fortemente anticomunista.
Con la sua presidenza della Repubblica – mentre il fratello è primo ministro – nel 2005 inizia un periodo oscuro.
Il programma del suo partito è incentrato su famiglia e cattolicesimo intransigente. Vengono condannati i rapporti extraconiugali. Viene attaccato ferocemente l'aborto, con una vera e propria persecuzione verso le donne e anche quei parlamentari che non lo condannano apertamente, peggiorando ulteriormente una situazione già pesantissima per le donne grazie ad una legge “per la protezione dell'embrione umano”, tra le più restrittive del mondo, che provoca migliaia di aborti clandestini e una strage silenziosa di migliaia di donne;
viene inaugurata una vera e propria caccia all'omosessuale, verso cui la polizia usa i pestaggi e persecuzioni; vengono proposte leggi che pongono il divieto di parlare della questione sessuale nelle scuole pubbliche; per i giovani inoltre, recentemente, avere anche una maglietta che possa avere simboli comunisti, rivoluzionari, il rischio è il carcere.
Lech Kaczynski, con il suo gemello, era favorevole alla reintroduzione della pena di morte e in sede UE aveva votato contro la moratoria della pena di morte; era stato ideatore di una legge che obbliga i cittadini a fare professione di fede anticomunista o ad autodenunciarsi per il proprio passato comunista.
Nella sua presidenza la disoccupazione è aumentata, tanto da far crescere negli ultimi anni l'emigrazione verso altri paesi europei di lavoratori, donne.
Per i giovani perseguitati, per le donne, per i disoccupati, per i democratici, è una grande perdita?
Scriveva Mao che vi sono morti che pesano come dei macigni, altre che sono leggere come una piuma. Queste sono più leggere di una piuma.
PS. Mettiamo che stiamo in un paese che chiamiamo “I”, e precipita un aereo con dentro il presidente del governo, che chiamiamo “B”, e i capi delle principali forze armate, più altri ministri e sottosegretari... Domanda: Quanti dei lavoratori, dei disocccupati, dei giovani, delle donne si strapperebbero le vesti dal dolore?
La maggior parte dei giornali in Italia e nel mondo scrivono che è una grande perdita per il paese; Walesa ha dichiarato: “è una grande perdita per il popolo...”
Ma non pensiamo affatto che sia così.
Lech Kaczynski era, col il suo gemello, capo del partito Legge e giustizia, nazional-conservatore, fortemente anticomunista.
Con la sua presidenza della Repubblica – mentre il fratello è primo ministro – nel 2005 inizia un periodo oscuro.
Il programma del suo partito è incentrato su famiglia e cattolicesimo intransigente. Vengono condannati i rapporti extraconiugali. Viene attaccato ferocemente l'aborto, con una vera e propria persecuzione verso le donne e anche quei parlamentari che non lo condannano apertamente, peggiorando ulteriormente una situazione già pesantissima per le donne grazie ad una legge “per la protezione dell'embrione umano”, tra le più restrittive del mondo, che provoca migliaia di aborti clandestini e una strage silenziosa di migliaia di donne;
viene inaugurata una vera e propria caccia all'omosessuale, verso cui la polizia usa i pestaggi e persecuzioni; vengono proposte leggi che pongono il divieto di parlare della questione sessuale nelle scuole pubbliche; per i giovani inoltre, recentemente, avere anche una maglietta che possa avere simboli comunisti, rivoluzionari, il rischio è il carcere.
Lech Kaczynski, con il suo gemello, era favorevole alla reintroduzione della pena di morte e in sede UE aveva votato contro la moratoria della pena di morte; era stato ideatore di una legge che obbliga i cittadini a fare professione di fede anticomunista o ad autodenunciarsi per il proprio passato comunista.
Nella sua presidenza la disoccupazione è aumentata, tanto da far crescere negli ultimi anni l'emigrazione verso altri paesi europei di lavoratori, donne.
Per i giovani perseguitati, per le donne, per i disoccupati, per i democratici, è una grande perdita?
Scriveva Mao che vi sono morti che pesano come dei macigni, altre che sono leggere come una piuma. Queste sono più leggere di una piuma.
PS. Mettiamo che stiamo in un paese che chiamiamo “I”, e precipita un aereo con dentro il presidente del governo, che chiamiamo “B”, e i capi delle principali forze armate, più altri ministri e sottosegretari... Domanda: Quanti dei lavoratori, dei disocccupati, dei giovani, delle donne si strapperebbero le vesti dal dolore?
ULTERIORI ATTACCHI AI DIRITTI DEI LAVORATORI
Quarant'anni fa le lotte per i diritti dei lavoratori si erano "concretizzate" nell'elaborazione di un documento di "salvaguardia" per i diritti di un lavoratore, lo statuto dei lavoratori.
Nei diversi anni questo è stato più volte attaccato per cercare di abbattere un "paletto" scomodo per i padroni.
Oggi il ministro Sacconi ritorna con un nuovo attacco: "entro Maggio presenterò un nuovo testo, lo statuto dei lavoratori deve essere cambiato entro tre anni".
E così assistiamo a un film vecchio troppi anni, i padroni si creano leggi ad hoc per accrescere il loro profitto. Viene detto chiaramente che deve essere modificata la legislazione sullo sciopero e il sistema di arbitrato per i licenziamenti.
Oggi più che mai è necessario che i lavoratori prendano coscienza della situazione politica e sociale che li circonda, capire che non si parla solo di posto di lavoro, salario, bensì di un modello sociale che punta solo all'oppressione dell'uomo sull'uomo, o, meglio ancora, oppressione della borghesia sul proletariato e le masse in generale.
