mercoledì 20 marzo 2019

pc 20 marzo - Francia - Macron dopo la farsa del dialogo ora solo repressione contro le proteste 'Gilet gialli'

Parigi, stop alle manifestazioni dei «gilet gialli» sugli Champs-Elysées
«Sì, sabato prossimo gli Champs Élysées saranno vietati ai manifestanti», risponde Emmanuel Macron all’inizio del dibattito organizzato all’Eliseo con 65 intellettuali.Parigi, i gilet jaune saccheggiano e devastano i negozi sugli Champs Elysées


Macron: occorre distinguere tra il diritto a manifestare, che è garantito dalla Costituzione e va rispettato, e l’opera di distruzione di «persone che ormai non sanno neanche più perché scendono in piazza, che appartengono agli estremismi di destra e di sinistra e che forse sono anche espressione di un nuovo nichilismo». Di fronte agli economisti, scrittori, sociologi, storici, filosofi, politologi,
scienziati e giuristi, Macron riconosce le sue responsabilità: «Diciotto mesi dopo essere entrato in funzione, non sono riuscito a dare prospettive a tutta una categoria della popolazione, a causa di certe decisioni o della lentezza nella loro esecuzione».Poi si oppone al «livellamento auspicato da molti secondo il quale la democrazia sarebbe un dibattito permanente dove tutte le posizioni si equivalgono, senza arrivare a prendere decisioni», si schiera contro l’ipotesi di un «referendum permanente» e rivendica la necessità di fare valere l’autorità legittimata dal voto. Quindi Macron evoca le decisioni prese poche ore prima con il governo.
Silurato il prefetto di Parigi Michel Delpuech, ritenuto responsabile dei «disfunzionamenti» nella gestione dell’ordine pubblico perché secondo il premier Edouard Philippe «non ha eseguito in modo corretto» le consegne del potere politico.
In particolare, viene contestato a Delpuech il fatto di avere raccomandato agli agenti di non usare il  «flashball», il fucile che spara pallottole di gomma responsabile di decine di ferimenti gravi, diventati simbolo delle violenze delle forze dell’ordine.
 Al posto di Delpuech il nuovo prefetto di Parigi sarà Didier Lallement, che si è fatto una reputazione di duro in Nouvelle Aquitanie.
Il premier Philippe ha annunciato il divieto di manifestazioni anche in Place Pey-Berland a Bordeaux in Place du Capitole a Toulouse, ha evocato l’uso di droni per controllare la folla, e ha promesso un maggior numero di arresti per fermare le violenze. Philippe ha accusato i leader dei gilet gialli che «hanno incoraggiato e legittimato le violenze e continuano a farlo senza vergogna».

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