mercoledì 11 aprile 2018

pc 11 aprile - Il regime di Al Sarrai tortura, violenta, uccide, in nome e per conto dell'imperialismo italiano


Libia “esecuzioni e torture sui detenuti”: l’Onu accusa ministero Interno di Sarraj. Che ferma i migranti per conto dell’Italia
Al dicastero fanno capo due milizie - la 'Central Security/Abu Salim' e la 'Special Deterrence Force' - accusate dalla missione Unsmil di commettere violazioni dei diritti umani nelle sue strutture di detenzione. Dallo stesso ministero dipende il 'Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale' che gestisce diversi centri nei quali viene rinchiuso chi viene fermato nel Mediterraneo in base all'accordo firmato da Gentiloni e Al Sarraj
di Marco Pasciuti | 10 aprile 2018
Un uomo sui 50 anni. Una milizia controllata dal ministero dell’Interno lo aveva sottoposto a interrogatorio. Nel giugno 2017, quattro giorni dopo il fermo, i familiari erano stati informati della sua morte. Un rapporto visionato dalla Human Rights, Transitional Justice, and Rule of Law Division della missione Unsmil certificava che l’uomo era stato “sottoposto a pestaggi e torture”. Il suo è uno dei 37 corpi portati senza vita negli ospedali di Tripoli lo scorso anno con inequivocabili segni di tortura addosso. E’ la punta di un iceberg gigantesco fotografato nell’ultimo report dell’Office of the United Nations High Commissioner for Human Rightsfatto di “orribili abusi, detenzioni illegali e violazioni dei diritti umani” che avvengono almeno dal 2015 nelle prigioni gestite dalle milizie alleate del governo di unità nazionale patrocinato dall’Occidente e guidato da Fayez Al Sarraj. Cui l’Italia ha affidato il compito di fermare i barconi carichi di migranti diretti verso la Sicilia. Il ministero dell’Interno è controllato dagli uomini di Al Sarraj. E’ il dicastero cui fa riferimento una delle due “Guardie costiere” di Tripoli che, in base al memorandum firmato da Sarraj e Paolo Gentiloni il 2 febbraio 2017, hanno il compito di fermare in mare i migranti diretti verso l’Italia. “La detenzione di migranti, richiedenti asilo e rifugiati non è l’oggetto di questo report”, si legge, ma dal ministero guidato da febbraio dal generale di brigata Abdul Salam Ashour dipende anche il Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale che gestisce diversi centri di detenzione nei quali viene rinchiuso chi viene fermato nel Mediterraneo, definiti il 14 novembre 2017 dalle Nazioni Unite “un oltraggio alla coscienza dell’umanità.

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