mercoledì 14 marzo 2018

pc 14 marzo - Lampedusa - condizioni disumane dei migranti!


Il Fatto Quotidiano
Lampedusa, il Viminale chiude l’hotspot: quasi 200 migranti trasferiti. Le associazioni: “Condizioni disumane”

La delegazione di avvocati, ricercatori e mediatori culturali di varie associazioni che aveva visitato il centro aveva parlato di “condizioni di vita drammatiche e sistematiche violazioni dei diritti umani“. Ora, 4 giorni dopo, il ministero dell’Interno ha deciso di svuotare e chiudere l’hotspot di Lampedusa
per consentire “lavori di ristrutturazione“. Proprio oggi era intervenuta anche la Croce Rossa che aveva spiegato di aver “più volte denunciato alle autorità competenti i tempi eccessivi di permanenza delle persone accolte: il centro di Lampedusa dovrebbe infatti prevedere una permanenza effettiva di 24/48 ore mentre nella realtà i tempi vanno molto oltre fino a toccare picchi di molte settimane se non mesi“. Nel centro, secondo le associazioni, ci sono 180 migranti, di cui 165 maschi adulti soli.
L' Associazione studi giuridici sull’immigrazione e IndieWatch ha visitato il centro e ha raccolto numerose testimonianze dei migranti che si trovano lì da oltre due mesi, ben oltre i termini di legge che sarebbero di 24-48 ore. “Nell’hotspot – hanno raccontato Gennaro Santoro di Cild e Giulia Crescini di Asgi – non esiste una mensa e il cibo, che gli ospiti devono consumare in stanza o all’aperto, sia di scarsissima qualità; i water alla turca e le docce sono senza porte e i materassi sporchi e malmessi. Difficoltà esistono poi nel formalizzare le domande di protezione internazionale e ai richiedenti asilo non viene rilasciato alcun titolo di soggiorno, cosa che impedisce agli stessi di lasciare l’isola“. Tra i vari casi quello di una famiglia composta da una minore e i suoi genitori che è stato alloggiata “per molti giorni nello stesso corridoio condiviso con uomini soli”. La donna ha dichiarato di aver subito un tentativo di stupro da parte di un altro ospite della struttura. La figlia ha di conseguenza avuto una sorta di attacco di panico. Per due ore la bambina è rimasta priva di sensi ed è stata accompagnata al presidio sanitario del centro. Le condizioni di sicurezza sono “inesistenti“, aggiunge Fabrizio Coresi di IndieWatch, che determinano “una gravissima lesione dei diritti fondamentali” soprattutto “delle persone più vulnerabili”, in particolare dei bambini”. Per questo i legali delle associazioni hanno presentato un ricorso d’urgenza per un trasferimento immediato.

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