giovedì 22 febbraio 2018

pc 22 febbraio - Fiore a Ravenna: il sindaco PD gli concede una sala, gli garantisce più sicurezza possibile e prende le distanze dalla mobilitazione antifascista che si sta preparando stasera

E' "obbligato dalle leggi"- dice senza vergogna, dimenticando l'applicazione di quelle che dovrebbero reprimere l'odio razziale e la ricostituzione del partito fascista. E' l'ennesima dimostrazione che l'antifascismo elettorale ed istituzionale è un'arnese inservibile nel contrastare i neofascisti, che le elezioni gli danno ulteriore legittimazione e che, invece, l'unica risposta è l'antifascismo militante

Fiore ospitato in una sala comunale, il sindaco: "Siamo obbligati a farlo"
„La lista di Fiore è stata ammessa alla competizione elettorale, sebbene i loro programmi violino abbastanza palesemente la legge contro la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista - ha spiegato il sindaco Michele De Pascale introducendo il consiglio comunale di martedì - Questo significa che il Comune di Ravenna ha l'obbligo, sia per le leggi nazionali che per il regolamento Comunale, di mettere a disposizione le proprie sale pubbliche alla lista Italia agli Italiani. Lo sgomento è comprensibile: Ravenna ha una solida tradizione repubblicana e democratica. Ravenna è la città di Boldrini e Zaccagnini e degli oltre 30 ebrei rastrellati e portati a morire ad Auschwitz. Ravenna ha degli ottimi anticorpi, insomma. Laddove venissero pronunciate parole che contrastano la nostra Costituzione sarebbe un fatto grave, e la cosa importante è che posizioni anticostituzionali ricevano una condanna unanime. L'auspicio è che giovedì sera tutto si svolga nella maniera più sicura possibile e non ci siano episodi di violenza, che va condannata a prescindere dallo schieramento politico, poichè anche valori condivisibili, se portati avanti con violenza, diventano valori non più condivisibili".“

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