sabato 3 novembre 2018

pc 3 novembre - Trieste antifascista surclassa nei numeri la marcia nazionale dei fascisti di Casapound protetta dalla polizia e sostenuta e finanziata dai padroni e dalla giunta leghista

Trieste, Casapound sfila per celebrare il 4 Novembre. In piazza anche la rete antifascista

circa 10.000 alla manifestazione antifascista - forte partecipazione delle donne di Non una in meno

Già dal mattino alcuni giovani antifascisti si sono incatenati alla ringhiera che circonda la statua di Giuseppe Verdi, in piazza San Giovanni, al grido di "da qua non passeranno i fascisti". Pronto e solerte l'intervento della polizia - mentre nulla viene fatto contro l'oscena parata fascista
Le carogne fasciste raccattano in tutta italia con una trentina di Bus meno di 2000 persone
Trieste, Casapound sfila per celebrare il 4 Novembre. In piazza anche la rete antifascista

pc 3 novembre - Le compagne del Movimento Feminino Popular Brasile per Margherita


LIBERDADE PARA MARGUERITA CALDERAZZI

Recebemos a notícia da arbitrária prisão domiciliar da companheira Marguerita Calderazzi dirigente do Movimento Feminino na Itália. Expressando nossa solidariedade de classe, repudiamos veementemente essa ação do velho Estado Italiano e exigimos a sua liberdade. A seguir, reproduzimos nota sobre sua prisão publicada pelo CEBRASPO - Centro Brasileiro de Solidariedade aos Povos, sobre a prisão, tabém disponível  em :


Repudiamos veemente a arbitraria prisão domiciliar da defensora dos direitos do povo Margherita Calderazzi, detida em sua casa no dia 16 de outubro, sob a acusação de falta de pagamento de uma multa governamental.  A companheira Marguerita além de uma destacada dirigente do movimento feminino de seu país tem uma destacada trajetória de organizadora do movimento operário da cidade de Taranto, sendo coordenadora nacional do Slai Cobas (sindicato de classe), e uma ativa defensora dos direitos dos migrantes da cidade. Durante uma jornada de lutas em defesa dos direitos dos desempregados da cidade de Taranto em 2010, a companheira Marguerita foi acusada de insultar um funcionário público e foi multada em 2.500 €. Claramente a prisão da companheira expressa a repressão aos que lutam e defendem os direitos do povo. Nos do CEBRASPO condenamos sua absurda detenção e exigimos sua imediata liberdade. Convocamos todos os movimentos democráticos e revolucionários a se solidarizarem com a companheira Marguerita.

pc 3 novembre - Brasile - dagli studenti la prima vigorosa risposta antifascista a Bolsonaro - da A Nova Democracia

Brasil - Ô Bolsonaro, pode esperar, vai aumentar o protesto popular!" Estudantes UFMS - vigorosa manifestação antifacista

Aos gritos de "Ô Bolsonaro,  pode esperar, vai aumentar o protesto popular!", na tarde da última quarta-feira, 31 de outubro, cerca de 100 estudantes da Universidade Federal de Mato Grosso do Sul (UFMS) realizaram um combativo protesto no campus de Campo Grande contra a crescente reacionarização em marcha no país e em repúdio ao fascista que, a partir de 2019, presidirá a repressão contra o povo.

Os jovens se reuniram por volta das 16h em frente à Biblioteca da universidade, de onde seguiram em passeata passando por vários blocos.
Além de palavras de ordem contra o fascismo,  os estudantes também entoaram inúmeras frases de protesto em defesa da educação publica e afirmaram: "Aqui está presente o movimento estudantil!".
Após o término do ato, os estudantes se concentraram na Concha Acústica, onde foi realizada uma roda de debates e a atividade cultural 'Slam na Concha'.
Estudantes marcham em universidade, UFMS, outubro de 2018. Foto - Banco de Dados/AND
Estudantes marcham em universidade, UFMS, outubro de 2018. Foto - Banco de Dados/AND
Debate em Concha Acústica, UFMS, outubro de 2018. Foto - Banco de Dados/AND
Estudantes marcham em universidade, UFMS, outubro de 2018. Foto - Banco de Dados/AND

pc 3 novembre - La Lega a Novara fa le prove di repressione poliziesca e di divieti fascisti

Polemica sul regolamento di polizia: no ad abiti che offendono il comune senso del pudore

Il nuovo regolamento di polizia urbana è stato approvato in consiglio comunale mercoledì e ha scatenato numerose polemiche. Tra il divieto di mostrarsi in "abiti che offendano il comune senso del pudore", di vendere bevande in vetro anche per gli alimentari e legare le biciclette ai pali, le proteste sono state numerore.

No ad abiti succinti?

Certamente l'articolo del nuovo regolamento che ha suscitato più discussioni è l'11, che al punto E recita "è vietato mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore". Immediatamente sono scattate le polemiche, tra chi parla di un "ritorno della buoncostume" o del divieto di minigonne e shorts o di strumentalizzazione. Certamente la questione principale è in che modo si può stabilire quale sia "il comune senso del pudore"

pc 3 novembre - Conferenza sulla Libia a Palermo - l'appello del circolo proletari comunisti - massima diffusione e circolazione

Contro la Conferenza Internazionale imperialista sulla Libia, 12/13 novembre a Palermo

Circolo proletari comunisti Palermo

Il 12 e il 13 novembre si terrà a Palermo la Conferenza internazionale sulla Libia. L’imperialismo italiano lavora da tempo con incontri “frenetici e forsennati” per organizzare questo evento.
Infatti, gli attuali esponenti del governo fasciopopulista, e cioè il finto presidente del Consiglio Conte

pc 3 novembre - Imperialismo italiano e Qatar

Una new entry dell'azione dell'imperialismo italiano venuta alla luce in questi giorni è il rapporto tra esso e il Qatar. Due notizie trapelate dalla stampa danno il segno di questo.
Da un lato, la notizia che nel quadro dello sforzo di far riuscire questa ormai famigerata Conferenza sulla Libia di Palermo, in cui l'anello chiave è la partecipazione dell'altro anello forte della Libia, Haftar, questo sarebbe avvenuto in seguito alle pressioni che su Haftar stesso sarebbero venute oltre che dal suo parini più immediato, il dittatore egiziano Al Sisi e dal suo imperialismo di riferimento, la Russia, anche per l'impegno, chiesto e poi messo, dal Qatar.
Perchè alla fine è il Qatar che paga e quindi ha un peso assai rilevante nelle scelte di Haftar.
Sarà come sarà, ma proprio in questi giorni l'uomo forte del governo fascio-populista Salvini si è

