sabato 6 ottobre 2018

pc 6 ottobre - Maxi processo Ilva Taranto - corrispondenza dal blog Tarantocontro

Processo Ilva - testimonianze importanti

Importanti udienze quelle di questa settimana. In particolare 
quelle segnalate in questi articoli,una positiva, l'altra negativa. 
La testimonianza di Biagio Marzo, presidente di Altamarea 
è illuminante del ruolo complice del sindaco Stefano nel non 
porre obiezioni all'Aia del 2011, nonostante in un primo momento 
avesse inviato alla Commissione a Roma le molte obiezioni di 
Altamarea; una Aia di cui Riva disse: Ve l'abbiamo scritta 
praticamente noi"; e del ruolo direttamente colpevole della 
Ministra Prestigiacomo e del governo di allora, Berlusconi, 
nel fare questa Aia a modello degli interessi di profitto di Riva - 
Ma mentre Stefano è imputato nel processo, la Prestigiacomo 
è assente.

Monsignor Papa, arcivescovo di Taranto, negli anni di Riva, 
nella sua testimonianza prima di tutto ha ammesso di aver 
ricevuto soldi dall'Ilva anche nel 2010 tramite Girolanìmo 
Archinà, ma derubrica questa "tangente" a un sistema 
normale di donazioni che periodicamente Riva faceva 
alla Chiesa e che sono proseguite per ben 5 anni, dal 2007 al 2012. 
Ma pur volendo ammettere per un momento che in cambio 
di questi soldi non vi fosse un ruolo attivo pro Riva della 
Chiesa verso la città, il fatto stesso che la Chiesa ricevesse 
soldi dal padrone responsabile di decine e decine di morti 
operaie in fabbrica e di centinaia di malati e morti in città 
E' AVER CONTRIBUITO ALLA POLITICA ASSASSINA DI RIVA. 

Nella riunione del Coordinamento nazionale dello 
Slai cobas sc di sabato 13, affronteremo questo 
Processo e le nuove iniziative, perchè ciò che anche 
non va bene è, come scrive giustamente il giornalista, 
che sembra  che "i Riva appartengono ormai al passato, 
le costituzioni di parte civile non sono più di moda, 
Ambiente svenduto tira meno del Radon", e questo processo 
si svolge sempre più in un'aula grande ma deserta, con la 
presenza di pochissimi tenaci, nel disinteresse della città, 
e soprattutto delle parti civili di sindacati confederali, della Fiom, dell'Usb,
della CUB-FMLU, dei Liberi e pensanti, ecc.

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