sabato 13 gennaio 2018

pc 13 gennaio - Nello scacchiere mondiale India e Israele fanno parte dello stesso fronte - info parte della campagna internazionale a sostegno della guerra popolare in India - csgpindia@gmail.com

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India-Israele: premier israeliano Netanyahu, “straordinaria crescita delle relazioni su tutti i fronti”

Nuova Delhi, 12 gen 12:03 - (Agenzia Nova) - Il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, in vista dell’imminente viaggio in India, dal 14 al 18 gennaio, ha auspicato un nuovo impulso ai rapporti tra i due paesi, nonostante la recente scelta di Nuova Delhi di votare all’Assemblea generale delle Nazioni Uniti la risoluzione di condanna del riconoscimento statunitense di Gerusalemme come capitale israeliana. “Avrei preferito un voto diverso a essere sincero, ma non penso che cambi concretamente la straordinaria fioritura delle relazioni tra l’India e Israele. Penso che tutti possano vederlo. La visita del primo ministro Modi è stata una pietra miliare importantissima. Lo è anche la mia visita in India”, ha dichiarato Netanyahu in un incontro con la stampa estera riferendosi al viaggio del leader indiano dello scorso luglio.

Riguardo alla cancellazione da parte del governo indiano di un appalto della difesa da mezzo
miliardo di dollari, per lo sviluppo di missili anticarro guidati Spike da parte della joint venture tra Rafael Systems, Bharat Dynamics Limited e Kalyani Systems, il premier israeliano si è detto fiducioso di “un’espansione dei legami economici e di altro tipo a prescindere da questo o quell’accordo”. Netanyahu si è detto ottimista anche sul futuro impatto del rafforzamento delle relazioni bilaterali anche sulla politica estera: “Nel tempo spero che ci sia un riflesso di ciò più spesso nelle votazioni dell’India nelle sedi internazionali. Ciò non toglie che con l’India e con altri paesi nell’America latina e in Africa ci sia una straordinaria crescita delle relazioni su tutti i fronti. Sul fronte internazionale ci vuole più tempo”.

Secondo il direttore generale del ministero degli Esteri israeliano, Gilad Cohen, Israele investirà 68,6 milioni di dollari nei prossimi quattro anni per espandere la cooperazione con l’India nelle aree del turismo, dell’agricoltura, della tecnologia e dell’innovazione. Questi investimenti si aggiungeranno ai 40 milioni in cinque anni del Fondo India-Israele per la ricerca e lo sviluppo industriale e l’innovazione tecnologica. Nella sua visita Netanyahu sarà accompagnato da una delegazione comprendente 130 imprenditori di 102 compagnie di diversi settori, in particolare agricoltura, risorse idriche, assistenza sanitaria, sicurezza informatica e difesa, con delegati di aziende come Rafael, Elbit e Israel Aerospace Industries (Iai).

Sarà la seconda visita in India di un premier israeliano dopo quella di Ariel Sharon, che risale a quindici anni fa, e a soli sei mesi da quella del primo ministro indiano, Narendra Modi, nello Stato ebraico, la prima per un premier indiano. Saranno firmati diversi protocolli d’intesa, riguardanti i settori del petrolio e del gas, delle energie rinnovabili, dei protocolli per gli aeroporti, della cyber-sicurezza e della produzione cinematografica. In campo sanitario un accordo sarà firmato tra il Centro medico israeliano Shaare Zedek e il ministero della Sanità e del welfare familiare indiano, con un focus sulla medicina omeopatica e ayurvedica, la cui popolarità è in crescita in Israele. Un altro sarà sottoscritto dal Technion - Israel Institute of Technology e dal ministero indiano della Scienza e della tecnologia.

Modi trascorrerà molto tempo con Netanyahu, ricambiando la cortesia del leader israeliano che è stato quasi sempre al fianco di quello indiano nella visita di luglio, un onore generalmente riservato ai presidenti degli Stati Uniti, il più stretto alleato. Il premier indiano accoglierà quello israeliano con una cena privata all’arrivo dell’ospita a Nuova Delhi il 14; nella stessa giornata Netanyahu incontrerà il ministro degli Esteri indiano, Sushma Swaraj. Il giorno seguente ci sarà il benvenuto ufficiale nella residenza di Rashtrapati Bhavan, seguito dall’omaggio di Netanyahu al Mahatma Gandhi nel luogo in cui vennero cremati i suoi resti, il Rajghat. Il premier israeliano parteciperà a un evento nella sede dei ricevimenti Hyderabad House, dove dialogherà con Modi; quindi avrà colloqui col presidente e il vicepresidente dell’India, Ram Nath Kovind e Venkaiah Naidu rispettivamente.

