mercoledì 26 dicembre 2018

pc 26 dicembre - La nuova catena di morti sul lavoro - di cui tanti operai immigrati - domanda la ricostruzione della rete nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio

Nel decennio passato l'Ilva e la Thissenkrupp sono stati simbolo di questa battaglia, ripartire dalle lezioni positive di quel periodo.
Siamo grati alla Bottega del barbieri di averlo ricordato in questi giorni
Banda POPolare dell’Emilia Rossa
[La Banda POPolare dell’Emilia Rossa è un gruppo musicale composto da operai e militanti metalmeccanici delle principali fabbriche di Modena quali Ferrari, Maserati, Crown e Terim e da musicisti precari].
É stato un dovere per noi scrivere questa canzone, perché la strage avvenuta alla ThyssenKrupp di Torino non è solo un simbolo. É un massacro che si rinnova quotidianamente; un silenzioso genocidio di proletari che si consuma nei luoghi di lavoro ogni giorno. A questi omicidi di nostri fratelli ci siamo sentiti in dovere di dare voce e note.
Perché quanto accaduto a Giuseppe, Rosario, Bruno, Antonio, Rocco, Angelo e Roberto in quella maledetta notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 potrebbe accadere a ciascuno di noi che, lo vogliamo ribadire, prima di essere musicisti siamo operai.
Perché ancora una volta i capitalisti restano impuniti. I dirigenti tedeschi della ThyssenKrupp giudicati colpevoli, nonostante le condanne inflitte (seppur alleviate dalla magistratura borghese), sono ancora in libertà, mentre quelli italiani dopo nemmeno un anno di carcere si sono sentiti in diritto di chiedere la grazia sostenendo “di non aver ammazzato nessuno”!
Perché è tempo di giustizia, giustizia proletaria!

NON MI SCORDERÒ DI TE
Volevo dirti tante cose ancora
da non saperle ricordare
raccontare di te che dormi
mentre corro al lavoro
avrei voluto aggrapparmi ancora
al calore del tuo ventre
dalla mia cella senza sbarre
maledetta linea 5
tu che corri e insegui le tue cose
le tue spine le tue rose
non scordarti mai di me
Tu che sogni Terre sconfinate
e i fantasmi dell’estate
non scordarti mai di me
La giustizia è una bella, dolce
cara parola
sono tutti desolati
hanno tutti un groppo in gola
ma la colpa in fondo è nostra
che corriamo al lavoro
la mattina troppo presto, la sera troppo tardi
e ci dimentichiamo di tornare a casa vivi
Sai com’è l’autunno coi suoi alberi e le foglie
ma nessuno le raccoglie quasi più
Sai com’è l’inverno senza un padreterno
senza un po’ di sole che scaldi fin quaggiù
amore mio che stai piangendo ancora
e ti raccogli su di me
su quel poco che ti resta
in un silenzio accecante
Io lo so che almeno tu
non scorderai quel mare di ricordi quel cielo così blu
non ti scorderai di quel che c’era
delle luci della sera che non torneranno più.

QUI ANCHE IL VIDEO: https://www.carmillaonline.com/2018/12/22/per-non-dimenticare-la-strage-operaia-della-thyssenkrupp/

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