Mentre all'Aquila si manifesta a un anno dal terremoto contro la mancata ricostruzione e a l'Aquila arrivano anche associazioni, dalla Thyssen come da Viareggio, per unirsi alla protesta e sostenere la denuncia, il Papa riceve in pompa magna Bertolaso e ne fa sostanzialmente l'apologia.
Certo i tanti della protezione civile che fanno la loro parte non si meritano il Bertolaso, ma questo papa non si fa mancare niente in questi giorni: dal gentiluomo Balducci e i suoi boy-friends coristi seminaristi al fratello capo del coro in odor di pedofilia, ora al vice capo dei capi Bertolaso.
Sempre più esce allo scoperto come il Vaticano, quale parte integrante di questo sistema in marcia moderno fascista, leghi le sue sorti al regime nascente.
E questo, se tatticamente è un male, strategicamente, da un punto di vista proletario e comunista,
è un bene.
proletari comunisti
6 marzo 2010
sabato 6 marzo 2010
Grecia e 12 marzo
In grecia allo scaricamento della crisi sulle spalle degli operai e delle masse popolari, gli operai e masse popolari - con tanti giovani - rispondono con la lotta generale, con lo sciopero, non come rito obbligato e passeggiata, ma con forme e contenuti che rispondono al governo colpo su colpo.
Le masse popolari capitalizzano il detonatore sociale offerto dalla rivolta del dicembre 2008, che ha anticipato il giudizio non su un singolo governo, ma su tutti i governi dei padroni.
La rivolta è avvenuta contro il governo di centrodestra.
Papandreu, centrosinistra, ha vinto - sfruttando anche la rivolta - le elezioni, ma ben presto si è trovato a fare quello che farebbe un governo di centrodestra, e anche peggio.
Papandreu fa quello che farebbe anche in Italia un governo di centrosinistra di fronte all'acutizzarsi della crisi.
Lo sciopero del 12 marzo della Cgil ha un segno del tutto diverso dallo sciopero in Grecia, punta anzi a prevenire e scongiurare uno sciopero "greco", per questo va boicottato.
proletari comunisti
6 marzo 2010
Le masse popolari capitalizzano il detonatore sociale offerto dalla rivolta del dicembre 2008, che ha anticipato il giudizio non su un singolo governo, ma su tutti i governi dei padroni.
La rivolta è avvenuta contro il governo di centrodestra.
Papandreu, centrosinistra, ha vinto - sfruttando anche la rivolta - le elezioni, ma ben presto si è trovato a fare quello che farebbe un governo di centrodestra, e anche peggio.
Papandreu fa quello che farebbe anche in Italia un governo di centrosinistra di fronte all'acutizzarsi della crisi.
Lo sciopero del 12 marzo della Cgil ha un segno del tutto diverso dallo sciopero in Grecia, punta anzi a prevenire e scongiurare uno sciopero "greco", per questo va boicottato.
proletari comunisti
6 marzo 2010
Chiamamolo fascismo ... e facciamo prima
Il decreto varato dal governo, con la sovrana copertura di 're travicello' Napolitano, con cui la legge elettorale è uguale per tutti, ma non per le liste PDL, rappresenta nel suo piccolo un grande strappo, che ne segue molti altri e ne precede altri ancora, nel quadro delle 'grandi riforme' che edificano un regime.
Pannella dichiara che è impossibile che Napolitano abbia firmato senza un qualche avallo dell'opposizione.
D'Alema lo conferma nei fatti avallando ...
Le forze parlamentari chiamano alla mobilitazione, non credendoci loro per prime. I partiti parlamentari prima hanno svuotanto negli anni il rito elettorale perfino del contenuto democratico-borghese, con leggi elettorari porcate e partiti porci, ora vorrebbero che le masse 'insorgessero' per difenderne il corretto svolgimento ...
Troppo tardi, signori!
Quando la democrazia borghese diventa brodo di cultura del moderno fascismo, la risposta proletaria non può essere quella di difendere il contenitore.
L'opposizione proletaria si deve svolgere fuori e e contro, per difendere il contenuto, non il contenitore.
