lunedì 17 settembre 2018

pc 17 settembre - Parlamentari europei si attivano per gli arresti in India

Bruxelles,
12 settembre, 2018

A Federica MOGHERINI,
Alto Rappesentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza

Noi sottoscritti membri del Parlamento Europeo condanniamo le perquisizioni ed arresti arbitrari di nove attivisti dei diritti umani e democratici avvenuti in tutta l’india il 18 agosto 2018.

Tra i perquisiti vi sono Anand Teltumbde, Stan Swamy, Kranti Teluka and il Prof. K Satyanarayana. Ma l’operazione ha riguardato anche Arun Ferreira, Sudha Bharadwaj, Varavara Rao, Gautam Navlakha e Vernon Gonsalves, questi ultimi 5 sono ora agli arresti accusati per una delle leggi più draconiane : l’UAPA, Unlawful Activity Prevention Act.

È questa una delle leggi più barbare, copiata dal codice coloniale, che consente la detenzione (arresto)
a tempo indeterminato di qualsiasi cittadino il governo sospetti abbia intenzione di commettere un crimine contro lo Stato.

Queste perquisizioni e arresti fanno seguito agli arresti arbitrari, avvenuti alcuni mesi fa, di Sudhir Dhawale, dell’Avv. Surendra Gadling, della Prof. Shoma Sen, di Mahesh Raut e Rona Wilson. I cinque sono avvocati, giornalisti e attivisti per i diritti umani che sono stati implicati in accuse totalmente inventate di aver organizzato le violenze esplose a Bhima Koregaon all'inizio dell'anno.

Le più recenti perquisizioni e arresti da parte del governo indiano si aggiungono alla continua e implacabile repressione di ogni e voce e aspirazione democratica in India. Costituiscono un gravissimo attacco alla già minato stato della democrazia in India.

Secondo la dichiarazione di Aakar Patel, Direttore Esecutivo di Amnesty International India:
Questi arresti sono motivo di grave preoccupazione. Surendra Gadling, Rona Wilson, Sudhir Dhawale, Shoma Sen e Mahesh Raut hanno una storia di impegno a difesa dei diritti di quelli tra i più emarginati in India. Il loro arresto solleva l’inquietante dubbio che siano presi di mira per il loro attivismo. Chiunque venga arrestato per aver legittimamente esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione deve essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente.”

Durante la corrente legislatura del Parlamento europeo, due interpellanze scritte sono state rivolte alla Commissione europea in merito a uno dei casi più dolorosi: la situazione del docente indiano GN Saibaba.
Questi patisce una disabilità al 90%, aggravata negli ultimi mesi da una pancreatite acuta, per cui è stata raccomandata la rimozione della cistifellea. In questa situazione la condanna all'ergastolo è di fatto una condanna a morte per il Professore, che non ha fatto altro che difendere con la sua parola i diritti delle popolazioni Adivasis e dei Dalits, denunciando anche la strategia anti-insurrezionale Operazione Green Hunt.

Il 26 giugno, gli esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno sollecitato il governo indiano a rilasciare il docente per motivi di salute e ad assicurargli l’accesso immediato alle cure mediche, comprese terapia adeguate e riabilitazione: “Vorremmo ricordare all'India che ogni rifiuto di sistemazione ragionevole per le persone con disabilità detenute sono non solo discriminatorie, ma possono anche profilarsi come maltrattamenti o addirittura di tortura. In particolare, la detenzione in isolamento deve essere proibita quando le condizioni dei detenuti con disabilità fossero aggravate da questa misura.”

Le risposte da Ella fornite, a nome delle Commissione Europea sono le seguenti:

L'UE ha seguito da vicino i casi di difensori dei diritti umani arrestati in India, inclusi i casi del professor Saibaba, accusato di avere legami con i militanti Naxaliti, e della signora Arundathi Roy, accusata di oltraggio alla corte per il suo articolo in cui difende la causa del Prof. Saibaba.
La delegazione dell'UE a Nuova Delhi ha fatto appello ai difensori dei diritti umanitari. Tali questioni saranno argomento anche del dialogo UE-India sui diritti umani.

L'UE continua a seguire il caso del professor Saibaba condannato dal tribunale del distretto di Gadchiroli, Maharashtra, nel marzo 2017. Avendo il professor Saibaba presentato ricorso contro il verdetto presso l'Alta corte di Nagpur, il caso è ancora sub judice. L'UE ha sollevato il caso per motivi umanitari verso le autorità indiane

Come può la Commissione europea intrattenere relazioni e accordi con un governo per cui esistono di esseri umani di prima e seconda classe, che uccide indiscriminatamente la popolazione Adivasi, Dalit e minoranze religiose e imprigiona attivisti per i diritti umani?

Sollecitiamo la cancellazione di tutti gli accordi con il governo indiano fino a quando gli non saranno rilasciati gli attivisti per i diritti umani e non sarà fermata la caccia contro i popoli Adivasi, i dalit, le minoranze religiose e nazionali in Kashmir e Manipur.

Chiediamo anche l’immediata liberazione del Prof. GN Saibaba, di Susan Abraham, Varavara Rao, padre Stan Swamy, Anand Teltumbde, Gautam Navlakha, Vernon Gonsalves, Arun Ferreira, dell’Avvocato Surendra Gadling, del Prof Shoma Sen, di Sudhir Dhawle, Rona Wilson, Mahesh Raut e tutti gli attivisti dei diritti umani detenuti in India.

Con osservanza, i parlamentari europei

María Lídia Senra
Ángela Vallina
Paloma López
Julie Ward
Merja Killonen
Ana Gomes
Clara Aguilera
Ciprian Tănăsescu
Claude Moraes

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