sabato 10 febbraio 2018

pc 10 febbraio - Assemblea antifascista a Ravenna - corrispondenza da pc Ravenna

Da tempo avevamo deciso di organizzare un'assemblea antifascista per unire realtà organizzate e singoli a livello locale sulla necessità della lotta contro il dilagare della violenza dei neofascisti. Quest'evento lo abbiamo voluto fortemente noi di proletari comunisti Ravenna, impegnati a ricostruire il circolo, noi che siamo stati colpiti da provvedimenti repressivi perchè in prima fila nell'antifascismo militante. 
Ma l'azione di tampo terrorista neofascista di Macerata ha reso quella proposta ancora più necessaria. 
I compagni della "casa dei popoli" dell'associazione "ora e sempre resistenza", impegnati nell'organizzare l'assemblea, hanno ricordato che quel luogo è stato la casa di un partigiano ravennate che prima di morire ha voluto lasciare ai compagni perchè l'utilizzassero a fini politici e sociali e che è stata oltraggiata, tempo fa, da scritte razziste. E quella casa ieri sera era piena di compagni,
una cinquantina, venuti per confrontarsi e decidere cosa fare.
Abbiamo introdotto l'assemblea esprimendo solidarietà agli immigrati feriti dal fascioleghista di Macerata, a Jennifer Odion, a Mahamadou Toure, a Wilson Kofi, a Festus Omagbon, a Gideon Azeke, a Omar Fadera.
Un crimine vigliacco che segna un salto di qualità in questa fase con un ruolo di appoggio/copertura da parte dello stato, oggi col ministro di polizia Minniti che continua a dare spazio ai neonazisti mentre vieta le manifestazioni degli antifascisti,con i "partiti fascisti" in parlamento (Salvini/Fratelli d'Italia), sempre ampiamente intervistati dai mass media. A questo poposito è stato ricordato che nella Banca Popolare di Vicenza un'inchiesta ha rivelato che ci sono i conti correnti dei servizi segreti (L’Aisi in particolare) per pagare i bonifici per “giornalisti, conduttori di programmi di informazione e intrattenimento su televisione pubbliche e private”. Senza contare i fiumi di denaro che i gruppi neonazisti stanno continuando a ricevere.
L'altro fronte di lotta è contro lo Stato borghese che persegue la sua politica repressiva contro gli antifascisti, colpiti da arresti, denunce, fogli di via, decreti di sorveglianza speciale, obblighi di firma e di dimora ecc.....mentre lascia lavorare in ombra i poliziotti neonazi che fanno propaganda e reclutamento in internet.
...la lotta antifascista dev'essere una politica attiva e preventiva, cioè, a dirla con il fumetto di Zerocalcare sulla "banalità del nazi" ("10 banalità che renderebbero più igienico il dibattito sui nazisti" pubblicato da L'Espresso), “è molto ipocrita indignarsi quando c’è il freak show”, il loro teatrino di mostri, cioè quando noi scendiamo in piazza dopo che i neonazisti annunciano iniziative o mettono in campo minacce e aggressioni.
Abbiamo detto che il vecchio antifascismo celebrativo, ritualistico, interclassista, è un vecchio arnese inutile. Nella storia della lotta di classe solo l'antifascismo militante e il lavoro di massa su questo terreno hanno lasciato il segno. 
Ma finchè ci sono leggi che vietano la ricostituzione del partito fascista e la xenofobia devono venire applicate, ogni strumento dev'essere usato contro di loro, ma quando intendiamo "loro", i nazi, intendiamo anche Salvini e l'altra feccia parlamentare a cui dev'essere impedita l'agibilità e così come vogliamo chiuse le loro sedi.
L'assemblea vuole creare una rete/coordinamento permanente antifascista. Intanto tutti a Macerata domani pomeriggio per rompere i divieti di Minniti e dare una risposta ai neonazisti all'altezza della situazione.Altri due momenti della serata hanno contribuito a caratterizzare un clima popolare, proletario: la cena benefit per le spese legali e la musica dal vivo, molto apprezzata e partecipata.
Ravennanotizie.it


Proletari comunisti di Ravenna: "Oltraggio ai murales e simboli della Resistenza in piazza La Malfa"

I Proletari comunisti di Ravenna condannano in una nota scritta arrivata oggi, sabato 10 febbraio, "le scritte oltraggiose compiute questa notte sui murales di piazza La Malfa a Ravenna contro i simboli della Resistenza, contro il comandante Bulow, e del Che e contro la bandiera dell'internazionalismo proletario."
"Ripuliremo queste scritte - dichiarano - così come ripuliremo questo nostro paese, ancora una volta, sul sentiero della Resistenza antifascista e dell'antifascismo militante contro queste metastasi nere. Ribadiamo il concetto che il fascismo non è un opinione, è un crimine!"

"Le aggressioni, le minacce - aggiungono - trovano copertura e appoggi da Salvini alla Meloni e degli altri partiti "fascisti" in parlamento così come la repressione di Stato contro chi li combatte li fa agire indisturbati.
"Ma finchè esisteranno alcune leggi - concludono -, vogliamo l'applicazione della Costituzione che vieta in qualsiasi forma la ricostituzione del partito fascista e l'applicazione della legge Mancino che persegue l'azione e l'odio razziale".

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