mercoledì 26 dicembre 2018

pc 26 dicembre - La repressione contro il movimento dei Gilets jaunes

Il “partito dell’ordine” e la guerra mediatica


.....I media stanno battendo particolarmente sul carattere violento del movimento, in un bombardamento mediatico dove le voci fuori dal coro vengono ben presto estromesse – come è successo a Patrick Le Hyaric, direttore de l’ “Humanité”, a LCI (un canale tv all news) mentre tentava di inquadrare le ragioni della protesta.

.....In particolare, è stata data grande rilevanza ad un episodio della manifestazione sauvage parigina di sabato, durante la fase finale, con la folla dei manifestanti che stava sfilando sui Campi Elisi, dopo aver di fatto eluso sin dalla prima mattina il dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine, ingannate da un “falso annuncio” di Eric Drouet – una delle figure di spicco della protesta arrestate sabato – per un concentramento a Versailles.

Una sequenza televisiva “tagliata” mostra 4 centauri della polizia in panne impegnati a difendersi dalla folla, mentre le moto erano a terra; un agente ad un certo punto sfodera la sua pistola e la punta contro i manifestanti. Di lì a poco riescono a risalire sui loro mezzi ed allontanarsi, mentre la folla si scaglia loro contro. cercando di colpirli con ciò che aveva a disposizione.
La sequenza integrale che circola sui canali di contro-informazione e sui social mostra l’antefatto, cioè l’arrivo degli agenti in moto al lato del corteo e il lancio di alcuni dispositivi “disperdenti” su una folla che sta sfilando tranquillamente a fine manifestazione; senza quindi che ci fosse alcuna necessità per l’ordine pubblico, se non quella di stampo punitivo contro i manifestanti.


Al coro di difesa delle forze dell’ordine, si associano naturalmente la LR e il Rassemblement National (ex-FN) di Marine Le Pen, oramai cooptati dentro il “partito dell’ordine” insieme alla dirigenza del sindacato CFDT.
Justice Nulle Parte, Police par tout!
Occorre rammentare – per capire come tale comportamento delle forze dell’ordine sia usuale e abbia provocato un morto e numerosi feriti gravi, tra cui molti minorenni che hanno partecipato alle proteste studentesche – l’elenco delle persone uccise o ferite gravemente dal 17 novembre a causa dell’azione delle forze dell’ordine:
ZINEB REDOUANE, 80 anni, è stata uccisa da una granata lacrimogena ricevuta al volto a Marsiglia il 1 dicembre
LBD 40

JEROME H. ha perduto l’occhio sinistro a causa di un tiro di LBD 40 a Parigi il 24 novembre 2018
PATRICK, ha perduto l’occhio sinistro per lo stesso motivo, lo stesso giorno, sempre
nella capitale
ANTONIO, 40 annni, vive a Pimprez, è stato gravemente ferito al piede per una granata GLI F4, sempre a Parigi il 24 novembre
GABRIEL, 21 anni, apprendista calderaio che vive nella Sarthe, ha avuto una mano amputata da una granata GLI F4, a Parigi, lo stesso giorno
SIEGFRIED, 33 anni, che vive vicino a Epernay, è stato gravemente ferito ad una mano da una granata GLI F4, sempre nella capitale e sempre il 24
MAXIME W., si è ustionato ad una mano e ha perduto definitivamente l’udito a causa di un una granata GLI F4 a Parigi il 24 novembre 2018.
CEDRIC P., apprendista carrellista a la Possession (Isola della Réunion), ha perduto l’occhio sinistro a causa di un tiro di LBD 40 alla Possession il 27 novembre 2018.
GUY B., 60 anni, ha avuto la mascella fratturata da un tiro di LBD 40 a Bordeaux, il primo dicembre 2018.
GLI F4