L'astensionismo attivo e il boicottaggio elettorale è l'unica proposta proletaria necessaria ... Qui e ora.
proletari comunisti
6 marzo 2010
Pannella dichiara che è impossibile che Napolitano abbia firmato senza un qualche avallo dell'opposizione.
D'Alema lo conferma nei fatti avallando ...
Le forze parlamentari chiamano alla mobilitazione, non credendoci loro per prime. I partiti parlamentari prima hanno svuotanto negli anni il rito elettorale perfino del contenuto democratico-borghese, con leggi elettorari porcate e partiti porci, ora vorrebbero che le masse 'insorgessero' per difenderne il corretto svolgimento ...
Troppo tardi, signori!
Quando la democrazia borghese diventa brodo di cultura del moderno fascismo, la risposta proletaria non può essere quella di difendere il contenitore.
L'opposizione proletaria si deve svolgere fuori e e contro, per difendere il contenuto, non il contenitore.
L'astensionismo attivo e il boicottaggio elettorale è l'unica proposta proletaria necessaria ... Qui e ora.
proletari comunisti
6 marzo 2010
giovedì 4 marzo 2010
La sacra famiglia
La famiglia pontificia in Vaticano è un bell'ambientino e sicuramente un modello di virtù.
Balducci, l'uomo chiave dello Bertolaso-gate, ne fa parte e con questo titolo ha partecipato nel grande affare del giubileo.
Anche per i suoi passatempi sessuali, Balducci faceva tutto in famiglia, si serviva del corista della Cappella Sistina, un nigeriano prestante e per di più come scrive la stampa "procacciatore di gigolò seminaristi per l'ex-re dei lavori pubblici".
Il vaticano ha subito cacciato il nigeriano e, alla domanda: ma come era arrivato a cantare alla cappella sistina?, la risposta è stata: per la sua "bella voce" ...
Possiamo dubitarne?
Anche in Vaticano ci sono sintomi di decadenza. Marcinkus e Ortolani non erano caduti così in basso.
Balducci è stato nominato dal Vaticano, Gentiluomo di sua Santità.
A fronte di questo scandalo, in Vaticano si dice "una persona così non può essere gentiluomo del Papa".
E qui si sbagliano ... una persona così può non esserlo?
proletari comunisti
4-3-2010
Balducci, l'uomo chiave dello Bertolaso-gate, ne fa parte e con questo titolo ha partecipato nel grande affare del giubileo.
Anche per i suoi passatempi sessuali, Balducci faceva tutto in famiglia, si serviva del corista della Cappella Sistina, un nigeriano prestante e per di più come scrive la stampa "procacciatore di gigolò seminaristi per l'ex-re dei lavori pubblici".
Il vaticano ha subito cacciato il nigeriano e, alla domanda: ma come era arrivato a cantare alla cappella sistina?, la risposta è stata: per la sua "bella voce" ...
Possiamo dubitarne?
Anche in Vaticano ci sono sintomi di decadenza. Marcinkus e Ortolani non erano caduti così in basso.
Balducci è stato nominato dal Vaticano, Gentiluomo di sua Santità.
A fronte di questo scandalo, in Vaticano si dice "una persona così non può essere gentiluomo del Papa".
E qui si sbagliano ... una persona così può non esserlo?
proletari comunisti
4-3-2010
Applausi alla 'ndrangheta in Parlamento
Le dimissioni di Di Girolamo dal parlamento - atto quasi dovuto - hanno avuto come coda la forte solidarietà militante dimostrata dai deputati del Pdl, che ne hanno applaudito l'intervento, gli sono stati vicini e gli hanno augurato un pronto ritorno.
Il deputato si è semplicemente trasferito temporaneamente a Rebibbia.
In verità luogo decisamente più consono non solo a Di Girolamo ma anche a diversi altri deputati per i più svariati motivi, tra cui la militanza attiva nella 'ndragheta , non è il peggiore.
