mercoledì 26 settembre 2018

pc 26 settembre - Dal Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia

Qui di seguito il comunicato stampa del Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia a seguito del processo intentato da cinque lavoratori dell'azienda agricola della famiglia di Angeleri Francesco tenutosi il 20 settembre 2018 ore 9.00 presso il Tribunale di Alessandria e conclusosi alle ore 17.00 con un patteggiamento, che esclude i lavoratori e commina una pena minima al datore di lavoro.

Ancora una volta, giustizia non è fatta: così si avalla il lavoro nero e servile!
Infine, la montagna ha partorito il topolino! Fissata alle 9.00 del 20 settembre, l’udienza che riguardava cinque braccianti occupati “in nero” e senza permesso di soggiorno nell’azienda agricola di proprietà della famiglia Angeleri, si è conclusa verso le 17.00, dopo lunghi intervalli del giudice Giulia Maccari, giustificati da cause tecniche.
Angeleri Francesco, titolare dell’azienda agricola Bovera di Castelnuovo Scrivia dove stavano lavorando i cinque ragazzi marocchini e di un magazzino di lavorazione di
ortofrutta a Guazzora, ha patteggiato sei mesi di reclusione e 10 mila euro di multa, ben al di sotto del minimo previsto e senza scontare la pena perché gli viene riconosciuto il beneficio della condizionale (la seconda!).
Ed e’ pure il secondo patteggiamento che avviene in zona per il reato di grave sfruttamento lavorativo nelle campagne del castelnovese, dopo quello di Lazzaro Mauro e Bruno. E’ un metodo che lascia sostanzialmente impuniti i padroni delle campagne che delinquono, introducendo una logica per cui basta patteggiare e tutto si risolve in modo tombale. In questo modo, vengono ignorate le denunce dei lavoratori che, per anni, hanno lavorato “in nero”, fino a 10 – 12 ore al giorno, sotto un sole cocente, piegati in due a raccogliere patate o altri prodotti agricoli, in condizioni di lavoro spaventose, senza fornitura di vestiario o qualsivoglia attrezzatura antinfortunistica, e, per di più, a salari - quando c’erano - pari alla metà della paga contrattuale. Viene loro negato il risarcimento del danno e pure il permesso umanitario, riconosciuto, in base all’art. 18 del Testo Unico sull’immigrazione, a chi denuncia situazioni di grave sfruttamento lavorativo, così com’era avvenuto per tredici lavoratori irregolari di Lazzaro Mauro e Bruno e per cinque irregolari di Oreste Novelli. Ma c’è di più: a questi lavoratori che hanno denunciato e che erano in attesa del processo, il Tribunale non ha riconosciuto neppure il permesso per motivi di giustizia! Nulla di nulla! Questi i miracoli della giustizia italiana.Stiano pur tranquilli Lorsignori, il Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia c’è e continuerà a denunciare schiavismo, sfruttamento nelle campagne, razzismo e pratiche mafiose. E con questi lavoratori andremo fino in fondo: da subito avvieremo le cause civili per i salari non corrisposti e la richiesta in Questura di permesso umanitario.

Se qualcuno pensa di intimidirci, commette un grosso errore. Noi ci saremo sempre! La nostra prima risposta, saranno i due picchetti antisfratto che il Presidio organizzerà per giovedì 27/9 a Sale e a Mede Lomellina.
24/9/2018
PRESIDIO PERMANENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA

PER SOSTENERE LE LOTTE DEI BRACCIANTI E PAGARE GLI AVVOCATI SERVONO AIUTI CONCRETI IN DENARO E SOLIDARIETA’ ATTIVA.
CHI VOLESSE AIUTARCI, PUO’ FARE UN VERSAMENTO IN POSTA SU MODULO POSTAPAY AL SEGUENTE IBAN: 4023 6006 6943 9400 INTESTATO AD ANTONIO OLIVIERI

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