giovedì 15 marzo 2018

pc 15 marzo - Brasile: il governo super corrotto e assassino di Temer, in fortissima crisi politica ed economica, decreta l’intervento militare a Rio de Janeiro…


Sulla turbolenta situazione in Brasile riportiamo l’editoriale del giornale A Nova Democracia.

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Brasile - Intervento militare e colpo di stato
Editoriale – Giornale A Nova Democracia.
Anno XVI, n. 205 – prima quindicina di marzo 2018

Il decreto federale di intervento militare a Rio de Janeiro, che copre tutto il settore della sicurezza, tra cui polizia civile, vigili del fuoco e sistema carcerario, è un ulteriore passo verso il colpo di stato militare controrivoluzionario che prepara una futura e inevitabile insurrezione popolare che già tormenta l'asse Washington-Brasilia. In definitiva, è un ballon d’essai nella preparazione dell'opinione pubblica nazionale e internazionale per lo stesso.

Una quadriglia composta dal presidente e del suo ministro della Difesa, due bambolotti ventriloqui, circondati da due generali, ha fatto l'annuncio di un intervento militare in uno scenario di crisi generalizzata. Lì, la supremazia dell'esercito sul dirigente demoralizzato esprime chiaramente il completo fallimento del sistema politico di uno stato in aperta decomposizione.

Le forze armate di un paese sono la forza principale del suo Stato, il potere di fatto e, quindi, l'ultima istanza per garantire la legge e l'ordine imposto dalle classi dominanti - nel caso del Brasile, la grande borghesia e i proprietari terrieri al servizio degli imperialisti, principalmente yankee - come coloro che mantengono storicamente la nostra sottomissione nazionale.

Rio de Janeiro è la vetrina del Brasile, all'interno e all'esterno del paese, e la sede della Rete Globo, egemone nel monopolio dei media che pretende l'ultima parola in termini di politiche pubbliche applicate allo Stato e la difesa degli interessi del "mercato" e dell'imperialismo.


Dall'inizio dell'operazione "Lava Jato" [Operazione Autolavaggio, nome dato all’inchiesta per corruzione contro i massimi dirigenti dello Stato, ndt] abbiamo denunciato l'azione di una "mano nascosta" nella gestione della campagna anti-corruzione, con l'obiettivo immediato di ripulire la facciata delle principali istituzioni dello Stato, usurate e demoralizzate di fronte all'opinione popolare, e salvare il sistema dal completo rigetto del popolo, come attesta la crescente astensione elettorale (oltre ai voti nulli e bianchi), dalla trasformazione in sollevazione aperta. Tale gestione operata dal Ministero Pubblico e Giudiziario, segretamente centralizzata da certa parte dell’Alto Comando delle FF.AA., è ispirata dall'Ambasciata Yankee e conta sulle notizie strombazzate della Rete Globo.

L'alto comando delle forze armate ha cercato l’intervento militare dopo lo svuotamento dell’Operazione "Lava Jato", la cui ondata di denunce ha colpito i tre rami del governo e le cupole delle sigle del partito unico, ma con l'operazione "salvare il governo Temer" necessaria per l'attuazione delle "riforme" antipopolari vendi-patria dell'imperialismo, ha portato, in sostanza, all'impunità dei vertici della mafia delle politiche ufficiali.
Tutto come previsto. Con il fallimento a Rio dell'operazione congiunta con il PM per il mantenimento della "legge e ordine", il prossimo passo sarebbe un intervento diretto nello stato con la centralizzazione del comando nelle mani delle FF.AA. Macchinazione simile a quella che si applica ai processi di privatizzazione, quando la società "vittima" viene rovinata per essere poi privatizzata.
Per "semplice" coincidenza, la polizia è scomparsa dalle strade della Zona Sud nei primi due giorni del carnevale, permettendo un aumento della delinquenza nelle zone vicine al mare che ha toccato partecipanti nazionali e stranieri. Questi incidenti, tre o quattro, iniziarono ad apparire in tutta la stampa monopolistica e i mezzi di comunicazione in forma ripetitiva da sabato al giorno in cui è stato decretato l'intervento.
Naturalmente, non fu la denuncia del Globo della violenza carnascialesca che portò al decreto di intervento militare. La bancarotta dell'autorità del vecchio stato a Rio è un dato di fatto. Il Globo ha solo creato l'umore dell'opinione pubblica perché accettasse un intervento inevitabile e di buon grado.
Intervento militare che senza dubbio causerà immensi problemi alla popolazione, principalmente delle favelas, ma non solo. Il decreto autorizza l'invasione indiscriminata di tutte le abitazioni nelle aree "di conflitto", con la carta bianca ai militari per arrestare, torturare e uccidere, con la garanzia legale dell'impunità. E per aggravare ulteriormente la difficile situazione della popolazione, il vendi-patria di Meirelles ha proposto di ritirare risorse da altre aree per rafforzare la repressione.
Questo è il costo che il popolo deve pagare per la garanzia di "legge e ordine" stabiliti da uno stato burocratico e genocida che si decompone davanti ai nostri occhi, sprofondato nella crisi del suo sistema politico, nella crisi generale di un'economia capitalista burocratica, nella crisi sociale e morale. Crisi che ha raggiunto tutte le istituzioni del vecchio stato, trascinando nel suo alveo la sua ultima riserva: le sue FF. AA. reazionarie formate e coltivate nell’anticomunismo più velenoso. Questo evento rivela la crisi di dominio in cui è entrata la situazione politica nazionale.
E questo ulteriore slancio della guerra civile reazionaria, che il vecchio stato ha lanciato da lungo tempo contro il popolo, porterà a un numero sempre maggiore di attacchi da parte delle Forze armate contro le masse, che si tradurrà in più lotte e proteste e intensificazione della violenza, nel mezzo di un'acuta crisi sociale. E proprio al contrario dei risultati che propagandano gli araldi dell’intervento, potrebbe portare la rabbia dell'opinione pubblica, più che mai, a sollevare in alto la parola d'ordine di lottare, resistere!
L'inevitabile approfondimento del genocidio contro il popolo e il conseguente coinvolgimento di membri delle Forze Armate con il traffico di droga e armi porterà alla luce la realtà nascosta della corruzione che prospera nelle alte sfere di queste e porterà alla loro demoralizzazione, che è il presagio di rovina totale del vecchio stato. E questo sarà provato prima di quanto pensano i falchi di questo decrepito sistema di sfruttamento e di oppressione del popolo, così come i loro dirigenti di turno, quelli attuali come Temer e la sua banda che si adoperano per sfruttare a livello elettorale l’intervento.
Agli opportunisti - che fanno parte del processo - nella patetica posizione di dar vanto e adulare le FF.AA. reazionarie, che accusano Temer di utilizzarle dal punto di vista elettorale, non resta che stare a guardare, mentre si vantano del proprio fluente discorso di protesta.
Questa situazione non è altro che l'inizio delle doglie del parto per una nuova realtà, un nuovo sistema economico e sociale e un nuovo regime politico che emergerà dalla Rivoluzione Democratica, Agraria e Antimperialista come unica soluzione per il riscatto dei brasiliani e la liberazione della nazione nella costruzione del Nuovo Brasile.

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