sabato 1 dicembre 2018

pc 1 dicembre - NON SONO GLI IMMIGRATI CHE RUBANO MA I PADRONI AI LAVORATORI IMMIGRATI

Gli immigrati non rubano il lavoro. ANZI. Sono i datori di lavoro e il Governo che rubano ai lavoratori immigrati!
Si dice tanto che gli immigrati rubano il lavoro. Ma in realtà sono i lavoratori stranieri ad essere derubati.
Vediamo come, a partire da qualche articolo di giornale.
1) Prendiamola alla lontana: il Sole 24 ore cita gli ultimi dati dell'Ispettorato del Lavoro sul lavoro nero di colf e badanti.
Il 50% lavora senza contratto. È noto a tutti quanto sia grande la parte di questo settore di lavoro composta da mano d'opera immigrata. Molti di loro - generalmente tra i lavoratori più poveri e spesso decisamente sottopagati - non riescono ad ottenere un contratto dai propri datori di lavoro e/o non possono ottenerlo a causa della vecchia e infame legge Bossi-Fini. Infatti - nonostante molti credano il contrario - anche se dovesse trovare un lavoro con un contratto, l'immigrato senza permesso di
soggiorno nel nostro paese, non può regolarizzarsi (e di conseguenza nemmeno avere un contratto). Tutto questo vuol dire che tanti lavoratori immigrati (come tanti lavoratori a nero in
generale) vanno a lavorare ogni giorno e ogni giorno vengono derubati di una parte dello stipendio (ferie, malattia, minimo orario, straordinari, contributi, ecc...).
In più, nel caso non abbiano un permesso di soggiorno non possono nemmeno rivalersi e denunciare il loro datore di lavoro!
2) Ma quella parte di soldi ricevuti è almeno al sicuro?
No, il furto continua anche "dentro casa". È notizia di pochi giorni fa, infatti, il provvedimento del Governo che vuole tassare le rimesse degli immigrati verso i paesi extra-UE. Tassare il money transfer vuol dire che i pochi soldi frutto del proprio lavoro che tanti immigrati provano a risparmiare vengono ulteriormente tassati.
(https://www.repubblica.it/…/la_tassa_sui_migranti_regolar…/…)
Il Governo decide quindi non certo di tassare i grandi capitali che "migrano" verso l'estero, le pensioni d'oro o le gigantesche rendite. Vengono tassati quei risparmi dei lavoratori immigrati che spesso servono anche a mantenere una famiglia lontana (del resto la differenza di potere di acquisto nel paese di origine è uno dei meccanismi che permette a tanti datori di lavoro di pagare una miseria i lavoratori stranieri).
Ecco che il salario risparmiato subisce una seconda rapina.
Come si vede questa rapina è uno dei tasselli del sistema degli ingressi regolari nel nostro paese: una fabbrica che produce irregolarità e lavoratori più facilmente sfruttabili.
Per questo fa rabbia la vera e propria presa in giro che in questi giorni Salvini sta raccontando ai mezzi di informazione senza ricevere pressoché nessun contraddittorio.
(http://www.ansa.it/…/salvinidecreto-flussi-prima-italiani_b…)
Andiamo a vedere nel dettaglio come funzionano gli ingressi per i lavoratori stranieri.
Ne abbiamo già avuto occasione di parlarne qui:
https://www.facebook.com/…/qualche-rifles…/1326681154105211/
Da pochi mesi, infatti, come ogni anno sarà approvato il cosiddetto "decreto-flussi" la legge che in teoria dovrebbe stabilire le quote di lavoratori immigrati che possono entrare in Italia.
Da anni questo "decreto-flussi" si configura come una grande presa in giro per chi vuole tentare di lavorare qui da noi (non come stagionale).
Scorriamo l'elenco delle quote a disposizione per entrare nel nostro paese: artisti di riconosciuta fama, imprenditori che vogliano investire in Italia, ingegneri iper-specializzati e via dicendo.
È questo assurdo elenco di categorie iper-specifiche e che riguardano un restrittissimo numero di privilegiati che permette a Salvini di affermare che non si estenderà il prossimo "decreto flussi", perché.... tanto le quote non vengono esaurite!!!
(https://www.agenzianova.com/…/immigrazione-salvini-decreto-…).
La mistificazione è evidente. Le quote per i lavoratori "comuni" semplicemente non esistono e sono bloccate da anni. Quelle categorie in cui rimangono posti liberi (che non vengono esaurite) sono quelle, per fare un esempio presso dal "decreto flussi" 2018) di "imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana che prevedano un investimento in Italia di almeno 500.000 euro e la creazione di almeno tre nuovi posti di lavoro; artisti di chiara fama internazionale, o di alta
qualificazione professionale; cittadini stranieri per la costituzione di imprese “start-up innovative”.
In attesa dell'invasione di imprenditori e star del cinema, oltre alla rapina siamo costretti tutti (lavoratori italiani e stranieri) alla presa in giro.
Combattere contro il lavoro nero è una battaglia di tutti i lavoratori, immigrati e non, con o senza contratto.
Combattere per la regolarizzazione degli immigrati nel nostro paese è una battaglia di tutti i lavoratori, immigrati e non, con o senza contratto, che permetta a tutti di avere ciò che gli spetta e poter difendere i diritti di chi lavora.
Anche per questo il #15dicembre saremo a Roma alla#ManifestazioneNazionale Get up, stand up! Stand up for your rights!https://www.facebook.com/events/2153640774647674/

Nessun commento:

Posta un commento