lunedì 5 febbraio 2018

pc 5 febbraio - Potere al popolo in Sicilia: un variegato raggruppamento di candidati dal forte odore di stantio…

Chi legge il nostro blog ha potuto osservare che abbiamo seguito, anche partecipando direttamente ad alcune assemblee e dicendo la nostra, il percorso cui ha dato inizio il centro sociale di Napoli “Je so’ pazzo” con il suo appello a “fare politica direttamente” e che ha portato, attraverso tante assemblee, alla creazione della lista elettorale chiamata Potere al popolo.

Anche in Sicilia la lista elettorale Potere al popolo è riuscita a raccogliere le firme per la presentazione alle elezioni nazionali che si terranno il 4 marzo.

Potere al popolo invita naturalmente ad andare a votare. E questo avviene in Sicilia! dove le masse per protesta non votano più, dove c’è il record di astensione, proprio contro quelle “istituzioni”… Ma quale lungimiranza politica, ma che bella sintonia con le “masse popolari”!

Ma da chi è formata questa lista in Sicilia? A parte qualche studente, e qualche altro “perfetto sconosciuto”, gli altri candidati sono “attivisti reduci sia dall'esperienza di Sinistra Comune alle amministrative di giugno sia da quella della lista Cento passi di Claudio Fava alla Regionali. Ma ha imbarcato anche sindacalisti della Cgil, lavoratori dei call center, studenti universitari, insegnanti precari.” E ancora una bella imbarcata di Rifondazione Comunista, un giovane del Partito Comunista di Rizzo, un militante della Rete dei Comunisti, qualche insegnante proveniente dal mondo cattolico, qualche cobas scuola, qualche ex Sel… come riporta un articolo del quotidiano La Repubblica.
Ecco “reduci” è la parola che più si addice a questi candidati, non tanto per l’età o la lunga “militanza” politica, spesso nelle più svariate formazioni, ma quanto per le posizioni sempre riformiste, per fare qualche esempio da Pietro Milazzo a Davide Ficarra, per non parlare del
“dirigente nazionale di Rifondazione Comunista, Frank Ferlisi! e spesso, per alcuni di essi, al rimorchio del “sempre sindaco” Orlando.

Questa variegata mistura candidata alle elezioni è guidata dalla seguente “logica”: «L'obiettivo — spiega il portavoce Angelo Candiloro, lavoratore dei call center e dirigente Cgil con un passato in Rifondazione e Sel — non è tanto ottenere un seggio in Parlamento…”; e allora, perché vi candidate alle elezioni??? Qui, o si tratta di mettere le mani avanti per la consapevolezza dell’impossibilità di ottenere alcunché alle prossime elezioni o di pura chiacchiera per apparire “disinteressati”; crediamo sia proprio quest’ultimo il punto!
Ma vediamo cosa dice il candidato rispetto all’obiettivo: “… quanto costruire un progetto di cambiamento del Paese. Le elezioni sono solo l'occasione per farci conoscere…”.
“Costruire un progetto di cambiamento del Paese” è un obbiettivo abbastanza impegnativo! Non c’era certo bisogno di aspettare le elezioni (ce ne sono sempre e per tutti i gusti!) per mettersi a “costruire un progetto” e se si legge bene la storia (e sarebbe ora anche di studiare visto che tra i candidati ci sono studenti e insegnanti! E tanti che si dicono marxisti!) si vede che la “trasformazione della società” non si è mai fatta con le elezioni.

E che cosa prevede, tra l’altro, il programma del “cambiamento”? “Tra le priorità — dicono — c'è l'abolizione della legge Fornero e la riduzione dell'età pensionabile, ma anche la revisione della ‘Buona scuola’ di Renzi”. Ma che programma nuovo! Non vi sembra di averlo già sentito tra le tante promesse…???

Poi, se questi candidati si autodefiniscono “invisibili della nostra società” non è certo con le elezioni che “si faranno conoscere”. E da chi poi? Ma naturalmente dalle istituzioni!!! «Dalla piazza — dice Rizzo — vogliamo riportare il conflitto sociale all'attenzione delle istituzioni».
Le “istituzioni” l’attenzione per la “piazza” e il “conflitto sociale” ce l’hanno già, tanto che quando questa piazza si “agita eccessivamente” corrono a “calmarla” a colpi di manganello, denunce, arresti, torture, ecc. ecc.
Sì, questa lista puzza davvero di pio desiderio, di impotente eterno riformismo piccolo-borghese! E peggio ancora di tentativo di legittimare ancora una volta il sistema capitalistico, la società borghese la cui “bontà” le masse in lotta sperimentano sulla propria pelle! Masse che sanno bene che quello che conta è la lotta e non il voto!

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