pc 3 novembre - Il viaggio in india del presidente del consiglio italiano

E' passato pressoché sotto silenzio di gran parte della stampa, della Tv, il recente viaggio di due giorni del presidente del consiglio in India. Chi ne ha scritto ha parlato, però, di una missione importante, “una missione di sistema”.
Una missione che si è mossa su due piani. Quello politico-diplomatico cementato dall'incontro con Modi e quello del Vertice economico chiamato ampollosamente “Technology summit”.
A questo summit hanno partecipato ben 145 esponenti italiani a rappresentare 54 aziende tra le più grandi del nostro paese e tutti gli enti e le istituzioni italiane legate agli affari e interessi di queste aziende, prima tra tutte la Confindustria.
Gli investimenti italiani attuali in India sono circa 6 miliardi. Lo scopo della visita governativa è quello di mettersi in sintonia con la politica del governo Modi, che va sotto il nome di “make in India”, inaugurata da Modi nel 2014 e che vuol essere un grande appello alle multinazionali di vario ordine e tipo ad investire in India. Ed era quindi questo il vero obiettivo della visita che ha richiamato le orde fameliche delle multinazionali italiane.
Gli investimenti in India hanno in questa fase un doppio aspetto e si inseriscono nello scenario attuale del ruolo dell'India, nell'assetto imperialista e multipolare del mondo.
Per le imprese italiane è la ricerca di sbocchi di mercato, di profitti e di penetrazione tipica dell'imperialismo; quello che non è esattamente come prima è però il ruolo dell'India che utilizza gli

pc 3 novembre - La conferenza di Palermo sulla Libia e la sua importanza

La Conferenza sulla Libia a Palermo sta diventando un vero Vertice internazionale che punta a raccogliere tutte le fazioni in lotta in Libia, ma nello stesso tempo tutti i paesi imperialisti più o meno direttamente interessati.
Ma i suoi risultati sono assolutamente incerti, tanto è vero che non si prevedono conclusioni scritte che dietro al facciata di unità ratificherebbero contrasti laceranti.
Apparentemente il governo imperialista italiano conta in quest'opera dell'appoggio di tutti. L'Onu, sotto la cui egida si svolge la Conferenza. Trump e la Nato che hanno riconosciuto e sostenuto un ruolo di prima fila dell'Italia nell'intervento di stabilizzazione politico-militare.
Ma questa è l'apparenza. La sostanza, quella che cammina è la lotta sorda tra paesi imperialisti.
La Francia nel maggio scorso, mettendo assieme Al Serraj e Haftar, voleva le elezioni il 10 dicembre; l'Onu sta mettendo in opera una nuova road map l'8 novembre. Ma queste date non sono le date riconosciute dalla fazioni in campo in Libia e dai loro padrini imperialisti che sanno bene che il l'otto non può che essere la ratifica della vittoria politico-diplomatico-militare di una delle fazioni rappresentante per interposta persona l'imperialismo dominante.
Siamo ad una Conferenza “last minute”. Macron, ad esempio,a 10 giorni da essa non ha ancora deciso di esserci. Mentre dovrebbero essere presenti i due rappresentanti delle due potenze imperialiste principali che per ragioni diverse sostengono il ruolo dell'Italia nell'area, ci saranno, quindi, il segretario di Stato Usa, Pompeo e Medvedev per la Russia. Infine, è certa la presenza della cancelliera Merkel, ma il suo arrivo in questa occasione e da “anatra zoppa” e non è chiaro quindi il ruolo effettivo che potrà avere in essa.

Certo, dietro la questione libica c'è la guerra, in Libia, nel Mediterraneo e in tutto il nord Africa; c'è l'ondata dei migranti, e dietro guerra e migranti ci sono profitti e rapina in ballo.

pc 3 novembre - Tunisia/Italia e le interessate campagne

Come parte del sostegno all'imperialismo italiano e di appoggio alla sua politica di intervento militare, interna all'azione a sostegno delle posizioni del governo sull'immigrazione, dal blocco dei porti, ai respingimenti, una parte della stampa prima ha spalleggiato Salvini nella definizione dei migranti provenienti dalla Tunisia come tutti potenziali delinquenti e terroristi, come prima aveva sostenuto Minniti nella sua azione volta a negare il diritto d'asilo ai migranti della Tunisia, ora continua in questa azione descrivendo la Tunisia come un isola felice e in pieno sviluppo.
I migranti tunisini sono attualmente nettamente in testa con 4.827 arriva a fine ottobre.
Si chiede Il Giornale: come mai questo paradosso di un'economia che vola e di un boom di profughi? Scrive, infatti, Il Giornale: “oggi tra l'economia italiana e quella tunisina non c'è un abisso. La crescita del Pil in Italia si è azzerata, quella della Tunisia, secondo il FMI, toccherà il 2,4% nel 2018 e 2,9 l'anno prossimo”. Nello stesso tempo la disoccupazione, sempre secondo questi dati, “in Italia è sopra al 10%, mentre in Tunisia siamo intorno al 15%. Così come è in calo l'inflazione e sono in crescita gli investimenti esteri... L'interscambio tra i due paesi supera i 5miliardi e le imprese italiane attive in Tunisia sono 800”.
Ma qui si ferma il giornale, e non può andare a fondo nella spiegazione della contraddizione tra sviluppo economico in Tunisia e fuga dei tunisini.
Non può andare a fondo perchè non tiene conto che siamo di fronte al rapporto tra imperialismo e

pc 3 novembre - Libia/Mediterraneo - la visita in Tunisia del presidente del consiglio

Nel quadro della preparazione della Conferenza sulla Libia prosegue quotidiano l'attivismo italiano.
Il primo ministro è andato a Tunisi per cercare di coinvolgere la Tunisia nel piano di stabilizzazione politico militare e di intervento dell'imperialismo italiano.

Sotto la bandiera della “sicurezza nel Mediterraneo” si cerca di domare il focolaio libico, mentre continua la guerra sotterranea tra i paesi imperialisti interessati e in particolare tra Italia e Francia.
I governi imperialisti cercano ogni giorno di acquisire nuovi partecipanti per schierarli al loro fianco all'interno della Conferenza. L'ultimo colpo lo mette a segno però la Francia che incontra a Parigi gli esponenti delle milizie di Misurata che, all'ombra del conflitto tra le due forze principali, quelle intorno al governo Serraj e quelle raccolte intorno ad Haftar, stanno conquistando anch'esse il loro spazio.

In Tunisia l'imperialismo italiano con questa visita cerca di ricucire lo strappo provocato dal Ministro

pc 3 novembre - Contro la Conferenza Internazionale imperialista sulla Libia, 12/13 novembre a Palermo

Contro la Conferenza Internazionale imperialista sulla Libia, 12/13 novembre a Palermo

Il 12 e il 13 novembre si terrà a Palermo la Conferenza internazionale sulla Libia. L’imperialismo italiano lavora da tempo con incontri “frenetici e forsennati” per organizzare questo evento.
Infatti, gli attuali esponenti del governo fasciopopulista, e cioè il finto presidente del Consiglio Conte e il viceministro Salvini in particolare hanno viaggiato in Libia in questi mesi sulla scorta delle iniziative intraprese dall’ex ministro imperial/fascista Minniti del governo precedente, incontrando esponenti del governo libico riconosciuto dall’Onu, quello di Serraj, definito governo legittimo e che occupa la Tripolitania, ma anche Haftar, che occupa l’altra metà del Paese, la Cirenaica.
La mossa pressante del governo italiano, dopo il fallito tentativo della Francia di imporre la sua “road map”, il suo piano, è fatta per provare a diventare il “rappresentante” ufficiale nel Mediterraneo, e nel mondo, della Libia, (“Ed è chiaro che il ruolo da protagonista lo deve tenere l'Italia” ha detto Di Maio) considerandola di fatto propria colonia, e da questo punto di partenza, “trattare” con tutti i paesi imperialisti, e con i governanti della Libia per assicurarsi il controllo del Paese, nella sostanza per il controllo degli enormi giacimenti di petrolio e gas del paese.
Per l’imperialismo italiano è così chiaro che si tratta di colonia che Conte, per darsi una parvenza di correttezza, ha sentito la necessità di affermare che si tratta di una "Conferenza per la Libia e non sulla Libia"!
Ma non bastano certo le parole a nascondere i veri motivi di urgenza di questa Conferenza per l’imperialismo italiano  che è legata a diversi fattori:
- nella sua ricerca spasmodica di un “posto al sole”, dentro l’attuale crisi economica mondiale in cui

pc 3 novembre - Livorno - lo Stato borghese in campo nella repressione antioperaia