Martedì 16 Netanyahu, accompagnato dalla moglie Sara, partirà per Agra per visitare il Taj Mahal, celebre mausoleo indiano, da dove tornerà nella capitale per prendere parte al Raisina Dialogue, la conferenza multilaterale che si tiene ogni anno a Nuova Delhi. Il mercoledì il leader israeliano farà tappa ad Ahmadabad, nel Gujarat, lo Stato di Modi, che lo accompagnerà in un tour all’iCreate Technologies (costruito sulla base di un concept di innovazione israeliano) e all’Agriculture Centre for Excellence. La giornata si concluderà a Mumbai, dove Netanyahu incontrerà una rappresentanza della comunità israeliana residente nel paese.

Il 18 gennaio, nella stessa città, sono in programma una colazione e un seminario con gli imprenditori e un tributo alle vittime degli attentati di Mumbai del 26 novembre 2008; alla Chabad House dovrebbe essere presente il giovane Moshe, i cui genitori furono tra le vittime di quegli attacchi terroristici: Modi lo ha conosciuto durante la sua visita di luglio in Israele e gli ha promesso un visto permanente; Netanyahu gli ha chiesto di accompagnarlo in India. La giornata e la visita si concluderanno con un evento di gala con attori, registi e produttori di Bollywood.

In preparazione della visita del premier israeliano, tra i ministeri degli Esteri dei due governi si sono svolte consultazioni per passare in rassegna le relazioni in materia di difesa, agricoltura, scienza e tecnologia, istruzione e sicurezza nazionale, in particolare la cooperazione nelle aree strategiche della difesa e della sicurezza. Recenti sviluppi, inoltre, evidenziano la volontà dei due paesi di espandere la collaborazione nel settore dell’energia. Il ministero dell’Energia di Israele ha appena concesso l’approvazione preliminare all’esplorazione offshore di riserve di petrolio e gas da parte di un consorzio di compagnie pubbliche indiane guidato da Ongc Videsh Ltd (Ovl) e comprendente IndianOil, Oil India Ltd e Bharat Petro Resources Ltd. Precedentemente l’unica interazione tra i due paesi nel comparto era stata quella tra Reliance Industries Ltd, la più grande compagnia petrolifera privata indiana, e l’operatore degli oleodotti israeliano Eilat-Ashkelon Pipeline Company.

Secondo fonti diplomatiche di entrambi i paesi, per quanto riguarda il commercio bilaterale, l’obiettivo è portare il valore degli scambi dagli attuali quattro miliardi di dollari a dieci miliardi. I due governanti si concentreranno sulle opportunità indiane per le start-up israeliane e sulle tecnologie per accrescere la produttività agricola, oltre che sul tema della difesa. Netanyahu dovrebbe offrire in dono a Modi un dissalatore mobile, lo stesso che i due capi di governo hanno visto in funzione in una dimostrazione effettuata lo scorso luglio in occasione della visita del leader indiano in Israele. Il mezzo, chiamato GalMobile, del costo di circa 111 mila dollari, è in grado di depurare 20 mila litri di acqua di mare al giorno e 80 mila di acqua di fiume per renderla potabile secondo gli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il progetto è stato concepito per un impiego militare e civile, in casi di calamità naturali o in aree rurali difficili.

Tra gli altri argomenti della visita potrebbero esserci un accordo per voli diretti di Air India per Tel Aviv e questioni globali, dal Medio Oriente alla Corea del Nord. Il premier israeliano potrebbe sfruttare l’occasione del viaggio in India anche per rafforzare le relazioni con altri paesi dell’Asia meridionale e per stabilire rapporti diplomatici col Bhutan. Il primo ministro indiano probabilmente cercherà di dare un contributo al processo di pace israelo-palestinese, grazie ai buoni rapporti che Nuova Delhi, da decenni a favore dell’opzione dei “due Stati”, ha con entrambi gli interlocutori.

Nei prossimi due mesi Modi avrà incontri anche con altre importanti parti interessate alla questione israelo-palestinese, oltre a quelle direttamente coinvolte. Il ministro degli Esteri dell’Egitto dovrebbe essere a Nuova Delhi in concomitanza con la visita di Netanyahu. A febbraio è atteso in India il re di Giordania, Abdullah II, custode dei luoghi sacri musulmani di Gerusalemme. Il premier indiano, soprattutto, si prepara a visitare per la prima volta la Palestina: l’India è tra i pochi paesi che mantengono una missione diplomatica a Ramallah, città che sarà tra le tappe di un viaggio che vedrà il leader indiano anche nell’emirato di Dubai e in Oman, il più antico partner nella regione.

Dalla visita di Modi in Israele a luglio – conclusa con una dichiarazione congiunta con Netanyahu che ribadiva il comune impegno per “una soluzione negoziata tra le parti basata sul reciproco riconoscimento e su accordi di sicurezza” – la situazione si è complicata, a causa dei cambiamenti in Arabia Saudita, del deterioramento dei rapporti tra Riad e il Qatar, dell’aumento della tensione tra il Regno e l’Iran e della questione di Gerusalemme capitale. Dopo il voto all’Onu, l’incontro tra Modi e Netanyahu, comunque, dovrebbe segnare l’inizio di un nuovo picco nelle relazioni bilaterali.
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