martedì 25 dicembre 2018

pc 25 dicembre - SOLIDALI CON LE LOTTE CONTRO IL CARCERE ASSASSINO

 Dura sommossa nel carcere di Trento

Più di duecento detenuti hanno bloccato il carcere dopo l’ennesimo suicidio tra le mura detentive. Una nottata, quella di venerdì, e una mattinata, quella di sabato, infernali per forze dell’ordine e amministrazione cittadina.
Un altro suicidio. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nel carcere di Trento. I detenuti si sono barricati nelle celle e nei corridoi dando al fuoco sedie, tavoli e oggetti vari. Sono ingenti i danni alla struttura. La zona circostante è stata monitorata da polizia, carabinieri e guardia di finanza, oltre a vigili del fuoco, ambulanze e un elicottero. Tutte le cariche politiche e amministrative hanno tentato una mediazione con i detenuti che chiedono il funzionamento del servizio sanitario e delle richieste di permessi al giudice di sorveglianza. In queste ore si è consumato un altro suicidio in carcere a Messina. Nel carcere di Trento, poche settimane fa nella sezione femminile una donna aveva tentato di intossicarsi con delle sostanze; un altro detenuto si è tolto la vita il 16 dicembre. Anche a Pisa un detenuto si è tolto la vita il 12 dicembre. È seguita una protesta con roghi all’interno della struttura carceraria Don Bosco, le cui condizioni di inadeguatezza e sovraffollamento sono denunciate da anni. È un dato che accomuna tutta la penisola, sono stati 52 i suicidi nel 2017: uno a settimana. Dall’inizio di quest’anno le morti in carcere sono state 65. Un numero in costante crescita da anni.

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