POLIZIA ATTACCA OPERAI CHE RIVENDICANO DIRITTI

ENNESIMA VERGOGNA PER UNICOOP E IL SUO FORNITORE PANIFICO TOSCANO

Gravissime violenze della polizia sugli operai in sciopero presso il fornitore UniCoop Panificio Toscano. Operai aggrediti e almeno 3 feriti ai cancelli dello stabilimento di Collesalvetti (Livorno).
Nonostante la polizia abbia rotto alcuni smartphone con cui veniva riprese le violenze, diversi video testimoniano quanto accaduto.

Ieri ancora ancora volta gli operai si sono fermati per rivendicare l'applicazione del CCNL dei

pc 3 novembre - Processo "Milani - Levoni": il re é nudo!

Processo “Milani- Levoni”: il re è nudo!

“Il crimine, una volta scoperto,
non ha altro rifugio che nella sfrontatezza”
(Tacito)

Lo avevamo scritto, argomentato e dimostrato in innumerevoli occasioni, non ultimo nel libro- inchiesta “Carne da Macello”: il teorema repressivo contro il SI Cobas concrettizatosi con l’arresto di Aldo Milani nel “caso-Levoni” non era altro che un infame montatura costruita ad arte per fermare le lotte dei lavoratori nel settore della macellazione-carni di Modena.

L’operazione avveniva nel capoluogo modenese del business degli insaccati, principale crocevia nei rapporti tra Stato, imprenditoria, mafia e sistema cooperativo, basato su un’intenso e brutale sfruttamento degli operai e garantito da una fitta coltre di connivenze e di omertà.
In queste ore, nel corso del processo che vede il coordinatore nazionale del SI Cobas nel ruolo di imputato, è apparso tutto ancor più chiaro: durante il dibattimento, grazie al lavoro dei legali della difesa di Aldo Milani, è stata resa pubblica un'intercettazione (fino a poche settimane fa rigorosamente secretata) in cui uno dei massimi dirigenti della Digos di Modena, Marco Barbieri, conversando amabilmente con Lorenzo Levoni, proprietario di Alcar Uno e Global Carni, si vanta tra l'altro, con toni trionfalistici, di aver “devastato il SI Cobas e di avergli fatto perdere la faccia su tutti i fronti”.
Noi per conto nostro avevamo già verificato quanto spesso questi “supremi garanti della legalità e dell'ordine”si comportino come servi dei padroni pronti a scodinzolare ai loro piedi, lieti di poter far massacrare lavoratori inermi che scioperano per rivendicare all'interno dei magazzini il rispetto di

venerdì 2 novembre 2018

pc 2 novembre - La vicenda ilva /l'accordo, le liste di prescrizione sono anche la vicenda USB

Questo intervento è stato fatto al recente coordinamento nazionale dello slai cobas per il sindacato di classe tenutosi a taranto il 13 ottobre scorso.

La vicenda della firma dell'Usb all'accordo Ilva è questione nazionale, lo Slai cobas per il sindacato di classe la ha denunciata a livello nazionale e dice ai lavoratori iscritti all'Usb di ragionare e riflettere seriamente su questo.
 L'Usb è un sindacato nazionale ed la linea assunta su tutta la vertenza Ilva è espressione di una linea nazionale.
La firma dell'accordo Ilva è una discriminante seria per valutare il carattere di classe di un sindacato..
Finora altri gruppi sono usciti dall'Usb, ma  a nostro giudizio - non ce ne vogliano - sempre da destra perchè sostenevano un sindacato-movimento di tipo equivoco o perchè attaccavano l'Usb per il suo legame con Contropiano e la Rete del comunisti. Due critiche che noi consideriamo sbagliate.
Il sindacato non è solo un movimento, quando lo è perde in generale i suoi caratteri di classe. Il sindacato è un'organizzazione, o una forma alta di autorganizzazione. I sindacati che si dicono apolitici, non legati a partiti,gruppi, in realtà sono legati ad altri partiti e gruppi o a volte a singoli personaggi inamovibili.
Un sindacato che fa riferimento a un partito politico è più chiaro nella sua natura e prospettiva ed è più valutabile sul piano dei lati buoni o cattivi. Sempre se non lo fa con stile manovriero da cupola, strumentale e truffaldino; questo non è il caso della USB.I sindacati che dicono di non far riferimento a nessuna organizzazione politica imbrogliano i lavoratori, sono sindacati equivoci, anche quando sono sindacati di base.
Noi siamo perchè i sindacati non nascondino i loro riferimenti politici, fermo restando che devono essere democratici e rispettosi delle opinioni dei lavoratori iscritti.
Diverse sono le critiche fatte dal Si,Cobas. Noi condividiamo al 90% le critiche che il Si.Cobas fa all'Usb, le abbiamo pubblicate e le sosteniamo.
Però per quanto riguarda lo Slai cobas sc  l'accordo Ilva  è una discriminante. 
Noi siamo perchè si critichi apertamente la 'Usb e che lo debbano fare anche strutture e iscritti a questo sindacato e se è il caso escano dalla USB su questo. . Sempre, chiaramente, facendo differenza tra base e vertice, perchè noi le lotte le appoggiamo tutte, i lavoratori che fanno lotte vere vengono sempre da noi sostenuti qualunque sia il sindacato di appartenenza.

pc 2 novembre - BERGAMO: OPERAIE DI MONTELLO IN LOTTA PER LA DIGNITA’ - da Radio onda d'urto


BERGAMO: OPERAIE DI MONTELLO IN LOTTA PER LA DIGNITA’.

