martedì 8 gennaio 2019

pc 8 gennaio - GLI ESODATI SI MOBILITANO CONTRO IL GOVERNO INGANNAPOPOLO

dal quotidiano il Manifesto di oggi

"Negli incontri avuti dai comitati di esodati - ne sono rimasti almeno 6mila esclusi dalle otto salvaguardie varate in questi anni - il vicepremier Di Maio aveva garantito la nona salvaguardia per tutti.
A QUESTA MANCATA PROMESSA si sommano le beffe su «opzione donna» e «Ape sociale», strumenti che potevano ovviare ai problemi degli esodati. Per quanto riguarda l’Ape sociale - norma dei governi Pd che prevede un’indennità fino alla pensione per chi ha 63 anni di età ed ha svolto lavori gravosi - viene prolungata di un solo anno («fino al 31 dicembre 2019») e continua a prevedere per «i disoccupati involontari » la clausola «di avere concluso indennità di disoccupazione o Naspi da 3 mesi» e «30 di contributi» escludendo quindi tutte le tipologie di esodati che – in quanto tali -non hanno diritto alla Naspi.
PER «OPZIONE DONNA» - la norma voluta da Maroni nel 2004 che permette alle lavoratrici di andare in pensione con 35 anni di contributi ma col ricalcolo interamente contributivo dell’assegno e quindi un taglio di circa il 30 per cento - viene prevista solo per le dipendenti nate entro il 31 dicembre 1959» e dunque 60enni e le lavoratrici autonome da un anno in più.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI i comitati degli esodati hanno già annunciato una mobilitazione per giovedì dalle 10 alle 13 di fronte al ministero dello Sviluppo economico a Roma.

Infine c’è la beffa per la «pensione di cittadinanza». La promessa di «aumentare le minime a 780 euro» varrà - parola di Di Maio - solo per «500mila pensionati» rispetto ai quasi 5 milioni che se la aspettavano."

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