venerdì 20 aprile 2018

pc 20 aprile - Di Maio/5stelle e Salvini/Lega: populisti e razzisti, accomunati dalla stessa politica inganna popolo

L’ottimismo di Centinaio (Lega)

Più ottimista, al contrario, il fronte leghista.«Io sono un ottimista di natura, al 51%» l’accordo tra centrodestra e Lega si fa. Gianmarco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato ha risposto così ad Agorà, Rai3, sulla probabilità di un accordo centrodestra-Cinque Stelle. «Io - ha però aggiunto successivamente Centinaio - mi fido di me stesso, ovvero della Lega. Temo quella parte del movimento Cinque Stelle che in questo momento vuole tenere lì il movimento duro e puro, da solo e immobilizzato a non fare accordi con nessuno perché loro devono essere puri».

DAL SOLE24ORE  La «resistenza» di Berlusconi all’asse tra Salvini e Di Maio

Qualcosa però non torna. Matteo Salvini uscendo assieme a Berlusconi e alla Meloni dal colloquio
con la presidente del Senato, si era sbilanciato sostenendo che «metà dell’opera era fatta e l’altra metà sarebbe sta completata la prossima settimana». Evidentemente c’è stato qualche fraintendimento. Forse tra Di maio e Salvini. O tra lo stesso leader della Lega e Berlusconi. Oppure, più semplicemente, le aperture intraviste ieri erano funzionali anzitutto a conquistare tempo. A evitare che il Capo dello Stato potesse accantonare già oggi l’ipotesi di un governo Giallo-Verde, affidando l’incarico a un nuovo esploratore per trovare altre opzioni. 

da ANSA
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà oggi alle ore 12.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Lo rende noto un comunicato della Presidenza della Repubblica.

"Ce la stiamo mettendo tutta per dare agli italiani un Governo che migliori loro la vita - ha scritto su Twitter il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Danilo Toninelli -. Rimaniamo noi stessi: intransigenti e legati ai nostri principi, in primis la coerenza. Un governo che tiri a campare non ci interessa, a quel punto meglio il voto. Stateci vicini. Grazie".

"Vi dico solo, e lo ribadisco, che ho la netta sensazione che ci sia qualcuno che vuole perdere tempo, che non vuole nessun governo per arrivare a un governo tecnico alla Monti, telecomandato da Bruxelles per spennare gli italiani. E per evitare questa fregatura io farò tutto il possibile", ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini questa mattina al Salone del Mobile. "Farò tutto quello che è possibile fare - ha aggiunto - se possibile mettendomi anche in campo in prima persona".

"Ieri abbiamo chiarito che non pretendevamo che la Lega facesse un parricidio - ha detto la capogruppo M5s alla Camera, Giulia Grillo ad Omnibus, su La7 -, ma almeno che stringesse un armistizio con Fi per una fase durante la quale fosse contemplabile un accordo tra noi e la Lega". "In politica quando si parla di appoggio esterno si parla di voti per la fiducia; invece per noi questi voti non sono necessari perché M5s e Lega in quanto a numeri sono autosufficienti. Non si può insomma parlare di appoggio esterno ma, come diciamo noi, di "non ostilità" del M5s ad un appoggio" di Fi e Fdi ad un governo di programma tra M5s e Lega. Giulia Grillo ad Agorà su La7 ha ripetuto: "Non è un appoggio esterno, perché quello sarebbe un appoggio necessario a far partire un governo: mentre noi abbiamo comunque i numeri". 

Il M5s ieri si è presentato a palazzo Giustiniani portando al tavolo della trattativa una proposta in grado di far procedere le trattative: la disponibilità ad avviare un governo che abbia un appoggio esterno di Forza Italia e Fratelli d'Italia su un programma concordato tra Lega e 5 Stelle. Ma per il resto Luigi Di Maio alza le mani: "Se poi mi si chiede di sedermi a un tavolo con tre forze politiche per concordare un programma di governo e personalità che vengono dalle singole forze politiche voi capirete che è molto complicato per noi digerire questo scenario".

Tantomeno se questo scenario dovesse prevedere un suo passo indietro, la condizione posta dagli azzurri per sostenere questa nuova ipotesi di accordo. "E' evidente che un governo a guida M5S non credo che potrebbe avere l'appoggio né esterno, né interno, di Forza Italia o di Fratelli d'Italia" lo gela infatti il braccio destro del Cav, Giovanni Toti che apre invece ad "un governo a guida di un nostro alleato come la Lega". Non bastasse, la replica ufficiale degli azzurri è ancora più gelida: "il supplemento di veto pronunciato dal Movimento 5 Stelle dimostra, al di là di ogni ragionevole dubbio, il rifiuto di formare un governo. Si tratta dell'ennesima prova di immaturità consumata a danno degli italiani".

Una doccia fredda che arriva sul capo dello stesso Matteo Salvini che sperava in un passo avanti del Movimento. "Ci sono dei segnali di novità dal M5S, confidiamo oggi in quel che dirà Di Maio" aveva annunciato lasciando ieri palazzo Giustiniani il capo dei lumbard dove era andato prima della delegazione M5s per il nuovo round di consultazioni con tutti i leader del centrodestra uniti. Un segnale di vicinanza al Cavaliere, ricambiato da un atteggiamento composto del leader azzurro che questa volta ha stretto i denti e si è imposto di non fare alcun commento. Ma l'ottimismo di Salvini ha dovuto fare i conti con il rinnovarsi di veti incrociati. "Noi faremo di tutto per avere un governo ma gli italiani hanno scelto di premiare l'interno centrodestra, non solo la Lega. Non è che il governo lo fai solo con la Lega" avverte Salvini dopo aver ascoltato le parole di Di Maio.

Ma soprattutto lancia il suo altolà: "non vorrei che qualcuno non avesse la stessa voglia di far partire un governo subito, da tutte le parti. Secondo me c'è qualcuno che tifa a far saltare un accordo politico per inventarsi l'ennesimo governo tecnico che poi spenna gli italiani, a questo la Lega non sarà mai disponibile". Sembra una indiretta 'tirata di orecchie' agli azzurri, condita da un altro avvertimento: "pur di non perdere altro tempo mi metto in campo direttamente io. Non mi interessano giochini o logiche politiche. E poi o la va o la spacca". Lui, assicura, sta cercando di "mettere d'accordo tutti, ma se non si muove nulla il governo lo metto in piedi io. E se non ce la facciamo - mette in chiaro - si va alle urne".

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