Il  reale arranca ancora, come mostrano la contrazione oltre le stime per l’attivita’ del settore manifatturiero in Italia ad ottobre, che segna il ritmo di crescita piu’ debole da quattro anni a questa parte. L’indice Pmi scende a 49,2 punti da 50 di settembre contro stime per un calo 49,7. È il livello piu’ basso da dicembre 2014. Quota 50 e’ la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione del ciclo.
Numeri che vanno collegati al recente stop alla crescita del Pil, ferma nell’ultimo trimestre, alla disoccupazione, tornata a crescere (10,1%) nell’ultimo mese ma soprattutto alla mancata occupazione, tutta solo ed esclusivamente – la poca che c’è – precaria.
Lo sanno bene le 17 operaie della Montello, alle porte di , da 10 anni al lavoro dentro uno dei più stabilimenti italiani di riciclo rifiuti, assieme ad altre 500 lavoratrici, 90% con cooperativa, donne e migranti, ora escluse dal cambio appalto alla Montello spa. Dal 1 ottobre sono in lotta perchè lasciate senza lavoro, sostenute dallo  per il sindacato di classe che oggi, venerdì 2 novembre, ha convocato stampa e solidali fuori dal Tribunale di Bergamo, a poca distanza dalla sede della Cgil Bergamo.
Perchè questa scelta nell’ubicare il presidio? Lo abbiamo chiesto a Sergio Caprini, dello Slai Cobas – Per il sindacato di classe. Ascolta o scarica.
Nella prossima corrispondenza, invece, la voce di due lavoratrici in lotta. Ascolta o scarica qui

pc 2 novembre - 2° INCENDIO IN POCHI GIORNI A BORGO MEZZANONE (FG) - CHE NON SI PARLI DI INCIDENTE...

Un lavoratore africano immigrato è rimasto gravemente ferito nell'incendio divampato nel ghetto adiacente l'ex pista del Cara di Borgo Mezzanone, a Foggia; ha riportato ustioni sull'80 per cento del corpo, è stato ricoverato con prognosi riservata al Centro Grandi Ustionati di Brindisi. Le fiamme si sono sviluppate nella notte tra mercoledì 31 ottobre e giovedì 1 novembre e hanno distrutto 4 baracche dopo le 30 distrutte due giorni fa
Martedì 30 ottobre un altro incendio era scoppiato all'interno del ghetto provocando quattro feriti, di cui uno grave, e la distruzione di 30 baracche; ora in meno di 48 ore stessa dinamica. 
L’ipotesi del rogo doloso, che non trova ancora conferma nelle indagini in corso, è stata riferita dai migranti che vivono a Borgo Mezzanone ai volontari che operano nella baraccopoli.

QUESTO SUSSEGUIRSI DI INCENDI EVIDENTEMENTE NON E' AFFATTO CASUALE. 
E' da tempo che i migranti, organismi solidali, come Campagne in lotta, lottano per le condizioni

pc 2 novembre - FASCIO-POPULISMO E OPERAI: CHIAREZZA MA ANCHE LOTTA - Parla un operaio della Tenaris di Bergamo di proletari comunisti

Il governo Salvini/Di Maio è il peggiore possibile, perchè come diceva Lenin: “I demagoghi sono i peggiori nemici della classe operaia”.

I peggiori, perché risvegliano i cattivi istinti della folla e perché è difficile, per la devastazione della coscienza di classe operata dalla “sinistra”, dalla Cgil, per gli operai arretrati riconoscere questi nemici che si presentano qualche volta anche come amici.

Ora i padroni si rivolgono alle forze fascio-populiste, perché le ritengono più adatte ad ingannarci; ma queste forze sono come e peggio di quelle che ci hanno governato finora e usano il razzismo per ingannarci, per deviare la nostra lotta e metterci al carro dei padroni sfruttatori.

Lega e 5stelle fanno gli interessi della media e piccola borghesia, di padroncini e padroni di medie/piccole industrie che costituiscono la maggioranza del tessuto produttivo che nel periodo di crisi ha ristretto margini di profitto.

Bergamo, per ragioni storiche e basi di classe è diventata il cuore della Lega. Il fascio-populismo, con

pc 2 novembre - Le intercettazioni al commissariato di Modena mostrano l'azione criminale dello Stato e della Digos contro le lotte operaie e le loro organizzazioni

Sono cose che comunisti e organizzazioni classiste ABBIAMO SEMPRE SAPUTO ma non vuol dire che vanno accettate come naturali - anzi esse devono essere con forza combattute con tutti i mezzi.
proletari comunisti/PCm Italia

Le intercettazioni al vicecommissario di polizia di Modena, Marco Barbieri, rese note dalla Gazzetta di Modena..... (riguardano la montatura orchestrata che porta all'arresto di Aldo Milani segretario del SICOBAS che organizzava la lotta degli operai della Levoni)
"Ma che scheggia impazzita. Abbiamo devastato i Cobas a livello nazionale, Lorenzo. Abbiamo fatto una cosa pazzesca. Hanno perso la faccia su tutti i fronti. Non ne hai idea".
Ma Barbieri non si ferma: "Abbiamo fatto un bingo che non ne hai idea. Per noi è una cosa pazzesca, Lorenzo. Perche adesso i Cobas. Come arrestare Luciano Lama ai tempi della CGIL d'oro".
Queste parole, datate 26 gennaio 2017, seguono l'arresto di Aldo Milani dopo la vergognosa pantomima messa in campo dalla stessa polizia insieme ai fratelli Levoni, titolari della cooperativa Alcar Uno di Castelnuovo Rangone, leader nel campo degli insaccati ma anche dello sfruttamento degli operai che materialmente realizzano la sua produzione.
La gioia del funzionario per l'arresto di Milani è irrefrenabile. Così come il suo coinvolgimento al fianco del povero Levoni, sofferente sicuramente molto più dei suoi operai..
Parla sempre il Barbieri: «Nei mesi precedenti quando ogni giorno io e un carabiniere ci trovavamo davanti ai due cancelli della Alcar Uno per seguire la situazione drammatica notavo nei Levoni una prostrazione psicofisica. E noi davamo conforto.» Non proprio il compito di un funzionario statale al di sopra delle parti..
La montatura dei Levoni doveva essere l'inizio di una reazione padronale finalizzata a screditare Aldo Milani e con lui l'intera organizzazione sindacale che rappresenta....
Per fortuna in questo caso la mobilitazione operaia ha fatto fallire questa infame manovra, con
presidio di massa sotto il carcere di Modena al fianco di Milani -  grande corteo del 4 febbraio, con l'occupazione dei binari ferroviari ..

pc 2 novembre - Un giudice più politicamente schierato con il razzismo di Stato non c'è - Zuccaro - una vergogna!

Il procuratore di Catania Zuccaro chiede l’archiviazione per i fatti della nave Diciotti. Salvini canta vittoria, ovviamente, in diretta facebook ripresa da tutti i media mainstream.


