giovedì 31 maggio 2018

pc 31 maggio - Azienda licenzia un lavoratore non vedente, sciopero a Genova - i padroni per il loro profitto ci vedono benissimo...

 Sciopero presso l'azienda Sirti di Genova per protestare perchè la società "ha licenziato un lavoratore non vedente, le motivazioni sono strumentali e costruite artificiosamente".i tratta di Rolando Barsotti. Secondo il sindacato "il lavoratore, a differenza dei suoi colleghi, non ha mai avuto una postazione lavorativa adeguata alle sue necessità nella sede di Sirti a Genova cioè in località Struppa; viceversa solo quest'anno l'azienda ha iniziato in modo molto approssimativo a predisporre una postazione in una sede lavorativa ad oltre 30 chilometri dai suoi colleghi in un sito più somigliante ad un magazzino che ad una sede di lavoro per un non vedente".

Fiom spiega in una nota che "il lavoratore paga le sue posizioni. Il licenziamento è un atto gravissimo: chiediamo alle strutture nazionali di intervenire sull'azienda". L'azienda si occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione di infrastrutture di rete, 'system integration' e 'smart solutions'.

Sul caso è intervenuta anche l'Unione Sindacale di Base Lavoro Privato che in una nota ha spiegato che "i lavoratori Sirti di Genova Struppa hanno incrociato le braccia contro il vergognoso licenziamento, illegittimo e ingiustificato, di Rolando Barsotti, storico delegato Rsu, da qualche anno non vedente a causa di una patologia che gli ha progressivamente tolto la vista".


"Dopo essere stato sottoposto a ogni angheria possibile, da ultimo il trasferimento in una sede a 30 chilometri di distanza, ieri Rolando ha ricevuto la lettera di licenziamento con effetto immediato. Un fatto di una gravità inaudita in un'impresa che occupa circa 4000 lavoratori. È stato colpito Rolando ma in realtà sono colpiti tutti. Il management Sirti ha imboccato la strada senza uscita dell'arroganza dispotica e si appresta a calare la scure di nuovi licenziamenti di massa. Davanti alla strategia dei dirigenti Sirti "colpirne uno per educarne 100", noi diciamo "chi tocca uno tocca tutti" conclude il sindacato.

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