martedì 2 ottobre 2018

pc 2 ottobre - speciale - 1 - FUOCO SULLA 'MANOVRA DEL POPOLO' del governo fascio populista - I padroni appoggiano la Lega

Siamo passati da industriali in piazza di fronte alle iniziali versione del “decreto dignità” e contratti a termine all’attestato di fiducia. Ma questo attestato di fiducia si fonda sulla certezza che i padroni non hanno nulla da temere dal Def, e nello stesso tempo i preparano ad incassare la riduzione sulle tasse che vorrebbero ispirata al modello Trump.
Nello stesso tempo Boccia fa la tattica di appoggiare la Lega per frenare le spinte di M5S e, quindi, fare parte del fronte del ricatto ai 5stelle che altro non hanno davanti a sé che tare al governo il più a
lungo possibile, dato che è certo che la loro pratica ingannapopolo e il predominio della Lega prefigurano una prima batosta elettorale alle europee.
L’appoggio di Boccia è anche per mettere in luce, come dice la nota “non si può essere pro imprese sui territori e contro a livello nazionale”. Una dichiarazione illuminante che mostra che la base effettiva della Lega sono gli industriali del nord e non solo piccoli e medi e che le sparate nazionali della Lega sono effettive contro i migranti e i movimenti e sono pura demagogia nei confronti dei padroni a livello nazionale.
Ma il gioco tattico di Boccia è troppo politico e quindi in realtà più che rinsaldare il legame padroni/Lega dividerà il fronte dei padroni. Prima tutti i padroni dediti alle esportazioni e in particolare legati al complesso industrial-finanziario europeo, temono gli effetti della “guerra di scarsa intensità” che la politica del governo italiano produce nell’economia europea.
Nello stesso tempo l’impronta fascio-populista sull’industria di Stato non può non arrivare fino alla nuova scissione nella Confindustria. Per questo l’appoggio di Boccia alla Lega è una tigre di carta che finirà per indebolire entrambi, sempre e comunque se si sviluppa l’opposizione proletaria e popolare ai padroni e al governo che certo non può fare affidamento nella parata ridicola del PD.

Il Messaggero nel suo articolo, però, solleva un problema in più. Si chiede se “questi movimenti più o meno tattici in corso approderanno all’obiettivo finale che qualunque sia il governo è sempre quello di un sistema globale moderno fascista che ha il suo cuore nel neo corporativismo, chiamato come sempre “patto dei produttori”. Sono il personale politico fascio-razzista-populista dei 5stelle/Lega il soggetto adatto allo stato corrispondente a questa visione strategica?
Se si dovesse basarci su come appaiono si direbbe senz’altro di No. Ma la storia e l’America di Trump ci dimostra che la questione è aperta e in realtà il fattore determinante non sono i giochi dei Palazzi ma la lotta di classe, le contraddizioni interimperialiste a livello mondiale.

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