Per la procura di Catania la scelta di non far scendere i migranti dalla nave era di “natura politica” e, per ciò stesso, “insindacabile”.
Per chi se ne fosse dimenticato, il procuratore CarmeloZuccaro è quello stesso che scatenò il putiferio, rilanciato da Di Maio, con la fantomatica inchiesta sui “rapporti tra Ong e scafisti” che non portò a nulla e che venne, pertanto, archiviata. Intanto il danno era stato fatto.
La vicenda della nave Aquarius segnò il culmine di una campagna infame avviata proprio con le dichiarazioni di Zuccaro, nell’estate del 2016, contro le organizzazioni umanitarie non governative impegnate nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo e fece da preludio al famigerato accordo Italo-libico del febbraio 2017 in base al quale l’Italia continua, ancora oggi, a finanziare la Guardia Costiera libica legata a doppio filo ai trafficanti di esseri umani e respinge i migranti che vengono rispediti nei lager libici.
Una campagna infame che ha spianato la strada alle carognate di Salvini, in primis, la decisione di chiudere i porti italiani all’emergenza umanitaria.
L’indagine di Zuccaro sui fantomatici “taxi del mare” venne usata nell’aprile del 2017 da Luigi DiMaio per attaccare il governo Gentiloni e l’allora Ministro degli Interni Marco Minniti non si fece pregare due volte nel legittimare le violenze della Guardia Costiera Libica spingendo così molte organizzazioni attive nel soccorso ai migranti a lasciare il Mediterraneo.

da contropiano

pc 2 novembre - SI alla mobilitazione contro l'approvazione in parlamento del Decreto Salvini

Inizia la discussione al Senato sul Decreto Salvini
USB chiama alla mobilitazione, 5 novembre ore 12 in piazzetta Vidoni contestiamo il Decreto della vergogna
Se c’è un punto su cui il “governo del cambiamento” ha confermato la linea del governo precedente e dell’allora ministro degli interni Minniti è sul tema della sicurezza e dell’immigrazione. Calcando la mano nella stessa direzione impressa da Renzi e Gentiloni, ora Salvini azzera la protezione umanitaria, allunga clamorosamente i tempi di detenzione nei CPT ed anche nei Centri permanenti

pc 2 novembre - Massimo sostegno a Trieste antifascista/antirazzista

TRIESTE SABATO 3 NOVEMBRE

ORE 15.00 CAMPO SAN GIACOMO

LIBERIAMOCI DAI FASCISMI – OSVOBODIMO SE FASIZMOV

CasaPound Italia ha annunciato una mobilitazione nazionale da tenersi il 3 novembre a Trieste, con lo scopo di celebrare il centenario della ‘vittoria’ dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Una presenza che riteniamo una provocazione inaccettabile.
Ci incontreremo in campo San Giacomo per una mobilitazione collettiva che percorrerà le vie della città.Liberiamoci dai fascismi! // Osvobodimo se fašizmov!
La mobilitazione “Liberiamoci dai fascismi! // Osvobodimo se fašizmov!” prevista per il 3 novembre a Trieste è stata organizzata dalla rete Trieste Antifascista – Antirazzista, nata tre anni fa e composta da associazioni, collettivi, gruppi, movimenti, rappresentanze sindacali e singole individualità. Attraverso assemblee settimanali aperte e per mezzo di serrati confronti e discussioni, sta costruendo la mobilitazione del 3 novembre tramite iniziative che si sono susseguite nelle ultime settimane.

pc 2 novembre - PROBLEMI E LIMITI CHE LO SLAI COBAS DEVE AFFRONTARE NELLA BATTAGLIA PER IL SINDACATO DI CLASSE - Dall'intervento della coord.nazionale


Alcune questioni per quanto riguarda il nostro lavoro, come coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di classe.

Dobbiamo sforzarci tutti di avere una visione nazionale delle cose che facciamo, anche di cosa trarre dalle situazioni che seguiamo localmente. Per alcune realtà è semplice, oggettivo, l'Ilva non dobbiamo noi renderla nazionale, è nazionale, noi dobbiamo solo esplicitare questo aspetto tra i lavoratori che ancora, in larga parte, non hanno questa comprensione; per altre realtà lo è meno. Però noi non siamo "sindacalisti", non siamo sindacalisti locali, quindi per noi su ogni cosa il problema è trarre le linee, l'analisi che serve la battaglia generale per il sindacato di classe.
Ma su questo ancora non ci siamo. Alcuni esempi.
Sulle fabbriche di Palermo/Sicilia, non abbiamo solo la necessità di avere il quadro delle fabbriche, perchè questo è l'ABC, ma il nostro problema è da un lato fare un'analisi, che è diversa da un quadro,

pc 2 novembre - LE PROMESSE DI LEGA/M5S SI SGRETOLANO - MA IL FASCIO-POPULISMO NON PERDE COLPI... Un contributo

Sempre più chiaro è il divario tra i proclami populisti demagogici di Salvini/Di Maio (eliminazione della legge Fornero, della buona scuola, reddito di cittadinanza, via i vitalizi ai politici, combattere gli evasori, NoTap per il M5S, ecc.) e azioni, provvedimenti concreti a salvaguardia in primis degli interessi economici dei grandi evasori.

I "contrasti" tra Salvini e Di Maio, in generale subito rientranti a favore di Salvini, sono solo la dimostrazione dell'uso spudorato di reali problemi a mero scopo autopropagandistico/elettorale, e, per Di Maio, di recupero del precedente consenso con gli elettori e la sua base.  
Questo si è visto subito anche sulla questione ponte Genova, agli strilli di Di Maio sulla revoca della concessione Autostrade, ha corrisposto la frenata di Salvini che con la Lega ha interessi stretti su questa faccenda (nel 2008 il centro destra/Berlusconi fece la legge per eliminare tutti i vincoli e cambiare le condizioni della concessione, rappresentare gli interessi di imprenditori veneti interessati agli affari della viabilità).

I padroni hanno alternato tiepidi appoggi, essenzialmente alla Lega, e più consistenti preoccupazioni, e già da quest'estate hanno detto: “Garanzie non parole fuori luogo… in gioco c’è la capacità competitiva del paese… il governo non può non avere sempre presente è l’assetto generale dell’economia ” - chiaramente quella loro, capitalista!

In un contesto di crisi economica a livello mondiale che non si risolve e che i capitalisti scaricano sulle masse proletarie, i governi borghesi al potere per fare gli interessi di padroni, banche, mettono sempre in campo politiche antioperaie e antiproletarie sempre più pesanti e di reazionarizzazione rapida dello Stato, con leggi sempre più repressive, agitando ogni giorno anche lo spettro del nemico invasore dei migranti e inneggiando alla “sicurezza” del paese/dei cittadini, per “tenere a bada” le masse operaie e proletarie, la cui attenzione dai problemi del lavoro, dei servizi mancanti, della precarietà dilagante, della disoccupazione deve essere distolta, stordita, deviata (dal governo tecnico Monti con le false lacrime della Fornero al governo Renzi, il veloce servo privilegiato di Marchionne emblema del fascismo padronale).

Attraverso le strillate populiste fascio-razzista Lega e M5S, che hanno la loro base di classe nella media e piccola industria, nella piccola borghesia commerciante, bottegaia, lavoratori autonomi, hanno raccolto consenso elettorale tra fette di operai e masse proletarie confuse, incazzate; un voto di protesta che si è indirizzato verso il fascio-populismo sia sul sentire di "pancia" sia per una condivisione dei valori/contenuti di quei proclami, con il centro nella propaganda razzista antimmigrati. E anche ora la demagogia populista quotidiana dell'attuale governo continua a creare consenso tra le masse popolari.

I selfie osceni di alcuni abitanti di Genova con Salvini e Di Maio al funerale delle vittime del crollo del ponte, gli applausi, ottengono l’effetto a cui il fascio-populismo induce, con conclusioni del tipo “questo è tutto il popolo italiano”, cadendo nella stessa rete che ogni giorno i Salvini e i Di Maio di turno tendono a livello di massa.

