venerdì 14 settembre 2018

pc 14 settembre - APPUNTI VARI SUL GOVERNO FASCIO-POPULISTA, LA SITUAZIONE TRA LE MASSE...

da Doni A - PALERMO

Smascherare il divario tra i proclami/azioni demagogiche di Salvini/Di Maio pre elezioni (eliminazione della legge Fornero, della buona scuola, reddito di cittadinanza, eliminazione del precariato, ecc.), e la realizzazione delle politiche concrete volte solo alla salvaguardia degli interessi economici (il decreto dignità non elimina affatto il precariato, anzi peggiora le condizioni per i lavoratori; le frenate di Di Maio e le aperture ai padroni che minacciano con Boccia di scendere in piazza - in un’intervista a Il Messaggero il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia torna a criticare l’esecutivo Conte. «Il decreto lavoro - sottolinea - aumenta solo i costi e non crea occupazione». «Il nervosismo del nostro mondo - avverte - è molto elevato e di questo passo dovremmo prevedere - speriamo di non arrivare a tal punto - di portare i cittadini imprenditori in piazza»).
Poi ci sono i vertici Salvini/Di Maio/Conte/Tria sulla prossima legge di bilancio in funzione della  “rassicurazione dei mercati” e  “riduzione del debito pubblico” che verrebbe assicurato anche con “lo sblocco del piano di privatizzazioni” Sole 24 ore 15 agosto 2018. Ma su Sole 24 ore del 18 agosto i padroni si dicono preoccupati “il bottone rosso è stato schiacciato” dal governo e dicono “Garanzie non parole fuori luogo… desta inquietudini e perde credibilità un governo, che invece di dare garanzie, perde la testa in giudizi sommari, emette condanne, insegue complotti… in gioco c’è la capacità competitiva del paese… Ciò che il governo non può non avere sempre presente è l’assetto generale dell’economia…  ”, cioè, QUELLO DEL SISTEMA DEI PADRONI, DELLA BORGHESIA CAPITALISTA!

Occorre combattere l’idea che si diffonde a livello di massa, proprio per la demagogia populista, del
potere dello Stato che dipende solo dall’azione di un individuo, di una persona “salvatrice di tutti i mali”  (Salvini il ministro degli Interni, che proclama diktat su ogni cosa, l’uomo forte oggi al potere, cazzuto, che sfida l’Europa…., ma, come si scrive nel numero speciale di pc post elezioni “Salvini fa gli interessi propri e di chi lo ha messo a quel posto… (è) rappresentante di tutta la feccia nordista di padroni e padroncini, di bottegai, di evasori, e fa di questo il proprio trampolino di lancio verso le Regioni del Centro-Sud, in particolare Sicilia, Calabria e in Campania,  stringendo legami e prendendo voti di ampi settori di mafia, ‘ndrangheta e camorra…”.
L’azione di lotta politica deve essere indirizzata contro il governo fascio-populista nella sua interezza, governo Lega/M5S.

In un contesto di crisi economica a livello mondiale che non si risolve e che i padroni capitalisti scaricano sulle masse proletarie, i governi borghesi al potere per fare gli interessi di padroni, banche, hanno messo in campo politiche antioperaie e antiproletarie sempre più pesanti da un lato e di reazionarizzazione rapida dello Stato con politiche sempre più repressive dall'altro, agitando ogni giorno anche lo spettro del nemico invasore dei migranti e inneggiando alla “sicurezza” del paese/dei cittadini  per “tenere a bada” le masse operaie e proletarie, la cui attenzione dai problemi del lavoro, dei servizi mancanti, della precarietà dilagante, della disoccupazione, deve essere distolta, stordita, deviata.

Tra le masse, da una situazione di forte astensionismo alle precedenti elezioni, in cui "il primo partito" è stato quello delle masse che si sono astenute - manifestazione non qualunquista ma di dissenso e protesta in aumento e motivo di preoccupazione della borghesia, con le ultime elezioni la situazione si è modificata.
Alle ultime elezioni nazionali fette del bacino dell’astensione si sono trasformate in un voto di protesta di  operai (al Nord soprattutto verso la Lega) e di masse proletarie (soprattutto al Sud verso il M5S).
Il Pd ha spinto in negativo in questo senso, con l’effetto di provocare un vero e proprio odio/incarognimento  prodotto da leggi come il Jobs Act, l’eliminazione dell’art.18,  la buona scuola, nessuna revisione della legge sulle pensioni, solo per fare alcuni esempi.
Anche fette di piccola borghesia impiegatizia (intesa come stile di vita) votante il PD sentendosi indignata e tradita da Renzi ha deviato verso il M5S (vedi il mondo della scuola), insieme, secondo le statistiche borghesi, ad un’area dei giovani nuovi elettori.

Attraverso la strillata demagogia populista fascio-razzista in fase pre-elettorale (cancellare la legge Fornero, cancellare la buona scuola, via i vitalizi ai politici, flat tax, reddito di cittadinanza, campagna razzista contro i migranti e il pericolo dell’invasione che mina la stabilità/sicurezza del paese…), Lega e M5S, che hanno la loro base di classe nella media e piccola industria, nella piccola borghesia commerciante, bottegaia, lavoratori autonomi, hanno raccolto consenso elettorale tra fette di operai e masse proletarie confuse, incazzate, che si sentono senza riferimento politico “chi si dice a sinistra ci ha attaccato pesantemente”, diceva un operaio ai Canteri Navali di Palermo, spostandosi con un voto di protesta verso il fascio-populismo che fa  presa sul sentire di "pancia" a livello di massa ma che, come abbiamo scritto sugli editoriali, rappresenta anche una condivisione dei valori/contenuti di quei proclami, vedi la propaganda razzista. 

Questo si accompagna con la delegittimazione del Parlamento, con un processo che tende al rafforzamento del potere esecutivo a danno del potere legislativo, del parlamento, usando strumentalmente anche il consenso popolare.
E’ quello che è accaduto e accade nella fase di moderno fascismo, da Berlusconi a Renzi ad oggi, dal cambiamento della legge elettorale per centralizzare ancora di più il potere e depotenziare/limitare l’opposizione, dalle leggi ad personam di Berlusconi, (Berlusconi ha lavorato anche sulla riforma della magistratura per asservirla maggiormente, la riforma delle carriere col pm alle dipendenze del governo, la delegittimazione dei giudici), alle leggi approvate a suon di fiducia, alle modifiche alla Costituzione/referendum Renzi, al sorteggio dei parlamentari di Grillo, alle piattaforme in Rete alla Casaleggio, al recente leghista sottosegretario Giorgetti “Il Parlamento non serve più a nulla , serve l’elezione diretta del Presidente della repubblica, il taglio dei parlamentari e l’eliminazione di una Camera…", e usando i sentimenti delle masse dice “il parlamento non conta più perchè non è più sentito dai cittadini elettori che lo vedono come luogo dell’inconcludenza politica… il tema delle riforme delle istituzioni democratiche è una priorità per il bene della stessa democrazia…”, cioè per restringerla a favore del sistema della borghesia dominante a danno delle masse proletarie.

La demagogia populista quotidiana dell'attuale governo continua a creare consenso tra le masse popolari; scrive Marx nel 18 Brumaio, a proposito del consenso popolare che si creò attorno a Napoleone III in Francia, "i popoli nei periodi di depressione e di scoraggiamento lasciano volentieri stordire la loro paura segreta da coloro che gridano più forte".

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