AYHAN, 50 anni, tecnico Sanofi che vive a Joué-les-Tours, ha avuto una mano amputata da una granata di GLI F4, a Tours il 1° dicembre
BENOIT, 29 anni, è stato gravemente ferito alla tempia da un tiro di LBD 40 a Toulouse, il 1° dicembre 2018. È stato posto in coma farmacologico per 15 giorni, ed è in pericolo di vita
– MEHDI, 21 anni, è stato gravemente ferito perché malmenato dalla polizia a Parigi il 1° dicembre 2018.
MAXIME I., 40 anni, ha subito una doppia frattura alla mascella a causa di un tiro di LBD 40, a Avignone il 1 dicembre 2018.
FREDERIC R., 35 anni, ha avuto la mano amputata da un GLI F4, il 1° dicembre 2018 a Bordeaux.
DORIANA, 16 anni, studentessa delle medie-superiori che vive a Grenoble, ha avuto il mento fratturato e due denti rotti da un tiro di LBD 40 a Grenoble, il 3 dicembre 2018.
ISSAM, 17 anni, studente delle medie-superiori a Garges les Gonesse, ha avuto la mascella fratturata da un tiro di LBD 40, a Garges-les-Gonesse il 5 dicembre 2018.
OUMAR, 16 anni, studente delle scuole medie superiori che vive a Saint Jean de Braye, ha avuto la fronte fratturata da un tiro di LBD 40, a Saint Jean de Braye il 5 dicembre 2018.
JEAN-PHILIPPE L., 16 anni, ha perduto l’occhio sinistro a causa di un tiro di LBD 40, il 6 dicembre 2018 a Bézier.
RAMY, 15 anni, vive a Vénissieux, ha perduto l’occhio sinistro a causa d’un tiro di LBD 40 o di una granata “anti-accerchiamento”, a Lione il 6 dicembre 2018.
ANTONIN, 15 anni, ha avuto la mascella e la mandibola fratturate per un tiro di LBD 40, a Digione l‘8 dicembre 2018.
THOMAS, 20 anni, studente universitario che vive a Nîmes, è stato gravemente ferito al petto da un tiro di LBD 40 à Paris le 8 décembre 2018.
DAVID, scalpellino che vive nella regione parigina, ha riportato la frattura della mascella e il labbro strappato da un tiro di LBD 40, a Parigi l’8 dicembre 2018.
FIORINA L., 20 anni, studente di Amiens, ha perduto l’occhio sinistro a causa di un tiro di LBD, a Parigi, l’8 dicembre 2018.
ANTOINE B., 26 anni, ha avuto la mano amputata da una granata di GLI F4 a Bordeaux il 8 dicembre 2018.
JEAN-MARC M., 41 anni, orticultore di Saint-Georges d’Oléron, ha perduto l’occhio destro a causa di un tiro di LBD 40, a Bordeaux, l’8 dicembre 2018.
ANTOINE C., 25 anni, grafico freelance che vive a Parigi, ha perduto l’occhio sinistro a causa di un tiro di LBD 40, a Parigi, l’8 dicembre 2018.
CONSTANT, 43 anni, tecnico-commerciale disoccupato che vive a Bayeux, ha avuto il naso fratturato da un tiro di LBD 40, a Mondeville l’8 dicembre 2018.
CLEMENT F., 17 anni, è stato ferito alla gola da un tiro di LBD 40, a Bordeaux l’8 dicembre 2018.
NICOLAS C., 38 anni, ha avuto la mano sinistra fratturata da un tiro di LBD 40 a Parigi, l’8 dicembre 2018.
YANN, ha avuto la tibia fratturata da un tir di LBD 40 a Tolosa, l’8 dicembre 2018.
PHILIPPE, è stato gravemente ferito alle costole con emorragia interna e complicazioni alla milza da un tiro di LBD, a Nantes l’ 8 dicembre 2018
ALEXANDRE F., 37 anni, ha perduto l’occhio destro a causa di un tiro di LBD 40, l’8 dicembre 2018 à Parigi.
MARIEN, 27 anni, ha avuto una doppia frattura alla mano destra a causa d’un tiro di LBD 40, l’8 dicembre 2018 a Bordeaux.
FABIEN, ha avuto lo zigomo e il naso fratturati da un tiro di LBD 40, l’8 dicembre 2018, a Parigi.
LOLA, 18 anni studentessa universitaria ferita da un flashball il 18 dicembre a Biarritz. Tiro alla testa con una doppia frattura della mascella e alcuni denti asportati.
Naturalmente, a questo agghiacciante bollettino delle violenze delle forze dell’ordine prima dell’Atto VI, andranno aggiunte quelle di sabato su cui le varie reti di attivisti stanno raccogliendo testimonianze, foto e video.
Ma oltre al dovere di cronaca, abbiamo riportato questo elenco, per un semplice fatto: nonostante questa carneficina, non c’è alcun segnale di smobilitazione e c’è una profonda coscienza di ciò che si rischia quando si va in piazza.
Un video della mobilitazione a Nantes la dice lunga… Mostra infatti la calma e la disciplina dei manifestanti che, nonostante la fitta nebbia di lacrimogeni procedono compatti e composti, senza dare luogo al solito “fuggi fuggi”, continuando a manifestare senza pestarsi l’un l’altro.
Amnesty International denuncia il Paese dei Lumi
Una puntuale denuncia della sezione francese di Amnesty International pubblicata il 17 novembre – che i media nostrani si sono ben guardati dal citare o riprendere – denuncia differenti violazioni: dall’”uso eccessivo” della forza, alla limitazione del diritto di cronaca e all’attacco al diritto di manifestare attraverso gli arresti preventivi.
Sempre Amnesty aveva redatto un preciso rapporto in precedenza su come la proclamazione dell’ “etat d’urgence” dopo gli attentati terroristi del 2015 aveva pesantemente minato la libertà di manifestare.
Nella presentazione del rapporto: “Droit de manifester en France” viene espressamente detto:
Dopo circa un anno, noi abbiamo indagato sul rispetto del diritto a manifestare in Francia. Ciò che abbiamo constatato è inequivocabile: l’applicazione dello stato d’urgenza e un uso sproporzionato della forza hanno limitato un diritto fondamentale in maniera preoccupante in questo Paese. Dopo il novembre 2015 e i terribili attentati che hanno toccato la Francia, lo stato d’urgenza è stato instaurato e rinnovato cinque volte. Tenendo conto che il fine di questo provvedimento era prevenire dei nuovi attacchi, le misure dello stato d’urgenza sono state utilizzate per vietare 155 manifestazioni. Ogni 3 giorni circa, una manifestazione è stata vietata in Francia con questo pretesto. Inoltre, 595 divieti individuali di manifestare sono stati ordinati dalle prefetture in Francia, per “prevenire le violenze nelle manifestazioni”, anche se la maggior parte delle volte non esistevano che pochi o nessun elemento in grado di dimostrare che queste persone avrebbero partecipato a delle violenze.

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