A questo si accompagna la delegittimazione del parlamento, sempre più inutile, o cassa di risonanza  del governo Lega/M5S o fastidioso luogo di strilli/lotta tra polli nel pollaio, che si beccano per mantenere/aumentare i propri seggi.
Il sottosegretario Giorgetti tempo fa lo ha detto: “Il Parlamento non serve più a nulla , serve l’elezione diretta del Presidente della repubblica, il taglio dei parlamentari e l’eliminazione di una Camera… e usando i sentimenti delle masse: “il parlamento non conta più perchè non è più sentito dai cittadini elettori che lo vedono come luogo dell’inconcludenza politica… ”.

Fin dal primo momento abbiamo detto che è necessario tra le masse popolari, strati dei lavoratori smascherare, combattere le concezioni del fascio-populismo e l’idea che si diffonde a livello di massa del potere dello Stato che dipende solo dall’azione di un individuo, di una persona “salvatrice di tutti i mali”.

Scrive Marx nel 18 Brumaio, a proposito del consenso popolare che si creò attorno a Napoleone III in Francia, "i popoli nei periodi di depressione e di scoraggiamento lasciano volentieri stordire la loro paura segreta da coloro che gridano più forte", "comprimere il cervello alla società e farla diventare una persona tranquilla”.

Certo, le promesse via via cadono o si allontanano e i fatti restano, ma il fascio populismo non si indebolisce nè perde consenso tra larghi settori di massa. Nessuna facile illusione, quindi.
Resta per i comunisti, i rivoluzionari il problema centrale di "recuperare i nostri".

D.A. 

pc 2 novembre - Governo Di Maio/Salvini: Tagli alla scuola pubblica... Iniziano a cadere le maschere degli ingannapopolo

Il governo Di Maio/Salvini  taglia sulla scuola, sull'istruzione mentre si rifinanziano le missioni militari dell’Italia all’estero. 
Un governo "del cambiamento" nato sui proclami populisti di chi doveva risolvere tutti i problemi della scuola pubblica.
ORA INIZIANO A CADERE GIU' LE MASCHERE CARNEVALESCHE DEGLI INGANNAPOPOLO! 
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http://scuola24.ilsole24ore.com/art/universita-e-ricerca/2018-10-29/nel-decreto-fiscale-spunta-taglio-30-milioni-la-scuola-e-l-universita--171343.php?uuid=AEOOHYXG&refresh_ce=1


Nel decreto fiscale spunta un taglio da 30 milioni per la scuola e l’università

di Mar.B. Il decreto fiscale già approvato dal Governo e su cui oggi parte l’esame al Senato in commissione Industria prevede tra le sue pieghe anche una sforbiciata alle risorse del Miur per scuola e università. Si tratta di un “risparmio” di 29 milioni: 14 per l’istruzione scolastica e 15 milioni per la formazione universitaria e post universitaria. Il taglio alle risorse del Miur è quello più alto tra tutti i ministeri se si eccettua quello dell’Economia (di 469 milioni) che comunque è il dicastero a cui è affidata la gestione di molti fondi per altre amministrazioni. La sforbiciata si legge nelle tabelle allegate al decreto che finanziano le misure, come a esempio il rifinanziamento delle missioni militari dell’Italia all’estero. In particolare il taglio per la scuola si divide in 8 milioni per l’istruzione del primo ciclo. 3 milioni per il secondo ciclo e 3 per il reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l’istruzione. Gli altri 15 come detto per l’università. «Non bastavano le dichiarazioni del Ministro Bussetti sul fatto che in scuola e università non ci saranno investimenti: ora arrivano, puntualissimi, anche i tagli. Come facciamo a scaldarci con la legna che abbiamo se il Governo ce la toglie? Questo Governo sta mettendo giù la maschera e mostrando come prenda in tutto e per tutto ispirazione, in materia di istruzione, dalla Riforma Gelmini: evidentemente il famoso “cambiamento” tanto sbandierato prevede l'usare il futuro dei giovani italiani come fondo cassa», avverte Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi. Per Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale Unione degli Universitari «questo governo dimostra una volta per tutte quale sia il suo vero volto. Infatti troviamo 29 milioni di tagli netti in istruzione contenuti in questo decreto fiscale: nessun alibi, nessun colpevole da ricercare altrove. Si tratta di un vero e proprio schiaffo a quelle che sono da sempre le nostre richieste di investimento per migliorare la condizione degli studenti, e cosa ancora più grave è la naturalezza con cui si continuano a finanziare spese militari e condoni piuttosto che valorizzare la crescita del paese nel campo dell'istruzione»

giovedì 1 novembre 2018

pc 1 novembre - FORMAZIONE OPERAIA - "LE LOTTE DI CLASSE IN FRANCIA" - 7° parte

Al centro dell'opera di Marx vi è sempre e comunque la decifrazione dei movimenti politici in seno alla borghesia per permettere alla classe operaia di comprenderne la natura e non porsi alla coda di essi.
In questa parte del 2° capitolo de "Le lotte di classe in Francia" c'è la lezione più pregnante che Marx insegna al proletariato, la più pesante demolizione delle illusioni parlamentari e delle forze che fanno del parlamento il teatro delle loro cosiddette "imprese".  
L'Assemblea costituente
L'ascesa al potere della piccola borghesia - vista nelle precedenti FO - sull'onda dei sommovimenti proletari, avvenuta in Francia all'epoca con l'alleanza con la grande borghesia per smarcarsi dal proletariato e impedirne l'avanzata rivoluzionaria, mette la frazione piccolo borghese alla mercè dei voleri della borghesia.

Da un lato la grande borghesia non può fare a meno delle forze politiche piccolo borghesi che danno al suo potere, al suo governo, al suo parlamento, alla sua Costituzione una veste democratica; dall'altro è assolutamente necessario per essa che governo, parlamento e costituzione siano solo una veste che cela il suo dominio e i suoi interessi.
Questo nella fase che segue il sommovimento proletario incompiuto, a cui deve seguire necessariamente il dominio assoluto della borghesia e la restaurazione anche giuridica in forme nuove di quello che è il suo regno, sia pure senza re.
Marx sottolinea come in questi eventi questo dominio senza re è dato dalla piena affermazione della inamovibilità dei giudici. Giudici, nella Francia dell'epoca, pienamente corrispondenti agli interessi dell'effettiva classe dominante. Inamovibilità dei giudici sta per intoccabilità della legge, della loro legge, e certezza che il loro agire sarà antiproletario e antipopolare e garante degli interessi della grande borghesia.

Ma la borghesia si muove dentro una contraddizione: la costituzione basata sul suffragio universale

pc 1 novembre - Il convitato di pietra al tavolo Italia-Russia - un contributo




Manlio Dinucci | ilmanifesto.it

30/10/2018

Ritengo molto importante confrontarci con un partner strategico come la Federazione Russa, necessaria per individuare soluzioni alle principali crisi regionali». Lo ha dichiarato il premier Conte alla conferenza stampa congiunta al termine dell'incontro col presidente Putin, il 24 ottobre a Mosca. Questione fondamentale da risolvere – ha sottolineato – è «la crisi in Ucraina, che ha messo in discussione i fondamenti del rapporto tra Unione europea e Russia». Ma, «nonostante il permanere delle ragioni che hanno condotto alle sanzioni europee, strumento che va superato quanto prima», lo stato dei rapporti bilaterali Italia-Russia è «eccellente».

