giovedì 15 novembre 2018

pc 15 novembre - Nominata alla Commissione diritti umani la senatrice leghista Stefania Pucciarelli, una becera razzista, indagata per istigazione all'odio razziale



La neo presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Stefania Pucciarelli, lo scorso 3 ottobre, era stata convocata dal Tribunale di La Spezia “per il reato di cui all’art. 3 c. 1 legge 654/1975” che riguarda coloro che propagandano “idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi e/o per chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”
Contraria a introdurre il reato di tortura, definisce «zecche» i frequentatori dei centri sociali . Nel luglio 2012 commentò con «se uno deve pagare per essersi difeso, è meglio che la mira la prenda per bene» la notizia del risarcimento di 120mila euro a cui era stato condannato un cittadino che aveva sparato a un gruppo di ladri rom; a settembre dello stesso anno scrisse «un bambino deve avere un papà maschio e una mamma femmina, è quello che regola la natura per la riproduzione»; nell’ottobre 2015 condivise il meme «stop gender nelle scuole», convinta che la loro presenza negli istituti potesse influenzare l’orientamento sessuale degli alunni; nel giugno 2017 cliccò “like” a un post razzista sui forni crematori agli stranieri che chiedono un alloggio popolare; quest’estate ha bollato la registrazione dello stato di famiglia di un figlio nato da due padri a Sarzana, sua città natale, scrivendo «non abbiamo paura di dirci cristiani e di difendere la famiglia naturale e tradizionale»; solo alcuni giorni fa ha affermato che «finalmente al campo rom di Castelnuovo Magra sono tornate le ruspe».

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