Il caso Di Girolamo ha mostrato anche come nelle democrazie parlamentari in odor di decandenza e attesa di fascismo il voto sia sempre più spesso apertamente truccato, invece che copertamente, come è costume ordinario.
Al posto del deputato Di Girolamo arriva un certo Fantetti, pugliese.
Su costui si nutrono dubbi che sia veramente residente all'estero, si autodefinisce "esperto tecnico-legale di operazioni di finanza di progetto e di procedure d'appalto, con particolare riguardo a quelle finanziate dalle organizzazioni internazionali ...". Praticamente, già si autodefinisce da solo ladro e truffatore internazionale, procacciatori di appalti ecc.
Come si dice, all'atto della campagna elettorale, il collegio si era già munito di titolare e vice nello stesso ramo d'affari.
Non possiamo che apprezzarne l'efficienza, anche se lo stile lascia a desiderare.
proletari comunisti
4-3-2010
Il deputato si è semplicemente trasferito temporaneamente a Rebibbia.
In verità luogo decisamente più consono non solo a Di Girolamo ma anche a diversi altri deputati per i più svariati motivi, tra cui la militanza attiva nella 'ndragheta , non è il peggiore.
Il caso Di Girolamo ha mostrato anche come nelle democrazie parlamentari in odor di decandenza e attesa di fascismo il voto sia sempre più spesso apertamente truccato, invece che copertamente, come è costume ordinario.
Al posto del deputato Di Girolamo arriva un certo Fantetti, pugliese.
Su costui si nutrono dubbi che sia veramente residente all'estero, si autodefinisce "esperto tecnico-legale di operazioni di finanza di progetto e di procedure d'appalto, con particolare riguardo a quelle finanziate dalle organizzazioni internazionali ...". Praticamente, già si autodefinisce da solo ladro e truffatore internazionale, procacciatori di appalti ecc.
Come si dice, all'atto della campagna elettorale, il collegio si era già munito di titolare e vice nello stesso ramo d'affari.
Non possiamo che apprezzarne l'efficienza, anche se lo stile lascia a desiderare.
proletari comunisti
4-3-2010
mercoledì 3 marzo 2010
Partecipare al blog
Fare del blog uno strumento collettivo della denuncia politica, dell'agitazione politica, della polemica politica.
Subito.
proletari comunisti
ro.red@fastwebnet.it
3-3-2010
Subito.
proletari comunisti
ro.red@fastwebnet.it
3-3-2010
1 marzo - Non è che l'inizio
Ovunque si è manifestato.
In alcune fabbriche si è scioperato.
I settori organizzati degli immigrati sono scesi in piazza.
La giornata è servita.
Il problema è posto. Non tanto quello, gettonatissimo nelle aree riformiste, di quanto pesano gli immigrati nell'economia nazionale, ma piuttosto quello, molto più importante, di quanto pesano gli immigrati nella lotta di classe. Ancora poco.
Serve l'autorganizzazione degli immigrati sui posti di lavoro e sul territorio, autorganizzazione sindacale di classe, comitati immigrati nei quartieri.
Serve la comprensione della lotta di classe nel nostro paese. Su chi sono i nemici c'è chiarezza.
Su chi siano gli amici e chi i falsi amici, ancora no.
Ma dopo la grande manifestazione del 17 ottobre, la rivolta di Rosarno, la protesta di via Padova, il primo marzo un altro passo è stato fatto.
Sta a tutti, noi per primi, mettersi in sintonia, fare l'avanguardia politica
nei fatti, costruire il reparto d'avanguardia organizzata del proletariato, di tipo nuovo per il nostro paese, per la lotta politica rivoluzionaria, contribuire alla costruzione del sindacato di classe sui posti di lavoro e nei territori nei quali gli immigrati sono componente decisiva.
proletari comunisti
3-3-2010
In alcune fabbriche si è scioperato.
I settori organizzati degli immigrati sono scesi in piazza.
La giornata è servita.
Il problema è posto. Non tanto quello, gettonatissimo nelle aree riformiste, di quanto pesano gli immigrati nell'economia nazionale, ma piuttosto quello, molto più importante, di quanto pesano gli immigrati nella lotta di classe. Ancora poco.
