sabato 27 ottobre 2018

pc 27 ottobre - Savona, l'antifascismo scende in piazza

Deviato il percorso della manifestazione per ordine della Prefettura, vietato il passaggio da via San Lorenzo, sede di Casapound



L’appuntamento resta alle 15 in piazza Martiri della Libertà, nonostante l’allerta gialla. Perché l’allerta rispetto a troppi fatti che si sono verificati nelle ultime settimane a Savona -dai vandalismi contro la lapide dei Martiri del Natale ’43 all’iscrizione delle Camicie Nere sulla lapide in memoria delle forze armate nel cimitero di Zinola, senza contare gli insulti a Sandro Pertini su pagine social di organizzazioni neofasciste - è più urgente, spiegano dal Comitato Antifascista che ha promosso la marcia di sabato 27 ottobre. Ma restano anche sconcerto e irritazione per la decisione, confermata ieri dal Prefetto Antonio Cananà, di vietare il passaggio del corteo da via San Lorenzo – una delle strade previste nel percorso presentato dai promotori dell’iniziativa -  perché vi si trova la sede di Casapound.

Un paradosso, si sono detti Anpi, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Acli, Libera, Aned, Associazione Sandro
Pertini e tutti gli altri soggetti riuniti nel Comitato Antifascista, ma nonostante le proteste non c’è stato niente da fare: via San Lorenzo resta off limits. “Abbiamo avuto poche ore fa la comunicazione del percorso alternativo che dovremo seguire – spiega Samuele Rago, presidente dell’Anpi savonese – la conclusione resta confermata in piazza Sisto IV, davanti al Comune con musica e interventi, mentre in diverse strade , in luoghi significativi, faremo brevi soste per ricordare chi fossero i sette martiri del Natale ’43, con le letture di Jacopo Marchisio del gruppo teatrale I Cattivi Maestri. Capisco l’elemento delle precauzioni, ma noi abbiamo sempre dimostrato di essere attenti a rispettare le regole, sempre fatte manifestazioni tranquille. Peraltro nell’ordinanza c’è scritto invece che esiste un clima di tensione sia a Savona, dove ci sono stati striscioni contro Casapound, che per fatti analoghi in altre città tra cui Genova, perché si sa che verranno persone anche dal capoluogo. Questa decisione resta per noi una cosa fastidiosa, non cambia il nostro obiettivo ma lo riteniamo profondamente ingiusto”.


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