mercoledì 15 agosto 2018

pc 15 agosto - Mettere in sicurezza i ponti, combattere questo sistema per farlo crollare!



Il 14 agosto, per molti lavoratori e proletari primo giorno di vacanza dopo un’estate di fatica, si trasforma in tragedia!

Il crollo del “ponte Morandi” sull’A10 ha provocato mentre scriviamo 32 morti ed il bilancio è ancora provvisorio, non si tratta di fatalità men che meno causata da un fulmine (!) come provano a diffondere i media di regime cercando di deviare le responsabilità e già smentito immediatamente dagli accademici. Il vero responsabile è unicamente questo sistema economico-politico del capitale, che taglia le spese di manutenzione, di messa in sicurezza, spende miliardi per opere inutili e dannose mentre fa crollare quelle necessarie, permette ai grandi e medi padroni di sfruttare al massimo i territori, le infrastrutture, per i loro utili.

Questi morti si aggiungono a quelli degli altri viadotti e ponti crollati negli ultimi anni nonchè a quelli dei terremoti, inondazioni (di cui la Liguria paga sempre un alto tributo) e della strage ferroviaria di Viareggio, senza contare le altre “minori”.

Per i governi, le istituzioni al servizio del capitale, sicurezza significa “costi”, maggiori sono i costi per mettere in sicurezza e minori sono i profitti per i capitalisti a cui non interessa nulla delle vite umane.

L'attuale governo, presentatosi come il "governo del cambiamento" agisce nella stessa maniera dei precedenti.

La strage si consumava mentre il fascista Salvini si apprestava a scorrazzare in Sicilia in uno dei suoi giri di propaganda d’odio dal marchio de “prima gli italiani”; ma oltre la propaganda resta la realtà dei fatti: i lavoratori, le persone, siano italiani o stranieri, muoiono uguali nel mare, nei crolli dei ponti, nei disastri territoriali. 

Il cosiddetto ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Toninelli, è principalmente impegnato a chiudere i porti (facendo morire altra gente in mare) invece di occuparsi delle infrastrutture pericolanti, come appunto il ponte sull’A10, presenti su tutto il territorio nazionale; nello stesso tempo il partito del ministro, il M5S, dopo aver ingannato il popolo in lotta contro la TAV in Val di Susa e la TAP in Puglia, una volta al governo “rivaluta” queste opere inutili e speculative e addirittura il governo nel suo complesso riprende l’idea di costruire il ponte sullo Stretto di Messina, quando ben altre sarebbero le priorità, come ci ricorda ancora una volta la strage annunciata di oggi: potenziare, migliorare, mettere in sicurezza, le linee viarie, stradali e ferroviarie, in particolare nel Meridione dove pendolari e abitanti di quelle regioni ne subiscono quotidianamente l’inadeguatezza e l’insicurezza.

Sicuramente dopo che passerà la sbornia mediatica, di dichiarazioni dei primi giorni post-strage, si ricomincerà con il bombardamento mediatico populista delle supposte “invasioni” del “pericolo rom” e così via, continuando a mettere uno contro l’altro proletari italiani e proletari stranieri per innescare una guerra tra poveri e ingannare il popolo per distoglierlo dalle malefatte del governo fasciopopulista M5S-Lega.

Noi non daremo tregua a questo governo e ai suoi sostenitori a partire dai subumani iscritti alla Lega e al M5S e ai sostenitori de facto ovvero “l’uomo qualunque” che si incontra per strada, al panificio, sui mezzi pubblici pronto a ripetere la propaganda di odio razzista governativa.

14/08/18

P.S.
L’indecenza di questo governo supera ogni immaginazione: l’infame ministro degli interni, mentre ancora si scava tra le maceria, esulta per il respingimento dell’Aquarius (la nave che ha appena salvato quasi 200 persone) presentandola come una buona notizia, contraltare della strage di Genova!

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