domenica 8 luglio 2018

pc 8 luglio - ancora sulla manifestazione di milano - cronaca e considerazioni


lo striscione di apertura che è stato il leit motiv della manifestazione che ha percorso via Padova e si è concluso in viale Monza in piazzetta Transiti.
proletari comunisti presente con uno striscione  insieme alla diffusione massiccia dello Speciale governo fascio/populista con un punto propaganda al concentramento, dove il comizio e le parole d'ordine del nostro compagno hanno posto al centro la necessità di unità di Classe, a partire dagli operai della logistica di tutti i lavoratori, contro questo governo ingannapopolo e fascio/razzista. Ponendo l'accento sulla necessità di rispondere con la guerra di classe contro le politiche imperialiste e di guerra del governo, a partire dai migranti, ma che si estende a tutto il proletariato e chiunque si opponga, dagli studenti agli antifascisti, dalle donne agli occupanti di casa. Il tutto trovando condivisione tra le delegazioni dei lavoratori che arrivavano dalle varie città.

Il lavoro di propaganda si è continuato in corteo, dove oltre a porre la necessità del cambio di passo per combattere contro questo governo, si è messo in evidenza la necessità della chiarezza tra le fila delle masse di espellere quei gruppi e organizzazioni, come i Carc, che fanno confusione o flirtano con questo governo. Questa azione ha prodotto il fatto che il gruppuscolo dei Carc ammainasse baracca e burattini e si allontanassero dal corteo. Ma anche che le parole d'ordine "Salvini assassino" trovassero consenso e condivisione tra i migranti, e non solo, del quartiere.
La manifestazione si è conclusa con gli interventi dei leader delle varie sigle che hanno promosso il corteo.

Per concludere alcune considerazioni, sulle quali ritornare, per vedere ciò che di buono e i limiti della giornata: 1) l'85% dei partecipanti erano del Si Cobas e rete solidale; 2) purtroppo questa loro forza non si traduce in una proposta includente, ovvero lavorare verso la costruzione del Sindacato di classe e per l'unità, reale e necessaria, degli operai e di tutti i lavoratori; 3) il declinare la lotta generale contro il governo sul lato economicista, che da un lato illude i lavoratori e dall'altro depotenzia la costruzione di un fronte comune; 4) la poca chiarezza su chi sono "gli amici del popolo" e chi non lo è, anche se nel confronto con alcuni compagni e lavoratori, le nostre parole d'ordine di cacciare i falsi compagni di strada erano pienamente condivise.
Infine un dato, in controtendenza?, ieri gli abitanti del quartiere erano pochi per strada e pochissimi si sono uniti al corteo. Scartando l'ipotesi di tanti andati in ferie, le economie degli abitanti sono scarse, le ipotesi più concrete si possono ricercare in una intensificazione della presenza intimidatoria/repressiva delle forze del disordine, è ancora ben presente lo sgombero di via Palmanova, ma anche nella non continuità delle iniziative di contrasto all'avanzare del fascio/razzismo che collettivi e abitanti hanno espresso nei mesi scorsi. Cosa di urgente necessità per contrastare la penetrazione tra le masse del populismo razzista del duo Salvini/Di Maio

Nessun commento:

Posta un commento