Dichiarazioni che ricordano quelle del premier Renzi, a una tavola rotonda col presidente Putin a San Pietroburgo nel 2016: «La parola guerra fredda è fuori dalla storia e dalla realtà. Ue e Russia devono essere ottimi vicini di casa». Dichiarazioni che diplomaticamente vengono riprese e amplificate da Mosca, nel tentativo di allentare le tensioni: «Conte a Mosca, sempre più forte l'alleanza con la Russia», titola il 25 ottobre l'agenzia russa Sputnik, parlando di «visita a 360 gradi».

In realtà è stata una visita a 180 gradi, poiché Conte (come Renzi nel 2016) si è presentato quale capo di governo di un paese dell'Unione europea, finalizzando la visita ad accordi economici con la Russia. Il premier ha rimosso il fatto che l'Italia fa parte della Nato sotto comando degli Stati uniti, paese che il governo Conte considera «alleato privilegiato», col quale ha stabilito «una cooperazione strategica, quasi un gemellaggio».

pc 1 novembre - SULLA REPRESSIONE DELLE LOTTE DEI LAVORATORI - Dall'intervento dell'avv. Vincenzo Catastimeni di Palermo al Coord. naz. Slai cobas sc


Nella lotta agli assistenti igienico personali un fatto grave è quanto accaduto lo scorso anno.
Nell'ambito di una manifestazione delle lavoratrici precarie in occasione dell'assegnazione di una gara d'appalto, c'è stato un duro intervento della Polizia, Digos che ha portato alla denuncia di 24 lavoratrici slai cobas sc. Nei giorni scorsi è arrivato l'avviso di chiusura indagine. 
Per dare un segnale politico di lotta è stato deciso di far sentire tutti i lavoratori, con delle note già predisposte, fatto questo allo scopo anche per allungare i tempi, ma soprattutto per far capire agli stessi lavoratori l'importanza di essere compatti contro la repressione. Finora è stata solo sentita la lavoratrice rappresentante della lotta delle assistenti.

Questo fatto è da collegare con gli atti repressivi contro le lotte che vengono portati avanti oggi con

pc 1 novembre - Salerno: «Ti faccio fare la fine di Cucchi» / minacce poliziesche

Le minacce di un poliziotto al presidente della libera associazione Hop Frog
Il "metodo Cucchi" non è un fatto di mele marce, ma strutturale
 «Ti facciamo fare la fine peggio di Stefano Cucchi». Sarebbero state queste le parole pronunciate da un uomo appartenente alla sezione Falchi della polizia di Salerno. Frasi rivolte ad Enzo De Simone, il presidente della libera associazione Hop Frog, che ha come obiettivo la promozione e diffusione del software Libero, combattendo il “digital divide” ed ogni forma di discriminazione, favorendo inoltre la partecipazione e l’uso consapevole delle tecnologie informatiche con gli strumenti della cultura libera. L’ultimo episodio è stato raccontato dallo stesso Enzo De Simone che si occupa anche di iniziative culturali per l’associazione e il Centro Sociale Jan Assen di Salerno. De Simone ha detto che un poliziotto che l’aveva fermato per controlli, dopo averlo riempito di insulti gli ha detto: “ti faccio fare la fine di Cucchi”.  «Sono stato caricato come un delinquente su una macchina della polizia per aver difeso il mio diritto a “non essere investito” da un vero delinquente falco/poliziotto», racconta il presidente De Simone.
Il tutto sarebbe avvenuto nella serata di giovedì 18 ottobre quando De Simone era a piazza Malta. Davanti ai suoi occhi una scena che, in qualche modo, lo avrebbe colpito particolarmente: 4 auto

pc 1 novembre - Milano: verso il 16 novembre Studenti vs Salvini - ma è necessario lottare contro l'intero governo che è SALVINI/DIMAIO!

Milano, manifesti anti-Salvini della Rete Studenti: "Alleato dell'ignoranza"
Il vicepremier viene colpito da un libro. In un altro è invece raffigurato come un topo
Milano, 31 ottobre 2018 - Manifesti anti-Salvini, uno con un ragazzo che colpisce il vicepremier con un libro e un altro con la scritta 'Salvini carogna torna nella fogna' e il ministro raffigurato come un topo sono stati affissi a Milano per pubblicizzare la manifestazione 'Studenti contro il governo' del prossimo 16 novembre. Nel primo caso, spiega Rete Studenti, l'aggressione con un libro è la «metafora della doverosa lotta all'ignoranza». Nel secondo Salvini è «rappresentato come un topo di fogna a sottolineare le fin troppo evidenti analogie con i neofascisti». Secondo Rete Studenti, l'ignoranza «è ormai diventata la migliore alleata del vicepremier e utilizzata dallo stesso come strumento per fomentare l'odio e colpire i cittadini alla pancia». Nel secondo poster Salvini è «rappresentato come un topo di fogna a sottolineare le fin troppo evidenti analogie con i neofascisti (ad esempio Casapound) dai quali riceve un forte supporto».

pc 1 novembre - E QUESTI CENTRI DOVREBBERO GESTIRE IL REDDITO DI CITTADINANZA?

Torino, l'odissea dei disoccupati in coda prima dell'alba al centro per l'impiego

Sono gli uffici che si preparano a fronteggiare una nuova ondata, quella di chi proverà a chiedere il reddito di cittadinanza. Ma già ora non si riesca a far fronte a un'enorme mole di lavoro.

Essere disoccupati oggi significa ritrovarsi alle cinque del mattino in mezzo a una strada, sotto la pioggia, in coda davanti alla saracinesca abbassata del centro per l'impiego. Con la speranza di riavere un lavoro, certo, anche se quasi nessuno trova posto grazie al collocamento. Ma soprattutto per assolvere tutte quelle incombenze burocratiche che permetteranno al tuo futuro datore di lavoro, se ci sarà, di avere degli sgravi per aver assunto un disoccupato.

Così ti metti in coda, paziente, quando è ancora buio, perché sai che se arrivi tardi rischi di non passare... alle 12.30 si chiude, al pomeriggio gli impiegati hanno altre cose da fare - da incontri con le

pc 1 novembre - Il tribunale di Genova assolve i No Tav

Tra gli indagati c'erano anche degli alessandrini

Sono stati tutti assolti gli attivisti No Tav Erano indagati per essere entrati in un terreno destinato ad ospitare un campo per i lavoratori del Terzo Valico. Tra i manifestanti c'erano anche alcuni alessandrini. I fatti risalgono al marzo 2014 quando gli attivisti avevano tolto le reti da cantiere che delimitavano un terreno ad Isoverde, destinato ad ospitare i moduli abitativi per gli operai del terzo valico. 
Una ventina erano stati indagati. L'accusa, sostenuta dal pubblico ministero, aveva chiesto una condanna da 6 mesi ad un anno di reclusione. Il giudice del tribunale, Clara Guerello, ha ritenuto che il fatto non sussiste in merito all'accusa di occupazione e che il danneggiamento era di lieve entità. Sono stati quindi tutti assolti.

