sabato 2 febbraio 2019

pc 2 febbraio - Il “decreto dignità” dell’ingannapopolo Di Maio continua a fare aumentare la precarietà del lavoro

Gli ultimi dati Istat,  e cioè quelli “ufficiali” degli apparati dello Stato, confermano la crescita dei contratti a termine ma soprattutto la diminuzione di quelli a tempo indeterminato. Il livello di disoccupazione aumenta ma viene in parte limitato dal fatto che gli anziani devono rimanere ancora al lavoro per tanti anni…

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Flop del decreto dignità: aumentano i contratti a termine, diminuiscono quelli stabili
I dati Istat riferiti all’ultimo mese del 2018 fanno segnare una risalita dei contratti a tempo e una contrazione di quelli a tempo indeterminato, mentre continuano a crescere gli autonomi. Soffre ancora la classe d’età dei 25-34enni
Vincenzo PINTO / AFP

Crescono i contratti a termine, diminuiscono quelli a tempo indeterminato. Il giro di vite sui rapporti di lavoro a tempo del decreto dignità targato Cinque Stelle, a quanto
pare, non ha portato i frutti voluti dal governo. Gli ultimi dati Istat, riferiti a dicembre 2018 registrano una crescita dei dipendenti a termine (+1,5%, pari a 47mila unità in più), che tornano a salire dopo due mesi di calo, e degli indipendenti (+0,2%, pari a 11mila unità in più). In discesa netta invece i contratti stabili, ai quali il governo puntava, che si riducono di 35mila unità in un mese (-0,2%).
Un mix dovuto ai contratti stagionali del periodo natalizio e alle nuove regole più strette sulla stipula di contratti a termine, che potrebbe aver guidato nel frattempo a una risalita degli autonomi: a contatti fatti, mentre i dipendenti aumentano di 12mila unità, nello stesso mese gli indipendenti salgono di 11mila unità. Una crescita quasi eguagliata. Di contro, i contratti stabili arretrano, forse anche in attesa degli incentivi annunciati nella manovra economica a partire dal nuovo anno.
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https://www.linkiesta.it/it/article/2019/01/31/decreto-dignita-dati-istat/40939/

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