domenica 9 settembre 2018

pc 9 settembre - CONTRIBUTO - I COMUNISTI IN QUESTA FASE SI TROVANO A FARE DUE MESTIERI IN UNO


E’ in atto una fase dello scontro interborghese. Questa fase la dobbiamo guardare per conto e dal punto di vista del proletariato.
Col governo fascio-populista, Salvini/Di Maio la contesa interborghese sta attraversando una fase di grossa contraddizione. Ricordiamo che anche quando Mussolini andò al governo non fu accolto da tutti bene.
Questo fa sì che, ora come ora, i tempi della durata del governo dipendono più in buona parte da queste contraddizioni, in particolare magistratura, organi di stampa, parti del grande capitale, ecc. Non dobbiamo dare per unite e compatte le varie frazioni della borghesia. 

Una forte minoranza ha votato Salvini e Di Maio. Ma Salvini non è maggioritario. E non dobbiamo dare per accettato questo governo
I comunisti in questa fase si trovano a fare due mestieri in uno: devono spingere la democrazia borghese a fare il "suo mestiere", appoggiare personaggi borghesi che servano ad acutizzare la crisi istituzionale, e intanto devono organizzare le proprie forze e agire nel fuoco della lotta. Ogni giorno dobbiamo reagire al fascio-populismo.

E’ in corso una classica ascesa al potere del moderno fascismo, di cui Salvini è un interprete e versione volgarizzata.
Il fascio-populismo al potere è al suo stadio iniziale. Ha guadagnato terreno tra le masse con il tramite della piccola e media borghesia che rende senso diffuso le idee dominanti, legandosi in modo  accattivante ai sentimenti confusi delle masse: no ai poteri forti, fare piazza pulita della corruzione, ecc. 
Questo meccanismo ha conquistato anche settori di lavoratori sfiduciati.
Il movimento comunista ha già ampiamente spiegato perché il fascista appariva “l’uomo del popolo”, mentre il comunista quasi un “moderato”. Attenzione, quindi, nella lotta al fascio-populismo a sembrare i “buoni, ragionevoli, ecc.”.

Ma è falso che la maggioranza delle masse sta con Salvini. Lo è una minoranza che è emergente, attiva. E strumenti come facebook sono il luogo più consono dei fasci. Rende legittimo/ordinario quello che è tuttora vietato. E’ illegittimo che un Ministro parli in termini esplicitamente razzisti, fascisti, ma viene accettato perché è in facebook. Facebook è il mezzo della spazzatura: 50 post su fb sono falsi 
Questo ha già contribuito anche tra i compagni, i rivoluzionari ad una devastazione delle idee, che hanno arato il campo alla reazione.
L’ascesa di questo moderno fascismo dimostra che l’antipolitica, presente anche negli stessi movimenti, in parte dei sindacati di base, ha favorito tra le masse la sua ascesa. 

Chi non ha fatto opposizione oggi si lamenta che c’è “assenza di opposizione”. Alcuni nella sinistra sembrano gli "aventiniani" di oggi. 
Ma i rivoluzionari, i comunisti devono combattere. Dobbiamo andare a sfidare il fascio-populismo, il governo, i suoi uomini. Dobbiamo chiamare a sfidare, mettendo in prima fila le nostre forze.
Dobbiamo impedire che passi il messaggio: l’ha vinta lui, è forte... e, invece, sostenere tutte le possibilità affinché non vinca lui. Chi è a sinistra veramente è chi dice: “facciamo qualcosa”. 

Noi dobbiamo recuperare i "nostri". Fare attività verso i "nostri".
Che gli antirazzisti stanno con i migranti ci fa piacere. Ma noi abbiamo il problema dell’antirazzismo operaio. Ma su questo occorre essere chiari e fare una lotta anche all'interno dei lavoratori, anche tra i lavoratori organizzati nei sindacati di base, non dando nulla per scontato. 
Sull'antirazzismo, antifascismo, antisessismo non c'è un problema di "dibattito, diritto di parola, di espressione libera di idee" tra i lavoratori; su questo, sicuramente non c’è “democrazia" nello Slai cobas sc, non c’è "consultazione", "messa ai voti", altrimenti non si può essere iscritti allo Slai cobas sc. 
Oggi valgono più tre operai che firmano una mozione, vengono ad una manifestazione contro i fascisti, contro la repressione che uno sciopero sindacale. La lotta sindacale deve essere scuola di guerra di classe. Non basta lottare per il lavoro, il salario, ecc. altrimenti chi ottiene il lavoro, è soddisfatto e non si fa vedere più, chi non l’ha avuto si sfiducia. Gli operai devono vincere la guerra di classe.

Tra gli operai, i lavoratori che hanno votato Lega/M5S, il nostro problema non è convincere gli operai che hanno sbagliato (cosa per cui comunque ci vorrà molto tempo), ma costruire uno scontro tra gli operai; portare una linea di lotta aperta alle idee sbagliate più che di spiegazione.

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