mercoledì 31 ottobre 2018

pc 31 ottobre - La CGIL emette la sua sentenza contro le 17 operaie della Montello


pc 31 ottobre - Contro il governo fasciopopulista alcune manifestazioni significative. Ma siamo ancora all'inizio della strada di una reale Nuova Resistenza

Le manifestazioni antirazziste e alcune antifasciste di queste settimane - le giornate di lotta promosse dal SI.Cobas del 26/27 ottobre - la solidarietà contro la repressione, compreso quella estesa per l'arresto della nostra compagna Margherita Calderazzi - la ribellione NO TAP alle decisioni del governo ingannapopolo - la tenuta, sviluppo e azione del movimento delle donne verso la manifestazione del 24 novembre - sono segnali importanti della ripresa del movimento di lotta.
Come pure sono positivi il sostanziale indebolimento del fronte opportunista, quello che pretende di 'incalzare' il governo fasciopopulista ma che lo sostiene di fatto con il sovranismo di sinistra, e l'arretramento di quella parte di autonomi che resta nel campo del populismo di sinistra in nome di reddito e 'antipolitica'.
Queste sono buone cose che vanno sviluppate e sostenute criticamente.

Restano presenti e forti anche in queste manifestazioni positive però le illusioni economiciste e movimentiste, parole d'ordini massimaliste manifestamente impraticabili, esagerazioni

pc 31 ottobre - Le valutazioni del SI.Cobas dopo le giornate di lotta del 26/27 ottobre

26-27 ottobre: la marea del SI Cobas lancia un segnale chiarissimo al governo Conte. Non passeranno!
Già nelle ultime settimane le sensazioni sulla partecipazione al corteo nazionale a Roma erano più che positive. In pochi avrebbero però potuto immaginare cio' che nel pomeriggio di sabato si è realmente materializzato per le vie della capitale. Circa 15 mila persone in piazza compatte e determinate a dire no al razzismo di Stato e convinte che con la lotta è possibile fermare l'infame "decreto-sicurezza" di Salvini, e con esso la norma "antipicchetti" contenuta nell'articolo 23. Una mobilitazione che è cresciuta attraverso centinaia di assemblee nei posti di lavoro e che ha portato a Roma migliaia di lavoratori in 152 autobus provenienti da tutta Italia. In piazza una marea di facchini e lavoratori dei vari settori del SI Cobas come non si era mai vista. Ma non solo: oltre ai movimenti che da sempre sono vicini e solidali con le nostre lotte (movimento per il diritto all'abitare di Roma, disoccupati napoletani, centri sociali e realtà antagoniste), forte è stata la presenza di nuove realtà che si sono unite nelle ultime settimane al percorso di costruzione della mobilitazione: su tutti gli immigrati di Castelvolturno, la comunità bengalese di Roma, i Rom di Messina e un nutrito spezzone

pc 31 ottobre - Stupro e omicidio a San Lorenzo: le parole degli abitanti di Borgo Mezzanone

(Da Campagne in lotta) - A seguito dello stupro e omicidio di Desirèe, gli abitanti di Borgo Mezzanone (Fg) hanno sentito la necessità di prendere parola in prima persona per condannare quanto accaduto e per rispondere alle pronte strumentalizzazioni arrivate da più parti. Vi chiediamo di guardare e diffondere il loro video 
grazie 

pc 31 ottobre - PALERMO:GIU' LE MANI DALLE PRECARIE IN LOTTA!

I vigili urbani del Comune di Palermo tentano ieri pomeriggio di spintonare le precarie Assistenti igienico-personale in protesta contro i licenziamenti illegittimi della Città Metropolitana di Palermo, pretendendo risposte dal Sindaco che ORA DEVE EMANARE UN'ORDINANZA DI URGENZA PER EMERGENZA SOCIALE. Nelle scuole superiori infatti regna il caos, assistenti Igienico-personale a metà con gravi discriminazioni in atto a danno degli studenti disabili e servizio di trasporto ancora non avviato!
Ma i vigili che tentano di chiudere il portone del palazzo trovano pane per i loro denti sbirreschi!
LA LOTTA NON SI FERMA nonostante i vostri tentativi illegali di trattare ogni questione di emergenza sociale come questione di ordine pubblico! 
SLAI cobas sc

pc 31 ottobre - ILVA: FIM-FIOM-UIL-USB NON INGANNATE GLI OPERAI!

Per favore, chiarezza sull'accordo che VOI sindacati avete firmato! Non ingannate i lavoratori! Fim, Fiom, Uim, Usb si arrampicano sugli specchi

Quello che non si può dire dell'accordo Ilva è che non sia chiaro in ogni sua parte e che non lasci nulla ad "interpretazioni".

Sui criteri di assunzione l'accordo diceva questo:

Questo accordo, compreso questa parte del foglio 4, è stato firmato da tutti i sindacati in Ilva!

Lo Slai cobas per il sindacato di classe, sia prima della firma che dopo la firma ha diffuso dei

pc 31 ottobre - ANCORA UN INCENDIO ALLA BARACCOPOLI DI BORGO MEZZOCANNONE DEI LAVORATORI MIGRANTI - NON E' UN CASO... La nostra solidarietà ai lavoratori immigrati

IL COMUNICATO DI
Comitato Lavoratori delle Campagne

20 h
Ancora un #incendio sulla Pista alle spalle del #Cara di #BorgoMezzanone, vicino #Foggia. Centinaia di baracche distrutte, e diversi feriti per ustioni e intossicamento, tra cui una persona che è ora in ospedale. 
Nei #Ghetti si rischia la vita tutti i giorni, ed è sempre più necessaria una soluzione abitativa reale per i lavoratori e i lavoratrici delle #Campagne. Terremo aggiornati su eventuali novità su questo ennesimo brutto episodio. Alla persona ferita va tutta la nostra vicinanza e solidarietà!

(dalla stampa) - FOGGIA - Sono quattro le persone ferite, una delle quali in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, nell'incendio divampato martedì sera all'interno della baraccopoli abusiva che si trova nelle vicinanze del Cara a Borgo Mezzanone nel Foggiano. Il ferito più grave è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia. Una ventina almeno le baracche di fortuna andate in fumo. In questo periodo dell'anno all'interno della baraccopoli vive all'incirca un migliaio di migranti. Ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su collo e torace il giovane di circa venti anni originario della Nuova Guinea rimasto ferito nell'incendio. Il ferito è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia, non è in pericolo di vita. Altri tre migranti avrebbero fatto ricorso alle cure mediche... l'incendio che ha interessato almeno una quindicina di baracche. Secondo una prima ricostruzione di fatti sembra che il rogo sia divampato a causa del malfunzionamento di una bombola del gas. Sono in corso ulteriori indagini per accertarne le cause. Circa quindici giorni fa sempre all'interno del ghetto era scoppiato un altro incendio che aveva distrutto sei alloggi di fortuna.

Il 23 gennaio 2017 un altro incendio:
"Ieri sera, 23 gennaio, intorno alla mezzanotte un nuovo incendio ha colpito uno degli insediamenti in cui vivono i braccianti nella provincia di Foggia, a Borgo Mezzanone. Fortunatamente, ma si