E loro ridevano... mentre la gente moriva, e gongolavano sul grande affare che si prospettava.
E poi è andato tutto come volevano.... fino ad ora. Militarizzazione, profitti, ruberie, deportazioni.
E chi si opponeva, chi non stava al gioco veniva isolato e messo in condizioni di non nuocere.
Si era accettati solo se si faceva i buoni volontari, che erano complementari al gioco truccato, consapevoli o no che fossero.
E gli opportunisti di ogni risma dicevano: non si devono fare manifestazioni durante il G8. Solo 'proletari comunisti ' diceva sin all'inizio il contrario, tutti gli altri dicevano di no, non si può.... a l'Aquila come a Roma. Lo sciagurato piccolo imprenditore Casarini lo teorizzava....
Poi la manifestazione si è fatta... ma, mi raccomando, stiamo al percorso, giriamo a vuoto! E dal palco della piazza all'ingresso di l'Aquila, si strillava come cornacchie - vedi i dirigenti del Cobas confederazione- contro chi cercava almeno di esprimere dissenso, contestazione.
Dovevamo disturbare il manovratore e ora dobbiamo alzare la voce politica e sociale... a l'Aquila come ovunque.
Ma non solo la voce... dobbiamo alzare le mani, nel senso popolare del termine, per denunciare e colpire i veri sciacalli, le iene assassine del capitale, del governo-opposizione, dello stato... che si abbatte e non si cambia
proletari comunisti
13 febbraio 2010