sabato 2 febbraio 2019

pc 2 febbraio - Italia-Libia: un nuovo ambasciatore per proseguire la politica imperialista

Mentre continua l'osceno sequestro della Sea Watch da parte di Salvini, governo, con la complicità dell'ignobile procuratore di Catania, Zuccaro, l'imperialismo italiano manda un nuovo ambasciatore, Buccino, a Tripoli - il precedente era stato richiamato nel 2015. Ora Buccino viene inviato nella patetica azione di tessere la tela dell'imperialismo italiano tra le due forze in campo legate a Serraj e Haftar, ma, naturalmente, soprattutto con Haftar, dato che Serraj è da sempre un servo riconosciuto dell'imperialismo italiano.
Buccino vanta già buoni rapporti con il Qatar, con la Turchia e con la "Fratellanza mussulmana " di Misurata.
L'imperialismo italiano, però, certo non lavora per la Libia e il popolo libico ma solo ed
esclusivamente per i due dossier che interessano l'imperialismo e il suo attuale governo Salvini/Di Maio: il blocco dei flussi dei migranti e gli interessi economici - leggi ENI, ma non solo.

In Libia intanto divampa lo scontro tra bande e l'idea di elezioni a giugno, preparate con lo svolgimento della Conferenza nazionale della Libia che avrebbe dovuto tenersi nelle prime settimane di quest'anno, appare quanto mai improbabile, tenendo conto che addirittura le elezioni avrebbero dovute essere precedute da un referendum sulla bozza della nuova Costituzione del paese che avrebbe dovuto tenersi tra pochi giorni.

Le masse libiche possono uscire da questo marasma solo unendosi contro l'imperialismo, tutti gli imperialisti e i signori della guerra al loro servizio.
I comunisti e gli antimperialisti dell'area del Magreb, dalla Tunisia al Marocco possono svolgere un ruolo per contribuire all'unità del popolo libico, attraverso l'unità delle  energie antimperialiste presenti anche in quel paese. 
A noi tocca invece il compito fondamentale di combattere il nostro imperialismo, di gridare forte "Via le truppe italiane dalla Libia!", e di dare il massimo sostegno ai migranti che provengono da questo paese, dopo essere passati e in fuga dai lager gestiti dai signori della guerra in Libia, appoggiati dal governo Salvini/Di Maio che sono i veri scafisti assassini.

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