mercoledì 5 settembre 2018

pc 5 settembre - CASA: SGOMBERO POLIZIESCO A SESTO SAN GIOVANNI (MI) PER IL RESIDENCE SOCIALE “ALDO DICE 26 X 1”. MASSIMA SOLIDARIETA'

IERI 4 SETTEMBRE
Aggiornamento ore 11.15 – Gli e le occupanti stanno, resistendo, hanno ottenuto un rallentamento delle operazioni poliziesche di sgombero per poter recuperare i propri effetti personali. Nel pomeriggio previsto un nuovo tavolo tecnico con il Comune di Milano. Ancora Laura, di Aldo dice 26×1. Ascolta o scarica.

Aggiornamento ore 10.30. Le e gli occupanti di Aldo Dice 26 x 1 sono ancora in parte all’interno dello stabile di Sesto San Giovanni. Nonostante il dispiegamento monstre di cosiddette forze dell’ordine, lo sgombero non è ancora stato completato. Molte e molti le e gli occupanti ancora seduti a terra dentro lo stabile, mentre altri solidali stazionano fuori.
Aggiornamento ore 9.30 – Una dozzina di blindati e un vero e proprio esercito di polizia, carabinieri, digos e fiamme gialle per sgomberare dall’alba di oggi, martedì 4 settembre, il Residence Sociale Aldo Dice 26 x 1, a Sesto San Giovanni (hinterland di Milano) dove vivono 187 persone senza casa, tra cui molte famiglie, bambine e bambini.

Da sabato 1 settembre il Residence Sociale era tornato nella vecchia sede, un immobile di Alitalia a Sesto San Giovanni, a seguito dell’annuncio di prossimo sgombero da parte del Comune di Milano rispetto all’attuale casa di Aldo Dice 26 x 1, in via Oglio a Milano.
Per questo occupanti e solidali si erano divisi in due: una parte nello stabile di via Oglio (zona Corvetto) a Milano, un’altra parte invece era tornato nello stabile di Sesto San Giovanni, in piazza Don Mapelli, circondato all’alba da decine di poliziotti e blindati per sgomberare l’immobile,
all’interno del quale sono arrivati anche i sanitari per soccorrere alcune persone che si sono sentiti male.
L’intervento di sgombero, coordinato dalla Questura di Milano, fa seguito “alle determinazioni assunte in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica” che si è svolto ieri in prefettura. Lo sgombero arriva a poche ore dalla nuova circolare del Viminale sugli sgomberi delle unità immobiliari occupate, la nuova crociata contro i poveri targata Salvini.
Poche ore dopo la rioccupazione, il sindaco di destra di Sesto San Giovanni aveva evocato proprio l’intervento del Ministro dell’Interno, sostenendo che “Questi professionisti dell’illegalità si sono recati in massa di notte nello stabile, portandosi dietro attrezzi e strumenti per entrare e occupare il palazzo ex Alitalia che già avevano preso anni fa. Per noi qualsiasi tipo di occupazione è inaccettabile perchè la legge è uguale per tutti ed è assurdo che con, arroganza e violenza, qualcuno si senta in diritto di poter occupare dove vuole e quando vuole”.
La rioccupazione dell’immobile di Sesto San Giovanni seguiva la lunga, e infruttuosa, trattativa con il Comune di Milano (a guida Pd – centrosinistra) in merito a un altro stabile, quello di via Oglio, a Milano, conclusasi con la minaccia di tagliare entro il prossimo 6 settembre luce ed elettricitàse non fosse stato lasciato libero, vale a dire vuoto e abbandonato. Stabile di via Oglio che, al momento, rimane comunque occupato.

Il tutto in un quartiere, il Corvetto di Milano, da tempo al centro dei tentativi di normalizzazione e gentrificazione targati Sala. Giusto ieri, lunedì, la Polizia ha sgomberato diversi appartamenti Aler, occupati per necessità, proprio in Corvetto.

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