E' ora che i lavoratori mettano veramente in crisi non solo l'economia borghese ma il sistema capitalista in toto attraverso la lotta e l'organizzazione.
Nei diversi anni questo è stato più volte attaccato per cercare di abbattere un "paletto" scomodo per i padroni.
Oggi il ministro Sacconi ritorna con un nuovo attacco: "entro Maggio presenterò un nuovo testo, lo statuto dei lavoratori deve essere cambiato entro tre anni".
E così assistiamo a un film vecchio troppi anni, i padroni si creano leggi ad hoc per accrescere il loro profitto. Viene detto chiaramente che deve essere modificata la legislazione sullo sciopero e il sistema di arbitrato per i licenziamenti.
Oggi più che mai è necessario che i lavoratori prendano coscienza della situazione politica e sociale che li circonda, capire che non si parla solo di posto di lavoro, salario, bensì di un modello sociale che punta solo all'oppressione dell'uomo sull'uomo, o, meglio ancora, oppressione della borghesia sul proletariato e le masse in generale.
E' ora che i lavoratori mettano veramente in crisi non solo l'economia borghese ma il sistema capitalista in toto attraverso la lotta e l'organizzazione.
TRIUMPH: PROPRIETA' PRIVATA – STATO – FAMIGLIA
Dal 1° Maggio, per 56 operaie della Triumph di Trescore Balneario – Bergamo, l'intero organico del magazzino, si aprirà la strada del licenziamento passando per la messa in cigs per 24 mesi.
La data probabilmente non è stata scelta a caso – visti i tempi, tra un po' anche la “festa dei lavoratori” la vorranno cambiare in “festa (per i padroni) del lavoro”.
Apparentemente non è che un ennesimo grave accordo padroni/sindacati confederali di taglio di organici, di scarico della crisi sui lavoratori, come ce ne sono tanti in questo periodo.
Ma questo della Triumph è diverso.
L'AZIENDA SI FA STATO. Si “preoccupa” di accompagnare, di sostenere, essere “vicina” alle lavoratrici durante il percorso di licenziamento e di ricollocazione.
L'accordo prevede: programma di accompagnamento e supporto alla ricollocazione lavorativa, ad integrazione di quello delle istituzioni pubbliche, che prevede coinvolgimento e assistenza individuale alle persone, orientamento verso un nuovo lavoro, avviamento ad attività di riqualificazione professionale, assistenza in progetti di lavoro autonomo,
o copertura delle spese (iscrizione e materiale didattico) per corsi di riqualificazione privata a cui i lavoratori volessero iscriversi.
L'AZIENDA SI FA FAMIGLIA. Si "preoccupa" di far accettare meglio alle donne lavoratrici il loro rientro in famiglia.
L'accordo prevede: sostegno alle famiglie: 500 euro per ogni figlio a carico per ciascun anno di mobilità, 500 euro per coniuge a carico per ciascun anno di mobilità;
offerta di una “borsa collettiva di studio” o “borsa individuale” di mille euro annuo a favore di figli studenti.
A gennaio l'azienda aveva inserito anche la copertura assicurativa di 1 anno per tutta la famiglia di rimborso delle spese mediche (compreso spese diagnostiche, di ricovero).
La Triumph, quindi, non sta facendo solo un'operazione economica, occupando “spazi” pubblici fa anche un'operazione politica-ideologica verso le operai – "un'efferta che non si può rifutare..." (come si dice in linguaggio mafioso) - MA per l'unico scopo di DIFENDERE LA SUA PROPRIETA' PRIVATA, IL SUO PROFITTO PRIVATO.
La data probabilmente non è stata scelta a caso – visti i tempi, tra un po' anche la “festa dei lavoratori” la vorranno cambiare in “festa (per i padroni) del lavoro”.
Apparentemente non è che un ennesimo grave accordo padroni/sindacati confederali di taglio di organici, di scarico della crisi sui lavoratori, come ce ne sono tanti in questo periodo.
Ma questo della Triumph è diverso.
L'AZIENDA SI FA STATO. Si “preoccupa” di accompagnare, di sostenere, essere “vicina” alle lavoratrici durante il percorso di licenziamento e di ricollocazione.
L'accordo prevede: programma di accompagnamento e supporto alla ricollocazione lavorativa, ad integrazione di quello delle istituzioni pubbliche, che prevede coinvolgimento e assistenza individuale alle persone, orientamento verso un nuovo lavoro, avviamento ad attività di riqualificazione professionale, assistenza in progetti di lavoro autonomo,
o copertura delle spese (iscrizione e materiale didattico) per corsi di riqualificazione privata a cui i lavoratori volessero iscriversi.
L'AZIENDA SI FA FAMIGLIA. Si "preoccupa" di far accettare meglio alle donne lavoratrici il loro rientro in famiglia.
L'accordo prevede: sostegno alle famiglie: 500 euro per ogni figlio a carico per ciascun anno di mobilità, 500 euro per coniuge a carico per ciascun anno di mobilità;
offerta di una “borsa collettiva di studio” o “borsa individuale” di mille euro annuo a favore di figli studenti.
A gennaio l'azienda aveva inserito anche la copertura assicurativa di 1 anno per tutta la famiglia di rimborso delle spese mediche (compreso spese diagnostiche, di ricovero).
La Triumph, quindi, non sta facendo solo un'operazione economica, occupando “spazi” pubblici fa anche un'operazione politica-ideologica verso le operai – "un'efferta che non si può rifutare..." (come si dice in linguaggio mafioso) - MA per l'unico scopo di DIFENDERE LA SUA PROPRIETA' PRIVATA, IL SUO PROFITTO PRIVATO.