Serve l'autorganizzazione degli immigrati sui posti di lavoro e sul territorio, autorganizzazione sindacale di classe, comitati immigrati nei quartieri.
Serve la comprensione della lotta di classe nel nostro paese. Su chi sono i nemici c'è chiarezza.
Su chi siano gli amici e chi i falsi amici, ancora no.
Ma dopo la grande manifestazione del 17 ottobre, la rivolta di Rosarno, la protesta di via Padova, il primo marzo un altro passo è stato fatto.
Sta a tutti, noi per primi, mettersi in sintonia, fare l'avanguardia politica
nei fatti, costruire il reparto d'avanguardia organizzata del proletariato, di tipo nuovo per il nostro paese, per la lotta politica rivoluzionaria, contribuire alla costruzione del sindacato di classe sui posti di lavoro e nei territori nei quali gli immigrati sono componente decisiva.
proletari comunisti
3-3-2010
Per l'unità vera dei comunisti rivoluzionari
COMUNICATO CONGIUNTO
Si è tenuta la riunione congiunta dei compagni di Proletari comunisti e del Coordinamento dei collettivi comunisti, per affrontare il problema delle condizioni necessarie per far avanzare il processo di unità nel quadro generale della battaglia per la costruzione del partito comunista.
Nella riunione si è approfondito in particolare il problema di quale posizione sviluppare a fronte dell'ampia area di compagni che vanno riconoscendo la crisi dei partiti della sinistra borghese e vanno ricercando una nuova prospettiva per i comunisti in Italia.
Nella discussione è emersa la necessità di chiarire con precisione cosa appoggiare e cosa combattere in questo campo nella congiuntura attuale, fermo restando la comune convinzione che il processo di costruzione del partito comunista non vede in questo il suo centro.
Nello stesso tempo è emersa un'ampia convergenza ideologica, politica e pratica nel continuare il processo unitario e farlo avanzare definendone obiettivi, tempi e percorso.
A questo scopo viene formata una commissione congiunta per elaborare un documento di fase, vincolante per tutti i compagni appartenenti alle due organizzazioni, come tappa di questo percorso.
La commissione congiunta contribuisce e sostiene tutte le forme di pratica unitaria nella lotta di classe in corso, in particolare sostiene la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la mobilitazione antifascista e contro la repressione, l'intervento verso la classe operaia e nelle lotte dei lavoratori in generale; la commissione congiunta favorirà un confronto e una migliore comprensione sulla questione della lotta rivoluzionaria nel movimento delle donne e sul lavoro internazionalista.
La commissione congiunta si riunirà entro tre mesi.
28.2.2010
I compagni di Proletari comunisti
I compagni del Coordinamento collettivi comunisti.
Si è tenuta la riunione congiunta dei compagni di Proletari comunisti e del Coordinamento dei collettivi comunisti, per affrontare il problema delle condizioni necessarie per far avanzare il processo di unità nel quadro generale della battaglia per la costruzione del partito comunista.
Nella riunione si è approfondito in particolare il problema di quale posizione sviluppare a fronte dell'ampia area di compagni che vanno riconoscendo la crisi dei partiti della sinistra borghese e vanno ricercando una nuova prospettiva per i comunisti in Italia.
Nella discussione è emersa la necessità di chiarire con precisione cosa appoggiare e cosa combattere in questo campo nella congiuntura attuale, fermo restando la comune convinzione che il processo di costruzione del partito comunista non vede in questo il suo centro.
Nello stesso tempo è emersa un'ampia convergenza ideologica, politica e pratica nel continuare il processo unitario e farlo avanzare definendone obiettivi, tempi e percorso.
A questo scopo viene formata una commissione congiunta per elaborare un documento di fase, vincolante per tutti i compagni appartenenti alle due organizzazioni, come tappa di questo percorso.
