sabato 2 febbraio 2019

pc 2 febbraio - SAN FERDINANDO - LA VOCE DELLA TENDOPOLI CONTRO IL TEATRINO DELL’IPOCRISIA

E' terminato lo squallido incontro in Comune a San Ferdinando, per costituire un fantomatico comitato per il riutilizzo delle case, ancora una volta parlando e pontificando senza interpellare i diretti interessati, gli unici che avrebbero davvero diritto di prendere parola sulla questione. Ci hanno pensato loro a ricordare come stanno le cose e sottolineare le bugie e l'ipocrisia di istituzioni, associazioni e sindacati: un abitante della tendopoli si è conquistato la parola inchiodando tutti alle loro responsabilità, mentre nel frattempo veniva distribuito un volantino a tutti i presenti per riportare la voce ignorata di chi vive in Tendopoli. Ha evidenziato l’ipocrisia del sindaco di San Ferdinando che continua a ribadire che la baraccopoli non è sotto la sua responsabilità e si fa bello oggi a proporre la soluzione delle case, così come quella dell’USB, sindacato esperto in sciacallaggio, e dell’associazionismo dell’”accoglienza degna”, che a loro volta hanno voluto sottolineare la loro totale e incondizionata preferenza per la soluzione delle case fin dal principio…Peccato che ai tempi dello sgombero nel 2017 furono proprio tra i promotori della nuova tendopoli, ignorando chi da anni chiedeva documenti e case. Che memoria corta! O sarà malafede?
Il compagno della tendopoli ha inoltre ricordato che le case ci sono, non vanno cercate o riqualificate, sono pronte all'uso e i fondi erano stati stanziati specificatamente per gli immigrati che vivono e lavorano nella Piana. Le istituzioni creano ancora una volta una guerra fra poveri, in questo caso rosarnesi e abitanti della tendopoli, buttando benzina sul fuoco invece di mettere in atto misure concrete. Non sono mancate incursioni di persone tra la platea (chissà, forse foraggiate da chi ne aveva tutti gli interessi) che hanno rivendicato le case solo per gli italiani. In conclusione, l’inutile teatrino ha partorito come massima proposta pratica l’istituzione di “procedure” che i comuni potranno seguire per destinare i fondi dei vari bandi per il riutilizzo e il ripristino di case per italiani e immigrati, senza minimamente nominare gli stabili già esistenti.
Gli abitanti della tendopoli sono stanchi di sentire bugie e di aspettare ancora: LE CASE CI SONO E NON SERVONO COMITATI E “BUONE PRATICHE” PER RIEMPIRLE. SAREMO ANCORA QUI A RICORDARLO, ATTRAVERSO LA LOTTA, GIORNO DOPO GIORNO.
  

Comitato Lavoratori delle Campagne


Rete Campagne in Lotta

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