lunedì 23 luglio 2018

pc 23 luglio - Ilva - gli operai ora pensano di mobilitarsi - ma serve lotta sulla piattaforma operaia, per un decreto operaio

Gli sviluppi impetuosi degli avvenimenti degli ultimi giorni sembrano aver spinto i lavoratori a pensare seriamente a mobilitarsi.
Lo Slai cobas sc insiste da settimane che la chiave di volta della situazione è nelle mani degli operai e che gli operai hanno un solo modo per far pesare i loro interessi e le loro esigenze, e per rappresentare in questo gli interessi generali delle masse popolari di Taranto: l’arma della lotta, che non è la lotta per la lotta, ma è la lotta sulla piattaforma operaia per un decreto operaio.

La situazione è favorevole. Mittal è pronta a mettere sul tappeto ulteriori proposte, e si parla insistentemente di un incontro a breve tra Mittal e commissari per ufficializzarlo. Ma dalle indiscrezioni che appaiono già sulla stampa, noi non consideriamo queste proposte assolutamente esaustive e parlare di proposte migliorative è prematuro.
Solo la piattaforma operaia sostenuta dalla lotta può offrire il punto di riferimento del miglioramento
necessario e della misura di esso.
Se si parte dalle proposte Calenda/Mittal e si considera ogni spostamento rispetto a queste come migliorative, si fa il gioco di Mittal, e caso mai di Di Maio/Salvini, ma non si arriva ad un effettivo miglioramento.
Così è assolutamente necessario che gli operai non stiano a sentire Di Maio, sulla questione Ilva come su tutte le questioni il governo fascio-populista è Di Maio/Salvini, dove Salvini è l’interlocutore finale. E Salvini ha un solo interesse, prima , durante e dopo: l’interesse dei padroni, l’interesse dei padroni dell’acciaio e probabilmente attualmente l’interesse dei padroni indiani.
Quindi dall’asse Di Maio/Salvini non possono venire reali miglioramenti.

Le organizzazioni sindacali confederali più che lamentarsi, minacciare, dire di fare presto, rivendicare in forme molto blande il rifiuto degli esuberi, altro non fanno.
In questo vuoto sindacale la Fiom di Genova parla di una sorta di "nazionalizzazione temporanea" ("Il governo prenda in mano la situazione: investa sull'Ilva e metta su un gruppo di dirigenti capaci in modo da rilanciarla e poi rivenderla visto che se sarà necessario rifare una gara ci vorranno comunque parecchi mesi") che non è chiaro cosa significhi e quale sia la differenza con l’attuale gestione commissariale.
Circa la nazionalizzazione, non temporanea, agitata dal Usb, abbiamo già scritto che se non si riempie di contenuti in relazione alle rivendicazioni dei lavoratori, non contiene in sé alcuna garanzia.
Per lo Slai cobas sc la parola deve passare realmente agli operai, ma la piattaforma operaia, il decreto operaio sono condizioni perché la lotta sia vera, giiusta e rappresenti l’interesse degli operai e delle masse popolari di Taranto.

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