domenica 8 aprile 2018

pc 8 aprile - LE "DIMISSIONI" DI RENZI - un commento

Il ministro della Giustizia uscente, lo spezzino Andrea Orlando, non si può certamente definire un cretino: e siccome non è nemmeno un ingenuo, chi scrive fatica a comprendere la sua seguente dichiarazione, ripresa dal Televideo Rai di venerdì sei aprile; stupisce che l’intelligente politicante ligure resti stranito dal fatto che l’ex segretario nazionale della sua cricca pretenda di continuare a fare il bello e il cattivo tempo, all’interno del PD, nonostante abbia rassegnato le dimissioni qualche giorno dopo il tonfo elettorale.
«Renzi deve decidere: se ritiene che la colpa della sconfitta non è la sua, ma mia e dei cambiamenti climatici, può decidere di ritirare le dimissioni e continuare a esercitare il suo mandato. Se invece, Renzi si assume come ha detto una quota significativa di responsabilità e ne trae come conseguenza di arrivare alle dimissioni deve consentire a chi pro tempore ha avuto l’incarico di poterlo esercitare».
Mi domando come il governante originario del levante ligure possa non avere ancora capito un fondamentale lato del carattere dell’ex presidente del Consiglio dei ministri: lui si sente infallibile, la campagna elettorale è andata male per un difetto nella comunicazione delle cose fatte dal suo esecutivo, mica per il fatto che queste fossero oggettivamente delle schifezze antipopolari.
Inoltre, nella sua testa le dimissioni gli sono state estorte da gente che non può comptere con lui sotto nessun punto di vista, e che per sopravvivere politicamente ha bisogno di essere condotta per mano da “chi sa come gira il mondo”; lui non ha mai dato veramente le dimissioni: lo ha fatto soltanto per accontentare quei “poveretti” che non capiscono la sua grandezza politica dimostrata dal quaranta per cento raggiunto alle elezioni europee del 2014… grazie ai candidati scelti dal suo predecessore Pierluigi Bersani.
Bosio (Al), 08 aprile 2018

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