martedì 15 maggio 2018

pc 15 maggio - Contro i nazisti europei in Austria - mobilitazione antifascista


Wien: Demonstration zum Tag der Befreiung


Am 73. Jahrestag der Befreiung vom Nazi-Faschismus, den 8. Mai versammelten sich mehrere Hundert AntifaschistInnen am Karlsplatz in Wien. Das erste Mal seit ein paar Jahren wurde wieder eine Demonstration zu diesem Tag abgehalten, was für alle AntifaschistInnen ein wichtiger Schritt war, und auch an der lebendigen und guten Stimmung in der Demo gut ersichtlich wurde. Aufgefallen sind bei der Demonstration besonders drei Transparente die mitgetragen wurden, auf denen viele der Helden des Zentralkomitees der Kommunistischen Partei Österreichs (KPÖ) abgebildet waren, die von den Nazis ermordet wurden. Die Korrespondenten der „AfA“ die an der Demo teilnahmen unterhielten sich wie viele andere auch mit den AktivistInnen die die Transparente trugen um mehr darüber zu erfahren. Eine Aktivistin meinte: „Wir tragen die Helden des Zentralkomitees heute mit um ihnen zu Gedenken, aber besonders um ihr Leben als Beispiel für das Vorankommen der heutigen antifaschistischen Widerstandsbewegung hochzuhalten. Sie haben als KommunistInnen den AntifaschistInnen im Land den Weg zur Befreiung 

Smrt fašizmu! 


Sull’asfalto, per tutta la larghezza della strada, qualcuno ha dipinto le parole «Smrt fašizmu», «morte al fascismo». E’ il famoso motto dei partigiani jugoslavi. Nel corso della giornata ci dovranno passare migliaia di fascisti. Molti scoppiano di rabbia quando vedono la scritta.
Quella che si svolge ogni anno a metà maggio a Bleiburg (Austria) è una delle più grandi marce fasciste d’Europa. Quest’anno i partecipanti, nella piccola località di frontiera, fra Carnia e Slovenia, sono almeno 10.000.
Pliberk (come la minoranza slovena chiama Bleiburg) ha un significato quasi mitologico per i fascisti croati. E’ qui che ha avuto luogo uno degli ultimi grandi scontri della II
Guerra mondiale, finito, per i fascisti, in un’amara disfatta.

Nel 1945 sono decine di migliaia a fuggire verso nord, incalzati dai partigiani jugoslavi. Si tratta soprattutto di militari e sostenitori dei fascisti croati, gli Ustascia, che intendono arrendersi alle truppe inglesi senza rinunciare a proseguire la lotta contro i partigiani. Il progetto non ha successo. I fascisti sono fatti prigionieri dai partigiani. Fra 50 e 70.000 sono passati per le armi. Non senza motivo. Il fascismo cattolico croato degli Ustascia ha imperversato fra ebrei, Rom, serbi ed avversari politici. Nel solo campo di concentramento di Jasenovac gli Ustascia hanno assassinato 100.000 persone.
Dopo la fine della Yugoslavia, i partiti di destra della Croazia indipendente hanno rispolverato il mito di Bleiburg, un’operazione in cui si è distinta l’Unione Democratica Croata (HDZ) attualmente al governo. A Bleiburg, il partito fratello della CDU/CSU tedesca è rappresentato anche quest’anno da alti personaggi, fra i quali il presidente del parlamento Gordan Jandroković e il ministro della Difesa Damir Krstičević.
Ufficialmente, la marcia di Bleiburg è una commemorazione cattolica. Il fascismo ustascia era cattolico, erano preti persino dei comandanti del campo di concentramento di Jasenovac. Ancora oggi, i rapporti fra clero e fascismo sono stretti. Quest’anno la messa è stata celebrata da Želimir Puljić, vescovo di Zadar.
Anche la Chiesa cattolica austriaca è coinvolta. Durante la messa e la marcia conclusiva verso il memoriale, le migliaia di fascisti ostentano apertamente la loro fede. I simboli del movimento fascista degli Ustascia sono visibili dappertutto. I partiti croati concorrenti, di estrema destra, brandiscono le loro insegne. I saluti nazisti si sprecano.
Tutto si svolge alla luce del sole. T-shirt, elmetti della Wehrmacht, tatuaggi SS, emblemi ustascia. Sotto gli occhi della polizia. Salta agli occhi anche la forte presenza di strutture croate in esilio, provenienti dall’Austria e dalla Germania.
Un centinaio di persone, arrivate dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Croazia, protestano contro la marcia. Un inizio. L’anno prossimo, secondo la rappresentante dell’Associazione degli ex internati nei campi di concentramento, la protesta sarà più vasta e a carattere internazionale.

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