La commissione congiunta contribuisce e sostiene tutte le forme di pratica unitaria nella lotta di classe in corso, in particolare sostiene la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la mobilitazione antifascista e contro la repressione, l'intervento verso la classe operaia e nelle lotte dei lavoratori in generale; la commissione congiunta favorirà un confronto e una migliore comprensione sulla questione della lotta rivoluzionaria nel movimento delle donne e sul lavoro internazionalista.
La commissione congiunta si riunirà entro tre mesi.
28.2.2010
I compagni di Proletari comunisti
I compagni del Coordinamento collettivi comunisti.
martedì 2 marzo 2010
Elezioni - la peggio vecchiaia in azione
Le elezioni regionali sono partite con il piede giusto.
Governo in carica, moderno fascista, e falsa opposizione, PD e il contagiato Di Pietro, costruiscono le liste, gli uni di corrotti, rinviati a giudizio, collusi con grande malavita, gli altri di vecchi rottami della politica, protagonisti della grande marcia all'indietro.
A Roma è difficile vedere chi è più a destra.
A milano uguale.
Le liste dell'alternativa a sinistra emerse all'ultimo giro sono della burocrazia Rifondazione, PdCI, Salvi ecc., ancor peggio che quelle arcobaleno.
Boicottare le elezioni è salvaguardare non solo l'autonomia politica dei proletari e dei movimenti di lotta, ma anche la dignità di classe e la giustezza della vera opposizione.
Berlusconi però teme che la corruzione politico-morale questa volta colpisca e vede nemici ovunque. Intanto - tanto per non farsi mancare niente - cancella le trasmissioni scomode, scatena una altra pretestuosa guerra contro i magistrati impegnati nelle sue inchieste e chiama i ministri a metterci del proprio - Maroni risponde con allarmi terroristi inventati e continuità di cariche poliziesche e criminalizzazione degli immigrati.
proletari comunisti
2-3-2010
Governo in carica, moderno fascista, e falsa opposizione, PD e il contagiato Di Pietro, costruiscono le liste, gli uni di corrotti, rinviati a giudizio, collusi con grande malavita, gli altri di vecchi rottami della politica, protagonisti della grande marcia all'indietro.
A Roma è difficile vedere chi è più a destra.
A milano uguale.
Le liste dell'alternativa a sinistra emerse all'ultimo giro sono della burocrazia Rifondazione, PdCI, Salvi ecc., ancor peggio che quelle arcobaleno.
Boicottare le elezioni è salvaguardare non solo l'autonomia politica dei proletari e dei movimenti di lotta, ma anche la dignità di classe e la giustezza della vera opposizione.
Berlusconi però teme che la corruzione politico-morale questa volta colpisca e vede nemici ovunque. Intanto - tanto per non farsi mancare niente - cancella le trasmissioni scomode, scatena una altra pretestuosa guerra contro i magistrati impegnati nelle sue inchieste e chiama i ministri a metterci del proprio - Maroni risponde con allarmi terroristi inventati e continuità di cariche poliziesche e criminalizzazione degli immigrati.
proletari comunisti
2-3-2010
Bachelet-Pinochet contro le masse terrremotate
Cile.
Il terremoto fa tornare dalle viscere della terra e dalle fogne immagini da Cile di Pinochet.
Carri armati nelle strade e coprifuoco. Alle masse colpite che cercano cibo si risponde come ad Haiti, con la repressione, e tornano i marines Usa, col nuovo interventismo di Obama che cavalca i terremoto e che invece che aiuti manda truppe.
Dalla parte del popolo cileno contro il governo Bachelet che vuol diventare regime, contro l'imperialismo yankee.
proletari comunisti
2 marzo 20010
Il terremoto fa tornare dalle viscere della terra e dalle fogne immagini da Cile di Pinochet.
Carri armati nelle strade e coprifuoco. Alle masse colpite che cercano cibo si risponde come ad Haiti, con la repressione, e tornano i marines Usa, col nuovo interventismo di Obama che cavalca i terremoto e che invece che aiuti manda truppe.
Dalla parte del popolo cileno contro il governo Bachelet che vuol diventare regime, contro l'imperialismo yankee.
proletari comunisti
2 marzo 20010