mercoledì 29 agosto 2018

pc 29 agosto - 5Stelle sempre a soccorso di Salvini e la sua politica razzista e imperialista.

 Il senatore M5S Mauro Coltorti: "In Eritrea e Etiopia non si muore di fame e non si vive male"

 Il docente universitario e geomorfologo spinge per la linea oltranzista sui migranti
Il Foglio

"Conosco l'Eritrea e l'Etiopia perché ci ho lavorato. In nessuno di questi due paesi ci sono situazioni aperte di conflitto ed anzi le condizioni di vita non sono così male". A dirlo, in un colloquio con Il Foglio, è il senatore dei 5 Stelle Mauro Coltorti, parlando del tema dell'immigrazione e degli sbarchi.
Docente universitario e sponsorizzato da Luigi Di Maio per l'incarico di ministro delle Infrastrutture, Coltorti parla dell'Eritrea e della Libia, partendo dal fatto che è da questi due Paesi che provengono alcuni profughi della nave Diciotti. E rincara la dose:
"C'è lavoro per tutti anche se c'è molta povertà ma nessuno muore di fame. La motivazione reale dell'emigrazione è socio economica".

Gli esponenti dei partiti fascio-populisti/razzisti al governo sono
impegnati ogni giorno nella manipolazione dell'informazione e nascondono, al solito, la realtà al popolo

Da alcuni quotidiani:
Perché tutti scappano dall’Eritrea
–di Riccardo Barlaam  il sole 24ore
16 giugno 2015
Secondo le statistiche Onu, gli eritrei, tra i migranti che arrivano sulle nostre coste, sono i più numerosi. Per capire perché la gente - a ritmo di 4mila al mese - scappa dall'Eritrea, attraversa i deserti con i trafficanti di uomini, e sale sui barconi, bisogna ripercorrere a ritroso e cercare di dipanare il lungo gomitolo della storia.
....il paese è in mano a Isaias Afewerki, presidente-padrone. Una fragile indipendenza e un'ancora più fragile pace. Con conflitti regionali che scoppiano ancora negli anni Novanta prima con lo Yemen e poi con lo storico avversario Etiopia - che non ha un accesso al mare - per una questione legata ai confini. Fino al 2000 quando viene negoziato un accordo di pace ad Algeri, dopo 42 anni di guerre, lotte armate, devastazioni.
Aferwerki ha isolato e militarizzato l'Eritrea. La gente è poverissima, con la corruzione alle stelle.
... Si vive al di sotto della soglia di povertà. Chi lavora, gli impiegati statali, i professori, i militari, guadagna circa 10 euro al mese. La corruzione è dilagante. In un contesto in cui crescono gli investimenti cinesi grazie al basso costo della mano d'opera.
...L'Eritrea è all'ultimo posto nella classifica mondiale della libertà di stampa.
... La gente vive nella povertà e nel terrore della delazione. Si sparisce per un niente.

 Oltre a tutto questo poi, Amnesty International calcola che circa 34 campi di concentramento su un territorio che conta circa 117 mila metri quadrati (https://www.amnestyusa.org/press-releases/map-of-secret-prison-network-in-eritrea-pinpoints-infrastructure-of-repression/), abbiano ospitato negli anni decine di migliaia di prigionieri politici detenuti in condizioni assurde e obbligati ai lavori forzati.

Avvenire 
Ogni mese almeno 4.000 persone, perlopiù giovani, fuggono dall’Eritrea e si imbarcano in Libia dopo aver varcato a ogni costo il deserto del Sahara.

da africa-express.info
Dal 2001 in poi Isais applica severamente le regole del fascismo ed il Paese è chiuso in un’autarchia che getta la popolazione nella miseria più nera, perchè una società totalmente militarizzata non produce nulla, solo schiavi. A partire dal 1998 mai nessuno ha potuto lasciare volontariamente le caserme, il servizio militare o quello civile e ai disertori si spara a vista.

Oltre alle violazioni dei diritti civili e umani all’interno dell’Eritrea, i rifugiati che fuggono dalla dittatura intollerante e disumana che governa la loro nazione, sono vessati non solo da una tassa giudicata in molti Paesi illegale, ma devono anche ammettere di aver sbagliato e dichiarare solennemente di accettare con sottomissione la punizione che il governo deciderà di infligger loro. Sembra di essere tornati ai tempi dell’Inquisizione dove il condannato per eresia veniva messo al rogo, senza nessuna pietà e nel nome di Dio. Il regime continua a opprimere e maltrattare i suoi cittadini al di fuori dei suoi confini, e per questo motivi all’inizio di quest’anno, i Paesi Bassi hanno dichiarato il rappresentante diplomatico di Asmara persona non grata.

Vita
Etiopia, dove si vive e si muore in una discarica
di Sara De Carli  14 marzo 2017
Nella discarica di Addis Abeba una immensa frana di rifiuti ha travolto e soffocato 65 persone, fra cui molte donne e bambini. Lavoravano e vivevano nella discarica, per pochi centesimi.

Inoltre c'è un rapporto dell' ONU del maggio 2006 che accusa direttamente anche l'Italia per traffico d'armi verso Eritrea ed Etiopia, ma anche Gibuti, Arabia Saudita e Yemen

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