mercoledì 22 agosto 2018

pc 22 agosto - Corrispondenze da Genova - La protervia dei padroni non ha limiti

Autostrade per l’Italia (Aspi) è il concesionario dei tratti di viabilità a pagamento interessati dalla tragedia che ha colpito la città di Genova lo scorso martedì quattordici agosto; che razza di gentaglia siano queste persone, si può facilmente comprendere da un segnale che sembra assolutamente secondario, ma a ben vedere non lo è affatto.
Il siccessivo sabato diciotto, i responsabili di Aspi hanno annunciato l’azzeramento – a partire dal lunedì successivo – del costo del pedaggio nel nodo genovese: una dichiarazione impegnativa data quasi in diretta mondiale, vista la quantità di mass media, non solo italiani, presenti alla conferenza stampa in questione.
La sorpresa, per i cittadini della Superba, è amara, in quanto le rassicurazioni dei vertici vengono totalmente disattese; il pedaggio è tutt’altro che azzerato: lo sarà, solamente in parte, a partire dalle ore 11:00 e soltanto a seguito della denuncia dell’emittente televisiva Primocanale, anche se non riguarderà - fino alla mattina successiva, quando la situazione cambierà sempre soltanto grazie alle segnalazioni della stessa emittente - gli utenti che partono o arrivano dal casello di Genova Est.
Si tratta di un piccolo particolare che però, aggiunto alla mancanza di rispetto verso le vittime della sciagura – troviamo sinceramente indegno che a nessuno dei vertici dell’Aspi sia venuto in mente di fare almeno delle scuse per l’accaduto – rende evidente il tratto qualificante del capitalismo.
Ai padroni non interessa assolutamente nulla della salute della popolazione: il loro unico interesse è quello di riempirsi le tasche, e pazienza se a rimetterci sono i cittadini, che sono considerati unicamente in quanto utenti che pagano per usufruire di un servizio che nemmeno viene erogato in condizioni di assoluta sicurezza.
Bosio (Al), 22 agosto 2018
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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